MaM
Messaggio del 16 maggio 1985:Cari figli, vi invito ad una preghiera più attiva e all'ascolto della Messa. Desidero che ogni vostra Messa sia esperienza di Dio. Voglio dire in particolare ai giovani: 'siate aperti allo Spirito Santo, poiché Dio vi vuole attirare a sé in questi giorni in cu satana è all'opera'. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Beata Alexandrina Maria da Costa - Non uccidete chi è già morta


« Chi c'è lì che viene ad uccidermi? » grida di tanto in tanto la mia anima nel vedere che viene uno a togliere la vita a chi non ce l'ha più. Mio Dio, parlo dell'anima, parlo della vita, parlo di tutto col desiderio che nulla esista. Che tormento e morte! Io vorrei dir tutto e tutto occultare; vorrei dire tutto, perché l'anima di cui parlo, e mi pare di non avere, sente necessità infinita di mostrare il suo tormento, ma le forze non mi con­sentono; ed anche di fronte a tanto soffrire è tanta l'ignoranza da coprire ed oscurare l'umanità intera. Voglio l'anima e non ho anima; voglio Dio e non ho Dio; sento l'eternità e non esiste l'eternità. Che sgomento, che oscu­rità spaventosa! Ho perduto ciò che mai è esistito. Perdonami, mio Dio; io credo nella Tua esistenza. Tutto prova che esisti. Un nuovo tormento è entrato nel mio nero carcere: odori insopportabili... quasi da impazzire. Ci sarebbe da disperare senza il dito di Dio, senza la sensazione di un sostegno... Gesù mi ha chiamata: - Figlia mia, vieni qui... Coraggio! Ripeti il tuo « credo », confida in Me. Coraggio, mia figlia, coraggio: gli odori che ti tormentano costituiscono la nuova riparazione che ti chiedo: la tua camera imbevuta di odori ributtanti è la riparazione per certe anime coperte di piaghe nauseanti: è il putridume dei loro vizi. Ri­para per esse, perché non li abbiano a soffrire eternamente. Tutte le tue membra e i tuoi organi sono giorno e notte parafulmini della giustizia di Dio... - (diario, 4-3-1955).

... Detto con il massimo sforzo queste parole, soltanto per la santa obbedienza, anche se da un'altra parte sento una ne­cessità quasi infinita di imprimere sulla terra, a caratteri di sangue, ciò che mi avviene nell'anima: anima senza anima. Sento di non averla. Che tormento il non sapermi spiegare! Scomparve tutto ciò che era dell'Orto e del Calvario; ora è solamente un dolore cruento: la vita senza fede. In questi universi di tormentose sofferenze ripetevo: « credo nella vita eterna! Credo nella Chiesa cattolica! Gesù, Ti amo! Sono sem­pre la Tua vittima. Si faccia sempre in me la Tua volontà! ». Ma fu un combattimento tremendo, una falsità costante. Venne Gesù: - Avanti, coraggio, mia figlia!... Le tenebre sono luce; la morte è vita! Lo Spirito Santo è con te e ti co­munica la Sua vita, ti irradia della Sua luce... - Infatti io ebbi luce nell'anima. La morte e le tenebre erano scomparse e già credevo. Gesù continuò: - Mia figlia, ho ridotto le mie parole, ma non diminuirà il mio Amore. Sono stato Io a prepararti a questa riparazione senza pari... Coraggio! Sostieni il braccio Coraggio! Padre mio. Poveri uomini, se si scaricasse su di loro la sua giustizia! - Ho sentito che Gesù mi tenne ferma sotto la Mano e del suo eterno Padre. - Tienimi fissa, o Gesù! Tienimi ben salda! Lo sai che sei Tu a sostenerla e non io. Io sono morte; io non sono nulla! - Coraggio, eroina! Avanti! Dal cielo arricchirai l'uma­nità. - (diario, 18-3-1955).