« .. Come è stata dura la nostra prova! Come si può resistere a tanto? Se è per la gloria di Dio e per il bene delle anime, sia benedetta! Gli uomini ci hanno separato, ma Gesù no. Creda, mio buon padre, fu grande e doloroso questo penare, ma la sento molto intimamente unita nel cuore e nell'anima. Quanto Gesù unisce gli uomini non possono separare. Nella nostra lontananza e nel nostro silenzio si sono raddoppiate le preghiere; e lei è sempre nel luogo ove Gesù l'ha collocata: il primo posto nel mio cuore. Gesù non è ingrato, e soltanto Lui sa quanto le devo, sa quanto lei mi ha insegnato ad amarlo. È un peccato che le cose di Gesù siano così mal comprese. Non ho parole per dire quanto ho sofferto e fatto soffrire, anche se involontariamente, coloro che mi attorniano. Per quanto volessi nascondere il mio dolore, non ho avuto forze per fare di più. Padre mio, sono stata quasi abbandonata, con le sole briciole che le anime sante mi vogliono dare. Ma queste stesse briciole me le hanno nuovamente tolte, lasciandomi sola, senza luce, senza conforto, senza niente. Povera me, se non ci fosse il mio medico! Quante ore per infondermi coraggio e fiducia! Ma, padre mio, ora non ne posso più. Gesù la porti qui in fretta per guidare l'anima mia a Lui e a Mammina, perché io possa andare a riposare nella mia Patria. Ho iniziato questa mia il giorno 24 per terminarla il 3 ottobre. Che triste data! Sette anni fa, la mia prima crocifissione! Se Gesù mi avesse mostrato subito tutto, sarei morta di paura. Quante sofferenze mi ha procurato la prima crocifissione! Che vita così mal compresa! Ma che amore e follia di Gesù per la mia anima! Sì, io voglio soffrire tutto per amore di Gesù e delle anime! Prego per coloro che mi hanno fatta soffrire: non voglio male a nessuno; voglio vedere tutti in cielo. Padre mio, questa lettera rimane qui ad attenderla. Non voglio disobbedire mai. Gesù è degno del nostro sacrificio... » (lettera a p. Pinho, 24-9-1945).
... Senza volerlo vidi la mia vita di grande sofferenza: mi si presentò tutto dalla data della mia prima crocifissione, avvenuta sette anni fa; ho rivissuto ogni ora, ogni momento. Ho risentito gli spaventi, gli sgomenti di quelle ore amare; ho provato l'afflizione che il mio direttore in questa occasione ha sofferto presso di me; ho sentito le lacrime che i miei, terrorizzati, hanno versato. Se Gesù mi avesse mostrato tutto, la morte avrebbe vinto; senza un miracolo sarei morta. E ho sofferto tutto questo in una grande cecità di spirito. Il demonio ne approfittò per i suoi fini... A notte alta, mentre era grande la mia agonia del corpo e dell'anima, venne Gesù; con un gesto della Sua mano santissima fece cessare la lotta infernale: - Vattene, non vinci; la vittoria è della mia vittima... Figlia mia, vengo ad assicurarti che non hai peccato; sono Io che voglio questa grande riparazione: la posso chiedere soltanto ad un cuore puro. Vengo a sollevarti dalla tua sfinitezza, ad alleggerire il peso della tua croce... Tu sei un tesoro per i peccatori. Guai a loro senza la tua dolorosa crocifissione! Dopo questa lotta, non potevo lasciarti in così grande prostrazione e non potevo lasciar trascorrere le ultime ore dell'anniversario del felice giorno in cui ti ho crocifissa per la prima volta [senza venire]; abbi fiducia!... La tua crocifissione è la più reale e la più assomigliante alla mia. Quanto ti amo e quanto amo le anime! Faccio tutto per loro. Ritorna alle tue tenebre, riprendi la tua croce, portala contenta per amore. - Le parole di Gesù sono state per me come una brezza che passa, una luce che sparisce. La mia croce!... (diario, 4-10-1945).
