.. Il giorno 6 fu qui per un bel po' il canonico Sebastiano Cruz.
Soltanto il cielo può ricompensarlo di quanto fece per me. Mi comprese;
gli apersi la mia anima; mi incoraggiò a salire il mio calvario e a
portare a termine la mia missione sulla terra.
Rimasi fortificata in questo duro penare e così ricordai oggi con più
calma e coraggio la data in cui, 13 anni or sono, fu proibito al mio
padre di venire qui. Egli venne infatti per l'ultima volta il 7 gennaio
1942. Ricordai tutto, passo per passo, ma calma e serena. Fu certamente
Gesù a permettere che venisse il canonico Sebastiano Cruz...
... Gesù mi ha parlato con forza e dolcezza: - Coraggio, figlia mia!
Credi, credi sempre... Io sono la pace, la dolcezza, l'amore... Il mio
divin Cuore è una fonte inesauribile infinita di amore. È una fornace
di fiamme divine... ... Di', figlia mia, al tuo padre spirituale di
avere coraggio: ha saputo soffrire da santo religioso. Sono così le
anime che lo scelgo e Mi sono fedeli. Mia figlia, sei nel tuo anno, sei
nel tuo anno. Confida, confida in Me... La tua missione sulla terra
terminerà presto. Confida, il Cielo è tuo. Là continuerai. - ...
(diario, 7-1-1955). La volontà è pronta per darsi sempre più al
Signore, per immolarsi sempre più e dargli anime; ma alla povera natura
tutto ripugna...
Mi pare di giungere alla disperazione: ho bisogno di aria, non posso
sopportare la luce. È tale la mia afflizione da sembrare che tutto il
mio essere si contorca. Allora chiamo Gesù, quel Gesù che io sento di
avere perduto insieme a Mammina, quel Gesù in cui mi pare di non
credere... Pure sentendo di non credere, invoco il Cielo perché mi
sostenga. Ripeto: « credo nella vita eterna! Gesù, Ti amo! Sono la Tua
vittima! Voglio solo che si faccia sempre in me la Tua volontà! ». O
vita senza vita! O vita senza fede! Quanto costa, mio Dio, passare i
miei giorni così...
Non sono della terra, non sono del cielo; non sono di Dio, non sono di nessuno.
Fu questa la mia salita al Calvario, durante la quale non tralasciai di
dire: « Fa', o Gesù, che le mie tenebre diano luce e che il mio
chiudere gli occhi apra gli occhi alle anime che li hanno chiusi per Te
e per i Tuoi sentieri. Non v'è Calvario né Cielo, per me: vi sia per
tutte le anime, figlie del Tuo sangue; e che anch'io entri in quel
numero. Credo, credo così! »... (diario, 14-1-1955).
Piango e gemo sotto il peso di tante ed indicibili sofferenze. La
natura è debole e non resiste. La volontà è pronta; essa sorride di
tanto in tanto al Cielo, a Dio, nonostante questa lotta di tante ore,
questa vita inutile e senza fede... Come è tormentoso, mio Dio, il
vivere in questa oscura prigione che mi porta tanti ricordi. In me
tutto è inutile, però, sin dal mattino, offro tutto al Cielo. La mia
anima avrebbe da dire molto, ma non posso.
Quando stamane facevo questa offerta, mi sono tormentata tanto che mi
torcevo e distorcevo, come ramo verde che il vento torce e distorce ma
non distrugge...
Durante il giorno andavo ripetendo il mio « credo » senza credere, fino
a che è giunta l'ora di Gesù: - Figlia mia, sono qui: credi e confida.
Sono qui nel tuo cuore... Soccorri le anime: lasciale venire assetate a
questa fontanella, da Me arricchita, che non si esaurisce.
L'oscurità della tua camera le invita a grandi cose. Sei per loro una
predicazione... Questa predicazione si estenderà al mondo intero... -
... (diario, 28-1-1955).
« Offri la tua oscurità per chi dovrebbe essere e dare luce »
Le mie tenebre, il mio carcere, le tenebre dell'anima e del corpo sono
il mio tormento, lo posso dire, di quasi tutti i momenti del giorno e
della notte...
O mio Dio, che duro penare! Ho gli occhi perfetti per vedere e non
sopporto la luce del giorno... Non sopporto la luce artificiale della
notte. Tutto è tenebre; che nostalgia del sole, del giorno! Signore,
cosa verrà ancora? Ho uno sgomento nell'anima; tutto è paura: paura che
mi sgridino, paura che mi dicano cose tristi, paura di tutto e di
tutti. L'anima è spaurita. Potesse fuggire e nascondersi sotto il peso
di tutta l'umanità!... È venuto Gesù: - Non « povera te », ma « povero
mondo »! Non « povera te », ma « povere le anime che vivono
nell'errore e nel male »! Coraggio! Ripeti il tuo « credo » dicendo
che è per mio amore e per le anime... Coraggio, figlia mia. Offrimi le
tenebre in cui vivi, questa cecità che non è cecità, per riparare per
quelle anime che dovrebbero essere piene di luce, per essere luce e
dare luce, e sono nelle tenebre del peccato, nelle tenebre della
morte... (diario, 4-3-1955). ... Gesù, Mammina, fate che io non perda i
36 anni di sofferenza e i quasi 30 di letto! Questa sofferenza
inesprimibile ha avuto di mira soltanto il Vostro amore e le anime:
pura verità. A volte voglio parlare di Gesù ed il cuore si blocca: non
può muoversi verso di Lui. E anche l'anima, in una separazione totale,
lo imita.
A qualunque costo, ripeto con le labbra « credo ». Ho udito Gesù: -
Coraggio, figlia mia. La tua camera, la tua vita, quanti insegnamenti
dànno al mondo! È scuola divina che insegna agli uomini, è luce di Dio
che li illumina nelle tenebre. Poveretti, perché non tutti vogliono
vedere!... - ... (diario, 11-2-1955).