Sento che in questi giorni di maggio il Signore continua ad istruirmi intorno alla bellezza di Maria, con dei pensieri che io credo siano ispirazioni del Signore, perché io mi abbandoni sempre di più a Lei, l'ami sempre più e la faccia conoscere e amare.
Sono pensieri che mi vengono come se qualcuno me li spiegasse. Oggi mi venne questo pensiero. La Madonna è tanto bella che, al dire dei santi che l'hanno veduta quand'erano in vita, se non fossero stati ben istruiti in Teologia, l'avrebbero scambiata per una dea.
E Gesù mi disse: «Infatti per la sua bellezza, per i prodigi
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Nella Comunione Gesù mi assorbì in Sé e mi parlò così: «Gusta quant'è dolce e soave il mio Amore; immergiti nel mio Sangue e bevilo, gusta la mia Carne immacolata. Dico a te ciò che ho detto a qualche anima da Me prediletta: "Se non avessi istituito questo Sacramento d'Amore, lo istituirei ora per te, tanto Io t'amo e tanto è grande il desiderio che ho di venire a te e la gioia di unirmi e restare con te"».
«Gusta il mio Amore, mia cara, mia gioia, mia piccola, mia prediletta sposa! Io t'amo tanto, tanto! Dimmi che tu credi al mio Amore per te: mi fa tanto piacere sentirlo».
Mi ricordai allora di tutti i miei peccati e delle mie infedeltà, e risposi: «Oh, sì, io credo tanto al tuo Amore per me; ma dimmi, o mio Dio, mio Amore, mio Tutto: non ricordi più chi sono io, e quanto Ti ho offeso? Come fai a volermi così bene?».
Ed Egli a me: «E tu non ricordi più che sei la vittima del mio Amore misericordioso? È vero che sei anche la vittima della mia Giustizia, perché con le tue sofferenze Io voglio continuare a salvare i peccatori; ma ricordati, e non dimenticare mai, che sei soprattutto la vittima del mio Amore misericordioso. Ti porterò nella Sorgente infinita del mio Amore, negli abissi profondi riservati ai miei cari, miei prediletti Sacerdoti, perché tu apprenda la scienza del mio Amore. Voglio fare della tua anima, rinchiusa nell'intimo di Maria Santissima, il mio cielo, per venire a riposarmi in Te. Quando vieni in spirito a visitarmi nel mio Sacramento d'Amore, adorami, pregami, amami sempre in Lei. Ora tu hai la certezza che Io sono nella tua anima, che per mezzo di Maria essa sta diventando come un piccolo cielo. Ma verrà un tempo che ti sembrerà di non aver più in te la mia grazia santificante, e sarai tentata di cercarmi fuori dal cielo interiore dell'anima tua. No, questo non succederà mai. Io te l'ho promesso: se tu dovessi perdere la mia grazia, Io che conosco l'avvenire ti farei morire subito, piuttosto che perderti. Ti ripeto che Io ti lascerò in vita per santificarti».
«Fidati di Me, e quando il dubbio d'aver perduto la mia grazia strazierà il tuo cuore, non uscire mai dalla tua anima, perché Io sarò nascosto in te, anche se tu non mi sentirai o non mi troverai. Vivi in Maria: Essa è il cielo nell'anima tua, Essa nasconde la tua anima in sé. Amami, cercami nella sua anima: è lì il luogo ove devi meditare, visitare il mio Sacramento d'Amore e il Calvario».
«Io sono il libro di vita in cui imparerai la scienza del mio Amore. Chi più di Maria può esserti maestra? L'Eucaristia è il pegno del mio infinito Amore per l'umanità, di quell'Amore eterno che ha fatto scendere il Figlio di Dio sulla terra nell'Incarnazione e che ha dato la sua vita sulla croce. Qui nell'Eucaristia Io continuo il mio sacrificio del Calvario, sacrificio incruento, mistico ma reale. Qui nell'Eucaristia Io soffro misticamente la mia passione, per i sacrilegi, i tradimenti, l'ingratitudine. Gli uomini mi perseguitano, e Io mi offro continuamente al Divin Padre per placare la a divina Giustizia».
«Quando istituii questo Sacramento d'Amore, vidi tutta l'ingratitudine, le offese che avrei ricevuto, anche dai miei prediletti Sacerdoti; ma ciò non poté impedirmi di istituirlo, perché l'Amore di un Dio per le sue creature, per i suoi figli, prevalse sull'ingratitudine e sull'odio degli uomini. Pensai solo a lasciare all'uomo Me stesso, perché in Me trovasse la vita, la luce, la forza, l'Amore».
