MaM
Messaggio del 25 ottobre 2002: Cari figli, vi invito anche oggi alla preghiera. Figlioli, credete che con la preghiera semplice si possono fare dei miracoli. Attraverso la vostra preghiera, voi aprite il vostro cuore a Dio e Lui opera miracoli nella vostra vita. Guardando i frutti, il vostro cuore si riempie di gioia e di gratitudine verso Dio per tutto quello che fa nella vostra vita e attraverso voi per gli altri. Pregate e credete figlioli, Dio vi da delle grazie e voi non le vedete. Pregate e le vedrete. Che la vostra giornata sia riempita di preghiera e ringraziamento per tutto quello che Dio vi da. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Messaggi di altre apparizioni

Don Stefano Gobbi - Messaggi anno:1974

5 gennaio 1974. Primo sabato del mese e dell'anno. Il mio Cuore sarà il tuo rifugio.

«Oggi come una mamma ti voglio condurre per mano: voglio condurti sempre più profondamente nell'intimo del mio Cuore Immacolato. Il mio Cuore deve essere per te come un rifugio, entro cui devi sempre vivere e da cui devi contemplare tutti gli avvenimenti di questo mondo. Se vivrai ogni momento in questo rifugio, sarai sempre riscaldato dall'amore mio e del mio Figlio Gesù. Ogni giorno che passa questo mondo piomberà sempre più nel gelo dell'egoismo, della sensualità, dell'odio, della violenza, dell'infelicità. Prima della grande tenebra, calerà sul mondo la notte dell'ateismo che avvolgerà ogni cosa. Il mio Cuore Immacolato soprattutto allora sarà il tuo rifugio e il tuo chiarore. Non temerai né il gelo né l'oscurità, perché tu sarai nel cuore della Mamma, e da lì indicherai la strada ad un immenso numero di miei poveri figli smarriti. Ma il mio Cuore è anche un rifugio che ti protegge da tutti questi avvenimenti che si succedono. Sarai sereno, non ti lascerai turbare, non avrai paura. Vedrai ogni cosa come da lontano, senza lasciarti minimamente toccare da esse. "Ma come?" mi domandi. Vivrai nel tempo, eppure sarai come fuori del tempo. Il mio Cuore Immacolato, o figlio, è come parte di paradiso in cui voglio racchiudere i miei figli prediletti perché siano preservati dalle grandi cose che vi attendono; perché siano da Me consolati, da Me preparati, da Me comandati per il grande e vicino momento del mio trionfo. Resta quindi sempre in questo mio rifugio.». 

17 gennaio 1974. Cenacoli di vita con Me.

«"Quando due o più sono uniti nel mio nome, Io sono in mezzo a loro", così ha detto mio Figlio Gesù. Quando due o più Sacerdoti del mio Movimento sono uniti per Me, anch'Io sono in mezzo a loro. Io stessa con loro e in loro mi manifesto, soprattutto quando questi Sacerdoti sono uniti nella preghiera. Perciò è necessario che i Sacerdoti del mio Movimento incomincino ad incontrarsi, a radunarsi. Non è necessario che siano raduni numerosi: anche in due o tre possono bastare. Questi incontri devono formare dei veri e propri Cenacoli. Ora che il mio Movimento Sacerdotale si sta ovunque diffondendo, questi Cenacoli devono moltiplicarsi. Nullanecessita di organizzato: tutto sia semplice, spontaneo, silenzioso, fraterno. Dove due o più Sacerdoti del mio Movimento si incontrano per Me, lì c'è il Cenacolo. Nel Cenacolo c'erano gli Apostoli con Maria, Madre di Gesù. In questi Cenacoli voglio riuniti i Sacerdoti del mio Movimento con Me, la Mamma di Gesù e madre specialissima per loro. Perché li voglio uniti, in cenacoli, con Me?

- Per stare con Me: perché Io stessa li possa nutrire e formare, farli crescere nella perfetta consacrazione verso di Me; perché veramente siano solo miei Sacerdoti e in loro e per loro ancora Io mi possa manifestare.

