... Ho sete, ho sete di darmi al Signore, di possederlo eternamente.
Ma non voglio soltanto darmi; la mia brama è appartenergli e
possederlo. Il mio cuore è un pozzo senza fondo. Io voglio, sospiro,
bramo che l'umanità intera venga a questo pozzo con tutti i cuori
infiammati di amore, a inabissarsi in questo abisso senza limiti.
Io so, conosco e sento che questo pozzo è il Cuore divino. di Gesù, che
questo abisso è Dio, perché queste ansie non sono mie, sono infinite,
sono superiori alle mie forze. Sono di Gesù, è Gesù che vince, è Lui che soffre, è Lui che ama, è Lui che vive.
Io, da me, sono miseria, tenebre e morte; sempre quel niente che non
giunse mai ad esistere, sempre quel niente che mai sbocciò, che mai
seppe cosa è la luce, che mai seppe che cosa è la vita, cosicché non
diede mai nulla a Gesù, né un sorriso né un sospiro d'amore... ... -
Come sempre sono nel tuo cuore, ma adesso in un modo più sensibile. Tu
vivi con la Mia vita; soffri con il Mio dolore, ami con il Mio amore.
Vivi con la Mia vita perché con essa ti faccio vivere; soffri il Mio
dolore perché te lo faccio sentire: sei vittima per ripararmi. Ami con
il Mio amore, perché l'ho infuso nel cuore affinché con esso Mi ami e
faccia che lo sia amato... - (diario, 23-11-1951).