MaM
Messaggio del 29 dicembre 1984:Oggi è la festa della vostra madre di bontà, d’amore e di misericordia. In questo giorno vi do una benedizione speciale che non ho mai dato a nessuno prima d’ora. Accoglietela, non trascuratela. Desidero così che in voi fiorisca un grande amore e una grande pace.

Messaggi di altre apparizioni

Beata Alexandrina Maria da Costa - Messaggi anno:1949

« Quanto belle tu fai molte anime! »


... Sono piena di paure: sono i visitatori che mi causano questo martirio; mi si avvicinano come se venissero da tutto il mondo. La mia natura non li può sopportare. Devo riceverli: voglio compiere la volontà del Signore. A Sua imitazione voglio amarli, consolarli; vorrei perfino abbracciarli e accoglierli nel mio cuore. Ma non posso, mi nauseano. Ciononostante, li vo­glio, li amo tanto come se fossero miei...

Sono ben lontana dall'essere perfetta, dall'usare con tutti la carità di Gesù. Aiutami, o Signore, convertimi, fa' che asso­migli al Tuo ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

« Avvolgi col mio Rosario il mondo intero »


Notte angosciosa, notte di martirio per me. Soffrii contenta: quanto più dolore, tanto più unione con Gesù... Dopo la Comunione... udii Gesù: - L'anima che desidera amare Me sopra ogni cosa, che vuole seguire Me, non cerca altri cammini se non quelli che conducono a Me, per quanto dolorosi e spinosi essi siano; è un'anima pura, innamorata, è un cuore ardente che non ha altre ansie se non amare Me e compiere la mia divina volontà. Confida, figlia mia: sei tu que­st'anima innamorata, pura, questo cuore ardente che vuole solo ciò che lo voglio... L'umanità è pazza nei piaceri: che cumulo di iniquità! I sacerdoti, i miei discepoli, tanto indegni discepoli dai quali Io tutto speravo, Mi offendono sacrilegamente. Dammi riparazione per le anime. Tu pure conosci alcuni di coloro che sono sull'orlo dell'inferno; ti dico chi sono. - Pietà di me, pietà per loro, o Gesù! Consentimi di dirti, se non Ti dispiaccio, che non vorrei sapere chi sono: soffro con la stessa volontà, Ti do tutta la sofferenza che esigi da me, ma preferirei dartela senza sapere per chi... Ti rattristo forse? - Non rimango triste, anzi con ciò Mi consolo. Questo tuo atto eroico e puro è già grande riparazione per quegli infelici. - ... Venne poi Mammina: aveva un manto bianco e dorato. Mi prese tra le braccia, mi accarezzò, avvolse attorno alle mie mani il Rosario che pendeva dalle Sue e così pure la croce del Rosario, dopo averla baciata: - Figlia mia, Io sono la Vergine del Rosario: gioisco quando vedo che tu ne consigli la recita di almeno una terza parte, per onorarmi. Continua a farlo: è devozione di salvezza. Il mondo agonizza e muore nel peccato. Voglio preghiera e penitenza. Avvolgi, figlia mia, in questo Rosario coloro che ami e che sono tuoi: anch'Io li amo e Gesù pure; avvolgi chi si raccomanda alle tue preghiere; avvolgi il mondo intero, in un mazzo, come Io ho avvolto te; stringilo al tuo cuore come Io ti ho stretta fra le braccia... - ... (diario, 1-10-1949) (primo sabato).

Quanta innocenza perduta! (Momenti della Passione)


... Ieri, con l'anima più schiarita ed il dolore più addolcito, cominciai a sentire e a vedere, con gli occhi dell'anima, i pre­parativi per la Cena di Gesù. Sentivo che si eseguivano i miei ordini. Io stessa dovevo essere la vittima, l'agnello immolato, l'unico e vero cibo di quella cena. A notte rimasi a tavola con Gesù e gli apostoli nel grande locale. Come Giovanni sentii che appoggiai il mio capo sul petto di Gesù; sentii quella unione, quell'amore che Gesù e Giovanni sentirono in quell'ora. In un istante fui come trasportata nell'Orto. Il cumulo delle sofferenze formò nel mio petto una grande montagna: era tanto alta da toccare il cielo. Il cuore si aprì, la incendiò, la coprì di amore... Questa mattina... ho presa la croce, l'ho abbracciata, sono andata verso il Calvario. Quella tremenda montagna, grande come se fosse l'intero mondo, è caduta su di me e io, oppressa da questa, ho proseguito il cammino, marcandola con il mio sangue.

