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Messaggio del 21 gennaio 1982:Pregate e digiunate perché tra i sacerdoti regni la pace!

Messaggi di altre apparizioni

Maria Valtorta - Messaggi anno:1946

4 gennaio 1946

Mi appare la spiritualizzata e gloriosa figura di S. Pietro. Ordina:

   «Scrivi questo per il tuo Padre: "Io, Capo del Sacerdozio, ti dico: Vèglia, perché Satana, come un leone ruggente [1], ti gira intorno cercando di divorare e distruggere. Guai a noi sacerdoti se per sbadataggine lasciamo divorare il gregge di Dio e il cibo di Dio dal perpetuo avversario!". Non c'è altro da dire. A te, piccola voce, sempre maggior grazia e conoscenza del Signor nostro Gesù Cristo.»

   E come l'altro giorno, mi riappare il Bambino del chiostro di Lisieux. Mi chiama di nuovo vicino. Mi consola, con la sua bellezza ridente, delle mie tristezze che sono tante. Mi dà di nuovo i gelidi piedini da riscaldare, dicendo ancora: "Ho tanto freddo!", e io oso prenderli nelle mani per scaldarli di più. Questa cosa lo fa molto contento.

   Ma pare stanco di tenere il globo nella sinistra e lo prende a due mani tenendoselo contro il petto. Io lo guardo mentre gli scaldo i piedini fra le mani. Forse nota che mi stupisco del suo atto e dice: "Pesa, sai? Ed è tanto freddo questo globo del mondo. Tieni. Senti come è freddo e pesante. Tienilo un poco. Sono stanco di sorreggerlo e di sentirlo sempre così" e mi porge il piccolo globo che a vederlo sembrerebbe di vetro dorato, liscio e leggero. È invece più pesante di un piombo, ruvido, tutto cosparso di aculei che si conficcano nella pelle dando dolore. Lo reggo a fatica e con spasimo, per le punte e per il gelo che comunica. Guardo il Bambino santo con pietà.

   "Pesa, eh? Ed è freddo, eh! Gela persino il cuore. Eppure Io lo devo portare. Se lo abbandono Io, chi lo sorregge più?".

   "Ma come fai, povero Gesù piccolino, a resistere a questa tortura? Perché è una vera tortura…".

   "Sì. Guarda. Ho le manine che sanguinano. Baciamele per guarirle". E mi porge le tenere mani coperte di minute goccioline di sangue. Le bacio nel cavo morbido delle palme. Ma sono fredde, fredde. "Grazie, Maria. Rendimi il globo. Non puoi più reggerlo. Solo Io lo posso. Ma mi basta trovare chi lo tiene per qualche minuto per darmi sollievo. Sai come mi aiutate a reggerlo, voi che mi amate? Col vostro amore di sacrificio. Le anime vittime sorreggono il mondo insieme a Gesù".

   Si fa luminosissimo come l'altra sera e ritira il piedino dicendo: "Ora sono tutti e due caldi. E Io mi sento meglio. Addio, Maria. Grazie anche per la Mamma. Lei è felice quando c'è chi mi ama e consola". E si annulla in una luce accecante.
   Se non avessi questi conforti sarei molto infelice, accasciata, perché sento una grande insidia lavorare intorno a me e a lei…
           
   1 leone ruggente, come in 1 Pietro 5, 8.

7 gennaio 1946

 Per Suor Teresa Cherubina.

   Dice Gesù:

   «In un luogo era nata una pianta di fiori. Pensi ognuno il fiore che più gli piace, e che sia bello e prezioso. Ma il luogo dove era nato non era confacente a questo fiore. Si sa che ad alcuni occorre vivo sole, ad altri penombra, ad alcuni terreno magro, ad altri terreno grasso, certi vogliono la roccia per abbrancarvi le radici, altri guai se un sasso turba il loro vivere. Questo fiore, dunque, era cresciuto in un terreno non a lui propizio, e solo per bontà del Signore aveva potuto vivere fino a ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

9 gennaio 1946

La voce immateriale del mio interno ammonitore [1] mi sveglia alle sei meno un quarto e mi saluta così: "Il Signore si manifesti sempre più al tuo spirito e ti istruisca". Attende poi che io abbia gustato questo saluto e che sia ben desta, poi dice: "Scrivi". Mi siedo, prendo quaderno e penna. E lui detta:

 «Ogni azione dell'uomo ha sempre dei testimoni anche se fatta nel segreto: l'occhio di Dio e l'angelo che ogni uomo ha a custode. Ma vi sono azioni di una speciale categoria che richiedono testimoni anche fra gli uomini. E sono proprio le azioni che per ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

13 gennaio 1946

 Trovo in un giornale un fatto di cronaca che riguarda l'occultismo e il sequestro della libertà d'arbitrio commesso su una povera giovane da parte di una medium. Non so se il termine che uso, di sequestro di libertà d'arbitrio, sia giusto. Certo è che la giovane è succube alle volontà della medium che la fa agire con voce e atti di uno morto da 2 anni.

