MaM
Messaggio del 2 novembre 2008:“Cari figli, oggi vi invito all’unione totale con Dio. Il vostro corpo è sulla terra, ma vi prego che la vostra anima sia più frequente insieme a Dio. Questo lo raggiungerete con la preghiera, a cuore aperto. In questo modo ringrazierete Dio per l’immensa bontà che vi continua a dare attraverso di me, e con il cuore sincero, riceverete il dovere di comportarvi con la stessa bontà verso le anime che incontrate. Vi ringrazio figli miei”. La Madonna ha aggiunto: “Con tutto il cuore prego Dio che dia la forza e l’amore ai vostri pastori di aiutarvi in questo e di guidarvi”.

Beata Alexandrina Maria da Costa - Vittima con Gesù e Maria Sa vivere chi sa soffrire


... Il giorno della Immacolata Concezione, titolo che io amo di più, fu triste per me: molto triste e doloroso. Senza saper vivere e parlare con Lei rinnovai con frequenza il mio voto di purezza. Lo faccio tutti i giorni, ma in questo, non so se posso dirlo, lo feci con più amore, senza sentire consolazione e senza sentire che L'amavo...

Oggi ho avuto la santa Messa in camera: ho chiesto a Mammina di assistervi per me e Le ho detto: - Sono certa che mi porti con Te e così accompagno, come devo, Gesù nella rinnovazione della sua Santa Passione e Morte sul Cal­vario. - Durante il viaggio, il dolore del cuore mi ha fatto varie volte venire agli occhi lacrime amare... La Mamma addolorata ed agonizzante presso la croce mi straziava il cuore con il Suo dolore, creando radici tanto profonde che i nostri cuori non si sono più separati. Ella ed io avevamo lo stesso dolore ed ambedue lo stesso dolore di Gesù.

In questa mutua unione di dolore, amore ed agonia, Gesù è spirato. Mi è parso che il mio corpo sia rimasto senza anima. È passato un po' di tempo in questa separazione.

Ho ricevuto di nuovo la vita ed ho udito la voce di Gesù: - Abbiate compassione dei Cuori addoloratissimi di Gesù e di Maria. Abbiate compassione! È un dolore infinito. Ripa­rate per tanti crimini e iniquità... Mia figlia, la tua vita è la Mia; è la vita di Cristo crocifisso. Io fui vittima; fui vittima dell'umanità con la mia Madre benedetta. Tu continui ad es­serla con Lei e con Me. E' il motivo del tuo soffrire. (diario, 14-12-1951).

« Mio buon padre [Umberto], non sono degna di perdono perché ho con lei molti debiti... Il nostro doloroso calvario non ci consente quasi mai di compiere il nostro dovere. Dopo quattro mesi di sofferenze, Gesù è venuto a prendere l'anima del nostro caro zio e padrino: se ne è partito il 10 ottobre, alle ore 23.

Grandissima la nostra sofferenza: è stata la perdita di un padre. Grazie a Dio è morto come un santo, ben disposto e rassegnato; ed è in cielo. Ma non per questo i nostri cuori hanno cessato di sanguinare e i nostri occhi di piangere. Siamo umane e tanto fragili.

Qui tutto come al solito: sempre dolore, sempre croce in questo calvario ben doloroso.

Ma chi non deve conformarsi e rallegrarsi nella volontà del Signore?... Mi rimane soltanto la speranza nel Signore e l'ab­bandono nei Cuori di Gesù e di Mammina.

Bramo di essere liberata da questo esilio, ma non vedo il modo di maturare e sarà per questo che Gesù non si affretta. E lei, quando viene in Portogallo? La aspettiamo tutti con ansietà. Sa a chi sto dettando [questa lettera] ? Ad Irene, la figlia maggiore del dott. Azevedo s°, che è qui da noi da oltre un mese, perché ammalata; ella chiede preghiere e saluta, così co­me il signor dottore e tutti. Saluti, molti saluti da mia madre, da Deolinda, dalle mie cugine e S?ozinha. Non ci dimentichi presso il Signore. Chiedo perdono e la benedizione » (lettera a d. Umberto, 19-12-1951).

... Ah, potessi far capire ciò che è la giustizia del Signore su di noi! Potessi mostrare a tutte le creature ciò che è un'of­fesa fatta al Signore e quanto meritiamo di essere castigati! Non posso pensare alla mia sfrontatezza quando pecco con­tro il Signore.

Peccare è crocifiggerlo; è rinnovare la sua Passione. Non voglio essere crudele; non voglio più peccare e voglio soffrire tutto per evitare il peccato, voglio non consentire più che una sola spina vada a ferire il Cuore divino del mio Gesù...

- Mia figlia, ama molto chi molto soffre; sa vivere chi sa soffrire. Figlia cara, il mio divin Cuore è grande, infinita­mente grande. E ha reso grande, infinitamente grande anche il tuo. Nel mio Cuore ci sta il mondo intero, vi è posto per tutti i cuori. Ed il tuo, che resi tanto somigliante al mio, serve loro di rifugio. Più ancora: attraverso il tuo cuore passano cuori erranti, cuori che fuggono da me, cuori che hanno smar­rito il mio divin Cuore. Per le tue sofferenze, per il tuo martirio, ritornano a Me, giungono a ritrovarmi. Oh, se sapessi, se comprendessi la mis­sione sublime per cui Gesù ti ha scelta, moriresti di gaudio... - (diario, 28-12-1951).