« ... Non ho proprio forza né disposizione per nulla, proprio per nulla. Gesù e Mammina abbiano compassione di me. Non so dire la sofferenza della mia anima: è impossibile descriverla. Ho paura di lei e di tutti gli amici. Non so dove fuggire, né dove nascondermi. Che cosa sarà di me? Sono diventata cieca [spiritualmente]; la mia cecità è completa. Quanto costa vivere così! Appare soltanto la mia miseria, il mio nulla, e tanto chiaramente che mi causa dolore. Preghi per me, mio buon padre, e chieda a tutti di
... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
... Gesù mi disse: - Riposa qui un poco, mia colomba, amata, per riprendere poi la tua sofferenza senza pari, per portare fino alla meta la tua croce. Riposa senza le mie consolazioni. Va' poi a chiedere al mondo orazioni e penitenza. - Ho riposato, vicino a Gesù, come chi stanco si rifà all'ombra di un albero. Non sentivo né gioia né dolore: era come colui che dorme. Dopo alcuni minuti mi sentii senza Gesù; mi riavvolse il dolore...
Fino al termine di questa giornata, sia nelle piccole che nelle evenienze più importanti... tutto fu tristezza profonda e un continuo navigare nella mia oscurità. Sia benedetto Gesù: sono la Sua vittima (diario, 19-10-1945).
... Sento forti tentazioni contro la fede. A volte mi pare di non credere alla vita di Gesù, alle sue cose, grandezze, meraviglie e prodigi. Mi pare che nulla sia vero... Mi pare di non essere nel mondo, di esserne scomparsa completamente; vi è rimasto solo il mio dolore, la mia oscurità, la mia miseria, con un senso di vergogna senza limiti.
Ho paura di vedere vicino a me coloro che mi sono cari; potessi nascondermi da tutti!
È notte, per me non è mai giorno; non potrò più avere nel mondo un momento di gioia.
Perdonami, o Gesù, i miei sfoghi. Sono felice di soffrire per tuo amore, senza sentirlo... (diario, 23-10-1945).
Fuori dal cielo, fuori dal mondo, sono vissuta in una regione sconosciuta; ma anche là, spoglia di tutto, vergognosa e confusa. La mia anima vorrebbe gridare, ma quelle grida che si sprigionano in me sono grida disperate: - Gesù, non resisto! Abbi pietà di me! Chi mi soccorre in così grande dolore? Ho paura e sete di Te! Ho vergogna, ma ansie ardenti di possederti eternamente. Non posso stare qui di più. O cielo, quando verrà il cielo?
Voglio venire, Gesù, voglio volare, ma temo di comparire a darti i miei conti. Vedo su di me un mondo di miserie di cui io debbo rispondere. Non posso camminare. Non so nuotare; affogo nelle mie tenebre... Sento i gemiti dell'inferno, mi sento coinvolta in essi, O Gesù, perderti per sempre! Però anche là vorrei vederti, abbracciarti, e non posso! Che disperazione! Sento che si avvicina la vera morte, che voglio chiamare vita. Spade di fuoco, spade di amore vengono a darmi il taglio definitivo. Sono spade che vengono da Gesù; questo amore viene da Lui; quell'ultimo momento sarà di amore... (diario, 25-10-1945).
Questa notte si unirono due orti; non me lo aspettavo. Mi pareva che quello permesso da Gesù potesse bastare, invece se ne aggiunse un altro da parte delle creature. Come posso resistere a tanta sofferenza? Ma non sono io che resisto; è Lui in me; e questo basta ad aumentare la mia croce: non posso sopportare che Gesù soffra; vorrei che vincesse in me, e non soffrisse... Fin da questa mattina presi la croce... il mio corpo si sentiva tanto sfinito come non avesse più una goccia di sangue... La forza per resistere, la vita che vivevo, erano forza e vita di Gesù... Sempre in croce, in tanto abbandono e oscurità, sentii e vidi con gli occhi dell'anima una nube dalla quale uscivano strumenti di supplizio... Tutto si scaricava sopra di me: era spaventoso!... Venne Gesù: - Figlia mia... Gli strumenti di supplizio che hai visto sono per il mondo se non si converte... -
- O mio Gesù, allora il mondo non si salverà? Non valgono a nulla le mie sofferenze? Che posso fare di più? - Sta' tranquilla, figliolina. Se il mondo non si può vincere con l'amore, si deve salvarlo col dolore e il terrore dei supplizi. Abbi coraggio!... Penitenza, penitenza! Preghiere, preghiere!... La madre che dà la vita ai suoi figlioli, la dà attraverso il dolore; tu, che io scelsi madre dell'umanità, è attraverso il dolore ineguagliabile che la salverai... ... Le spade di amore che hai sentito ferirti sono simbolo del tuo distacco dalla terra: sarà quell'amore che ti strapperà verso il cielo, anche se in quel momento la tua cecità non ti consentirà di vederlo né di sentirlo... - ... (diario, 26-10-1945).