- Per pregare soprattutto con Me: quando i miei Sacerdoti pregano, uniti fra loro e con Me, quale efficacia ha la loro preghiera! Perché allora sono Io stessa che in loro adempio al mio compito materno d' intercedere presso Dio per tutti i miei figli. Uniti fra loro e con Me nella celebrazione della Santa Messa, nella recita della Liturgia delle Ore, nel pregare col Santo Rosario: questa è la mia preghiera. Il Rosario è l'arma che Io do a questi miei figli per combattere le prossime grandi battaglie che li attendono.

- Per volersi bene e vivere nella vera fraternità in compagnia della Mamma. È necessario oggi che i miei Sacerdoti si conoscano, si aiutino, si vogliano veramente bene, siano come fratelli riuniti dalla Mamma. C'è troppa solitudine, c'è troppo abbandono oggi per i miei Sacerdoti! Non li voglio soli: si aiutino, si amino, si sentano e siano veramente tutti fratelli.

- Per attendere i momenti decisivi che sempre più si approssimano. È vicino il tempo in cui dei miei poveri figli Sacerdoti, ingannati e sedotti da Satana, usciranno allo scoperto per mettersi contro mio Figlio, Me stessa, la Chiesa e il Vangelo. Allora la schiera dei miei Sacerdoti, da Me preparati e guidati, dovrà uscire allo scoperto per proclamare con coraggio e davanti a tutti la Divinità di mio Figlio, la realtà di tutti i miei privilegi, la necessità della Chiesa gerarchica unita con, e sotto il Papa, e tutte le verità contenute nel Vangelo. Molti Sacerdoti, incerti e quasi sopraffatti dalla tempesta, seguiranno il vostro esempio e torneranno sulla strada della salvezza. Per ora preparatevi con Me nell'attesa. Siano i vostri incontri veri Cenacoli di vita con Me, di preghiera, di fraternità, di attesa». 

23 gennaio 1974. Il segno che darò a ciascuno.

«Non preoccuparti per tutto ciò che occorre alla diffusione del mio Movimento. Io stessa penserò a tutto. Voglio che i miei Sacerdoti vivano sempre e solo nella fiducia più grande in Me. Devono attendersi da Me ogni cosa, anche per quanto riguarda la loro vita e i mezzi per vivere. I miei Sacerdoti dovranno essere poveri, ad imitazione di mio figlio Gesù: ma non mancheranno mai del necessario per vivere e vivere con decoro. Io sono Mamma e mi prenderò cura anche di questo. Farò cose grandi, straordinarie, persino miracoli, quando sarà necessario. Ma non siano i miei Sacerdoti né solleciti né preoccupati per ciò che può riguardare il cibo e il vestito. Come bambini lascino che sia la loro Mamma a provvedere. Siano invece solo e sempre solleciti della salvezza di tanti miei figli che, ogni giorno più, si perdono e cadono nelle mani di Satana. Non sentono il mio grande dolore di Mamma che sempre più aumenta? Vivano solo con Me per consolare il Cuore di mio Figlio Gesù. Gesù, in questi momenti, deve essere consolato. Siano i miei Sacerdoti i consolatori del Suo Sacratissimo Cuore. Vivano solo e sempre guardando Me, stando con Me, amando in Me, pregando per mezzo di Me. Dal modo con cui si lasceranno da Me possedere si riconosceranno Sacerdoti del mio Movimento. Sarà questo il segno che darò a ciascuno, perché la vita diognuno venga veramente trasformata».

Roma, 28 gennaio 1974. Festa di San Tommaso d'Aquino. Quanto sa fare la Mamma.

«Come sono contenta, figlio, dell'incontro avuto qui con dodici Sacerdoti del mio Movimento! È un piccolo seme che presto si farà albero e da qui, dalla mia città prediletta, protenderà i suoi rami su tutta la Chiesa, in tutto il mondo. Non ti sei accorto come, attraverso di te, Io stessa ho parlato al cuore dei miei Sacerdoti? Hanno ricevuto una grazia straordinaria che trasformerà tutta la loro vita. Ormai saranno gli apostoli del mio Movimento. Oh, lasciati sempre portare da Me! Allora vedrai quanto sa fare la Mamma per i suoi figli».

