... Il mio cuore camminava in un intrico di spine; in mezzo ad esse
dovevo dare la vita con una grande prova d'amore. Il cuore non era mio:
era di Gesù; a me nulla apparteneva, se non un fragile involucro. In
tutto il percorso del Calvario il mio corpo ricevette colpi
innumerabili. Appena giunta alla cima si riprodusse in me il vero e
doloroso Calvario. Cuori afflittissimi circondavano la croce. Ma
quello di Mammina era ben diverso dagli altri: neppure tutti i dolori,
uniti insieme, si potevano paragonare al suo. Fra nubi oscure di morte
irruppe Gesù, apparve rifulgendo con splendore massimo; vinse tutto, su
tutto trionfò. Ma io non Lo accompagnai in quella vittoria, in quel
trionfo, in quella luce; rimasi sempre nel mio dolore amaro. Egli
andò, immerso nel gaudio della luce trionfale, ma continuò a rimanere
in me: unito a me e trasformato in me, soffriva. Vorrei saper parlare
di questa separazione circa il gaudio ed allo stesso tempo della unione
dolorosa nel mio corpo, ma non sono capace. Posso dire soltanto che
l'agonia continuò: il sangue scorreva dalle mie piaghe e le tenebre
restavano ad accecare tutto il mio spirito. Continuava il mio grido
senza che il Padre acconsentisse a confortarmi. Gridavo più forte per
essere udita, ma ciò aumentava soltanto la mia agonia. Stavo per
morire. Venne Gesù: - La mia pace è con te, figlia mia... Vegliai
sempre su di te e continuo a vegliare sino alla fine. Fatti coraggio!
Mancava ancora che tu assomigliassi a me in questo: anch'Io ebbi
timore della sofferenza e della morte. Fu lo sgomento che nell'Orto mi
fece sudar sangue. Sei la vittima che più assomiglia a Cristo. La
perdita del tuo sangue è una crocifissione continua: è un nuovo mezzo
di riscatto... Basterebbe questo, non sarebbe necessario altro perché
gli uomini comprendessero la mia potenza divina nella tua anima. E’ la
più grande delle mie meraviglie... Figlia mia, i giorni, le ore che
stanno trascorrendo sono di grande pericolo per l'umanità. Chiedi
preghiere, penitenza e riparazione. In fretta! È ancora tempo... - -
... Perdonala, Gesù e immola sempre me. - Vieni, innamorata delle
anime... Avrai i doni dello Spirito Santo: la Sua Luce divina per
vedere e comprendere tutto negli altri, la Sua forza per tutto
sopportare e vincere. Coraggio!... Ti do una trasfusione di sangue:
altre tre gocce, ma più piccole: così andrò diminuendo sino alla
fine... Un miracolo per tenerti in vita... - ... (diario, 9-11-1945).
L'aumento delle mie sofferenze fisiche aggravò quelle morali... L'Orto
di ieri, il Calvario di oggi... In questa agonia mi venne incontro
Gesù: - Mia figlia, quando sarà conosciuta la tua vita di sofferenze
senza uguali, che dirà il mondo, che diranno molte anime che nulla
conoscono e nulla comprendono di Me?... Che non ti amavo con amore di
Padre, con amore di Sposo; che non ti amavo come affermo. Che enorme
inganno! Dovrebbero dire: « Oh, come Gesù amò quest'anima e come amò
noi pure! Quanto Egli fece mai per salvarci! ». Sì, figlia amata,
quanto faccio è per soccorrere i peccatori...
... Non puoi parlare, ma tutto continua fino a che durerà questo tuo
soffio di vita sulla terra. La voglio debole così, ma continuano a
parlare alle anime i tuoi sguardi, i tuoi sorrisi, la tua dolce
serenità e rassegnazione nelle sofferenze, il tuo amore alla croce.
Esse parlano e dicono tutto: invitano le anime a venire a Me.
Voglio che il tuo medico faccia una relazione di ciò che accade in te,
per provare che non cessò la mia vita divina nella tua anima... -
Quattordici giorni or sono ricevetti la visita di un sacerdote
sconosciuto e che abita lontano. Ignoravo la sua vita. Ho subito
sentito che in fondo era buono e con buone qualità; nonostante questo,
ho sofferto molto. Nei primi istanti del colloquio ho avuto una luce
che mi ha fatto vedere tutto... tutto, mio Dio! Gliel'ho fatto capire.
Ed egli, pieno di buona volontà, voleva sapere che cosa esigeva da lui
Gesù. Oggi stesso Gesù me ne ha parlato. Mi ha promesso di perdonarlo e
di salvarlo; mi ha indicato il cammino che egli dovrebbe seguire. Come
è buono Gesù... (diario, 16-11-1945).