... Vorrei fuggire allo sguardo di tutta la gente, amici e nemici, se ne ho, ma più ancora degli amici... I miei sorrisi sono forzati, persino ingannatori: escono forzati dai dolori più atroci e dalle tenebre più profonde... Mammina cara, come resistere senza l'aiuto del cielo? Esso si è chiuso, si è nascosto in modo tale che gli sguardi ed i sorrisi Tuoi e di Gesù non giungono fin qui. È morto il cielo, è morto Gesù, è morta Mammina, morto tutto ciò che è vita, tutto ciò che è amore. Solo le iniquità mi ricoprono, solo la morte spaventosa esiste con il dolore, lasciatemi dire, col dolore insopportabile... Oggi, subito dopo la Comunione, cominciai ad aprire il mio cuore a Gesù, non con il fine di avere risposta, ma per sfogare il mio dolore... Dopo avergli detto che la mia vita mi pareva solo inganno e che io non volevo ingannare né me né altri, per provargli la mia fiducia in Lui, gli dissi: - Ti giuro, Ti giuro, mio Gesù, che confido in Te. - Egli mi rispose: - Confida, figlia mia: questo basta; nulla di più è necessario... Confida, non aspettare una vita diversa... Tutta la sofferenza che ti verrà è per tenerti sempre salda nello stesso amore, non per aumentarlo, perché più di così non puoi amarmi... - (diario, 29-10-1945).
... Confido nella bontà del mio Signore, nella misericordia di Gesù! Prima di rendere conto a Dio, nei miei ultimi momenti, vorrei poter dire al mondo: - Muoio per tuo amore, perché sei figlio di Gesù! Muoio per darti la vita... Cesserai di calunniarmi, di abbandonarmi, di perseguitarmi? Ti sei saziato di ferire il mio cuore? Anche così giuro che ti amo, giuro che vado da Gesù a intercedere per te, che ti voglio dove voglio essere io. Amo quelli che mi amano. Amo i giusti e i peccatori. Amo quelli che mi feriscono perché vedo in tutti Gesù e amo tutti per amore di Gesù. O mondo, addio. Non essere più ingrato; non peccare più! Vado a Gesù, ma continuo a vegliare su di te... (diario, 1-11-1945). ... Durante la notte vidi il grande ingrato che osò schiaffeggiare Gesù; vidi il rancore con cui Gli diede lo schiaffo... Era alto, magro, bruno, di cattivo aspetto. Gesù ricevette lo schiaffo con la maggior serenità e mansuetudine. Nel periodo in cui soffrivo la Passione fisica sentivo molte volte quello schiaffo sul mio volto, ma non avevo mai veduto chi glielo dava, con quel volto tanto arcigno... Durante il cammino lungo il Calvario sentii che Gesù girò il capo per fissare Qualcuno: era Mammina. In tutto il tragitto sentii come se Gesù avesse sempre il volto girato da un lato e gli occhi fissi in Lei e fosse a Lei legato anima e cuore. Quanto mi costò questo! Che dolore indicibile!
Già sulla croce, sentii che Gesù avrebbe voluto staccarne le braccia per mostrare al mondo il suo divin Cuore e dirgli: - Prima ancora che sia aperto dalla lancia, è aperto dall'amore per accoglierti. - Gesù dimenticava tutta l'ingratitudine, discolpandoci presso il Suo Eterno Padre... Che agonia! In tanto abbandono Gesù doveva render conto per tutta l'umanità... Sentivo che il peso della giustizia divina si scaricava sulla croce, su di me e su Gesù: schiacciava tutto... Dentro di me Gesù stava per spirare: solo di tanto in tanto sentivo la Sua respirazione. ... Gesù cominciò a parlarmi: - Vengo, figlia mia, a darti la vita: soltanto così potrai vivere. E perché tu viva lo opero prodigi: ti do gocce del mio Sangue; è con esso che vivi. Faccio questa trasformazione sacra, divina: trasformare Me in te, trasformare te in Me... Questo sangue è manna che preparo alle anime, manna che viene dal Cielo; distribuiscila al mondo. È sangue di purezza, sangue che rigenera: sangue di Cristo e della sua sposa e vergine. Studino, studino i dottori della Chiesa, studino i saggi; lo ripeto: studino i dottori e i cultori delle scienze divine, le meraviglie, i prodigi che opero nella tua anima... - ... Mentre Egli diceva « le meraviglie, i prodigi che opero in te », sorrideva e mi fece comprendere la grande ricchezza, il valore del suo Sangue divino... Appresi che era grande come Dio ciò che da Lui ricevevo. - Mio Gesù, come sono piccola, davanti alla Tua grandezza! Vorrei dirti tante cose ma non so parlarti. - Tu parli, figlia mia, con i tuoi desideri: il tuo silenzio Mi dice tutto. Di mano in mano saprai dirmi sempre di meno. Abbi coraggio! Tutto passa, tutto muta, solo Io no... (diario, 2-11-1945).