10 febbraio 1974. Fidati solo di Me.

«Devi essere più attento, o figlio, per restare sempre sul mio Cuore Immacolato e non lasciarti né prendere né scoraggiare dalle cose, quando soprattutto queste non dipendono dal tuo volere. Tu hai fretta: vorresti che il mio Movimento si diffondesse più in fretta, che l'Opuscolo non trovasse tante difficoltà nell'essere ancora stampato. Quanto di umano c'è in questo tuo desiderio! Occorre che Io maternamente ti purifichi, se vuoi che ti conduca a quella perfezione che piace al mio Cuore. Fidati solo di Me, non dei mezzi umani; affidati solo a Me. C'è una cosa che puoi sempre fare e che è la sola che in ogni momento Io voglio da te, perché tanto mi serve per il mio Movimento: la tua preghiera, la tua sofferenza, la tua fiducia in Me. Questo Io ti domando: lasciati invece spogliare di ogni altra preoccupazione. Questo non è uno dei tanti movimenti, ma è il mio Movimento, o figlio. Lascia dunque fare a Me. Così dovranno fare tutti i miei Sacerdoti: lo farò capire facendo crollare ogni mezzo umano in cui riporranno la loro fiducia. Devono fidarsi solo di Me. So che questo costa molto alla natura umana. Ma Io voglio i Sacerdoti del mio Movimento solo miei. Se non si abituano ora a cercare Me sola, ad ascoltare Me sola, ad affidarsi a Me sola, come faranno nel momento della grande tempesta a trovarmi, quando tutto sarà piombato nell'oscurità? Si abituino fin d'ora a vedermi Luce di ogni loro azione!». 

11 febbraio 1974. Festa della Madonna di Lourdes. Vivano la fiducia dell'attimo presente.

«Come sono presente, o figlio, in ogni momento della tua giornata! Tu non sei più solo: hai sempre con te la Mamma che ti conduce per mano, che ti stringe sul suo Cuore Immacolato. Ogni cosa che ti accade è da Me predisposta per il tuo bene: impara ad affidarti sempre di più solo a Me stessa. Anche i momenti di oscurità, di sofferenza, d'incomprensione sono da Me predisposti perché tu possa crescere e diventare forte sulla strada della perfetta Consacrazione. Impara a vedermi anche nell'oscurità; impara a sentirmi anche nell'abbandono, o figlio; impara a fare ogni cosa con Me, in Me. Dammi tutto te stesso, in ogni momento, completamente. Il tuo passato non esiste più: ora Io ti vedo solo sul mio Cuore, sei mio. Dammi bene, con generosità, il momento presente: solo questo conta per Me, perché di esso posso usare per i miei disegni. Oh, sapessero tutti i Sacerdoti del mio Movimento quanto ho bisogno di loro! Che mi offrano ogni momento della loro esistenza con perfetto abbandono, perchépossa disporre secondo il mio volere. Essendosi consacrati a Me, mi appartengono: sono miei. 86Se sono miei, non possono più appartenere a se stessi, non possono più possedere nulla che non sia Io stessa. E allora perché ancora pensano al passato? Perché fanno progetti per il futuro? Si diano a Me veramente con perfetto abbandono. Vivano la fiducia dell'attimo presente. Solo quando questi miei figli si saranno completamente a Me abbandonati e saranno nelle mie mani come bambini, Io potrò operare per mezzo di loro le mie meraviglie. O miei Sacerdoti, lasciatevi veramente possedere da Me, perché possa ancora agire per mezzo di voi e tornare in mezzo a tutti i miei figli!». 

18 febbraio 1974. È tempo che Io stessa li raduni.