Dopo due ore di croce ho sfondata, ho spezzata la monta­gna: mi pareva di trionfare su di essa... Gesù è spirato; ha regnato la morte, la morte che ha dato ogni vita...

Alcuni momenti dopo L'ho visto trascinato per strade oscure da una enorme moltitudine di sconosciuti... ... - Sai chi Mi maltratta e ferisce? Sono i peccatori, con tanti modi di peccare... Mi trascinano vecchi e giovani, grandi e piccoli. I fanciulli, i fanciulli, le pupille dei Miei occhi, oh, quanto sono trascinati al male! Quanta innocenza perduta! Co­me sono offeso dai piccoli con malizia e cattiveria! Chiedi, chiedi che si raccomandino in mio nome tutta la cura e la vigilanza per i fanciulli. Oh, il mondo, dove è incamminato, povero mondo, che cosa lo aspetta!

Gesù parlava e singhiozzava... Rimanemmo noi due uniti in profondo silenzio, ma io con un dolore di morte nel cuore... (diario, 7-10-1949).

... A volte sento necessità di gridare tanto forte affinché il mio grido echeggi nel mondo intero. Questo grido è tanto do­loroso che sento come se piangessero tutto il mio corpo e tutta la mia anima. È un grido di avviso all'umanità. Io vorrei sal­vare il mondo intero...

Ieri passai la giornata con poche ore di sollievo: tutto era dolore; in me tutto piangeva ed io pure volevo piangere sul mondo. Non avevo vita, ma ero unita ad un'altra vita che è sempre vissuta, vive e vivrà eternamente. Il mondo impazzito, nella massima agitazione e nell'onda delle sue passioni, si rivolta contro questa vita. Io tremo e mi pare che con me tremi tutta la terra. Ero nell'Orto, bagnata di sangue, bevevo tutto il calice del­l'amarezza e, senza volerlo, ripetevo in me: « la mia anima è triste fino a morirne »...

... In tutto il viaggio del Calvario non ho sentito la presenza di Gesù. Ma lassù, già issata sulla croce, ho sentito come se Gesù si rivestisse del mio corpo: Egli mi comunicava le Sue piaghe, spine e lacrime. E Mammina, presso la croce, univa le Sue alle lacrime di Gesù. Nei Loro Cuori lo stesso dolore, le stesse ansie di acco­gliervi il mondo intero, rivoltato e crudele. Quanto amavano! ... Che amore infinito!... (diario, 14-10-1949).

« Quanto il mondo è beneficato da te! »


...Ieri pomeriggio sentivo che andavo attorno al mondo: volevo entrare in esso... Piangevo sopra di lui; le mie lacrime erano soltanto di amore e compassione...

- Figlia mia, l'altare della vittima è di dolore e di amore: ti consuma il dolore e ti consuma l'amore. Non pensare che Io ti chieda soltanto dolore: lo voglio accompagnato dall'amore... Come è grande la tua missione, come è bella e sublime la mis­sione delle anime, dell'amore al mio divin Cuore, all'Eucare­stia! Figlia mia, quanto il mondo è beneficato da te! - O mio Gesù, quale ripugnanza io ho per coloro che vengono a farmi visita... Che stanchezza! Mi pare di non po­terne più. - Figlia mia, forse che Io non avrei ragione di aborrire la maggior parte dei miei figli? E tuttavia li amo come di più non si può amare. Se tu non avessi ripugnanza, non avrebbe valore il tuo vivere. Non vedi che facendo solo ciò che piace non saresti vittima, vittima grande, vittima amata? Coraggio! Confida in Me: tu stai facendo tutta la mia divina volontà. Il tuo vivere è la fase più difficile di una vittima... - ... (diario, 21-10-1949).

... - ... Figlia mia, ripeti sempre la preghiera che ti ho insegnato tanti anni or sono: « O mio Gesù, io credo che sei presente in me; io Ti adoro e confido che non mi abbandoni un solo istante ». ... Ripetila con tutto il cuore... È un atto di fede e di fidu­cia. Sono con te, sempre con te. Quando te la insegnai sapevo già la fase dolorosa, la più dolorosa che avresti dovuto attraversare. Coraggio. Ti ho già detto che l'altare della vittima è altare di dolore e di amo­re... - ... (diario, 28-10-1949).

«Voglio anime eucaristiche»


... Desideravo fare la Comunione: soltanto la venuta di Gesù nel mio cuore tanto indegno e vuoto poteva tranquilliz­zarmi e soddisfarmi. Venne infine e scese subito nella mia in­degna abitazione. Poco dopo trasformò la mia anima in luce, incendiò il mio cuore e mi disse con dolcezza: - Figlia mia, perla preziosa che adorni le pissidi della mia Eucarestia! Io voglio cuori ardenti, anime eucaristiche che Mi diano ripara­zione e consolazione nelle mie prigioni di amore. Ne ho poche che si avvicinano a Me con la purezza e i sentimenti di cui sono degno. Oh, quanto soffro! Mio fiore eucaristico, tu mi ami e mi consoli... - (diario, 5-11-1949).

