Non so come potrò sopportare la mia vita tanto triste e dolorosa. Io
non voglio dubitare della protezione del Cielo, perché mai, nelle ore
più amare e difficili, mi è mancato il conforto. Ma ora, mio Dio
perdonami, ora ho la tentazione viva, molto viva che l'eternità non
esiste. Temo di vacillare. Lotto per ripetere il mio « credo », lotto
per pensare che il Cielo mi attende, lotto per ricordare tutte le
verità, perché, secondo il mio sentire, è tutto una falsità.
Mento a me stessa e agli altri: è falso, falso tutto il mio vivere.
Signore, come trionfare? Anche con la sensazione di non essere sincera
nella mia professione di fede, devo credere e confidare. Spero, spero
in Te. Mi pare che il mio cuore diventi sempre più sensibile al dolore
e a tutto quanto succede. Non dovrei soffrire per le calunnie che
sollevano contro di me. Come possono gli altri credere, quando io
stessa non credo? Non dovrei soffrire per i dubbi che hanno a mio
riguardo, perché io stessa li ho tutti, tutti. O Gesù, o Mammina, solo
Voi mi potete aiutare... Gesù, cosa avverrà ancora? E quando arriverà
il cielo, tanto immeritato? Mi pare che non posso più attendere, non
posso aspettare più, non posso soffrire di più. La volontà è pronta,
sempre pronta per darsi al Signore, ma la natura sgomentata, non può,
non può più. Si ripetono in me tutte le sofferenze. La visione del
mondo, la visione delle anime, mi causano un dolore infinito. Mio Dio,
sono la Tua vittima. Siccome non posso, riassumo così ciò che avviene
nella mia anima. Entro subito nell'Orto e nel Calvario, che ho vissuto
in una amarezza indicibile. Sono sempre la stessa massa con la terra.
Sento sempre i miei nervi scongiungersi e in più una cosa somigliante
sofferta anni or sono: l'essere cioè mangiata lentamente, con la
differenza però che allora era il mio corpo ad essere divorato da vermi
ed uccelli, ora invece è divorata l'anima: costa assai di più. In
questa sofferenza non fui capace di ripetere il mio « credo » né di
ricordarmi di ripeterlo, tanto era il mio martirio... (diario,
17-9-1954).
... Un po' prima delle ore 15 la mia anima fu rosa da tutte le qualità
di animali. E, quasi avesse vene, le laceravano e ne succhiavano tutto
il sangue. Dolore e tormento infiniti; dolore che non so esprimere;
tormento che la mia ignoranza non mi consente di spiegare.
In questa angustia, è venuto Gesù: - Mia figlia, Gesù non è amato, il
Signore non è servito. Le anime non amano il mio divin Cuore; il mondo
non serve il suo Dio. Ama se stesso, serve satana. Sei stata scelta da
Me, scelta dal Cielo. La tua vita è la mia Passione continua... La tua
passione è passione mistica, ma è tale che racchiude tutta la mia santa
Passione. Vieni e riposa... - (diario, 24-9-1954).
... Avvicinandomi alla cima della montagna, tutte le belve sono venute
a divorarmi l'anima, a succhiarle il sangue e, non so come, non so chi
rimaneva in grande numero attaccato alle sue fibre. Ho ripetuto con
difficoltà il mio « credo »; ho tentato parecchie volte e l'ho
ripetuto poche. È venuto Gesù e, in un impulso d'amore, mi ha dato più
forza e mi ha parlato così: - Vieni, figlia mia! Io sono con te. È con
te il Cielo con tutta la forza. - In quel momento dalla piaga del suo
divin Cuore è uscito un lampo così grande con raggi tanto luminosi che
fecero risplendere tutto. Poco dopo, da tutte le sue Piaghe divine sono
usciti raggi che mi hanno trapassato i piedi e le mani; dal suo Capo
sacrosanto veniva verso il mio un « sole » che mi ha trapassato il
cervello.
Circa il primo lampo e i raggi che uscivano dal Suo divin Cuore, Gesù
mi ha detto con tutta chiarezza: - Mia figlia, a somiglianza di santa
Margherita Maria, voglio che tu accenda nel mondo questo amore per Me
tanto spento nel cuore degli uomini. Accendilo, accendilo! lo voglio
dare il mio amore agli uomini. Voglio essere da loro amato. Essi non me
lo accettano e non Mi amano. Per mezzo tuo voglio che questo amore sia
acceso in tutta l'umanità, come per mezzo tuo fu consacrato il mondo
alla Mia Madre benedetta. Fa', sposa amata, che si diffonda nel mondo
intero l'amore ai Nostri Cuori. - Ma come, Gesù, come fare? Se non lo
accettano da Te, gli uomini, come lo riceveranno per mezzo mio? - Con
il tuo dolore, figlia mia! Soltanto con il dolore le anime rimangono
attaccate alle fibre della tua anima e poi si lasceranno incendiare i
cuori nel Mio amore. Lascia che questi raggi delle Mie Piaghe divine
penetrino nelle tue piaghe nascoste, nelle tue piaghe mistiche. Lascia
che il Mio balsamo le addolcisca, come anche le spine del tuo capo. Tu
non vivi la vita del mondo, anche se sei nel mondo. Vivi la Mia Vita
divina... (diario, 1-10-1954).