«Lasciati condurre da Me, figlio, e vedrai nascere attorno a te cose meravigliose: una è questa che oggi stai vivendo. N. è il tipo di tutti i Sacerdoti del mio Movimento. Quale amore ha per me e per mio Figlio Gesù! Come vive per le anime; quante ne salva! Qui è un piccolo luogo; piccole cose, quasi inavvertite dai più. Eppure qui e non altrove oggi è la mia presenza. Ancora oggi ai miei figli amo rivelarmi in luoghi così simili a quelli in cui vissi con mio Figlio Gesù: Betlemme, Nazareth. Oh, ancora oggi Io scelgo la povertà, la semplicità, la piccolezza, la normalità per manifestarmi. So che questo può essere di difficoltà a molti; eppure è necessario per chi mi vuole incontrare. E necessario essere piccoli, sentirsi solo quello che tutti sono davanti a Me: solo bambini. Il bimbo non si guarda mai; ma guarda così bene la mamma! E la mamma che guarda il suo piccolo. È lei che, guardandolo, può dirgli: oh, come sei bello, come sei caro, come sei buono!" Oggi per te, in questo luogo, nasce veramente qualcosa. È come un piccolo seme, ma si diffonderà, crescerà e si farà grande albero. Oggi per te qui è un incontro: hai trovato un fratello. Ma da quanto tempo è stato da Me preparato! Ecco, da molto Io ho lavorato questo Sacerdote: con il dolore con l'incomprensione, con la solitudine; oh; come l'ho abituato a quella interiore umiltà e a quell'infanzia dello spirito che tanto piace al mio Cuore Immacolato. Ora lo guardo con compiacenza: non è che un bimbo nelle mie braccia e lo posso portare e usare come voglio. Così è uno, così sono tutti i miei Sacerdoti. Chiamati da Me da tempo, essi da tempo hanno risposto. Nutriti da Me, formati e guidati da Me, ora si lasciano docilmente condurre. È tempo che Io stessa da ogni parte li raduni questi miei figli. Con essi devo formarmi la mia schiera invincibile. Si ritrovano, si guardano, par loro di essersi sempre conosciuti: si sentono veramente fratelli. Vi do come dono uno per l'altro. Amatevi, figli prediletti, unitevi, cercatevi, aiutatevi. Oh, la Mamma quanto gode quando vi vede tutti uniti come buoni fratelli nella sua casa!». 

23 febbraio 1974. Inizierà con i miei Sacerdoti.

"Mi domandi se sono contenta? Oh, tu non sai, figlio, la gioia che mi dai! La gioia della mamma è quella di stare con i suoi figli. Il mio paradiso è quello di stare accanto a ciascuno di voi.I Sacerdoti sono i figli che Io prediligo, perché, per vocazione, sono chiamati ad essere Gesù. E mio il compito di formare in essi l'immagine di mio Figlio. Mai li abbandono, mai li lascio soli. Non si scoraggino per i loro difetti, per le loro cadute, perché anch'essi sono tanto fragili. Io sono Mamma: il mio piacere più grande è quello di perdonare, perché, dopo, posso donare un amore più grande. Non abbiano paura questi miei figli di donarsi completamente a Me. Ora essi vivono momenti di grande confusione; in molti di loro viene meno la fede in mio Figlio e la fiducia in Me. Aumentano i cattivi esempi da ogni parte e molti di essi quanto si scoraggiano! Questo è il momento di chiamarmi, di volermi: Io attendo solo questo per rivelarmi ad essi. La cosa che più intenerisce il mio Cuore è quando li sento piangere come bambini. Può la mamma non commuoversi di fronte al suo bimbo che piange? Ecco: quando sarà tutto crollato, resterà solo la forza del loro pianto che mi costringerà ad intervenire in maniera prodigiosa e terribile. E il mio trionfo inizierà con questi figli prediletti, con i miei Sacerdoti. Ti dovrai abituare a vedere cose sempre più grandi. Poiché Il mio Cuore Immacolato è fonte inesauribile di misericordia e di perdono, e non riesce più a trattenere la piena di questo fuoco. Presto Dio inizierà a far scorrere nel mondo intero torrenti di perdono e di misericordia verso i suoi e miei poveri figli». 