   Dico a me stessa: "Lo copio e lo mando a Giuseppe, come gli ho mandato la relazione su Dora avendone la risposta esauriente e efficiente a decidere". Mentre sto scrivendo il fatto, il mio interno ammonitore mi dice:
   «No. Non la mandi a Giuseppe. Non è necessario. Potrebbe creare ritorni o desideri di ritorni alla medianità nell'uomo appena guarito da essa. Parlare di Dora era necessario, perché era dimostrazione di come può Satana mescolarsi alle Potenze superiori. Giuseppe ha dovuto ricordare, confrontare e sempre più concludere nella via giusta. Ma qui no. È tutto Satana. Non lo tentare. Da' piuttosto il foglio che copi a P. Migliorini. Gli servirà per le prediche, per mostrare che il Purgatorio c'è ed è sofferenza, e per controbattere le teorie di coloro che evocano i defunti. Lo senti? Soffrono a venire, e quelli che vengono, per evocazione, sono anime non ancora libere da forze terrene, ossia ancora aggravate di colpe. Su ciò dovrei dire che, più che anime, i demoni vengono. Ma già ti parlò [1] il benedetto Verbo su ciò. Non aggiunga il suddito parole alle parole del suo Re.»
   E tace. Tace il buon compagno così pronto a guidare perché io non faccia passi falsi. Dio ne sia benedetto!
           
   1 ti parlò, per esempio l'11 settembre 1943, ma anche altre volte.

20 gennaio 1946

Mentre lavoro d'ago, contemplo mentalmente la figura morale di Gesù Cristo. Penso che se potessi avere un quadro dipinto di Lui, secondo le mie indicazioni e perciò il più vicino possibile a quale era il suo Ss. Volto d'Uomo, vorrei fargli scrivere sotto una frase che fosse "tutto" ciò che era Gesù di Nazaret. Penso a "Venite a Me", a "Io sono la Via – Verità – Vita", a "Sono Io, non temete". Ma sento che non è ancora ciò che l'anima mia vuole per indicare "il Cristo".

   S. Azaria mi parla:

   «Gesù è il Compendio dell'amore dei Tre. Gesù ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

21 gennaio 1946

   Dice Gesù:
   «Trentatré giorni or sono Io ti dissi: "Non darò più nulla finché non vedrò tutto messo in ordine, come prudenza vuole". E te l'ho detto in maniera tale che tu hai preferito che non a te solo, ma con dettato chiaro lo ripetessi anche a chi ti guida. E otto giorni dopo1, avendone il modo, ti ho accontentata. Ora tutto è a posto, copiato, corretto come va fatto. Torno a ripetere che in materia così grave e con uno strumento tanto sfinito è doveroso non lasciare accumularsi il lavoro, ma va copiato man mano, e man mano ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

28 gennaio 1946

Notte fra il 28 e 29 gennaio 1946

   Mi lamento del troppo che soffro. Dico: "È troppo tremendo". S. Azaria mi dice:
   «Perché chiami tremendo ciò che viene da Dio? Perché lo dici insopportabile? Come puoi chiamare atroce ciò che è compartecipazione alla Redenzione di Cristo? Atroce è l'inferno. Insopportabile è ciò che viene da Satana. Tremendo può essere soltanto ciò che viene dall'Odio. Dio non dà nulla di superiore a ciò che la creatura può sopportare. Solo su suo Figlio appesantì la mano. Quelle solo furono sofferenze senza misura. Eppure il Cristo, che ne sapeva la giustizia, le sopportò senza dirle tremende, atroci o insopportabili, perché dire così sarebbe stato accusare il Padre di colpirlo senza carità.
   Le anime vittime devono uniformarsi alla Vittima in tutto. Piangi, ma non dire che è troppo ciò che soffri. È proporzionato a ciò che puoi sopportare. E potrebbe crescere. Ma nel contempo crescerà la tua forza di sopportazione perché aumenterà l'amore. E l'aumento di amore è aumento di forza. Credi che a Dio piaccia di vederti soffrire? Non pensarlo. Come ne soffriva per il Figlio dell'uomo, patente in croce per gli uomini, Egli, la Bontà, soffre di doverti far soffrire. Ma tu lo hai chiesto per assomigliare a Gesù, in tutto. E Dio ti contenta.
   Guarda l'ora del mondo. Vedi come è peccaminosa? Quest'ora è stata contemplata da Gesù nelle ultime 24 ore della sua vita umana. E anche te, come consolatrice, ha contemplato. Ma non consola chi si lamenta! Su, dunque! Un poco di eroismo! Canta con me: "Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo".» E tace.
   Prometto di non dire più "tremendi" i miei dolori.

