MaM
Messaggio del 25 dicembre 1987:Cari figli, rallegratevi con me: il mio cuore si rallegra a causa di Gesù. Da oggi desidero darvelo. Desidero, cari figli, che ciascuno di voi apra il proprio cuore a Gesù, e io ve lo darò con amore. Desidero, cari figli, che Gesù vi trasformi, vi istruisca e vi custodisca. Oggi prego per ognuno di voi in modo speciale, e vi presento al Signore perché si riveli in voi. Vi invito alla preghiera sincera del cuore, così che la vostra preghiera sia un incontro con il Signore. Date al Signore il primo posto nel lavoro e nella vita quotidiana. Oggi vi invito sul serio ad obbedirmi e a fare tutto quello che vi dico. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

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Lourdes

Bernadette, l’ ultimo mistero di Lourdes Quel corpo intatto dimenticato dai fedeli (di Vittorio Messori)

Con un congresso a Rimini, sono iniziate la settimana scorsa le celebrazioni per i cento anni dell’ Unitalsi. Sigla dal suono un po’ burocratico che nasconde, in realtà, l’impegno generoso di trecentomila persone, presenti in ogni diocesi, per portare malati e sani soprattutto a Lourdes, ma pure negli altri luoghi sacri del cattolicesimo. Gli inizi, nel 1903, si devono a un anticlericale romano, Giambattista Tommasi, che voleva suicidarsi nella grotta stessa di Massabielle, anche per protestare contro «l’ oscurantista superstizione cattolica». In realtà, non soltanto la pistola gli cadde dalle mani ma, convertito di colpo, dedicò il resto della sua vita ad aiutare infermi poveri a raggiungere le sponde del fiume Gave.

Eccomi!

L'avevo incontrato nel 1916, all'ospedale militare, dove, come tanti altri, mi sforzavo, anche nelle retrovie, di « fare la mia guerra » con tutta coscienza e con dedizione. La prima cosa che mi domandò fu una corona del Rosario. « Non sono praticante, mi confidò, ma ho promesso al cappellano di dirlo tutti i giorni; questione di correttezza e di parola data. Non sono ancora sicuro che sia stata la Madonna a salvarmi, ma mi domando come mai io solo sia sfuggito all'asfissia di gas mortali, che hanno fulminato i miei compagni ».

L’offerta preziosa

Alla stazione di Saint-Etienne, al momento della partenza dei malati per Lourdes, una doma si china su una barella in cui giace il figlio dodicenne. Sul suo viso si alternano l'espressione di una pena infinita, e di una grande speranza. La malattia è grave e poche le probabilità di guarigione. La fiducia nella Vergine rappresenta l'ultimo rifugio. La carità ha aiutato il suo desiderio. Barellieri ed infermiere circondano, affettuosi, la madre ed il fanciullo, facendo propria sinceramente l'ansia ed il desiderio della povera donna, che non, può trattenere la commozione, convinta com'è che cuori tanto gentili non abbandoneranno neppure un istante del lungo viaggio il suo piccolo per assicurarlo, consolarlo e sostituire, la mamma che, purtroppo, non può seguirlo. Un'infermiera è accanto al fanciullo: un raggio di Lourdes sorride nello sguardo di questa donna che fa suo il piccolo malato con la promessa di non abbandonarlo mai.

Il colpo di un timbro

Quell'impiegata dell'Ufficio postale, non avrebbe neppur lei saputo spiegare il perché di quel certo astio che le sorgeva al solo sentire nominare Lourdes: non poco però era dovuto a quel disinteressamento di cui ognuno, che s'impermalisce, circonda le cose che non conosce affatto. Non è che tali impiegate siano particolarmente stizzose o intrattabili: ognuno che conosce la propria impazienza quando deve attendere soli dieci minuti davanti allo sportello, non può pretendere che ne restino immuni esse, solo per il fatto che siedono dalla parte opposta. Questa era anzi piuttosto gentile e servizievole anche con clienti sconosciuti.

Dalla grotta al calvario

Reagì immediatamente alla mia meraviglia di vederlo a Lourdes, che egli amava scherzare «la chimera delle belle fiabe»; un tono assolutista il suo, quello proprio con cui gli ostinati tentano mascherare l'intima debolezza. - Può essere certo che non ci sono venuto per me; non ho potuto dir di no alla sposa, la quale sarebbe stata ben capace di fare una malattia se, passando così vicino, non le avessi permesso una capatina. Quanto a me, questi tumulti di folle esaltate suscitano ribrezzo e non fanno che maggiormente convincermi nel mio scetticismo.

Non si sa mai quel che può accadere.

Quel mattino, i pellegrini di Lourdes furono dolorosamente sorpresi, vedendo un uomo dall'aspetto torvo e cattivo che teneva il cappello in capo e fumava una sigaretta davanti alla Grotta. Si intuiva in lui qualcosa di più di una semplice indifferenza; una mancanza di rispetto voluta e calcolata, una sfida alla Maestà della Vergine, un oltraggio alla Santità del luogo. Guardandolo, ognuno si sentiva offeso nella propria fede, insultato nel sentimento di rispettosa commozione, per la presenza quasi tangibile della Vergine. Eppure, quantunque indignati, non si poteva non sentire una grande pietà per quell'uomo. Gli sguardi erano privi di collera. Molti passanti alzavano le spalle in un gesto più di commiserazione che di accusa. Un barelliere, con parole educate, in tono quasi affettuoso, fece osservare all'uomo la scorrettezza del suo atteggiamento - Almeno, potreste levare la sigaretta.

