Passai la notte in grande sofferenza e in molte ansie. Il mio corpo era
un mucchio di cenere disfatto dal dolore; il cuore sentiva, in modo
orribile, tagli continui di spade affilatissime; allo stesso tempo
voleva staccarsi e volare in alto verso Gesù, ma non poteva...
Abbracciata al mio crocifisso e alla cara Mammina, non cessavo di
chieder Loro amore. I dolori erano quasi insopportabili, ma le ansie di
amore li superavano di molto. In questa angoscia non perdevo la mia
unione con Dio; mormoravo sempre: - Mio Gesù, mi lancio nelle Tue
braccia, Ti stringo per non lasciarti più senza desistere di chiederti
amore. Anche se ogni volta che Te lo chiedo Tu mi mandassi via e mi
battessi, non Ti lascerei, non tacerei, ma con maggiore coraggio
griderei più forte: « Gesù, Ti amo! Dammi amore! Sono la Tua vittima ».
- ... Gesù mi disse: - Dov'è la croce, la vera croce, ivi è l'amore. E
dove è l'amore, ivi è Cristo. Tu soffri, Mi possiedi e Mi ami; hai
tutto il mio Amore... Farò che il tuo dolore sia salvezza per il mondo,
che l'amore con cui Mi ami si diffonda e si comunichi alle anime. Il
tuo dolore e il tuo amore sono scala, ai peccatori ed ai giusti, per
salire al cielo... Ciò che ti dico non è per elogiarti; non parlo per
te, parlo per il mondo. È a lui che voglio mostrare che cos'è la mia
vita divina nelle anime, che cos'è una vittima generosa e
fedelissima... - ... (diario, 2-1-1947).
... Aborrisco il mondo e ciò che racchiude; non perché debba aborrire
tutto ma perché voglio e debbo staccarmi da tutto. Sento come se
qualcuno dentro di me stia spolverando, lucidando, riordinando
l'abitazione del mio cuore, della mia anima. Tutto viene buttato fuori.
Mi sento vuota: una casa senza mobili. Questo vuoto deve essere
riempito e quando sento che si riempie di una vita di cui non so
parlare, vita superiore a questa vita, l'anima vede il cuore tanto
pieno da traboccare: dal suo interno escono grandi fiamme che salgono
in alto. In questi momenti rimango come assopita in questa vita e come
se sparissi dal mondo. Sento di nuovo il vuoto e le ansie divoratrici
di amore per Gesù... Te, mio Gesù, solo Te e nulla più. Sento
contemporaneamente il distacco da tutte le creature, anche delle più
care, mentre io stessa voglio esser loro grata e riconoscente. Non
voglio vivere di loro per vivere soltanto di Gesù. Sono tagli dolorosi,
sono sofferenze indicibili. Ma se almeno così amassi Gesù! Sapessi di
amarlo, cesserei quasi di soffrire... ... Venne Gesù: - Stendi, figlia
mia, su tutto il mondo il tuo dolore, come su di esso Io stendo il mio
divino amore... Rinnovami molte volte la tua offerta di vittima;
moltiplica i tuoi atti di amore... Sai chi è Colui che senti lavorare
nella tua anima? Sono Io, il tuo Gesù, il tuo Sposo, il tuo Re. Sono Io
che svuoto tutto, sono Io che riempio tutto. Ti posseggo tutta e tu mi
possiedi tutto. Io butto fuori da te coloro che ti sono cari, ma senza
danno né ingratitudine da parte tua; senza che tu tralasci di amarli.
Potrei forse consentire che una mia sposa sia ingrata? So quanto costa
l'ingratitudine e la sento tanto quando si mostrano ingrati verso di
te! No, non sei ingrata. Ciò che faccio è per togliere da te tutto ciò
che è umano e perché tu possegga ciò che è divino, perché ti riempia
solo il divino. È così, figlia amata! In te esiste solo l'amore, tutto
l'amore di Gesù. Voglio darti ancora la vita di cui vivi: una goccia
del mio Sangue divino con la mia Eucarestia: questo è il tuo
alimento... - ... (diario, 7-2-1947).