Ricevetti Gesù nella Comunione... Mi fece subito sentire la Sua unione e la Sua presenza reale nella mia anima... Dopo alcuni minuti disse: - Figlia mia... non può naufragare la barchetta della quale Gesù è timone e pilota. Coraggio, coraggio, sempre salda e fiduciosa!... - Gesù mi parlò di alcune anime della mia famiglia, mi comunicò che Lo offendono molto ma mi promise di salvarle. Mi chiese di sopportare per loro tre assalti del demonio; inoltre di riparare per le famiglie e per alcune persone della parrocchia e di fuori: uomini e donne di età già avanzata. Ripara, ripara per loro. - ... Vorrei lanciarmi tra le fiere per essere da loro divorata; vorrei strapparmi il cuore per farlo calpestare da tutte le creature; infine vorrei soffrire tutto pur di non vederti ferito e di salvare le anime. - Rallegrati della tua sofferenza, figlia mia, perché con essa si possono salvare. E ora di' al caro padre spirituale [p. Pinho] che gli uomini non vincono... Che non è soltanto lui ferito; lo sono Io pure per il modo con cui si comportano. Con la sua sofferenza innocente egli arreca grande vantaggio alle anime...... - ... (diario, 3-11-1945).
... Soffro per la presenza di anime che battono strade errate: quanto soffre Gesù! Anche se mi costa la loro presenza, voglio consolarle e legarle al Suo divin Cuore. Ma non so e non vedo come fare. Non ho chi mi insegni e mi dia luce: mi rubano tutto; resto sola. Ho il mio santo medico, ma sento come se non l'avessi: egli mi dice parole di conforto, e talvolta mi pare di non udirlo né vederlo. - Gesù, ricompensalo per quanto ha fatto per me ... - ... (diario, 6-11-1945).
Non posso parlare: mi mancano le forze. Confido e temo... Ho detto molte volte a Gesù: - Voglio darti il mio sangue fino all'ultima goccia, per Tuo amore e per soccorrere i peccatori, come Tu lo hai dato per me. - Non pensavo che Gesù prendesse le cose tanto alla lettera. Soltanto ieri mi ricordai della mia offerta, sentendomi senza sangue e senza vita... ... Io devo aver fiducia in Gesù che mi perdoni gli scoraggiamenti che talvolta forse Gli dispiacciono; infatti in alcuni momenti ho la sensazione di essere pentita delle mie offerte e del mio dono totale a Lui. Ma non è questo il vero sentimento della mia anima: io sono e voglio essere sempre di Gesù e delle anime...
Povera me, se non confido in Te, o Gesù! O Cielo, se a te non ricorro, chi potrà aiutarmi? Dalle creature non aspetto nulla; mi pare anzi di aborrirle, anche quelle che più amavo; ho l'impressione di disprezzarle e di esserne disprezzata. Sono sola... Ho perduto tutto perché non ho un cuore capace di amare, di soffrire. Non sono utile né per il cielo né per la terra... Ah! Se io sapessi mendicare amore e in tanta oscurità lo potessi, non farei altro che mendicare dalle anime amore per Gesù... (diario, 8-11-1945).
