MaM
Messaggio del 17 gennaio 1985:Cari figli, in questi giorni satana si accanisce perfidamente contro questa parrocchia, mentre voi, cari figli, vi siete impigriti nella preghiera e non partecipate numerosi alla Messa. Siate forti nei giorni della prova! Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Beata Alexandrina Maria da Costa - « Alexandrina dei dolori » (Momenti della Passione)


... Dall'Orto andai con Gesù, mani legate, al carcere; e portai con me nuovamente lo stesso mondo che mi trascinava, mi schiacciava. Stamane non potevo respirare; presa da sgomento, non potevo vivere. Sentivo gli occhi incollati per il sangue che sgor­gava dal grande elmo di spine lancinanti che mi cingeva il capo. In tale stato ho percorso le oscure e strette vie verso il Calvario... Come mi è stato doloroso il viaggio! Quanto mi è costato giungere alla cima! E quanto mi è costato vedere belve spaven­tose ed in gran numero bere il Sangue che scorreva da Gesù! Erano certamente belve solo in apparenza, perché Gesù ha mormorato e lasciato stampato nella mia anima le seguenti parole: « Meglio sarebbe stato per Me, non avrei sofferto tanto, se il mio divino Sangue fosse stato bevuto da vere belve: sono peggiori delle belve ». Ho sentito che in molti cuori aumentava l'odio, l'avversione contro Gesù, la brama di vederlo scomparire dai loro sguardi velenosi, in qualsiasi modo, a qualsiasi costo. Gesù che vedeva e penetrava nell'intimo di tutti, con un aumento di sofferenza... Come uomo, non poteva più vivere: era mortale; io Lo sentivo in me emettere gli ultimi rantoli. Ma come era soave e dolce l'agonia del Suo spirito!... Sono spirata con Lui. Ah! se con la stessa dolcezza, a Sua somiglianza, io spirassi alla mia morte: morte che mi darà la vita eterna! È venuto Gesù; ha dato luce a tutta la mia anima e mi ha detto: - Figlia mia, mia Alexandrina, Alexandrina dei dolori, consenti che aggiunga questo titolo di sposa: Alexandrina dei dolori. Abbi coraggio! Posso paragonare l'anima pura all'acqua trasparente in un vetro di fine cristallo, esposta ai raggi del sole per essere os­servata. Quante cose appaiono e mettono in evidenza questi raggi di sole! L'anima sei tu; il sole, l'osservatore sono lo che tutto scopro in te: ai miei occhi divini tutto appare. Questo tutto che lo vedo e faccio che tu veda è il mezzo di cui mi servo per purificare la tua anima, affinché tu, da questo calvario, da questo letto di dolori, possa passare al cielo. Faccio che tu veda in te tutte le macchie, affinché ti purifichi, mia colomba cara, e questa purezza traspaia in te e tu la possa comunicare alle anime. Sono tue le macchie che appaiono al sole della Mia purezza e grandezza, ma ascolta bene, figlia mia, non sono tue le ini­quità, i crimini, quel mondo di orrori che senti e scopri in te. O meraviglie, così poco conosciute e comprese! L'anima vittima si vede coperta e responsabile di tutti i delitti, ma allo stesso tempo possiede Dio con tutte le Sue grandezze. Quanto soffre nel dover sopportare e affrontare ciò che è immondo con ciò che ha di più puro e santo! Confida, figlia cara: sei vittima, ma non sono tuoi questi crimini. Ti ho consegnato il mondo, ma la sua malizia non è tua. Soccorrilo, soccorrilo! - - Mio Gesù, io non posso soccorrerlo; non so cosa fare, non ho nulla da darti per salvarlo. Salvalo Tu... Io sento che la mia sofferenza non ha nessun valore. - Figlia mia, sei potente, con me hai tutto il potere... Dammi dolori, sposa dei dolori... - Mio Gesù, accetta la mia sofferenza e quella del mondo intero come se io ne potessi disporre. Uniscile alle sofferenze e ai meriti della tua santa Passione, al Tuo amore, all'amore del Cielo e di Mammina: forma di tutto questo una difesa per fermare la giustizia divina... Misericordia! Misericordia, mio amore! -

Una goccia del Sangue preziosissimo di Gesù è caduta tra fiamme di fuoco nel mio cuore che subito si è dilatato. Ma Gesù non lo ha lasciato dilatare per molto tempo: è venuto presto come medico, ne ha cicatrizzato l'apertura e ha detto: - Va', sposa mia amata, va' a soffrire, va' verso la croce, va' al dolore. Soffri immersa in queste fiamme, soffri incendiata in questo amore; va' a diffonderlo, va' ad accenderlo nella umanità. Va' fiduciosa: non ti inganni, Gesù non ti lascia ingannare. Sei di Gesù, va' in nome di Gesù. Appartieni alle anime, sei vittima delle anime. Coraggio, coraggio! - Grazie, mio Gesù. Accetto tutta la sofferenza e non chiedo se non il Tuo amore, la Tua grazia e forza: da sola non posso. Ho paura, mio Gesù. - Che orrore sento nel dover dettare quanto mi dice Gesù! Se non mi viene una grazia dal Cielo, desisto, non lo posso fare. Se mi ordinassero di non scrivere più nulla, che sollievo grande sarebbe per la mia anima tribolata, che consolazione! Mi pare perfino che non soffrirei più.