La mia crisi continua: non posso parlare. Tento di riferire le parole
di Gesù: il suo colloquio con me. Il mio viaggio al Calvario è stato
molto doloroso; il cuore straziato dal dolore ha sofferto immensamente.
Tutto il mio essere era un mondo di corruzione e di crimini; tutto il
mio essere era morte e questa morte pareva mescolata alla terra e da
essa trasportata sulla cima del Calvario. Oh, segreti di Gesù! Quanto
ho sofferto!
Con tutto lo sforzo ho ripetuto il mio « credo », i miei atti di fede e
di fiducia, senza sentire nulla di vero in me. E’ venuto Gesù: - Mia
figlia, coraggio! Ti senti corruzione e miseria perché sei vittima. Ti
senti mondo perché ti immoli per il mondo. Senti il dolore infinito
perché la tua vita è legata alla Mia. Sei sulla terra e non senti se
non dolore... Dimmi, mia figlia, che altro vuoi sentire, se tu non vivi
del mondo, ma di Dio, soltanto di Dio? Senti il dolore perché sei
vittima; senti il dolore perché fu ed è il dolore opera di riscatto e
di salvezza. Alla pentola che è sul fuoco, ora in ebollizione con acqua
gorgogliante, ora fredda e gelata, senza fuoco, non importa bollire,
non le importa di essere fredda: essa non sente niente, svolge la sua
missione al servizio dell'uomo. Tu, a sua somiglianza, sulla fornace
divina sei a servizio di Dio e delle anime. Meraviglie, misteri
insondabili di Dio! - ... (diario, 5-11-1954).
... A lato di Gesù apparve la cara Mammina, la Mamma Addolorata. Gesù
Le lasciò il posto e scomparve: - Mia figlia cara, soffro
infinitamente con Gesù per i peccati del mondo. Accetta le mie spine,
lasciamele collocare nel tuo cuore, soffri e così consolerai il Cuore
della Madre e il Cuore del Figlio. - Accetto tutto, Mammina, per darti
gioia. -
In un attimo la Mammina Addolorata si trasformò nella Madonna del
Carmine con Gesù Bambino in braccio; e allora continuò: - Parla alle
anime, mia figlia, di' loro che ogni cosa chiesta a Gesù in Mio nome e
in nome delle anime del purgatorio, anche la stessa conversione dei
peccatori, sarà loro concessa. - Il Bambino Gesù si mostrava irrequieto
sulle braccia di Mammina; voleva venire a me. Mammina l'accontentò.
Venne tra le mie braccia. Egli, molto piccolo, mi baciò, mi accarezzò
ed abbandonandosi sul mio petto mi disse: - Mi permetti di rimanere
qui? - O Gesù, in modo visibile no; ma nel mio cuore, sì, sempre! Non
allontanarti da me. - Rimasi sola. Scomparve insieme a Mammina e io
gridai Loro: - Amo Gesù, amo Mammina. Credo, credo eternamente! - In
questo colloquio, senza consolazione, il mio credo era sempre più
bugiardo... (diario, 12-11-1954).
Se non miglioro [di salute], dovrò desistere dalla mia obbedienza [di
dettare]: non per disobbedire, ma perché non posso obbedire. Dovrò
soffocare tutto dentro di me; mi sfogherò soltanto con Gesù; soltanto
Lui sa il mio sacrificio a parlare, perché non posso, e il mio
sacrificio a tacere. Il cuore è colmo fino a traboccare... Anche senza
fede, offrii sempre le mie lacrime a Gesù... (diario, 26-11-1954).