MaM
Messaggio del 5 agosto 2011:Cari figli, anche oggi in questa mia grande gioia quando vi vedo in tale numero, desidero invitare voi ed invitare tutti i giovani a partecipare oggi all'evangelizzazione del mondo, a partecipare all'evangelizzazione delle famiglie. Cari figli, pregate, pregate, pregate. La Madre prega insieme a voi ed intercede presso Suo Figlio. Pregate, cari figli. Grazie, cari figli, perché anche oggi avete risposto alla mia chiamata.

Beata Alexandrina Maria da Costa - Ho nel cuore un libro voluminoso


« Mio buon padre [Pinho],

... ho veduto la sua fotografia presa ultimamente: mi ha rattristata il vederla tanto magro; interrompa il lavoro, è ne­cessario che lei riposi molto! Laura, che di tanto in tanto man­do a Oporto dai suoi familiari, mi ha detto che anch'essi sono impressionati... Lavorino quelli che hanno più salute. E ora, che dirle di più? Se le forze e la mia ignoranza mi consentissero, non la finirei mai... Quanto bisogno avrei di lei, per aprirle la mia anima, per mostrarle un libro di innumerevoli pagine che ho nel cuore! È un libro che si potrà comprendere e leggere tutto solamente nella luce della eternità.

In esso sono scritte le ansie di darmi, di consumarmi nel­l'amore di Gesù e di condurre a Lui le anime, tutte, proprio tutte. Non posso consentire che se ne perda neppure una sola. Impazzisco giorno per giorno, momento per momento, per Gesù e per loro.

La mia sofferenza è inaudita, il dolore nel sapere che Gesù è offeso è infinito. Quanto parla questo libro! Che io muoia ogni momento; che io dia il mio sangue sino all'ultima stilla, sino alla fine dei secoli, ma che non sia offeso Gesù, che le anime non vadano all'inferno... E dopo questo, dopo tanti dolori ed amarezze, non trovo nulla in me, mi sento derubata di tutto, senza possedere nulla da dare a Gesù, per consolarlo e ripararlo e per la salvezza delle anime. L'inutilità è stata crudele verso di me.

Devo vivere di fede e di speranza, ma sovente non ho il coraggio di dire a Gesù che credo, come Egli mi ordina tante volte! I colloqui del venerdì sono solo per me: sono colloqui di dolore e di fede; ma mi sembrano illusione. Gesù appare e si nasconde e io rimango come se Lui non venisse; mi ri­mane appena nell'anima un po' di conforto, ma per poco tempo. Anche se nascosto, è sempre Gesù che vince in me.

Ho sempre sete di soffrire di più per Lui, di dare la vita per Suo amore e per le anime.

Il Cardinale non si stanca di mandarmi benedizioni e pa­role di conforto; quanto mi è amico! Così pure il canonico Cruz, segretario dell'arcivescovo: venne qui giorni or sono e, dopo avermi confortata molto, mi disse di essere dalla nostra parte e di rappresentare l'arcivescovo. Anche se i nemici sono rabbiosi, sono molto più numerosi gli amici e Gesù veglierà su chi vive soltanto per Lui. Giungerà la nostra ora. Confidiamo, padre, confidiamo. La separazione voluta dagli uomini non è valsa a nulla: Gesù ha unito ancor più le nostre anime. Come sono grandi le cose di Dio! Come è infinito il Suo potere! Sia benedetto!... » (lettera a p. Pinho, 2-5-1954).

... Nell'abisso del mio scavo devo ripetere il mio « credo »; non posso cessare di ripeterlo... « Credo, Signore, che vivo in Te e per Te! Credo che Ti amo, pur senza la minima consa­pevolezza di amarti. Sono Tua, sono Tua! ».

Il mio sepolcro, quanto parla nel profondo silenzio della morte! Non è a me che parla, ma al mondo ". Non è conver­sazione di giorni, ma di tutto il tempo. Sento che parla, che dà luce e vita, ma a me niente: non odo, non comprendo niente... Nulla ho detto, nulla so dire; e il mio libro infinito vuol parlare. Io sono il suo leggio`... (diario, 28-5-1954).