... Sono piena di paure: sono i visitatori che mi causano questo
martirio; mi si avvicinano come se venissero da tutto il mondo. La mia
natura non li può sopportare. Devo riceverli: voglio compiere la
volontà del Signore. A Sua imitazione voglio amarli, consolarli; vorrei
perfino abbracciarli e accoglierli nel mio cuore. Ma non posso, mi
nauseano. Ciononostante, li voglio, li amo tanto come se fossero
miei...
Sono ben lontana dall'essere perfetta, dall'usare con tutti la carità
di Gesù. Aiutami, o Signore, convertimi, fa' che assomigli al Tuo
divin Cuore! Bramo di amarti e di amare il mio prossimo... - Mio Gesù,
sei certamente triste per me: ho tanti e grandi difetti. Non leggi nel
mio cuore? Senza volerlo aborrisco le visite e al tempo stesso le amo.
Vorrei chiederti il permesso di non dettare più nulla: sono satura di tanti scritti. -
- Confida! Tutto questo è vita mia in te. Per causa del peccato dovrei
aborrire le anime; ma no, le voglio per Me; voglio salvarle.
Ti ho messa sui miei sentieri perché le conduca a Me. Scrivi ancora per
qualche tempo. Non chiedere; aspetta odini. Tutto nella tua vita è
mezzo di salvezza... (diario, 5-8-1949). ... Io soffro molto ed ancor
più per non poter soffrire maggiormente. Ciò che soffro non mi basta;
non mi soddisfa... Mio Dio, come riparare la tua Giustizia divina?
Accetta i meriti infiniti di Gesù, la Sua Passione e Morte uniti ai
dolori e alle lacrime della cara Mammina... io non ho nulla da darti:
soffro e non soffro nulla. Vorrei avere sofferenze infinite per
riparare un Dio infinito. Guarda, o Gesù che tutto comprendi, il dolore
e l'agonia della mia anima... Ieri pomeriggio... ho sentito come se
l'anima piangesse nella massima tristezza ed amarezza, non solo su una
città, ma sul mondo intero. Mentre l'anima piangeva, le lacrime
tentarono uscire dagli occhi del corpo e scendermi sulle gote; mio
Dio, che dolore! Mi sono vinta, ho nascosto le lacrime e non ho pianto.
La mia agonia non era soltanto sul terreno dell'Orto: agonizzavo in
tutta l'umanità. Durante la notte mi unii il più possibile a Gesù; in
questa unione ho percorso il cammino del Calvario... - Figlia mia, per
un mondo di dolore un mondo di amore; il tuo dolore è mondiale, si
estende a tutta l'umanità. Per essa soffri ma per mezzo tuo il povero e
ingrato mondo riceve il mio amore: è attraverso a te che glielo do. Ti
do amore per le anime; pace, conforto e luce per il tuo cuore. Dovrei
cessare di essere Dio, mia sposa cara, se non ti dessi la mia grazia,
la mia forza, tutte le mie ricchezze, tutto il mio amore per il tuo
così grande martirio... Coraggio!... Quanto è bella la tua anima e
quanto belle tu fai molte anime! - O mio Gesù, vedi come sono piccola,
vedi il mio dolore; vedi che io sono niente e Tu sei tutto... Io vorrei
piangere ai Tuoi piedi le mie miserie e colpe. Perdonami, Gesù, e
perdona al mondo! - Vi è motivo per le lacrime: tu sei vittima; l'ora è
grave. Le famiglie, le spiagge, i casinò, i cinema sono nella febbre di
crimini innominabili. Le mie chiese sono vuote, le anime fuggono da
Me; non si avvicinano ai miei tabernacoli e, tra quelle che lo fanno,
poche ci vanno con le debite disposizioni, poche Mi amano. Dammi
dolore, dammi riparazione... - ... (diario. 26-8-1949).
... Passai il giorno 7 [settembre] senza Comunione: sentii con molta
sofferenza la mancanza di Gesù. Giunse il giorno 8, festa della
Natività di Mammina: da dodici giorni Le preparavo un mazzo spirituale
di piccole cose, mortificando me stessa e i miei desideri. Pensavo di
presentarglielo per mezzo di Gesù, perché soltanto Lui sa e può darle
cosa degna di Lei. Mentre facevo questi piccoli sacrifici fissavo il
Cuore di Gesù dicendogli: - Te li consegno. - Ero certa che Egli, con
la Sua sapienza e con il suo valore infinito, Le avrebbe preparato un
mazzo molto bello. Fin dal mattino L'ho cercata e Le ho fatto gli
auguri; mi sono consacrata a Lei e Le ho detto: - Mammina, mostra che
mi sei Madre. Non lasciarmi senza Comunione in questa tua festa. -
Umanamente, nulla mi rallegrò quel giorno: in ogni istante vi fu in me
la morte. Era già tardi quando venne un sacerdote che mi confessò e
andò a prendermi Gesù. Il mio corpo soffriva orribilmente. Appena Gesù
scese nel mio povero cuore, l'anima visse una vita nuova, non di
godimento completo, ma di maggior luce e conforto. Chiesi allora a
Gesù di dire tutto a Mammina; soltanto Lui sapeva darle ciò che il mio
cuore desiderava. Il corpo continuò a soffrire il doloroso martirio, ma
l'anima poté godere di maggiore amore, soavità e pace... (diario,
9-9-'49). ... Mio Dio, mio Gesù, mi pare che sono un essere inutile.
Ecco la Tua schiava, la Tua vittima. Non sono capace di bene e sono
capace di tutto il male... A Gesù, ai miei Amori tanto cari, che darò?
Nulla, all'infuori di ansie di amarli: essere pura e perfetta in tutti
i miei atti, avere nel cuore soltanto la carità di Gesù verso tutti; ma
anche questo non è mio, è soltanto Suo. Povera me, sono nulla, non
esisto.
Mi piacerebbe essere medicina per tutti i mali, soccorso per tutte le
afflizioni, gioia per tutte le tristezze; tutto questo per amore di
Gesù e delle anime; e non posso fare nulla! Sono convinta che Gesù lo
fa per me in tutto quello che sarà di onore e gloria per il bene delle
anime stesse... (diario, 16-9-1949).