MaM
Messaggio del 8 luglio 2013:Cari figli, anche oggi desidero invitarvi in modo particolare a pregare in questo tempo particolarmente per le mie intenzioni. Pregate, cari figli, per i miei progetti che desidero realizzare. Le vostre preghiere mi sono necessarie. Con voi desidero realizzare i miei progetti. Grazie, cari figli, anche oggi per aver risposto alla mia chiamata.

Beata Alexandrina Maria da Costa - « Voglio le mie pecore smarrite »


... Gesù mi disse: - Io sono il Buon Pastore; vengo alla ricerca del mio gregge. Vengo al prato fiorito e vezzoso del tuo cuore per invitarlo a venire a Me; Io sono il Buon Pastore, voglio le mie pecore, voglio quelle smarrite. Invitatele, invi­tatele, voi che Mi attorniate [persone che assistono all'estasi] ; dite loro che Gesù le chiama; dite che Gesù le vuole. Figlia mia, portavoce del Pastore divino, del Re di amore, porta a Me, al mio divin Cuore le pecore smarrite. Il tuo grido dolente è quello di Gesù: voglio le anime; bramo, sospiro le anime... - ... (diario, 7-9-1951).

... Mi pare che per mia volontà ai giovedì non voglio ri­cordare l'Orto: fuggo da Gesù e dai Suoi meriti più che dalla morte e vado pazza a cercare i piaceri. Così mi successe ieri. Era già notte e Gesù entrò nell'Orto; aprì le braccia per accogliermi. Mi indicò il suo Cuore per mio rifugio e mi fece sentire quanta sofferenza affrontava per me.

Nulla mi commosse; non Lo accompagnai alla prigione. E oggi non volevo proprio saperne di Lui. Non so se devo dire che non volevo, perché io non voglio e voglio allo stesso tempo. Se da un lato odio e disprezzo Cristo, dall'altro Lo amo e voglio possedere solo Lui. Egli camminava verso il Calvario e a me pareva di cam­minare lontano, tanto lontano; mi pareva di camminare al di fuori del mondo. Ma il dolore dell'amorosissimo Gesù, nel vedermi così, mi ha trapassato il cuore. Sarebbe stato mortale, se Egli non mi avesse fatto vivere. Le sue lacrime e gocce di Sangue causate dalla corona di spine cadevano su di me; il suo divin Cuore ferito si è tra­piantato nel mio e sono rimasta a soffrire con Lui. La croce era sua ed era mia. Sono stata crocifissa. Gesù si è separato; sono rimasta sola. Non ho sentito altro se non il dolore infinito del suo divin Cuore, il suo abban­dono, la sua tristezza e totale agonia. Mi è costato immensa­mente, infinitamente resistere a tanto dolore. Gesù non è morto perché non era in me, ma la mia anima si è consegnata al Padre. Sono spirata. Gesù ha aspettato assai a parlarmi e quando l'ha fatto fu da lontano, molto da lontano. Non mi pareva che fosse in me. È stato un colloquio doloroso davvero. L'ho udito dirmi: - Che allontanamento! Mia figlia, come sono lontane le anime! Non sopporto questa lontananza; non sopporto tanti peccati. Mia figlia, vittima del Portogallo, vittima del mondo intero, soccor­rile!... (diario, 14-9-1951).

... Ho vissuto i miei momenti tormentosi sospesa sull'inferno. Quelle disperazioni, quelle fiamme sono un tormento spaven­toso. Povere anime che vi cadono! Oh, come dobbiamo evitare il peccato! Anzitutto perché è offesa a Gesù,... poi perché ci fa cadere in quelle pene eterne... La Mammina Addolorata sta con le Sue frecce conficcate nel mio cuore... Quanto soffre Mammina! Sento che soffre tanto insieme a Gesù. Ho passato tre giorni senza Comunione [per l'assenza del parroco] ; ne ho sentita la mancanza, ma non quella pena che vorrei. Soffrivo perché non soffrivo. Ricevendo qualche spina, sentivo la mancanza della Comunione per sopportarne il do­lore. Ma alla fine della giornata, ricordandomi di non essermi comunicata, sentivo un vuoto tanto grande che soltanto Gesù poteva colmare... (diario, 28-9-1951).