... Il mio cuore camminava in un intrico di spine; in mezzo ad esse dovevo dare la vita con una grande prova d'amore. Il cuore non era mio: era di Gesù; a me nulla apparteneva, se non un fragile involucro. In tutto il percorso del Calvario il mio corpo ricevette colpi innumerabili. Appena giunta alla cima si riprodusse in me il vero e doloroso Calvario. Cuori afflittissimi circondavano la croce. Ma quello di Mammina era ben diverso dagli altri: neppure tutti i dolori, uniti insieme, si potevano paragonare al suo. Fra nubi oscure di morte irruppe Gesù, apparve rifulgendo con splendore massimo; vinse tutto, su tutto trionfò. Ma io non Lo accompagnai in quella vittoria, in quel trionfo, in quella luce; rimasi sempre nel mio dolore amaro. Egli andò, immerso nel gaudio della luce trionfale, ma continuò a rimanere in me: unito a me e trasformato in me, soffriva. Vorrei saper parlare di questa separazione circa il gaudio ed allo stesso tempo della unione dolorosa nel mio corpo, ma non sono capace. Posso dire soltanto che l'agonia continuò: il sangue scorreva dalle mie piaghe e le tenebre restavano ad accecare tutto il mio spirito. Continuava il mio grido senza che il Padre acconsentisse a confortarmi. Gridavo più forte per essere udita, ma ciò aumentava soltanto la mia agonia. Stavo per morire. Venne Gesù: - La mia pace è con te, figlia mia... Vegliai sempre su di te e continuo a vegliare sino alla fine. Fatti coraggio! Mancava ancora che tu assomigliassi a me in questo: anch'Io ebbi timore della sofferenza e della morte. Fu lo sgomento che nell'Orto mi fece sudar sangue. Sei la vittima che più assomiglia a Cristo. La perdita del tuo sangue è una crocifissione continua: è un nuovo mezzo di riscatto... Basterebbe questo, non sarebbe necessario altro perché gli uomini comprendessero la mia potenza divina nella tua anima. E’ la più grande delle mie meraviglie... Figlia mia, i giorni, le ore che stanno trascorrendo sono di grande pericolo per l'umanità. Chiedi preghiere, penitenza e riparazione. In fretta! È ancora tempo... - - ... Perdonala, Gesù e immola sempre me. - Vieni, innamorata delle anime... Avrai i doni dello Spirito Santo: la Sua Luce divina per vedere e comprendere tutto negli altri, la Sua forza per tutto sopportare e vincere. Coraggio!... Ti do una trasfusione di sangue: altre tre gocce, ma più piccole: così andrò diminuendo sino alla fine... Un miracolo per tenerti in vita... - ... (diario, 9-11-1945).
L'aumento delle mie sofferenze fisiche aggravò quelle morali... L'Orto di ieri, il Calvario di oggi... In questa agonia mi venne incontro Gesù: - Mia figlia, quando sarà conosciuta la tua vita di sofferenze senza uguali, che dirà il mondo, che diranno molte anime che nulla conoscono e nulla comprendono di Me?... Che non ti amavo con amore di Padre, con amore di Sposo; che non ti amavo come affermo. Che enorme inganno! Dovrebbero dire: « Oh, come Gesù amò quest'anima e come amò noi pure! Quanto Egli fece mai per salvarci! ». Sì, figlia amata, quanto faccio è per soccorrere i peccatori...
... Non puoi parlare, ma tutto continua fino a che durerà questo tuo soffio di vita sulla terra. La voglio debole così, ma continuano a parlare alle anime i tuoi sguardi, i tuoi sorrisi, la tua dolce serenità e rassegnazione nelle sofferenze, il tuo amore alla croce. Esse parlano e dicono tutto: invitano le anime a venire a Me.
Voglio che il tuo medico faccia una relazione di ciò che accade in te, per provare che non cessò la mia vita divina nella tua anima... - Quattordici giorni or sono ricevetti la visita di un sacerdote sconosciuto e che abita lontano. Ignoravo la sua vita. Ho subito sentito che in fondo era buono e con buone qualità; nonostante questo, ho sofferto molto. Nei primi istanti del colloquio ho avuto una luce che mi ha fatto vedere tutto... tutto, mio Dio! Gliel'ho fatto capire. Ed egli, pieno di buona volontà, voleva sapere che cosa esigeva da lui Gesù. Oggi stesso Gesù me ne ha parlato. Mi ha promesso di perdonarlo e di salvarlo; mi ha indicato il cammino che egli dovrebbe seguire. Come è buono Gesù... (diario, 16-11-1945).
