MaM
Messaggio del 30 agosto 1984:Cari figli, anche la Croce faceva parte del disegno di Dio quando voi l'avete costruita. Particolarmente in questi giorni recatevi sul monte (Krizevac) e pregate sotto la Croce. Le vostre preghiere mi sono necessarie. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Beata Alexandrina Maria da Costa - Una grande afflizione


... Il giorno 11 ebbi una grande afflizione, una delle mag­giori avute in vita mia. Non so se fu permessa dal Signore o causata dal demonio. Lo ignoro ma ho sofferto molto: non sono capace di descrivere quanto. Sopportai rassegnata. Non fui ca­pace di fare alcuna delle mie preghiere giornaliere, essendo stanca per la sofferenza; non ho perduto però la mia unione con Dio. Abbracciata al crocifisso dissi di cuore: - Mia croce, ti ab­braccio con Gesù, ti voglio, ti amo. Gesù, sono la tua vittima. - Stringevo al petto l'immagine della cara Mammina e Le dicevo: - Sei stata Tu, Mammina, a portarmi questo regalo nel Tuo giorno [festa della Madonna di Lourdes]. Soccorrimi, confortami!... - Mio Gesù, accetta parte di queste sofferenze per le seguenti intenzioni (gliele nominai) ed accetta il rimanente da distribuire per il mondo. - Trascorsi 24 ore in questo dolore senza sfogarmi con nes­suno. Interrogata, cercai di mascherare e non dissi nulla; tacqui fino a non poterne più. Volevo piangere e non fui capace, così la sofferenza fu più grande.

Il giorno 12 alzai un lembo del velo che copriva tanto dolo­re; mi confortarono e vollero persuadermi che quella sofferenza non aveva l'origine che io le attribuivo. Rimasi più sollevata... Poi invece ricevetti il colpo: non era immaginazione la mia, ma realtà. Ben lontana dal ribellarmi, lo ricevetti e lo abbrac­ciai. Prego e soffro per chi mi ferisce: perdono come desidero che Gesù perdoni le mie colpe. Non voglio offendere Gesù né cessare di amarlo un solo momento. Se mi offrissero di scegliere l'amore di tutte le creatu­re, gli onori e le lodi, e di farmi padrona del mondo intero, di non essere mai schernita, disprezzata, umiliata, a patto di non amare Gesù per un solo momento, io direi: - No, no! Sempre no! Voglio amare sempre Gesù, oppressa dal dolore e umiliata, sempre umiliata. - Non posso dire che la sofferenza non costi; ma è anche vero che questa vita passa e l'amore di Gesù dura eternamente. Vo­glio amarlo! Voglio amarlo!

... Gesù mi parlò così: - ...Coraggio, posso dire del tuo caso ciò che dissi [agli Apostoli] : « le porte dell'inferno non prevarranno contro di Me, cioè contro la mia Chiesa »; e ora dico « la rabbia umana, che pare piuttosto infernale, non potrà nulla contro la Mia divina causa ». Fatti animo, sposa cara... - ... (diario, 14-2-1947).

... Aspetto un giorno, poi un altro, sempre in attesa che arrivi un sacerdote di cui possa fidarmi e a cui possa aprire la mia anima perché la guidi a Gesù e la sostenga in questo cam­mino tanto doloroso e spinoso. Non appare nessuno! Sono sola in questa lotta costante. Voglio amare Gesù e non Lo amo; né so come amarlo; non ho chi mi insegni. Mi rivolgo a San Giu­seppe: Gli chiedo dal fondo dell'anima di essere il mio mae­stro, il mio direttore e che ami per me Gesù, Mammina e la Trinità Santissima (diario, 21-2-1947).

«Mio buon padre [Umberto], chiedo perdono per la grande colpa di non avere ringraziato prima per la lettera che con grande carità mi ha scritto. Lo sa che Gesù non mi lascia provare gioia, anzi, quando ricevo lettere dalle persone più care rimango con paura fino a che le ho lette: temo tutti. Mi pare che tutto il mondo sia contro di me. Non posso però nasconderle che la sua lettera mi è stata di appoggio e di guida: una roccia su cui mi sono consolidata. Ho visto che lei comprende chiaramente la mia anima e, poiché la comprende bene, ha ricevuto uno schiaffo che assomiglia a quello preso dal mio primo padre spirituale, il santo p. Pinho. Mi vengono allontanati coloro che mi comprendono. Che lotta e che paura per confessarmi! Ciò che provo è precisa­mente quello che lei ha capito. Vorrei sparire. Ed ogni giorno nella Comunione dico a Gesù: - Voglio essere Ostia pura, viva, Ostia in sangue, in ogni Ostia consacrata, in ogni Tabernacolo ove abiti sacramentato. Voglio sparire in Te, voglio apparire soltanto come appari Tu in ogni Ostia; in esse si vedono solo le specie del frumento, appaiono soltanto loro. Nascondimi, Gesù, nascondimi! Riempimi di Te. - Io, mio buon padre, vorrei fuggire, nascondermi da ogni sguardo umano perché mi veda soltanto Gesù, perché è solo per Lui che io voglio vivere. Ma sono certa che se fosse possi­bile sparire agli occhi della terra, la mia anima non rimarrebbe soddisfatta; avrei ancora paura del mondo: solo il cielo, solo il possesso eterno del mio Dio può colmarmi, può saziare tutto in me.

Sono stanca di tanto soffrire, di tanto bramare. Però, povera me, se tralasciassi di soffrire un solo momento! Non saprei vi­vere, morirei fatalmente... » (lettera a d. Umberto, 20-3-1947).