Dice Gesù:
«Spogliatevi non solo da ciò che costituisce peso di umanità pura, ma anche da quello che è affanno spirituale. Ora ti spiego cosa è questo, perché tu non interpreti male la mia espressione.
Affanno spirituale non è quel tendere sano, con tutte le forze intellettive, a Dio. Affanno spirituale è quell’ansia che prende talvolta anche le anime più avanzate nella santità e che consiste nella paura di non fare a tempo a fare tutto quello, spiritualmente parlando, che si vorrebbe fare, tutto quello che sembra che Iddio voglia dall’anima, paura di staccarsi dall’orazione nella tema di non potere
... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
Dice Gesù:
«L’occhio umano non può fissare il sole, mentre può guardare la luna. L’occhio dell’anima non può fissare la perfezione di Dio quale essa è. Ma può guardare la perfezione di Maria.
Maria è come la luna rispetto al sole. Ne è illuminata e riflette su voi la luce che l’ha illuminata, ma addolcendola di quei mistici vapori che la rendono sopportabile alla limitata vostra natura. È per questo che Io ve la propongo da secoli come modello per voi tutti che ho voluto miei fratelli appunto in Maria.
È la Madre. Che dolcezza per i figli guardare la madre! Ve l’ho data per questo, perché poteste avere una dolce Maestà la cui splendidezza fosse sufficiente a rapirvi, ma non ad abbacinarvi. Solo ad anime speciali, che ho scelto per motivi insindacabili, ho mostrato Me stesso, nel mio fulgore di Dio-Uomo, di Intelligenza e Perfezione assoluta. Ma insieme a quel dono ne ho dovuto dare un altro che le rendesse capaci di sopportare la mia conoscenza senza rimanerne annichilite.
Mentre Maria la potete tutti guardare. Non perché Ella sia simile a voi. Oh! no! La sua purezza è tanto alta che Io, suo Figlio e Dio, la tratto con venerazione. La sua perfezione è tale che l’intero Paradiso s’inchina al suo trono sul quale scende l’eterno sorriso e l’eterno splendore della Nostra Trinità. Ma questo splendore, che la compenetra e indìa più d’ogni altra creatura, è soffuso dai veli candidissimi della sua carne immacolata, per cui Ella raggia come una stella, raccogliendo tutta la luce di Dio e diffondendola come una luminosità soave su tutte le creature.
E poi Ella vi è in eterno Madre. E della Madre ha tutte le pietà che vi scusano, che intercedono, che ammaestrano pazientemente. Grande è la gioia di Maria quando può dire a chi l’ama: “Ama mio Figlio”. Grande è la mia gioia quando posso dire a chi mi ama: “Ama mia Madre”. E grandissima è la nostra gioia quando vediamo che staccandosi dai miei piedi uno di voi va a Maria, o staccandosi dal grembo di Maria uno di voi viene verso di Me. Perché la Madre giubila di dare altri innamorati al Figlio e il Figlio giubila di vedere amata da altri la Madre. La nostra gloria non cerca di sopraffarsi ma si completa nella gloria dell’altro.
Perciò ti dico: “Ama Maria. Ti do a Lei che ti ama e che ti illuminerà unicamente con la soavità del suo sorriso”.»
Dice Gesù:
«“Siate perfetti voi tutti che amo di un amore di privilegio. Vivete da angeli voi che costituite la mia Corte sulla Terra”.
Se per tutti è fatto l’invito[89] amoroso d’essere perfetti come il Padre mio, per coloro che ho eletti a miei intimi ed amici ciò diviene un soave comando. Essere miei discepoli - non nel senso vago che è detto di tutti i cristiani, ma nel senso proprio con cui chiamavo: discepoli e amici, i miei dodici - è grande onore, ma importa grande dovere.
