MaM
Messaggio del 13 settembre 1983:Bisogna annunciare al mondo la realtà, cioè la serietà degli eventi futuri. Però non bisogna togliere la speranza perché Dio ha un suo programma e ciò che realmente conta per la gente è la conversione e la vita di fede.

Beata Alexandrina Maria da Costa - « Sei nel tuo anno »

.. Il giorno 6 fu qui per un bel po' il canonico Sebastiano Cruz. Soltanto il cielo può ricompensarlo di quanto fece per me. Mi comprese; gli apersi la mia anima; mi incoraggiò a salire il mio calvario e a portare a termine la mia missione sulla terra.

Rimasi fortificata in questo duro penare e così ricordai oggi con più calma e coraggio la data in cui, 13 anni or sono, fu proibito al mio padre di venire qui. Egli venne infatti per l'ultima volta il 7 gennaio 1942. Ricordai tutto, passo per passo, ma calma e serena. Fu certamente Gesù a permettere che venisse il canonico Seba­stiano Cruz...

... Gesù mi ha parlato con forza e dolcezza: - Coraggio, figlia mia! Credi, credi sempre... Io sono la pace, la dolcezza, l'amore... Il mio divin Cuore è una fonte inesauribile infinita di amo­re. È una fornace di fiamme divine... ... Di', figlia mia, al tuo padre spirituale di avere coraggio: ha saputo soffrire da santo religioso. Sono così le anime che lo scelgo e Mi sono fedeli. Mia figlia, sei nel tuo anno, sei nel tuo anno. Confida, con­fida in Me... La tua missione sulla terra terminerà presto. Confida, il Cielo è tuo. Là continuerai. - ... (diario, 7-1-1955). La volontà è pronta per darsi sempre più al Signore, per immolarsi sempre più e dargli anime; ma alla povera natura tutto ripugna...

Mi pare di giungere alla disperazione: ho bisogno di aria, non posso sopportare la luce. È tale la mia afflizione da sem­brare che tutto il mio essere si contorca. Allora chiamo Gesù, quel Gesù che io sento di avere perduto insieme a Mammina, quel Gesù in cui mi pare di non credere... Pure sentendo di non credere, invoco il Cielo perché mi sostenga. Ripeto: « credo nella vita eterna! Gesù, Ti amo! Sono la Tua vittima! Voglio solo che si faccia sempre in me la Tua volontà! ». O vita senza vita! O vita senza fede! Quanto costa, mio Dio, passare i miei giorni così...

Non sono della terra, non sono del cielo; non sono di Dio, non sono di nessuno.

Fu questa la mia salita al Calvario, durante la quale non tralasciai di dire: « Fa', o Gesù, che le mie tenebre diano luce e che il mio chiudere gli occhi apra gli occhi alle anime che li hanno chiusi per Te e per i Tuoi sentieri. Non v'è Calvario né Cielo, per me: vi sia per tutte le anime, figlie del Tuo sangue; e che anch'io entri in quel numero. Credo, credo così! »... (diario, 14-1-1955).

Piango e gemo sotto il peso di tante ed indicibili sofferenze. La natura è debole e non resiste. La volontà è pronta; essa sorride di tanto in tanto al Cielo, a Dio, nonostante questa lotta di tante ore, questa vita inutile e senza fede... Come è tormentoso, mio Dio, il vivere in questa oscura prigione che mi porta tanti ricordi. In me tutto è inutile, però, sin dal mattino, offro tutto al Cielo. La mia anima avrebbe da dire molto, ma non posso.

Quando stamane facevo questa offerta, mi sono tormentata tanto che mi torcevo e distorcevo, come ramo verde che il vento torce e distorce ma non distrugge...

Durante il giorno andavo ripetendo il mio « credo » senza credere, fino a che è giunta l'ora di Gesù: - Figlia mia, sono qui: credi e confida. Sono qui nel tuo cuore... Soccorri le anime: lasciale venire assetate a questa fon­tanella, da Me arricchita, che non si esaurisce.

L'oscurità della tua camera le invita a grandi cose. Sei per loro una predicazione... Questa predicazione si estenderà al mondo intero... - ... (diario, 28-1-1955).

« Offri la tua oscurità per chi dovrebbe essere e dare luce »

Le mie tenebre, il mio carcere, le tenebre dell'anima e del corpo sono il mio tormento, lo posso dire, di quasi tutti i momenti del giorno e della notte...

O mio Dio, che duro penare! Ho gli occhi perfetti per vedere e non sopporto la luce del giorno... Non sopporto la luce artificiale della notte. Tutto è tenebre; che nostalgia del sole, del giorno! Signore, cosa verrà ancora? Ho uno sgomento nell'anima; tutto è paura: paura che mi sgridino, paura che mi dicano cose tristi, paura di tutto e di tutti. L'anima è spaurita. Po­tesse fuggire e nascondersi sotto il peso di tutta l'umanità!... È venuto Gesù: - Non « povera te », ma « povero mon­do »! Non « povera te », ma « povere le anime che vivono nel­l'errore e nel male »! Coraggio! Ripeti il tuo « credo » dicendo che è per mio amore e per le anime... Coraggio, figlia mia. Offrimi le tenebre in cui vivi, questa cecità che non è cecità, per riparare per quelle anime che do­vrebbero essere piene di luce, per essere luce e dare luce, e sono nelle tenebre del peccato, nelle tenebre della morte... (diario, 4-3-1955). ... Gesù, Mammina, fate che io non perda i 36 anni di sofferenza e i quasi 30 di letto! Questa sofferenza inesprimi­bile ha avuto di mira soltanto il Vostro amore e le anime: pura verità. A volte voglio parlare di Gesù ed il cuore si blocca: non può muoversi verso di Lui. E anche l'anima, in una separa­zione totale, lo imita.

A qualunque costo, ripeto con le labbra « credo ». Ho udito Gesù: - Coraggio, figlia mia. La tua camera, la tua vita, quanti insegnamenti dànno al mondo! È scuola divina che insegna agli uomini, è luce di Dio che li illumina nelle tenebre. Poveretti, perché non tutti vogliono vedere!... - ... (diario, 11-2-1955).