MaM
Messaggio del 9 settembre 1982::Oltre al venerdì digiunate a pane ed acqua un'altro giorno della settimana in onore dello Spirito Santo.

Beata Alexandrina Maria da Costa - Anniversario della mia prima crocifissione


« .. Come è stata dura la nostra prova! Come si può resi­stere a tanto? Se è per la gloria di Dio e per il bene delle anime, sia benedetta! Gli uomini ci hanno separato, ma Gesù no. Creda, mio buon padre, fu grande e doloroso questo penare, ma la sento molto intimamente unita nel cuore e nell'anima. Quanto Gesù unisce gli uomini non possono separare. Nella nostra lontananza e nel nostro silenzio si sono raddoppiate le preghiere; e lei è sempre nel luogo ove Gesù l'ha collocata: il primo posto nel mio cuore. Gesù non è ingrato, e soltanto Lui sa quanto le devo, sa quanto lei mi ha insegnato ad amarlo. È un peccato che le cose di Gesù siano così mal comprese. Non ho parole per dire quanto ho sofferto e fatto soffrire, anche se involontariamente, coloro che mi attorniano. Per quan­to volessi nascondere il mio dolore, non ho avuto forze per fare di più. Padre mio, sono stata quasi abbandonata, con le sole bri­ciole che le anime sante mi vogliono dare. Ma queste stesse briciole me le hanno nuovamente tolte, lasciandomi sola, senza luce, senza conforto, senza niente. Povera me, se non ci fosse il mio medico! Quante ore per infondermi coraggio e fiducia! Ma, padre mio, ora non ne posso più. Gesù la porti qui in fretta per guidare l'anima mia a Lui e a Mammina, perché io possa andare a riposare nella mia Patria. Ho iniziato questa mia il giorno 24 per terminarla il 3 ot­tobre. Che triste data! Sette anni fa, la mia prima crocifissione! Se Gesù mi avesse mostrato subito tutto, sarei morta di paura. Quante sofferenze mi ha procurato la prima crocifissione! Che vita così mal compresa! Ma che amore e follia di Gesù per la mia anima! Sì, io voglio soffrire tutto per amore di Gesù e delle anime! Prego per coloro che mi hanno fatta soffrire: non voglio male a nessuno; voglio vedere tutti in cielo. Padre mio, questa lettera rimane qui ad attenderla. Non voglio disobbedire mai. Gesù è degno del nostro sacrificio... » (lettera a p. Pinho, 24-9-1945).

... Senza volerlo vidi la mia vita di grande sofferenza: mi si presentò tutto dalla data della mia prima crocifissione, av­venuta sette anni fa; ho rivissuto ogni ora, ogni momento. Ho risentito gli spaventi, gli sgomenti di quelle ore amare; ho provato l'afflizione che il mio direttore in questa occasione ha sofferto presso di me; ho sentito le lacrime che i miei, ter­rorizzati, hanno versato. Se Gesù mi avesse mostrato tutto, la morte avrebbe vinto; senza un miracolo sarei morta. E ho sofferto tutto questo in una grande cecità di spirito. Il demonio ne approfittò per i suoi fini... A notte alta, men­tre era grande la mia agonia del corpo e dell'anima, venne Gesù; con un gesto della Sua mano santissima fece cessare la lotta infernale: - Vattene, non vinci; la vittoria è della mia vittima... Figlia mia, vengo ad assicurarti che non hai peccato; sono Io che voglio questa grande riparazione: la posso chiedere soltanto ad un cuore puro. Vengo a sollevarti dalla tua sfini­tezza, ad alleggerire il peso della tua croce... Tu sei un tesoro per i peccatori. Guai a loro senza la tua dolorosa crocifissione! Dopo questa lotta, non potevo lasciarti in così grande pro­strazione e non potevo lasciar trascorrere le ultime ore del­l'anniversario del felice giorno in cui ti ho crocifissa per la prima volta [senza venire]; abbi fiducia!... La tua crocifissione è la più reale e la più assomigliante alla mia. Quanto ti amo e quanto amo le anime! Faccio tutto per loro. Ritorna alle tue tenebre, riprendi la tua croce, portala con­tenta per amore. - Le parole di Gesù sono state per me come una brezza che passa, una luce che sparisce. La mia croce!... (diario, 4-10-1945).