Non basta più la piccola perfezione, ossia il non commettere colpe gravi
... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
Dice Gesù:
«Anche oggi ti parlerò riferendomi al Vangelo. Ti illustrerò una frase. Una sola, ma che ha significati vastissimi. Voi la considerate sempre sotto un sol punto di vista. La vostra limitatezza umana non vi permette di più. Ma il mio Vangelo è opera spirituale, perciò il suo significato non resta circoscritto al punto materiale di cui parla, ma si propaga come un suono in cerchi concentrici, e sempre più vasti, abbracciando tanti significati.
Io ho detto[94] al giovane ricco: “Va’, vendi quello che hai e vieni a seguire Me”.
Voi avete creduto che Io dessi il consiglio evangelico
... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
Dice Gesù:
«Sai cosa vogliono dire le mie Mani legate, sai chi me le lega? Sai perché tanto dolore è nel mio sguardo, tanta stanchezza sul mio Volto? Sai cosa chiedo a quelli che mi sanno guardare?
Le mie Mani sono legate da Satana per mezzo dei peccatori. Non hai capito male. Ripeto: sono legate da Satana per mezzo dei peccatori.
Tu dirai: “Ma, o Signore, come ciò può essere se Tu sei Dio?”.
Io sono il Dio della Misericordia e del Perdono, Io sono il Dio potente, il Padre delle grazie. Ma il peccato paralizza la mia Potenza di
... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
Dice Gesù:
«Che un’anima provi tentazioni non deve stupire. La tentazione è anzi più violenta quanto più la creatura è avanzata nella mia Via.
Satana è invidioso e astuto. Quindi spiega la sua intelligenza dove occorre più sforzo per strappare un’anima al Cielo. Un uomo di mondo, che vive per la carne, non c’è bisogno di tentarlo. Satana sa che egli lavora già di suo per uccidere la sua anima e lo lascia fare. Ma un’anima che vuole essere di Dio attira tutto il suo livore.
Ma le anime non devono tremare, non devono accasciarsi. Essere tentati non è un
... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)
Dice Gesù:
«Scrivi subito mentre Io sono ancora in te col Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità. Perciò hai la pienezza della Sapienza in te.
Maria visse eucaristicamente per quasi tutta la vita.
La Madre non è diversa dal Figlio. Non nella natura umana, non nella missione sopraumana di Redenzione.
Il Figlio, per toccare l’apice del dolore, dovette provare la separazione dal Padre: nel Getsemani, sulla Croce. Fu il dolore portato ad altezze e asprezze infinite. La Madre, per toccare l’apice del dolore, dovette provare la separazione dal Figlio: nei tre giorni della mia sepoltura.
Allora Maria fu sola. Le rimase solo la Fede, la Speranza, la Carità. Ma Io ero assente. Fu la spada non confitta, ma trapassante, ma frugante nel suo Cuore. Non ne morì per unico volere dell’Eterno. Perché, per la Piena di Grazia, restare priva dell’unione col suo Figlio e Dio era tale spasimo che senza una speciale grazia ne sarebbe morta.
Molte sono le pagine segrete che non conoscete circa la vita della Purissima Corredentrice. Ve l’ho già detto: “I segreti di Maria sono troppo puri e divini perché mente d’uomo li possa conoscere”. Ve ne accenno solo quel tanto da aumentare in voi la venerazione alla più Santa del Cielo, dopo Dio.
Quell’ora dolorosissima, nel mare di dolori che fu la vita di mia Madre, consacrata al supremo dolore e alla suprema gioia dal suo concepimento, ci voleva per completare quanto mancava alla mia Passione.
Maria è Corredentrice. Dunque, tutto essendo in Lei inferiore solamente a Dio, anche il suo dolore dovette essere quale nessun dolore di creatura umana giungerà mai ad essere.
Ora va’ avanti a pregare. Veramente te l’avevo fatto capire, ma la tua imperfezione aveva confuso tutto. Lo ripeto per chiarezza del Padre e tua.»