... - Confido, mio dolcissimo Gesù, che invisibilmente Tu mi aiuti. -


Voglio che la mia fiducia giunga fino a questo: non temere nulla, nulla; tutta la mia vita, tutto il mio soffrire ri­guarda Gesù e non me... Sul Calvario non L'ho veduto spirare ma ho sentito la morte nella mia anima... Poco dopo ho udito la voce di Gesù: - Figlia mia, ... è il Crocifisso del Golgota che ti ama tanto; e perché ti ha tanto amata ti ha resa simile a Sé con la croci­fissione reale... Ha fatto di questo tuo calvario un altro calvario di salvezza. Sei contenta di questa prova di amore del tuo Gesù? -

... - Sì, Gesù, sono contenta con la tua divina volontà; solo essa mi dà gioia. Ma temo di me stessa, sempre timorosa di me. Che Tu mi lasciassi avvicinare a Te per riceverti nella sacra Eucarestia, sarebbe già molto, tutto... ma comunicare con me e parlarmi,... arricchirmi di tante altre grazie, o Gesù per­donami, mi costa credere che Tu possa fare questo in me, tanto povera, tanto nulla, solo piena di miserie. - È proprio dell'anima pura, piccola, umile l'essere vera sposa di Gesù... - ... (diario, 11-11-1949).


«Se ti chiedessi la mamma, me la daresti?»


... Ho passato la giornata di ieri come se dormissi sul suolo dell'Orto. La mia giornata non rappresentava un giorno, ma una vita di molti anni; ma ero là senza lasciarlo trasparire. Verso sera vidi la croce che doveva essere mia e su di essa non vi ero crocifissa ma nell'incrocio dei due bracci vi era il mio cuore: lo vidi solo per un momento, ma sentii che visse in croce dal momento che ebbe vita. Ardeva d'amore per la terra; sembrava che la riscaldasse con quell'amore; e con tutta dolcezza la chiamava a sé. Si alzò una tempesta furiosa contro quel cuore che io sen­tivo essere mio e fu tale la sua violenza che il mio corpo dalla testa ai piedi fu come investito di spine che lacerarono tutto il mio essere fino all'anima. Rimasi tutta in sangue, in profonda agonia: fu questo il mio Orto... Questa mattina, quando mi preparavo alla Comunione, Gesù nella sua bontà mi ha preparato un nuovo calvario: il peggiora­mento di mia madre, che mi ha sorpreso. Temendo di restare senza di lei, per quanto rassegnata, ho pianto molte lacrime; il cuore ha sanguinato: per tutto ho lodato il Signore. Camminavo verso il Calvario e sentivo che Gesù camminava dentro di me e nel suo divin Cuore portava anche Mammina... Ho visto Gesù morto nelle braccia di Mammina; ho sentito la tenerezza con la quale Ella Lo stringeva al Suo petto. In questo dolore di morte ho sentito che io pure morivo. Alcuni momenti dopo è venuto Gesù, mi ha dato nuova vita: - Figlia mia, è qui Gesù che viene a prendere per Sé il tuo dolore, il frutto della tua sofferenza per offrirlo all'Eterno Padre. Abbi coraggio... - Mio Gesù, mi sento un'altra... Mi sento avere l'amore e la grandezza del Cielo; il dolore è scomparso. - Figlia mia cara, è stato l'amore che ti ha curato. Tu hai la grandezza del Cielo in te, non soltanto in questo momento, ma sempre. - Però, Gesù mio, non la sento sempre; se la sentissi come ora, non mi costerebbe soffrire; non avrei paura della sofferenza perché saprei cosa darti e saprei di soffrire con perfezione... Ma io non so soffrire, nevvero? Tu sei triste perché piango? - No, figlia mia! Anch'Io ho pianto; mia Madre pure. So tutto. Dimmi, se ti chiedessi la tua mamma, me la daresti volentieri? - Do, do, mio Gesù; ma non Te la do senza lacrime; non posso; questo non lo prometto. - Nel chiedere la guarigione di mia mamma mi sentii costret­ta, non so come, a dire: - O Gesù, se non nuoce alla salvezza della sua anima, lasciamela ancora un po'; dammi più soffe­renze; scaricale su di me e alleggerisci lei; se [questo] non è per il bene della sua anima, sono disposta a perder tutto [anche lei], ma che sia salva la sua anima. Ciò che voglio, o Gesù, è che Tu la porti direttamente in cielo: su questo non transigo. - Chiedi, chiedi, figlia mia, nulla ti sarà negato, purché non pregiudichi le anime. Ti prometto che quando chiamerò tua madre a Me la porterò direttamente in cielo. (diario, 2-12-1949).

