...Improvvisamente apparve Mammina Addolorata: aveva sulle braccia Gesù
morto. Me Lo pose in grembo, mi accarezzò leggermente e si sedette al
mio fianco. I miei sguardi non si staccavano da Gesù mentre udivo
Mammina.
- Accetta, figlia mia, come ho fatto Io sul Calvario. A Me hanno dato
Gesù, morto per l'umanità. A te do l'umanità, morta per il peccato; ma
in essa vi è sempre Gesù: vedilo in tutte le anime, contemplalo in
tutti i peccatori, nell'umanità intera. Accetta le mie spine; soffri,
figlia, soffri; abbi coraggio. Io non ti abbandono, insieme al tuo
Gesù. Sei la prediletta del Cielo. - O Mammina, aiutami! Mi viene a
mancare tutto. Voglio consolarti e dare a Gesù tutte le anime. - Ella,
senza un sorriso, senza una carezza, disparve, e così Gesù morto.
Rimasi nella maggiore angustia ripetendo il mio « credo » e il mio «
confido »... (diario, 3-9-1954).
...Nella notte dal 7 all'8 ho vegliato; non ho potuto dormire. Dopo le
due, perché prima non ne avevo avuto le forze né la disposizione, ho
incominciato a presentare gli auguri a Mammina. Che povertà! Non avevo
nulla da darle, né Le sapevo parlare. Le ho rinnovato l'offerta di
tutto il mio essere: è stata una consacrazione completa; Le ho offerto
i cuori e le anime di tutta l'umanità... - Mammina, vorrei meritare
tanto in questo giorno da potere strappare dal purgatorio tutte le
anime, affinché possano oggi stesso salire al cielo, darti tutta la
gloria e l'amore... Accetta il mio sacrificio di non ricevere Gesù
Sacramentato, se per caso non verrà un sacerdote a darmelo. - Queste
offerte non furono mie: in tutto il giorno ho lottato, per il vuoto
indicibile della mancata Comunione, contro una fame di Lui
insopportabile. Ricordavo al vivo la richiesta di 20 anni fa [1934]:
del mio corpo, di tutto il mio corpo per essere crocifisso...
Senza fede, senza sentirla, e senza sentire il dolore, salii la
montagna: non fui capace, nel mio intimo, di ripetere il mio « credo »
e di fare un atto di amore. Volevo dire con il pensiero « credo, mio
Gesù » ma era una cosa tanto vaga che non giungeva al Cielo: ciò che
nasce alla superficie, non vale nulla. Avevo bisogno di dirlo dal
profondo, ma non fui capace, tale era la mia sfinitezza. Con molto
ritardo venne Gesù: pareva non venisse più; che separazione tremenda!
Venne, ma non portò luce, però mi rialzò e mi parlò con dolcezza e con
amore. - Figlia mia, sposa cara, sono Gesù; rialzati, abbi coraggio;
vieni a Me... I tuoi, figlia mia, sono sentimenti simbolici; il tuo
allontanamento da Me è l'allontanamento delle anime. Come possono
dire di credere in Me se peccano come se Io non esistessi? Come possono
dire di amarmi, nei loro peccati e vizi, rinnovando giorno e notte la
mia Passione? Sentimenti simbolici: leggete e comprendete, maestri
delle anime! Ripetimi il tuo « credo »; dimmi che Mi ami, sposa cara.
Coraggio!... -
... - Ricevi la goccia del mio Sangue divino, la vita che ti dà vita
per parlare alle anime. Abbi coraggio, abbiate coraggio. Tu spargi
rugiada celeste, semini semente divina. È per mezzo tuo che Mi do al
mondo. Parlo attraverso le tue labbra. Sta sorgendo qualcosa di
sgradevole; ma non è nulla in paragone del bene. È il demonio rabbioso
che vuole bruciare la semente divina; ma insisterà invano. Si faccia
preghiera, si faccia penitenza! Incominci la Chiesa! Oh, quante cose
deve correggere e perfezionare! Le Case religiose, le Case religiose;
frati e suore che non vivono la vita dei loro fondatori. Incominci la
Chiesa! Incominci la Chiesa! Vi sia tutta la vigilanza nella Chiesa.
Si risollevi il mondo verso di Me. Coraggio, figlia, ripara!... Consola
il mio Cuore divino e quello della mia Madre benedetta. Noi siamo con
te. Ripeti il tuo « credo ». - Gesù fuggì da me. Mentre si assentava
Gli dissi ancora: - Fa' di me ciò che vuoi; Ti raccomando le mie
richieste: perdona al mondo, perdona sempre. (diario, 10-9-1954).