Era l'8 aprile - non avevo ancora vent'anni - quando in un incidente automobilistico riportai la frattura della colonna vertebrale. Mi trovai cosi paraplegico su di una sedia a rotelle. Era la settimana Santa e stavo andando a Parigi per trascorrervi, quale studente novello di architettura, le vacanze pasquali. Il mio ateismo di comodo si trasformò in una violenta ribellione contro Dio e la sua Chiesa. Tra cliniche e ospedali mi inasprivo sempre più denigrando Colui che, secondo me, aveva punito ingiustamente la mia povera vita. L'inferno ruggiva dentro di me. La bestemmia è stata per anni e anni il mio pane quotidiano e, anche se in carrozzina, cercavo di sfruttare al massimo tutto ciò che il consumismo e il divertimento potevano offrirmi.
In Sardegna si grida al miracolo. Una lunga preghiera di guarigione protrattasi per alcune ore, davanti all'immagine di Maria, con alcuni sassi del monte delle Apparizioni appoggiati sulle gambe: il parroco non esita a parlare di vero miracolo, mentre Antonio P., il 32enne ex-elettrotecnico di Arzana (Nuoro) risanato racconta:”Avevo un tumore in testa, un glioma precisano i medici, e sino a domenica sera 7 gennaio ero ridotto a un vegetale. Quattro anni da un ospedale all'altro per ridurmi in una sedia a rotelle: a niente avevano servito tutte le cure e i farmaci. Da alcuni mesi non riuscivo neppure a parlare.
Medjugorje, venerdì 17 agosto 2007
31 agosto 2007, a cura di ALBERTO DI GIGLIO
Al ritiro dei sacerdoti che si è svolto a Medjugorje in novembre (vedi Eco 68), P. Jozo ha fatto parlare Anka Blasevit, una ragazza iugoslava convertitasi a Medjugorje 5 anni fa. E stata una testimonianza vibrante con note drammatiche che ha coinvolto e commosso i sacerdoti presenti: molti piangevano.
..Sono 5 anni che io puntualmente aderisco al digiuno pane e acqua che la Vergine ci chiedeva. Ho trovato molta opposizione in famiglia, specie in mio marito, ma io l’ho sempre fatto, perché non volevo venir meno a ciò che Maria voleva. Mio marito poi si è adattato e, per quanto riguarda l’andare a cena fuori in casa d’altri abbiamo evitato il Mercoledì e il Venerdì. Le rare volte poi che abbiamo avuto ospiti a cena in uno di quei giorni, io avevo il mio bravo pane e acqua e tutto finiva lì. Da qualche tempo mio marito ha cambiato lavoro ed ora deve partecipare a tante cene di lavoro, a cui pure io sono invitata. Per ora egli acconsente che io non vi partecipi, ma non gli garba troppo. Io gli ho detto che andrò volentieri, ma mi porterò dietro il mio pane. Mio marito si vergogna e non vuole e dice che la Vergine è comprensiva.
Desideravo tanto un altro bambino, ma a causa di un grave stato di salute durato circa quattro anni (tra l’altro ero stata anche 72 ore in corna per un’asma bronchiale gravissima), i medici me lo avevano vietato. Ero già stata a Medjugorje, due o tre volte, La mia salute poco alla volta migliorava e in me cresceva sempre più questo desiderio: volevo una bimba per darle il nome della Madonna, per dar gloria a Dio e perché altre persone potessero convertirsi al vedere ciò che la Vergine aveva compiuto in me.
Un'istruzione fondamentale, penso la più importante che la Madonna ci ha richiamato alla mente in questi 26 anni, è che la nostra vita non può essere nella pace se non siamo riconciliati con Dio e tra di noi (Messaggio del 26 giugno 1981). Cristo è la nostra pace! (Ef.2,14). La fede in Gesù Cristo vero Dio e vero uomo è il fondamento della pace; Lui ci dona la Sua pace (Gv.20,19-20). Il frutto della pace ci ricorda Maria, è il perdono che abbiamo ricevuto da Suo Figlio, grazie alla Sua incarnazione, passione, morte e risurrezione e frutto del perdono è l'Amore di Dio riversato nei nostri cuori dallo Spirito Santo (Rm 5,5).
Mi chiamo Roland Patzleiner e faccio parte della comunità religiosa Figli del divino amore. Da anni vivo nella nostra casa di Medjugorje e presto servizio insieme ai miei fratelli, presso la parrocchia di San Giacomo con il ministero del canto. Ho 37 anni e sono nato a Bolzano, nell'Alto Adige. La mia famiglia è di madrelingua tedesca; la nostra cultura è austriaca Sono cresciuto in un ambiente cattolico e in una famiglia credente con tradizioni cattoliche. Dalla quinta elementare in poi ho fatto il chierichetto per nove anni nella mia parrocchia. ...
Anche se la Chiesa è strapiena, tutti hanno notato la signora in quinta fila che non smette di bagnare i suoi kleenex e che fatica a trattenere i singhiozzi. Tutto è cominciato questa mattina da Padre Jozo e da allora è inconsolabile. All'uscita dalla Messa mi prende per il braccio e mi supplica di aiutarla. Le chiedo: - Che cosa l'ha messa in questo stato?
P. Rainer Herteis, nato nel 1975, ha ricevuto l’Ordinazione Sacerdotale il 6 Maggio 2006 nella Diocesi di Eichstätt in Germania. La storia della sua vita e la sua vocazione sono strettamente legate a Medjugorje. Nel Giugno 2007 è stato a Medjugorje Lidija Paris ha parlato con lui.
Alfons Sarrach è nato nel 1927 nell'allora Stato libero di Danzig. E’ cresciuto nella cultura Germano- Polacca. Il 1° Settembre 1939 è stato diretto testimone dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Dieci membri della sua famiglia, poiché erano oppositori del regime nazista, furono subito mandati in un campo di concentramento. La famiglia li ha seguiti qualche mese dopo. Questi avvenimenti hanno segnato per sempre il suo modo di pensare. Nel Giugno 2006, Alfons Sarrach è venuto a Medjugorje a ringraziare Dio per la sua inaspettata guarigione da un cancro.