Gesù mi faceva vedere il presente e il futuro


Vorrei nascondere bene il mio dolore per compiere meglio la volontà di Gesù; ma mi è molto difficile, tanto è forte e acu­tissimo. Almeno in queste righe devo mostrarlo e dire che soffro. Se non fosse il dolore, nulla avrei da dire: è il dolore che vive e parla. In me e in tutte le mie cose sento la morte. Ma il dolore è tanto vivo, acuto e penetrante, che si insinua in tutto il mio essere: corpo, cuore, anima. Se la mia ignoranza lo lasciasse parlare, giungerebbe molto lontano, si stenderebbe sul mondo e gli mostrerebbe la sua vita di martirio. Le labbra no, ma il cuore e l'anima emettono sospiri, gemiti profondi, che spero giungano sino a Te, mio Dio. Ma il mio spirito ripete sovente: - Tutto per Gesù! Tutto per Tuo amore, tutto per le anime! - Non so cosa sento in me: so che è un martirio penoso: odio il mondo, odio me stessa; sento una rivolta contro di lui e contro di me. Non voglio e voglio, e devo volere castigarlo e castigare me stessa con tutta la giustizia. Questa giustizia è in me, pesa su di me e non è mia. È tanto grande, tanto infinita; mi pare la giustizia di Dio. Sono io che debbo essere castigata e punita; la mia cattiveria, il mio veleno, mi pare si opponga contro Dio; mi sento armata di grossi pugnali e di tutti gli strumenti di martirio per ferire lo stesso Gesù, lo stesso Dio. Sento anche un grande rancore contro di Lui: mi pare di odiare l'amato Signore. Sono igno­rante, non so dire nulla, mi sento come una principiante che parla del suo dolore: il mio calvario! Benedetto sia il mio cal­vario e benedetto sia Gesù: è opera Sua.

... Questa mattina portavo il Calvario nel mio cuore: non mi faceva sentire questa o quella sofferenza, ma tutte le sof­ferenze... Sulla cima della tormentosa montagna sono rimasta in croce e vi era pure Gesù. Egli mi faceva vedere il presente ed il futuro, ma solo riguardo al dolore del suo divin Cuore, solo riguardo all'ingratitudine del mondo contro di Lui: non vi sono parole che possano esprimere tali angosciose sofferenze. Gesù, solo amore per amare; il mondo, solo malvagia crudeltà per ferire... I sospiri del Cuore divino di Gesù passavano attraverso il mio, me lo facevano dolere tanto: la causa di questi sospiri era la visione completa di ciò che sarebbe stato il mondo fino alla fine dei secoli... È venuto Gesù, mi ha dato vita, ma non mi ha dato luce, né mi ha tolto il dolore del cuore... - Figlia mia, sei nelle te­nebre per togliere i peccatori dalle tenebre eterne. Io non voglio che tu veda in te la mia luce, la mia grazia, la mia grandezza, l'onnipotenza, gli effetti della mia Vita divina, ma che il mondo veda e comprenda che è la Sapienza divina a lavorare nella tua anima, per il bene delle anime, che è l'Amore divino a mostrarle il cammino, la verità, la vita... Ti ho scelta, figlia mia, ... per questi tempi in cui la malizia umana ha raggiunto il suo culmine e non cessa di sfidare la giustizia del Mio Eterno Padre. Sono venuto a questo calvario a prendere la riparazione che una vittima può dare al suo Signore. Dammi il tuo dolore, figlia mia, nascosta nella mia grandezza. - O mio Gesù, Ti do il mio dolore, il mio povero dolore che in sé nulla vale. Lo unisco sempre ai dolori di Mammina e Te lo offro mediante le Sue mani; aggiungi i meriti della Tua Santa Passione; presenta questo valore infinito all'Eterno Padre. Chiedigli Tu perdono per il mondo; chiedi che non lo castighi ora, che aspetti la sua conversione. Digli di mandare su di noi la Sua misericordia, l'amore, il perdono e non la giustizia. O mio Gesù, accetta il dolore che ora prova il mio povero cuore, la mia tristezza e l'abbandono: tutto per tuo amore e per la salvezza del mondo... - ... (diario, 16-12-1949).