«Pensai a te, a quelli che come te mi avrebbero desiderato, e in Me si sarebbero salvati e santificati. Comprendi con che abisso d'Amore Io amo l’uomo? Io comunico agli uomini il mio Amore e trovo in essi le mie delizie, purché vengano a Me con fede e abbandono».
Stamane, giorno dell'Annunciazione, ho pregato la Vergine perché mi rivestisse di tutte le virtù e le disposizioni ch'Ella aveva nel giorno dell'Annunciazione dell'Angelo. Gesù mi accolse contento di vedermi così ricca, e mi disse: «Io vengo a te nelle sembianze d'un bambino adagiato nelle braccia di Maria Santissima, proprio come quando nell'Incarnazione ero nel suo grembo, perché voglio che il grembo di Maria, ossia il suo spirito, l'interno del suo Cuore, siano come il trono ove Io vengo a te per riposarmi nella tua anima. Anch'Io ti faccio bella e ti purifico nel mio Amore, e distruggo nel suo fuoco tutti i tuoi peccati veniali e le imperfezioni, supplendo così, con l'amplesso eucaristico, alla confessione che non puoi avere di frequente. Ricordati che il fuoco dell'Amore distrugge i peccati come il fuoco del purgatorio».
«In questo mistero d'amore e di umiltà infinita della mia Incarnazione, voglio donarti l'Amore al nascondimento e all'umiltà: ne hai tanto bisogno. È nell'interno di Maria che Ella t'insegnerà e ti porterà alla vita interiore, Ella che ha vissuto in intimità così profonda con il Verbo da diventare la Madre sua diletta. Ella ama, adora, ottiene tutto per te: unisciti sempre più alle sue disposizioni. Gioisci, esulta oggi con Maria perché è il giorno in cui è sceso dal Cielo in terra il divino Amore, il giorno in cui sono venuto in terra. Io di questo Amore ti voglio fare preda, vittima fortunata: pensa sempre a questa grazia così grande. Voglio donarti questo mio Amore per fortificarti nelle prove che ti preparo, per farti santa, perché hai visto che l'Amore è dolore».
La Vergine adorava muta e silenziosa Gesù Bambino e mi disse: «Io amo, adoro, prego, ottengo, per te».
Gesù nella Comunione era, come in tutti questi giorni, tutto una piaga grondante Sangue. Mi disse ancora, stringendomi a Sé: «Prega e fa' fioretti, perché, ti ripeto, il castigo si fa sempre più vicino, ma sarà mitigato per le anime buone, specialmente per il Papa, il mio dolce Vicario, che per la sua vita di penitenza e preghiera è fatto secondo il mio Cuore. Egli vuole la Messa di domani propiziatrice, e vuole passare il suo Giubileo in preghiera, perché egli sà il castigo che minaccia l'umanità. Voglio preghiere e penitenza».
Pregai Gesù che, se fossi ancora in vita quando manda il castigo, mi desse un atto d'amore perfetto, e sempre, anche in punto di morte. Mi disse: «Non temere; stai in Maria Santissima. Ella è l'arca noetica che in mezzo ai flutti salva tutti quelli che sono in Lei. Vedi com'è addolorata? Piange lacrime di sangue».
Ella mi abbracciò mentre io asciugavo con i miei baci le sue lacrime di sangue.
Passai tutto il giorno unita a Gesù e a Maria. Gesù si presentava a me in tutta la sua passione: dal Getsemani alla prigionia, alle interrogazioni, la flagellazione, l'incoronazione di spine, il viaggio al Calvario, le beffe, gli sputi, le carni scarnificate, tutto coperto di lividure e di sangue sino all'ora della crocifissione. Poi le parole in croce, la morte, la ferita al costato, la Vergine Addolorata ecc.
Ogni ora passavano davanti al mio intelletto i dolorosi quadri della sua passione e morte senza che io facessi sforzi per meditare, perché Gesù stesso io lo vedevo nell'anima mia, in braccio all'Addolorata
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Gesù mi assorbì nel suo splendore per purificarmi, e bruciava tutte le mie miserie, mentre io, confusa per tanto amore, così gli dicevo: «Tu sei il mio Dio, e io ti amo con tutto il mio cuore, col tuo stesso Cuore e con il Cuore di Maria».
Egli mi confidò: «Mai come oggi il mio amore è rifiutato, misconosciuto; mai come oggi è rifiutato il mio amore misericordioso, è calpestato».
«Come vorrei versarlo sul mondo intero! Come fanno soffrire il mio Cuore coloro che non si curano del mio Amore! La sua pienezza vuol donarsi. Io sono l'Amore infinito e tutti i miei attributi esercitano l'Amore. La mia Onnipotenza ha creato l'uomo e tutto il cosmo per allietare il suo esilio. La mia sapienza lo illumina. La mia Misericordia e bontà lo perdona. La mia grazia lo fa partecipe della mia vita per donargli la felicità, il Paradiso. Anche quando lo castigo, è sempre per amore, per condurlo al "bene supremo, a Me, suo Dio. Anche quando per forza, per il bene dell'uomo, lo castigo e adopero la mia Giustizia, subito la mia Misericordia la disarma, perché sempre essa prevale, e a malincuore lo castigo. E anche nel castigo Io sono sempre misericordioso».
