Detto oggi, 17, quanto avrei dovuto dettare venerdì, 12. Fin dal l°
sabato (giorno 6) la mia anima ha sofferto un tormento indicibile.
Preavvisata da Mammina che sarebbe venuta presto a prendere il mio
padrino, ho dettato quanto Ella mi disse...
... Mercoledì alle ore 23 Gesù lo chiamò alla Sua divina presenza.
Dopo molte lacrime abbiamo recitato nuovamente il « Magnificat », come
si è fatto sempre nei momenti più dolorosi. Il mio Orto di giovedì fu:
lacrime, dolore, nostalgia. Gesù non me ne diede un altro, come non mi
diede al venerdì un altro calvario.
Venerdì, con la salma del padrino in casa, si è celebrata la Messa in
camera mia: non ho saputo proprio assistervi. Ho raddoppiato le mie
suppliche a Mammina di farlo per me. Le ho chiesto di essere di
conforto a me e ai miei cari.
È venuta l'ora del congedo: mi sono ricordata di Mammina Addolorata
quando ha perduto il suo Gesù. Abbiamo di nuovo recitato il «
Magnificat ».
Sono rimasta in questo dolore e talmente acuto che, a momenti, non
potevo sopportarlo. Mi sono portata in spirito al Cielo per vedere là
il mio padrino: fu un balsamo efficace al mio dolore. Alle ore 15 Gesù
mi ha unito al Suo divin Cuore e mi ha detto: - Figlia mia, oggi vengo
soltanto per confortare il tuo cuore, per rallegrarti l'anima e darti
buone notizie. Coraggio! Gioia e fiducia! Il tuo caro padrino è in
cielo: è andato direttamente là a cantare incessantemente le lodi al
Signore. Rallegratevi come se fosse tra voi; più ancora. È unito a voi
come non mai... È morto della stessa malattia di cui sarebbe morto 10
anni or sono se non fossi Io intervenuto con un grande miracolo. Dico «
morto » perché voi dite così: è passato alla eternità; ha cominciato a
vivere la vera vita... . ... (diario, 12-10-1951).
Dio sia lodato! Sia fatta la Sua volontà! Tutto per Suo amore. Furono
queste le parole che le mie labbra balbettarono molte volte nei momenti
di grande angoscia e penso di continuarle sempre nei momenti di
profonda nostalgia. Sono molto imperfetta... Mi pare che il Signore non
possa operare tante grazie nella mia miseria... Dubito, dubito davvero.
Temo il mio vivere, ma voglio solo ciò che il Signore vuole: mi sono
abbandonata in Lui. Spero e confido soltanto in Lui. Ho tentazioni
contro la fede. Il demonio a volte tenta di persuadermi che, dopo
questa, non vi è altra vita; che la separazione dai nostri cari è
eterna; che tutto finisce; che non ci vedremo mai più! Quanto costa il
mio calvario! L'amore di Gesù vinca in me perché io non posso...
(diario, 19-10-1951).