Dice Gesù:
«Nel mio Vangelo non v’è passo che non abbia riferimenti col soprannaturale. Oggi ti faccio osservare il fatto della donna curvata da 18 anni.
I pseudo superuomini di ora negano che il demonio possa essere autore di infermità fisiche. Molte cose negano i superuomini. Troppe. Non si accorgono che i “posseduti”, ora, sono loro. Negano esservi infermità causate da forze extranaturali. Non sanno però, con forze naturali, comprendere e curare certe infermità. Non lo possono appunto perché certe infermità hanno radice fuori dalla carne e opprimono questa, ma non nascono da questa. Nascono nelle zone dove si agitano i regni dello spirito.
I regni dello spirito sono due: uno, celeste, viene da Dio; l’altro, maligno, viene da Satana.
Dio dà, talora, ai suoi predestinati, infermità che sono passaporto per il Regno divino. Satana dà, ancora più di frequente, infermità che sono vendetta contro il servo di Dio o balzello sui poveri che hanno ceduto alle sue seduzioni. Poveri di una povertà orrenda perché è perdita della vera ricchezza: quella della grazia che vi fa figli e eredi di Dio.
I rimedi umani sono inutili in tali casi. Solo il dito di Dio cancella il decreto di miseria e sottoscrive al decreto di liberazione. Colui che è liberato guarisce dal “possesso” se è posseduto. Colui che è liberato entra nel Cielo, se la sua infermità è da Dio.
Ma oltre alle infermità della carne ci sono le infermità dello spirito. Sono opera del Maligno. Esse vi curvano, vi fanno dibattere e schiumare, vi ottundono sensi e parola, vi portano ad aberrazioni morali peggio delle malattie della carne, perché curvano e ottundono l’anima.
Io le posso guarire. Io solo. L’anima liberata dall’influsso che la teneva curvata si raddrizza e glorifica il Signore, come la donna del Vangelo.
Tu lo provi. La tua carne muore e lo senti. Ma come ti senti libera e forte poiché il tuo Maestro t’ha guarita! Una padronanza virile e pacifica ha invaso il tuo spirito. Hai la sensazione di catene cadute infrante ai tuoi piedi.
Ora Io ti dico: “Seguimi. Seguimi col tuo spirito nuovo e non più peccare, perché Satana non possa gettare il suo laccio su te. Se mi seguirai da presso, egli non ti potrà nuocere, perché chi mi segue non pecca e, non peccando, non si asservisce a colui che vuole fare di voi dei nemici miei”.»
E noi siamo belli e serviti!… Vedo Gesù-Maestro, bianco vestito, a fianco del letto, dove sta lei quando confessa.
Dice Gesù:
«Ti ho detto ieri che vi sono generi di infermità che esulano dalle comuni, volute cioè da forze spirituali. Dio o Satana, agendo l’Uno dall’abisso del Cielo, agendo l’altro dall’abisso dell’Inferno, colpiscono, per cause diverse e con diverso scopo, certe creature.
Ma, data la sorgente diversa e opposta, una infermità, quella che viene da Dio, porta seco, traendola dalle scaturigini di una immisurabile Luce e di un immisurabile Amore, luce e amore per la creatura martire del suo Dio. L’altra, provenendo dall’abisso stagnante dove regna Satana, avviluppa di tenebre e di tormento.
Ho detto creatura martire del suo Dio. Sì. L’anima che si è abbandonata al suo Dio, totalmente, ne diviene la martire. Dio stesso agisce qui da sacrificatore, né il martirio della creatura abbandonata all’Amore è meno cruento, anche se sangue non è sparso materialmente, del martirio di colei che è immolata da un carnefice. Poiché non solo la carne e il sangue, ma l’intelletto, l’anima e lo spirito vengono torturati in un felice martirio la cui fine, dopo la crocifissione spirituale - che stigmatizza ogni potenza dell’essere, nella carne, nel sangue, nell’intelletto, nell’anima, nello spirito, mettendo il glorioso sigillo mio - è l’abbraccio infuocato col Fuoco stesso, con la Carità accesa, l’inabissamento nella ardente Unità che è la nostra Trinità, la conoscenza completa di cosa sia Dio e il possedere e l’essere posseduti in eterno da Dio.