Devo desistere: mi mancano le forze, non posso parlare per dettare i sentimenti della mia anima. Ed ora che non lo posso fare, mi viene da piangere... Mi tormenta perfino il pensare che il mio corpo debba essere toccato, posato sul letto, o sfiorato anche da un lieve d'aria. Vorrei poter rimanere sospesa nell'aria ove nulla mi toccasse. Che orrore tremendo! Ho il corpo e l'anima feriti! Provo nausea e paura del mio letto. Quante volte, istintivamente, avrei voglia di chiamarlo maledetto e scomunicato! Vorrei abbandonarlo. Non posso starvi sopra. Ho paura, tanta paura! O mio Gesù, chi può resistere a tutto questo? Solo Tu, solo Tu. Sapessi dire ciò che sento! Ebbi un nuovo assalto del demonio: violento, ma di breve durata. Non avrei resistito se Gesù non fosse venuto... (diario, 29-11-1945).
- ... Coraggio, sta' salda nel tuo Gesù...
Confida in Me: non temere di vacillare. Dai tuoi occhi, dai tuoi sorrisi, dalla tua voce indebolita esce un fascino che attrae, esce abbondanza di amore, escono balsami soavissimi per le piaghe dei peccatori... - (diario, 1-12-1945).
... Come sono tremende le sofferenze della mia anima e del mio corpo!... Parlo del corpo e dell'anima, ma mi pare di non avere né l'uno né l'altra. Al posto del corpo sono rimasti i dolori fisici e al posto dell'anima i dolori morali... Povera me! Non so dire ciò che avviene... ... E il mio letto? Non posso starvi su. Ho paura, voglio abbandonarlo e sparire. Sento nascere il desiderio di dire a Gesù che non voglio soffrire. Che tentazione del demonio contro la fede! Il Cielo non esiste, non v'è Dio, non vi sono anime da salvare, non vale la pena soffrire così. Non so esprimere le mie amarezze...
L'Orto, ieri, fu tanto duro al mio cuore... Ed il Calvario di oggi?! Io ero come una palla che rotolava dalla cima alla base e dalla base alla cima, in mezzo alle sofferenze: ero come palla da gioco per gli aguzzini. Scendevo quando ero trascinata dal furore; salivo quando la violenza mi faceva salire e soprattutto l'amore: sì, esso mi obbligava a camminare. Sul Calvario sentivo Gesù in diversi modi. Prima, a braccia aperte, e ne udivo lo scricchiolio delle ossa slogate; poi con il capo inclinato sul mio cuore, ad agonizzare e a gridare, quasi senza vita; infine L'ho sentito appena spirato: il silenzio della sua morte si confaceva con la morte e l'oscurità del mio spirito.
Venne Gesù: il sole si affacciò tra le nubi, l'anima ebbe vita: - Figlia mia, i chiodi che ti fissano alla croce sono chiodi di amore: è ciò che vi è di più forte; sono chiodi inflessibili. Fatti animo, coraggio! Il peso della giustizia divina ti schiaccia? Non temere: è perché non venga schiacciato il mondo; nulla vedi a causa delle tenebre ed oscurità del tuo spirito? Rallegrati: è perché le anime escano dalla oscurità del peccato e non ne soffrano poi eternamente. In cielo vedrai, figlia cara del mio Cuore divino, quanto le tue sofferenze furono utili alle anime. Tra poco, in cielo, vedrai la vita meravigliosa, ricca e divina, cresciuta in te... La tua vita fu sempre del cielo e non del mondo. Per te ho vigilato, in te ho seminato, in te ho raccolto i frutti più deliziosi per Me e per le anime. O vita tutta di amore!... - (diario, 7-12-1945).
