MaM
Messaggio del 25 dicembre 2000: Cari figli, oggi quando Dio mi ha concesso di poter essere con voi, con il piccolo Gesù in braccio gioisco con voi e ringrazio Dio per tutto ciò che ha fatto in questo anno giubilare. Ringrazio Dio in modo particolare per tutte le vocazioni di coloro che hanno detto " sì " a Dio in pienezza. Benedico tutti voi con la mia benedizione e con la benedizione del neonato Gesù. Prego per tutti voi affinché nasca la gioia nei vostri cuori e perché anche voi nella gioia portiate la gioia che oggi io ho. In questo bambino vi porto il Salvatore dei vostri cuori e colui il quale vi invita alla santità della vita. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Beata Alexandrina Maria da Costa - Spoglia di tutto... Gesù, non resisto! (Momenti della Passione)


... Gesù mi disse: - Riposa qui un poco, mia colomba, amata, per riprendere poi la tua sofferenza senza pari, per por­tare fino alla meta la tua croce. Riposa senza le mie conso­lazioni. Va' poi a chiedere al mondo orazioni e penitenza. - Ho riposato, vicino a Gesù, come chi stanco si rifà al­l'ombra di un albero. Non sentivo né gioia né dolore: era come colui che dorme. Dopo alcuni minuti mi sentii senza Gesù; mi riavvolse il dolore...

Fino al termine di questa giornata, sia nelle piccole che nelle evenienze più importanti... tutto fu tristezza profonda e un continuo navigare nella mia oscurità. Sia benedetto Gesù: sono la Sua vittima (diario, 19-10-1945).

... Sento forti tentazioni contro la fede. A volte mi pare di non credere alla vita di Gesù, alle sue cose, grandezze, mera­viglie e prodigi. Mi pare che nulla sia vero... Mi pare di non essere nel mondo, di esserne scomparsa completamente; vi è rimasto solo il mio dolore, la mia oscurità, la mia miseria, con un senso di vergogna senza limiti.

Ho paura di vedere vicino a me coloro che mi sono cari; potessi nascondermi da tutti!

È notte, per me non è mai giorno; non potrò più avere nel mondo un momento di gioia.

Perdonami, o Gesù, i miei sfoghi. Sono felice di soffrire per tuo amore, senza sentirlo... (diario, 23-10-1945).

Fuori dal cielo, fuori dal mondo, sono vissuta in una regione sconosciuta; ma anche là, spoglia di tutto, vergognosa e confusa. La mia anima vorrebbe gridare, ma quelle grida che si sprigionano in me sono grida disperate: - Gesù, non resisto! Abbi pietà di me! Chi mi soccorre in così grande dolore? Ho paura e sete di Te! Ho vergogna, ma ansie ardenti di posse­derti eternamente. Non posso stare qui di più. O cielo, quando verrà il cielo?

Voglio venire, Gesù, voglio volare, ma temo di comparire a darti i miei conti. Vedo su di me un mondo di miserie di cui io debbo rispondere. Non posso camminare. Non so nuo­tare; affogo nelle mie tenebre... Sento i gemiti dell'inferno, mi sento coinvolta in essi, O Gesù, perderti per sempre! Però anche là vorrei vederti, abbracciarti, e non posso! Che disperazione! Sento che si avvicina la vera morte, che voglio chiamare vita. Spade di fuoco, spade di amore vengono a darmi il taglio definitivo. Sono spade che vengono da Gesù; questo amore viene da Lui; quell'ultimo momento sarà di amore... (diario, 25-10-1945).

Questa notte si unirono due orti; non me lo aspettavo. Mi pareva che quello permesso da Gesù potesse bastare, invece se ne aggiunse un altro da parte delle creature. Come posso resistere a tanta sofferenza? Ma non sono io che resisto; è Lui in me; e questo basta ad aumentare la mia croce: non posso sopportare che Gesù soffra; vorrei che vincesse in me, e non soffrisse... Fin da questa mattina presi la croce... il mio corpo si sen­tiva tanto sfinito come non avesse più una goccia di sangue... La forza per resistere, la vita che vivevo, erano forza e vita di Gesù... Sempre in croce, in tanto abbandono e oscurità, sentii e vidi con gli occhi dell'anima una nube dalla quale uscivano strumenti di supplizio... Tutto si scaricava sopra di me: era spaventoso!... Venne Gesù: - Figlia mia... Gli strumenti di supplizio che hai visto sono per il mondo se non si converte... -

- O mio Gesù, allora il mondo non si salverà? Non val­gono a nulla le mie sofferenze? Che posso fare di più? - Sta' tranquilla, figliolina. Se il mondo non si può vin­cere con l'amore, si deve salvarlo col dolore e il terrore dei supplizi. Abbi coraggio!... Penitenza, penitenza! Preghiere, pre­ghiere!... La madre che dà la vita ai suoi figlioli, la dà attraverso il dolore; tu, che io scelsi madre dell'umanità, è attraverso il dolore ineguagliabile che la salverai... ... Le spade di amore che hai sentito ferirti sono simbolo del tuo distacco dalla terra: sarà quell'amore che ti strapperà verso il cielo, anche se in quel momento la tua cecità non ti consentirà di vederlo né di sentirlo... - ... (diario, 26-10-1945).