MaM
Messaggio del 25 febbraio 1998: Cari figli, anche oggi sono con voi, e vi invito tutti di nuovo ad avvicinarvi a me tramite le vostre preghiere. In modo speciale vi invito alla rinuncia in questo tempo di grazia. Figlioli, meditate e vivete tramite i vostri piccoli sacrifici la passione e la morte di Gesù per ognuno di voi. Soltanto se vi avvicinate a Gesù capirete l'amore incommensurabile che Lui ha per ognuno di voi. Attraverso la preghiera e i vostri sacrifici diventerete più aperti al dono della fede, all'amore per la Chiesa e alla gente che è attorno a voi. Vi amo e vi benedico. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Beata Alexandrina Maria da Costa - Una colata di fuoco (Momenti della Passione)


... È passato un altro anno e non distinguo ciò che è stato perché non vedo se non tenebre dietro e davanti a me. Come ho trascorso il mio tempo? Come l'ho usato nel Tuo servizio? Molto male, Gesù mio! O vita che non ho saputo e non so vivere! Sono povera, sono miserabile, non sono nulla... Negli ultimi momenti dell'anno feci accendere alcuni ceri, recitai il « Te Deum »: è stato il mio ringraziamento al Signore per quanto si è degnato di inviarmi di dolore e di gioia. L'ho benedetto per tutto, perché fu tutto prova del suo grande amore. Nella mia ignoranza non ho saputo dirgli altro.

Iniziai il nuovo anno sorteggiando i miei protettori. Mi toccarono San Giuseppe e Santa Teresina: ne rimasi contenta. Siano essi la mia guida nelle tenebre, che tanto sgomento cau­sano all'anima mia. Ho invitato il Cielo a intercedere per me e ad insegnarmi ad amare Gesù e Mammina; vorrei vivere sol­tanto una vita d'amore.

Il giorno 2 fu il quinto anniversario di quando Gesù mi disse: - Preparati alla lotta che dovrai sostenere, apparente­mente sola. - E che lotta, mio Dio! Questa data mi ha ripresentato tra le tenebre i sentieri spinosi che ho percorso. All'inizio dell'anno cominciai a sentire cadere su di me una colata torrenziale di fuoco, che bruciava e decomponeva il mio corpo: lo sento come tra fiamme ardenti che lo riducono in ce­nere infuocata. Sono stanca di tanto soffrire, ma l'anima è a braccia aperte per ricevere quanto Gesù vorrà darle. Ebbi un combattimento tanto grande con il demonio... Ieri notte, quanto più mi sforzavo di sviare il pensiero dal­l'Orto, tanto più il cuore gli si avvicinava. Il suolo dell'Orto e la giustizia di Dio erano per me come due pietre da mulino: il mio corpo era il grano di frumento che esse schiacciavano e macinavano. Il cuore, come una nube che si apre per scaricare acqua, si aprì per scaricare amore e ricevere tutto il dolore. Per quel do­lore ho sentito il mio corpo in sudore di acqua e sangue. Prostrata, in un antro isolato, sentii, e l'anima mia vide, un angelo che mi rialzava; rimasi più forte per affrontare quanto mi attendeva. Oggi, fin dal mattino, Gesù era nel mio cuore con il suo santo Capo coronato di tante acute spine... Ho sentito che Egli, dall'alto della croce, nella più dolorosa agonia, negli ultimi momenti della Sua vita, diffondeva amore, che si estendeva a tutto il mondo come si diffonde un profumo. Con Lui agonizzavo per Suo amore e per le anime. Sono rimasta come morta un bel po'. Sentivo una vita, venuta da grande altezza, quasi a contemplare la morte del mio corpo; ma era vita che non gli apparteneva. È venuto il mio Gesù: - Figlia mia, non vi è nulla che separi i cuori che si amano di un amore puro e santo. I nostri sono uniti: il Mio e il tuo nel massimo amore, amore divino, amore di Dio. Nulla ci può separare. Ma Io voglio, all'inizio dell'anno, nel primo venerdì, dedicato al mio divin Cuore, unirli e intrecciarli nuovamente; chi viene a legarli è la tua e Mia Madre benedetta... Ho travasato nel tuo cuore tutta la mia ricchezza. E sai perché? Ti ho consegnato il mondo e oggi rinnovo la consegna. E’ per mezzo tuo, grazie al potere e alla missione da Me dati, che questo mondo viene a Me e passa liberamente dal tuo cuore al Mio... Ma non aspettarti consolazioni e gioie: sei la mia vittima. Ma non voglio terminare questo colloquio senza preavvi­sarti, senza dare al mondo questo avvertimento. Hai sentito ca­dere una colata di fuoco su di te perché sei la mia vittima; è pioggia che presto cadrà sul mondo se non si convertirà... - (diario, 3-1-1947).