11 febbraio 1946

 Alle ragazze di Narni e a Emma [1] e Pia.
   Dice Gesù:
   «"Colui che, messa la mano all'aratro, si volge indietro a guardare il passato e le possibilità del passato, o guarda ai lati e si attarda a meditare su ciò che è esposto di allettante su essi, non è adatto al Regno di Dio". È detto ancora: "Chi, volendo costruire una torre, non calcola prima la spesa e le difficoltà che incontrerà per portarla a termine, sarà beffato dovendo lasciare in tronco il lavoro". È detto ancora: "Il sale è buono, ma se perde il sapore a che serve ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

15 febbraio 1946

Ad un mio intimo ragionamento sul come mai adesso il Signore mi spinge, più ancora di permettermi, a ricevere persone e a non nascondere chi sono – e la cosa mi fa paura perché la temo un inganno diabolico – Egli così mi risponde:

   «Tu ubbidisci e non temere. Non te ne verrà maggior danno di quanto fino ad ora te ne fu fatto anche col tuo stare nascosta. E, per lo meno, il danno fatto da coloro che non sanno capire Dio là dove è, sarà neutralizzato da ciò che constateranno e diranno gli spiriti retti.

 Usiamo le astuzie del mondo a combattere il mondo. Le astuzie insegnate dal maestro del mondo… Io l'ho detto [1]: "Siate semplici come le colombe e astuti come i serpenti". Satana dei suoi scolari fa dei serpenti astuti ed essi assumono atteggiamenti clamorosi, atti a sedurre i pesanti cuori degli uomini del mondo, mentre gli spiriti retti, che rifuggono da queste esibizioni perché l'anima sente che sono insincere, non sanno dove andare per trovare ciò che sentono loro necessario, solo perché in 90% dei casi le vere "voci" stanno segrete e segregate.

   Basta. Per te basta. Che almeno gli incerti possano confrontare e scegliere. E ognuno sceglierà secondo che merita, perché i veri cercatori di Dio andranno in un senso, i cercatori impuri di Dio in un altro. Sono cercatori impuri quelli che dall'amicizia con una "voce" o "strumento" sperano diletto o utile umano. Li abborro. Perché non è per queste cose che suscito le mie voci e i miei strumenti. Non Io istrione. Ma neppure le mie voci. Non Io ciarlatano e mimo. Ma neppure essi. Non Io oracolo per tutte le stoltezze. Ma neppure essi. Non Io divertimento. Ma neppure essi. E vanno rispettati. Ma quando si tenta di scalzarli con arti umane e con arti diaboliche, svisarli, calunniarli come malati, per non dire pazzi e mentitori, allora Io dico: "Basta del silenzio e del nascondimento! Esci fuori e sii noto ai migliori!".

   E non è incongruenza nella mia condotta, ma alta e previdente giustizia. E anche coscienza e conoscenza del tempo. La foce si avvicina… Il fiume da Me nutrito sia noto prima che si sperda nel mare soprannaturale. La mia pace sia con te, martirizzato Giovanni! Ma lo sai, piccolo Giovanni. Il "grande Giovanni" vide [2] la Gerusalemme celeste e le glorie dell'Agnello e i misteri dei tempi ultimi dopo il martirio. Il martirio assottiglia il velo della carne, è la saliva di Dio sui sensi ancora umani. Dopo, la visione si fa sempre più netta. Perché deve preparare alla "possessione" di Dio. E così sarà. E se c'è chi non crede, chi non può credere, la sua incredulità è la macia dalla quale sono levate le pietre per lapidare il "negatore", il "bestemmiatore", il "prepotente" che vorrebbe mettere termini a Dio col negargli il potere di fare di un nulla un suo strumento, il potere di fare miracolo.

   Addio, piccolo Giovanni dei martiri. La benedizione di Dio a tuo viatico ora per ora, tormento per tormento.»
 
  1 l'ho detto, in Matteo 10, 16.
           
   2 vide, in Apocalisse 21-22.

23 febbraio 1946

 Ore 10,30

   Il Padre è andato via da 20 minuti… io rimugino le mie grandi amarezze…
   Gesù, apparso al momento della Comunione al lato destro del letto, mi consola ora divinamente, attraendomi contro il suo petto. Godo del tepore del suo Corpo attraverso la stoffa di lana bianca della sua veste, mi sento sicura così, fra la dolce tenaglia delle sue forti mani che mi obbligano a stare così, contro di Lui, come fosse un semplice uomo amico. Ma delle lacrime mi cadono lo stesso, perché mi ha fatto dolore il lamento del Padre e la sua velata accusa di ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)