«Essendo Io Giustizia infinita, devo esercitare questo mio attributo quando il peccatore rifiuta ostinatamente la mia Misericordia, il mio perdono. Ha rifiutato il mio Amore e ha creato lui stesso inimicizia con Me.
E il dannato non può più ricevere quella luce che Io solo gli potrei dare, perché lui stesso si è confermato nel male, per il suo ostinato rifiuto al mio perdono e il suo ostinato odio o disprezzo contro di Me. Se Io non esercitassi con lui la mia Giustizia, non sarei più Dio, Bene perfettissimo, perché premierei il male che vi è nel reprobo. In Me non può stare altro che il Bene. È per amore alla mia Giustizia che Io castigo il reprobo, perché anche nella Giustizia, Io esercito l'Amore».
«Ebbene, il mio Amore infinito Io lo sfoggerò in te perché a te donerò quell'Amore che tanti rifiutano, affinché tu possa amarmi e riparare anche per coloro che calpestano il mio Amore».
Mi sentivo come schiacciata sotto il peso della bontà del Signore, ed esclamai piangendo d'amore: «O mio Dio, come posso mostrarti il mio amore per tante tue grazie, io tanto povera e misera?». Ed Egli, stringendomi a Sé: «È tanto facile: offrimi l'Amore che Io verso in te, e serviti di esso non solo per amarmi, ma anche per supplire a tutto ciò che tu mi devi».
Egli bruciava tutti i miei peccati e assorbiva l'anima mia nel suo splendore, mentre udii queste ispirazioni o voci interiori: «T'ho immersa nella luce del mio splendore, perché t'amo tanto, e quest'anno, per il venticinquesimo della tua conversione, ti farò tante grazie e ti donerò l'umiltà di cuore, che tanto desideri».
«Questa grazia te la concederò per i meriti personali che la Madonna acquistò, cooperando continuamente alle grazie, privilegi, amore che Io le concessi gratuitamente. Ella visse tanto mortificata e nascosta, e nella continua fervente preghiera, quasi che temesse di offuscare lo splendore di tanti doni, sebbene Ella, essendo Immacolata e confermata in grazia, non sentisse le passioni disordinate. Ella mi pregava con gemiti inenarrabili che Io dilatassi il suo Cuore, che le concedessi nuova capacità di ricevere, per potermi amare sempre di più e mostrarmi il suo amore di riconoscenza. E per rendersi a Me sempre più cara, viveva nella mortificazione e nella preghiera, affinché Io concedessi al genere umano, a tutte le mie creature, la grazia di pregarmi, di corrispondere a quell'Amore che Io ho donato a tutte le creature, di conoscermi e amarmi».
«E col suo Cuore Immacolato e santo, mi pregava con lacrime che Io mandassi presto sulla terra il Redentore, ignara d'essere stata Lei la eletta, prescelta ab aeterno da Dio; perché solo all'annuncio dell'Angelo Ella seppe che Dio le voleva dare il suo Verbo perché si incarnasse nel suo virgineo seno per opera dello Spirito Santo ed ella divenisse così la Madre mia divina. E in virtù delle sue preghiere il Verbo discese più presto in Lei per appagare il suo ardente desiderio, e per mezzo di Lei donarmi al mondo. Essa affrettò la venuta del Redentore sulla terra».
«La Madonna, pur essendo l'Immacolata e confermata in grazia, pur non dovendo lottare con le passioni disordinate, che non poteva sentire, pur non avendo bisogno di preghiere per non perdere il mio infinito Amore, essendone ripiena, ha meritato anche personalmente con le sue azioni, preghiere e dolori».
Gesù m'istruì con queste ispirazioni perché una mia amica tanto fervente e buona un giorno mi disse in confidenza: «Io voglio tanto bene alla Madonna, ma soffro quando sento decantare i suoi meriti personali perché penso: in che cosa consiste il suo merito se Ella, Immacolata confermata in grazia, esente dalle passioni, non aveva neppure da lottare per conservare i doni ricevuti; se oltre a non sentire le passioni, non poteva perdere le grazie e l'amore di cui era ripiena, e non poteva neppure peccare?».
