Dice Gesù:
«Ti ho detto ieri che vi sono generi di infermità che esulano dalle comuni, volute cioè da forze spirituali. Dio o Satana, agendo l’Uno dall’abisso del Cielo, agendo l’altro dall’abisso dell’Inferno, colpiscono, per cause diverse e con diverso scopo, certe creature.
Ma, data la sorgente diversa e opposta, una infermità, quella che viene da Dio, porta seco, traendola dalle scaturigini di una immisurabile Luce e di un immisurabile Amore, luce e amore per la creatura martire del suo Dio. L’altra, provenendo dall’abisso stagnante dove regna Satana, avviluppa di tenebre e di tormento.
Ho detto creatura martire del suo Dio. Sì. L’anima che si è abbandonata al suo Dio, totalmente, ne diviene la martire. Dio stesso agisce qui da sacrificatore, né il martirio della creatura abbandonata all’Amore è meno cruento, anche se sangue non è sparso materialmente, del martirio di colei che è immolata da un carnefice. Poiché non solo la carne e il sangue, ma l’intelletto, l’anima e lo spirito vengono torturati in un felice martirio la cui fine, dopo la crocifissione spirituale - che stigmatizza ogni potenza dell’essere, nella carne, nel sangue, nell’intelletto, nell’anima, nello spirito, mettendo il glorioso sigillo mio - è l’abbraccio infuocato col Fuoco stesso, con la Carità accesa, l’inabissamento nella ardente Unità che è la nostra Trinità, la conoscenza completa di cosa sia Dio e il possedere e l’essere posseduti in eterno da Dio.
Sì. Due sono le forme delle spirituali infermità, e due sono le forme di possessione spirituale. Se si dice “posseduto” colui che è afferrato, straziato, premuto, dominato da Satana, perché non si deve, con ancor più giusta ragione, chiamare “posseduto” colui che è abbracciato, sollevato, plasmato, dominato da Dio?
Beatifica, sublime, felice possessione! L’anima non ha che abbandonarsi, in amore, all’Amore che la circonda, l’abbraccia, la penetra, la trasporta, le dà sensi nuovi e conoscenze sconosciute ai mortali. È il tuffo nel gorgo di Dio, gorgo di Luce, di Scienza, di Carità, di ogni virtù. È tuffo nel gorgo della Pace.
L’anima ne esce, in quei rari istanti in cui ne esce - sempre più rari quanto più l’anima è spersa in Dio - profumata della Essenza del suo Dio, e nessun miasma della Terra e dell’Inferno può agire sul suo spirito impregnato dell’aroma divino.
L’anima “posseduta” da Dio ne prende talmente la somiglianza che persino la forma esterna e materiale del suo essere subisce modificazioni. Dio traluce dal suo sguardo, dalle sue parole, dal suo sorriso, dalla maestà nuova della sua espressione, onde chi la sfiora dice: “Qui c’è qualcosa non di questa Terra”.
L’anima “posseduta” da Dio è prezioso vaso sigillato, ma da cui esala l’aroma che lo colma. Sigillato, poiché l’amore consacra e il possesso rende proprietà d’Un solo, e solo il Solo apre e chiude quel sigillo apposto sullo spirito che si è dato a Lui. Esala, perché l’aroma di Dio è tanto potente che non solo empie l’interno del vaso, ma ne imbibisce la materia, onde l’effluvio spirituale se ne effonde e passa fra la folla, purificandola dall’odore della carne e del sangue.
Se le creature sapessero cosa è “il possesso” di Dio, tutti vorrebbero essere “posseduti”. Ma per saperlo occorre compiere il primo passo, il primo atto di generosità, di rinuncia, e poi perseverare in quel primo atto. Il resto viene, perché, come un’onda elettrica, sprigionata dal polo A, viene attirata dal più forte polo Z, così ugualmente l’anima che si è messa nell’orbita di Dio viene attirata dallo Stesso, da qualunque punto dell’orbita si trovi.
Poiché Io sono l’Alfa e l’Omega e tutto abbraccio di quanto è. Solo il contrario volere umano, che mette sotto il sigillo della Bestia, distorna la mia azione, perché Io vi ho fatti liberi e non violento la vostra volontà. Se perciò la vostra volontà è carne e sangue, ossia è Satana, la mia Volontà non può agire, poiché la mia Volontà è Spirito e agisce sul vostro spirito, e lo spirito muore dove regna la materia.
Occorre rinascere nello spirito per potere entrare nell’orbita di Dio e vincere la carne e il suo padrone: Mammona. Allora avviene il “possesso”. Paradiso anticipato sulla Terra, felice ascesa dell’anima al Cielo nella morte, pienezza del Paradiso nel mio Regno dove i “miei” saranno con Me in eterno, luce nella Luce, pace nella Pace, gioia nella Gioia, gloria nella Gloria.»