Sì. Due sono le forme delle spirituali infermità, e due sono le forme di possessione spirituale. Se si dice “posseduto” colui che è afferrato, straziato, premuto, dominato da Satana, perché non si deve, con ancor più giusta ragione, chiamare “posseduto” colui che è abbracciato, sollevato, plasmato, dominato da Dio?
Beatifica, sublime, felice possessione! L’anima non ha che abbandonarsi, in amore, all’Amore che la circonda, l’abbraccia, la penetra, la trasporta, le dà sensi nuovi e conoscenze sconosciute ai mortali. È il tuffo nel gorgo di Dio, gorgo di Luce, di Scienza, di Carità, di ogni virtù. È tuffo nel gorgo della Pace.
L’anima ne esce, in quei rari istanti in cui ne esce - sempre più rari quanto più l’anima è spersa in Dio - profumata della Essenza del suo Dio, e nessun miasma della Terra e dell’Inferno può agire sul suo spirito impregnato dell’aroma divino.
L’anima “posseduta” da Dio ne prende talmente la somiglianza che persino la forma esterna e materiale del suo essere subisce modificazioni. Dio traluce dal suo sguardo, dalle sue parole, dal suo sorriso, dalla maestà nuova della sua espressione, onde chi la sfiora dice: “Qui c’è qualcosa non di questa Terra”.
L’anima “posseduta” da Dio è prezioso vaso sigillato, ma da cui esala l’aroma che lo colma. Sigillato, poiché l’amore consacra e il possesso rende proprietà d’Un solo, e solo il Solo apre e chiude quel sigillo apposto sullo spirito che si è dato a Lui. Esala, perché l’aroma di Dio è tanto potente che non solo empie l’interno del vaso, ma ne imbibisce la materia, onde l’effluvio spirituale se ne effonde e passa fra la folla, purificandola dall’odore della carne e del sangue.
Se le creature sapessero cosa è “il possesso” di Dio, tutti vorrebbero essere “posseduti”. Ma per saperlo occorre compiere il primo passo, il primo atto di generosità, di rinuncia, e poi perseverare in quel primo atto. Il resto viene, perché, come un’onda elettrica, sprigionata dal polo A, viene attirata dal più forte polo Z, così ugualmente l’anima che si è messa nell’orbita di Dio viene attirata dallo Stesso, da qualunque punto dell’orbita si trovi.
Poiché Io sono l’Alfa e l’Omega e tutto abbraccio di quanto è. Solo il contrario volere umano, che mette sotto il sigillo della Bestia, distorna la mia azione, perché Io vi ho fatti liberi e non violento la vostra volontà. Se perciò la vostra volontà è carne e sangue, ossia è Satana, la mia Volontà non può agire, poiché la mia Volontà è Spirito e agisce sul vostro spirito, e lo spirito muore dove regna la materia.
Occorre rinascere nello spirito per potere entrare nell’orbita di Dio e vincere la carne e il suo padrone: Mammona. Allora avviene il “possesso”. Paradiso anticipato sulla Terra, felice ascesa dell’anima al Cielo nella morte, pienezza del Paradiso nel mio Regno dove i “miei” saranno con Me in eterno, luce nella Luce, pace nella Pace, gioia nella Gioia, gloria nella Gloria.»
Dice Gesù:
«L’Eucarestia è il mio Sangue e il mio Corpo. Ma avete mai riflettuto che quel Sangue e quel Corpo sono stati formati col sangue e il latte di Maria?