... Il giorno 10, verso le nove e mezza del mattino, ebbi la visita di una persona amica; questa mi diede la triste notizia che forse il mio padre spirituale [p. Pinho] sarebbe mandato all'estero. Tale notizia fu come un pugnale nel cuore. Rimasi calma, serena e fiduciosa e dissi: - Non mi convinco; non è possibile: il Signore non viene meno alle promesse. I momenti di questa tranquillità furono pochi perché una tempesta fortissima si scatenò subito nel mio spirito. Il demonio mi presentò alla fantasia ogni cosa immaginabile. Vedevo
... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
... Il Calvario di oggi è stato ancora più intenso e penoso per il dispiacere di avere forse ferito Gesù; Gli ho chiesto perdono molte volte. Ho detto a Mammina di chiedergli perdono per me. Gli ho offerto il tormento di averlo offeso per coloro che non provano dispiacere, dopo di avere peccato gravemente. Ma che grande agonia! Era la morte che invocava la vita, l'oscurità che invocava la luce. Avevo in me occhi che vedevano il mondo' e non potevano sopportare la sua iniquità così grande; ciononostante, avevo labbra che non potevano muovere contro di lui parola alcuna di lamento; avevo un cuore che lo amava e sentiva per lui la maggior compassione. Morivo schiacciata, morivo tremante di paura, senza luce. Improvvisamente ho sentito volare via da me non so che cosa, mi pareva un soffio luminoso; volò verso l'alto, verso il gaudio. Io sono rimasta nella oscurità e nella morte. Alcuni minuti dopo mi ha parlato Gesù: - Figlia mia,... tu sei come una notte senza stelle, un giardino senza fiori, un paradiso senza amore. Ma no, è solamente impressione della tua anima. Per Me in questa notte brillano, scintillano le stelle: sono stelle che dànno luce al mondo... Vedo nel tuo giardino fiori belli, fiori candidi; li colgo per Me, spargendone per il mondo il profumo salutare alle anime. Nel paradiso senza amore lo trovo tutto l'amore... È con questo amore che ti do il potere di incendiare i cuori. Diffondilo a chi vuoi, dallo attraverso le tue parole.
Hai fiducia in Me, figlia mia? Hai fiducia nel mio amore e nella mia parola? -
- Soltanto Tu sai fino a che punto giunge la mia fiducia. Io ho fiducia, ma forse non come dovrei; e poi, Gesù, non soffro come dovrei. Perdonami, non ho forze per fare di più. Ti ho offeso molto... Non Ti ho offeso? - Tranquillizzati. Tutto permetto per tua umiliazione... Fatti coraggio. Quattro anni or sono ti preavvisai della lotta che avresti dovuto sostenere, apparentemente sola. Apparentemente, perché non ti ho mai abbandonata. Oggi non ti annuncio lotte maggiori, perché le maggiori sono passate; ma ti preavviso di essere forte per sopportare la tua oscurità e la sensazione che lo sia separato da te... Confida che la mia assenza sarà solo apparente... Un anno fa ti annunciai amarezze. Sono venute e continuano, perché le gioie stesse saranno per te amarezze. Ti senti vuota, spogliata di tutto, perfino delle sofferenze stesse? Non meravigliarti: chi ha dato tutto, non possiede più nulla; mi hai dato tutto e tutto ho utilizzato per le anime... - ... (diario, 4-1-1946).
... Ebbi di notte un doloroso combattimento con il demonio... Oggi, nel ricevere la Comunione, sentivo tanto tormento per ciò che avevo passato: mi sentivo umiliata!
Gesù, nella sua bontà infinita, non si è rifiutato di entrare nel mio cuore e, rasserenando subito tutto, così mi ha parlato: - Figlia mia... rugiada che feconda e penetra nel più intimo di tutte le anime... Figliolina amata, eccomi in questo primo sabato dell'anno con la mia Madre benedetta a rinnovarti la consegna di tutta l'umanità... - ... Mammina mi ha detto: - Figlia mia, sposa del mio Gesù, soffri tutto, soffri contenta per salvare tutte le anime di questo mondo che è tuo: Gesù ed lo te lo affidiamo. - Gesù e Mammina mi hanno abbracciata e riempita di amore. Poi Gesù ha continuato: - Rinnoviamo in questo giorno l'offerta del nostro amore: è per te, perché tu lo dia alle anime... - (diario, 5-1-1946).
... Durante la notte dal 5 al 6 gennaio pensavo: - O Gesù, avessi anch'io, come i Magi, oro, incenso e mirra da offrirti! Ma non ho nulla. Non posso venire al tuo presepio con la mia miseria. - La mia tristezza era profonda... In quel momento vidi Gesù davanti a me: con una gran croce sulle spalle, un ginocchio a terra, il Volto divino inclinato verso di me, mi guardava con tristezza. Dietro vi erano molte persone con sguardi di rancore verso di Lui, come volessero scaricargli addosso ogni specie
... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)