Mi domandano se amo Gesù. Non so se Lo amo, ma so che voglio amarlo. Non so parlargli né so come Gli parlo: so che tutto si immerge nelle tenebre e in esse tutto sparisce e muore. Sono molte le mie sofferenze; e tanta la mia amarezza!... Il mio corpo è come grano che non è mai macinato abba­stanza; l'ingranaggio che muove il mulino non si incaglia, non cessa di macinare. Vivo talmente abbandonata, che non trovo conforto sulla terra. Nelle mie confessioni, ch'io faccio frequentemente per forti­ficare di più la mia anima con la grazia del Sacramento, non trovo sollievo né conforto. Sia con il parroco che con il con­fessore ordinario, sono sempre timida, piena di paura e sento di non essere compresa. Mio Gesù, sarà colpa mia, o sei Tu a permetterlo?... È da Te e da Mammina che attendo aiuto, conforto e pace... Continuo a sentire il mio corpo disfarsi in cenere di fuoco per quella pioggia bruciante che gli cade sopra; mi stanca al massimo, mi lascia senza vita... ... Sul Calvario tutto era silenzio: si udivano soltanto i so­spiri di Gesù; regnava soltanto il dolore, aumentato dal rancore di molti cuori che, soffocati da non so che cosa, non parla­vano più. E nel mio cuore sentivo come se tutto il mondo maltrattasse e lapidasse Gesù, pur vedendolo agonizzare in quel modo.

Mi sono unita molto al dolore di Mammina: con Lei desi­deravo avere Gesù sulle mie braccia per curare il Suo divin corpo molto ferito. Che dolore e compassione per Gesù! Che unione di amore e di agonia! E venuto il mio Gesù ed ha trasformato subito la mia ani­ma: - Figlia mia, la croce è vita, è amore, è segno di reden­zione. Io sarò con te, soffro e vinco in te... La tua vita è amore. Come non cessano un istante i crimini del mondo, così non cessa di cadere su te che sei vittima la scarica immolante del sacrificio e del martirio. Abbi coraggio!... Ripara... Vedi questa piaga? Trapassa il mio Cuore da una parte all'altra... Con quale malvagità è stata fatta! Sai chi è stato? - Mio Gesù, se non ti dispiaccio con ciò che voglio dirti, ascoltami. - Parla, figlia mia, dimmi tutto. - Chiedimi la riparazione che vuoi, ma senza che io sappia chi è [quel peccatore]. Non posso riparare in questo modo? - Gesù si è rallegrato tanto e subito il suo Cuore divino si è trasformato in amore, in forti fiamme. Quella ferita che trapas­sava il Cuore da una parte all'altra è sparita: tutto era luce... - Tu rimarrai come se non avessi intelligenza per capire il dolore, ma non per questo soffrirai di meno: soffrirai amara­mente. Sentirai come se mai o quasi mai Mi avessi posseduto; ma non per questo tralascerai di possedermi interamente, quanto più è possibile ad una creatura umana. Farò che molte anime vedranno Me in te, con tutta la mia ricchezza e gli inesauribili tesori del mio divin Cuore. Tu sei e sarai dopo la tua morte, per ogni anima in peccato, un parafulmine che attirerà su di sé il peso della giustizia divina; e per ogni anima in grazia, sarai una calamita che attira e che distribuirà l'amore che Io vi ho depositato... Sarai luce per l'umanità... - ... (diario, 10-1-1947).