11 marzo 1974. Grandi nell'amore.

«Hai avuto oggi come un segno: la conferma di quanto ti amo, figlio. Ho permesso che proprio fino all'ultimo, tutto fosse contro, a quanto Io ti avevo predetto; poi, quasi in maniera miracolosa, è avvenuto quanto ti avevo promesso. È perché ti voglio far crescere nella fiducia in Me. Ti devi lasciar condurre da questa fiducia senza mai opporre resistenza, anzi quasi da essa portato e condotto in ogni momento della tua giornata. Sollevati sempre più in alto, fino a vivere abitualmente nel mio Cuore Immacolato. Allora l'essere abitualmente in Me sarà come l'aria per la tua anima, che ti consentirà di respirare e di vivere. Ogni Sacerdote che si è consacrato al mio Cuore Immacolato e che partecipa del mio Movimento è chiamato a vivere così. Talvolta il mio Cuore si rattrista nel vedere che dei figli a Me consacrati non sono totalmente miei. Non mi donano tutto: perché si tengono ancora qualcosa? Nulla, nulla devono più possedere: devono essere solo bambini, i miei bambini più piccoli. Poiché Io li chiamo ad essere grandi nell'amore, nella santità, nell'eroismo, essi devono diventare i più piccoli. Oh, non ancora i miei Sacerdoti sono tutti i miei piccoli figli; ma Io li renderò così, perché solo così essi potranno crescere nella fiducia verso di Me. Quando saranno perfetti nell'infanzia dello spirito, quando la loro sola preoccupazione sarà quella di lasciarsi condurre dalla fiducia in Me, allora saranno pronti per il mio grande disegno. Figli miei, lasciatevi formare e lavorare da Me. Senza che voi stessi e gli altri si accorgano, Io completamente vi trasformerò, vi darò grandi doni di amore, vi chiamerò ad una sempre più profonda unione con Me. Per questo vi chiedo di affidarvi a Me: se questa donazione non sarà perfetta, voi mi legherete le mani e Io stessa non potrò operare secondo il mio volere. Oh, datevi completamente a Me, figli miei generosi e prediletti! » 

23 marzo 1974 Ti dono la gioia della Croce.

«Lasciati condurre da Me, in ogni momento, figlio, e troverai la pace. Anche nel dolore, anche nell'abbandono, anche nelle contraddizioni, anche quando ti pare di provare l'impotenza a fare il bene. Vorresti e non puoi, perché non dipende da te; vorresti e non puoi, perché trovi difficoltà che tu da solo non puoi superare. Vorresti e non puoi, perché ad uno ad uno ti cadono tutti quegli appoggi umani su cui tanto contavi. Anche per Me, per il mio Movimento, quante volte vorresti fare e non puoi. Oh, questa impotenza di fare, la tua esperienza di fragilità, la pazienza che devi esercitare, questa attesa talvolta come ti costa, come ti fa soffrire, come ti purifica! Proverai la gioia anche nel dolore; anzi tu offrirai per la mia gioia ogni tuo dolore, anche il più piccolo, ed Io lo accoglierò come un dono che il bimbo fa alla Mamma e te lo cambierò subito in gioia. Ma la gioia che io ti dono è profonda, non è superficiale; è quieta, non porta mai turbamento: è per te, figlio, la gioia della Croce. La gioia di restare sempre nel mio Cuore Addolorato per provarne tutta la materna, indicibile amarezza. A questa gioia voglio portare tutti i Sacerdoti del mio Movimento. Devono sapere come Io totalmente cambio e trasformo la loro esistenza, prendendo alla lettera il dono che mi hanno fatto della loro consacrazione. Li condurrò, questi miei bimbi, tanto avanti nell'amore nella sofferenza, nella gioia della Croce. Si approssimano i momenti in cui Io potrò operare, per la salvezza del mondo, attraverso la sofferenza dei miei figli Sacerdoti. Da loro voglio la fiducia,la preghiera, la semplicità, il silenzio».