Ella, la Purissima che accolse il Cielo nel suo grembo vestendo delle sue carni di candore immacolato il Verbo del Padre dopo le nozze divine con lo Spirito Santo, non s’è limitata a generare il Salvatore. L’ha nutrito del suo latte. Onde voi, uomini che di Me vi cibate, succhiate il latte di Maria che è divenuto sangue in Me.
Il latte verginale. Come potete dunque rimanere così sovente schiavi della carne se scende in voi, insieme al mio Sangue, questo latte immacolato? È come se una fontana di purezza celeste riversasse in voi i suoi flutti. E non ne restate mondi? Come potete essere così quando in voi circola il latte della Vergine e il Sangue del Redentore? Quando vi accostate alla mia Mensa è come se accostaste la vostra bocca al seno castissimo della Madre.
Pensatelo, figli che poco ci amate. Io sono contento che succhiate a quel seno da cui ho tratto alimento. Ma vorrei che, come pargoli nutriti a un seno, in voi aumentasse la vita, vorrei cresceste e vi irrobustiste. Il latte della nutrice trasfonde, oltre la vita materiale, tendenze morali. Come potete voi, nutriti a quel seno purissimo, non prendere somiglianza spirituale di Maria? Ella vi stringe al seno, così macilenti, malati, sporchi come siete. E vi deterge, vi nutre, vi porta dal suo Primogenito perché vuole che lo amiate.
Se non fosse per le cure di Maria, per le preghiere di Maria, la razza umana non sarebbe più. L’avrei cancellata perché veramente il vostro vivere ha toccato il profondo del Male e la Giustizia è ferita, e la Pazienza è colmata, e la Punizione è pronta. Ma c’è Maria che vi ripara col suo manto, e se Io posso, con un volger di sguardo, far prostrare il Paradiso e tremare gli astri, non posso nulla contro mia Madre.
Sono il suo Dio, ma sono sempre il suo Pargolo. Su quel Cuore mi sono riposato nel primo sonno d’infante e nell’ultimo della morte, e di quel Cuore so tutti i segreti. So dunque che punirvi sarebbe dare un trafiggente dolore alla Madre del genere umano, alla Madre vera, che sempre spera potervi condurre al Figlio suo.
Sono il suo Dio, ma Ella è mia Madre. Ed Io, perfetto in tutto, vi sono Maestro anche in questo: nell’amore per la Madre. A chi ancora crede, nel mondo, Io dico: “La salvezza del mondo è in Maria”.
Se sapeste come Dio si ritira nel profondo, davanti alla sempre più montante marea dei delitti che commettete, voi deicidi, voi fratricidi, voi violatori della legge, voi fornicatori, voi adulteri, voi ladri, voi sentina di vizi, ne tremereste. Ma siete divenuti stolti.
Prima ero Io che ero ponte fra il mondo e il Cielo. Ma veramente, davanti alla vostra pertinacia nel Male, il Cristo si ritira come un tempo da Gerusalemme, poiché “l’ora non è ancora venuta” e il Cristo, in attesa dell’ora, vi lascia al vostro Male perché lo compiate.
Ora, unico ponte resta Maria. Ma se dispregiate Essa pure, sarete schiacciati. Non permetto sia vilipesa Colei in cui lo Spirito Santo discese per generare Me, Figlio di Dio e Salvatore del mondo.»
Sentendomi nello stato attuale, ho avuto la tentazione di addolcire un poco le mortificazioni abituali e che ho ripreso con rigore da qualche mese, perché ho sentito che Gesù le desiderava.
Ma il mio Gesù mi risponde:
«No. Persevera. Il mondo è coperto da un mare di colpe e ci vogliono oceani di penitenza per lavarle. Foste in molti ad espiare, potrei dire: rallenta. Ma siete troppo pochi e la necessità è tanta. Per quello che potete fare, poco sarebbe riparato. C’è una enorme sproporzione fra il peccato e l’espiazione. Ma Io non guardo a quanto potete fare; guardo e giudico che
... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)