VANIGLIA!

Ecco quanto mi raccontò un'ottima persona la quale credeva, recitando alla Grotta parecchi Rosari seguiti da almeno altrettante litanie, di avere nell'anima una fede capace di strappare al Cielo dei miracoli. Ero venuto a Lourdes unicamente per ottenere une grande grazia e vi arrivai con la ridicola pretesa del Fariseo, persuaso che la Vergine non deve nulla rincurare a chi La implora a gran voce. Nella mia presunzione, andavo ancor più in là dell'orgoglio giudeo, di cui conoscevo la storia, senza peraltro ricordarmi della dura lezione che aveva punito il suo orgoglio.

La consegna

- Suvvia, dimmi, Giannetto: ieri sera dicevi per scherzo? - Quasi con un gesto di trepida gelosia, la madre, si stringeva al petto il ragazzo, che rimaneva silenzioso, troppo silenzioso. Preoccupata di questa riserva, lo accarezzò con un tono che voleva sembrare ilare: - ... queste, vedi, sono idee che un giorno o l'altro passano per la testa di tutti gli ometti come te, ma poi se ne vanno da sole. Le hanno anche le ragazzine: anche tua madre, quando aveva i tuoi quattordici anni, voleva farsi religiosa; lo credi? - E si sforzò di ridere davanti allo stupore del figlio. Ma sì! Mi aveva preso all'improvviso come un mal di denti questa idea, e mi seguiva perfino nel sonno. La maestra, alla quale avevo confidato provvidenzialmente il mio segreto, mi fece conoscere al Cappellano. Era un buon papà, che sapeva benissimo tutte le idee strane che possono sbocciare in una testa da monella. Mi prese per mano, e, cercando di dare a quel suo vocione rude un tono più umano possibile: « Tu, religiosa?! È cosa più buffa che se io mi facessi gendarme » Ma le assicuro, reverendo, che è una decisione serissima.

Il grazie della Bretone

Che aria miserabile e abbandonata aveva, mio Dio!, la vecchia Bretone, che vidi un mattino seduta su uno sgabello nel cortile dell'albergo! Mentre i pellegrini affamati, dopo una lunga notte di viaggio insonne, si mettevano a tavola, se ne stava in disparte, volutamente appartata, insensibile a quanto avveniva e certamente sconosciuta a tutti. Qualcuno, vedendola così abbandonata, aveva cercato di addomesticare quel truce riserbo: « Venga tra noi, mamma, e beva una tazza di caffè, che le farà certamente meglio di una crosta di pane secco!».

Li avremo !

Non mi riesce dimenticare un incontro avvenuto sulla « Esplanade » con il giovane Vicario di un centro industriale dell'Est. Intorno a lui 22 ragazzotti, per lo più con lo sguardo intelligente e svelto, impazienti di novità, capaci di tutto. Soltanto dal loro saluto spavaldo avevo capito che essi non erano i tipi da segnare il passo dietro le barricate: tutto d'un pezzo, nel bene e nel male; materialisti a qualunque costo o cristiani capaci di sacrificio fino al martirio. Figli di rivoluzionari coscienti o no, essi avevano scelto Dio e lo servivano con lo stesso ardore entusiasta che altri impiegano nel bestemmiarlo e nel metterlo ancora in croce. Rimasto solo col Sacerdote, gli manifestai la mia ammirazione; mentre il gruppo ci sfilava davanti serio, disciplinato, quasi raccolto, egli mi spiegò: «Tra quelli, ve ne sono quattordici su ventidue che, l'anno scorso, mi insultavano per la strada ». « Magnifico miracolo! ». « Sì, la Madonna ha voluto usare otto ragazzi già molto buoni per conquistare gli altri ».

Quei cari conigli...

Davanti alla gabbia dei suoi conigli, Giannina, che ha visto sbocciare, con le ciliegie, il suo diciassettesimo anno, pensa, sospesa, cose molto serie. Di solito, sola di fronte alle nuove nidiate che ruzzolano, fiutano, increspano i baffi, si sgomentano al fruscia di una foglia che cade, ella, scoppia a ridere e si dimena per la gioia. Son ben buffi questi frugolini dalle pellicce grigie, all'ultima moda, col loro aspetto di pupazzi in cartone e i loro occhietti neri, che non si preoccupano di niente! Oggi invano essi si rizzano compatti, lungo la rete metallica, che quasi li maschera come una nuvoletta; invano essi corrono pazzamente con le codine irrequiete e i lunghi orecchi ritorti: davanti alla gabbia dei suoi coniglietti scatenati, Giannina pensa molto seriamente e i suoi sguardi fissano un punto lontano, nella penombra sconfinata dei sogni irraggiungibili.