... Gesù mi disse: - Io sono il Buon Pastore; vengo alla ricerca del
mio gregge. Vengo al prato fiorito e vezzoso del tuo cuore per
invitarlo a venire a Me; Io sono il Buon Pastore, voglio le mie pecore,
voglio quelle smarrite. Invitatele, invitatele, voi che Mi attorniate
[persone che assistono all'estasi] ; dite loro che Gesù le chiama; dite
che Gesù le vuole. Figlia mia, portavoce del Pastore divino, del Re di
amore, porta a Me, al mio divin Cuore le pecore smarrite. Il tuo grido
dolente è quello di Gesù: voglio le anime; bramo, sospiro le anime... -
... (diario, 7-9-1951).
... Mi pare che per mia volontà ai giovedì non voglio ricordare
l'Orto: fuggo da Gesù e dai Suoi meriti più che dalla morte e vado
pazza a cercare i piaceri. Così mi successe ieri. Era già notte e Gesù
entrò nell'Orto; aprì le braccia per accogliermi. Mi indicò il suo
Cuore per mio rifugio e mi fece sentire quanta sofferenza affrontava
per me.
Nulla mi commosse; non Lo accompagnai alla prigione. E oggi non volevo
proprio saperne di Lui. Non so se devo dire che non volevo, perché io
non voglio e voglio allo stesso tempo. Se da un lato odio e disprezzo
Cristo, dall'altro Lo amo e voglio possedere solo Lui. Egli camminava
verso il Calvario e a me pareva di camminare lontano, tanto lontano;
mi pareva di camminare al di fuori del mondo. Ma il dolore
dell'amorosissimo Gesù, nel vedermi così, mi ha trapassato il cuore.
Sarebbe stato mortale, se Egli non mi avesse fatto vivere. Le sue
lacrime e gocce di Sangue causate dalla corona di spine cadevano su di
me; il suo divin Cuore ferito si è trapiantato nel mio e sono rimasta
a soffrire con Lui. La croce era sua ed era mia. Sono stata crocifissa.
Gesù si è separato; sono rimasta sola. Non ho sentito altro se non il
dolore infinito del suo divin Cuore, il suo abbandono, la sua
tristezza e totale agonia. Mi è costato immensamente, infinitamente
resistere a tanto dolore. Gesù non è morto perché non era in me, ma la
mia anima si è consegnata al Padre. Sono spirata. Gesù ha aspettato
assai a parlarmi e quando l'ha fatto fu da lontano, molto da lontano.
Non mi pareva che fosse in me. È stato un colloquio doloroso davvero.
L'ho udito dirmi: - Che allontanamento! Mia figlia, come sono lontane
le anime! Non sopporto questa lontananza; non sopporto tanti peccati.
Mia figlia, vittima del Portogallo, vittima del mondo intero,
soccorrile!... (diario, 14-9-1951).
... Ho vissuto i miei momenti tormentosi sospesa sull'inferno. Quelle
disperazioni, quelle fiamme sono un tormento spaventoso. Povere anime
che vi cadono! Oh, come dobbiamo evitare il peccato! Anzitutto perché è
offesa a Gesù,... poi perché ci fa cadere in quelle pene eterne... La
Mammina Addolorata sta con le Sue frecce conficcate nel mio cuore...
Quanto soffre Mammina! Sento che soffre tanto insieme a Gesù. Ho
passato tre giorni senza Comunione [per l'assenza del parroco] ; ne ho
sentita la mancanza, ma non quella pena che vorrei. Soffrivo perché non
soffrivo. Ricevendo qualche spina, sentivo la mancanza della Comunione
per sopportarne il dolore. Ma alla fine della giornata, ricordandomi
di non essermi comunicata, sentivo un vuoto tanto grande che soltanto
Gesù poteva colmare... (diario, 28-9-1951).