Io risposi all'amica: «Io invece ho la convinzione che «la Madonna ha potuto meritare anche personalmente cooperando ai doni e alle grazie ricevute, perché trovo assurdo pensare che il Signore abbia privata del merito personale la Madre sua, mentre Gesù stesso ha meritato come Uomo, e ha dato a tutte le sue creature la grazia di meritare personalmente mediante la loro cooperazione alla grazia santificante e alle grazie attuali».
Ringraziai Gesù delle sue istruzioni e compresi le grandezze di Maria Santissima con tanto piacere.
Meditavo la Via Crucis. Gesù m'immerse intellettualmente nel suo Sangue Preziosissimo e m'abbracciò dicendomi: «Vivi nascosta in Maria, ed Ella t'aiuterà nella prova che ti attende. Proverai il dolore di sentirti da Me abbandonata, e ti ripeto che la prova sarà terribile, perché Io voglio viverla tutta la mia Passione in te. Tu sei il vanto, la gloria della mia Misericordia. Ti ripeto ancora che sfoggerò su te il mio Amore Misericordioso e Infinito. Il mondo è cattivo: aiutami a salvarlo, a riparare. Tu soffrirai molto, ma consolerai il mio Cuore con la prova che ti manderò, perché molti peccatori abbandoneranno il peccato e torneranno a Me. Ti ripeto che il mondo è cattivo, aiutami a salvarlo».
La Vergine piangeva, mi baciò e mi disse: «Porta il mio bacio a Gesù». Ciò che io feci, ed Egli mi baciò con tenerezza infinita, mentre io gustavo la dolcezza del loro Amore.
Dal mio letto di dolore seguivo come sempre in spirito la S. Messa e feci la Comunione spirituale. Gesù si presentò al mio intelletto raggiante di luce e mi offrì l'Ostia santa. E mentre adoravo le sue Piaghe santissime, vidi intellettualmente il Cuor di Gesù aperto, e dentro il divin Padre in forma di Vegliardo e lo Spirito Santo in forma di colomba. Compresi che volevano attirarmi a Loro e così pregai: «O divin Padre, per i meriti di Gesù in Sacramento, liberami da ciò che è mia fantasia».
Ma Egli, nel raggio di splendore, mi attirò a Sé e mentre mi baciava ardentemente udii: «Ti pare strano che oggi, giorno dell'istituzione del Santissimo Sacramento, non sia il mio Figlio Gesù che ti parla? È tanto che non mi stringi a te; oggi voglio parlarti. Io t'amo tanto, infinitamente, sin dall'eternità, e ti ho donato mio Figlio in questo Sacramento d'Amore, perché Egli possa possedere il tuo cuore; e mio Figlio ha ardentemente desiderato d'istituire questo Sacramento d'Amore, perché ti ama del mio stesso Amore, per unirti a Lui, a Me e allo Spirito Santo. Sì, perché Io e lo Spirito Santo viviamo con Lui nel suo Cuore; e le Tre Persone divine, la Santissima Trinità, siamo la vita del Cuore di Gesù mio Figlio. Ecco perché tu, quando sei con Gesù, sei sempre anche con Me e con lo Spirito Santo, anche se tu non l'avverti sensibilmente. Tu ti sei donata vittima del Cuore di Gesù; e siccome Egli è l'oggetto delle mie compiacenze, Io mi compiaccio di vederti unita a Lui. Con Lui, tu calmi la mia giustizia, irritata con il mondo così cattivo. Però ti prometto che nel castigo eserciterò più l'Amore che la Giustizia e non dimenticherò il nome di Padre, perché amo troppo le mie creature e per salvarle ho sacrificato il mio divin Figlio alla morte di croce».
«Periranno solamente i figli di Satana che rifiutano il mio Amore. Se non ci fosse la S. Messa, l'Eucaristia e la Madonna, quante volte avrei già distrutto il mondo! Il Figlio, con la Madre, disarma la collera divina. Tu sei vittima del mio Amore e su te sfoggerò la mia Misericordia. Ecco che ti dono mio Figlio».
Gesù m'avvolse nel suo sguardo d'Amore e, stringendomi a Sé, mi disse: «Ti amo con l'Amore del Padre mio e ho istituito questo Sacramento d'amore per darmi a te; ma ora mia cara, vieni con Me al Getsemani, nell'umiliazione, nel disprezzo, e nell'abbandono del tuo Dio, come Io sulla croce ho sofferto l'abbandono del Padre mio. Ti voglio crocifissa con Me, perché anche tu possa risorgere e aver parte alla mia Risurrezione gloriosa».
Allora vidi la Colomba abbassarsi su me e udii: «Il mio Amore ti sosterrà nella prova; anche se tu crederai d'essere da Noi abbandonata, fidati di Noi». E il Padre soggiunse: «Intensifica la tua vita d'amore e di unione, perché sono questi gli ultimi anni di tua vita. Presto verrà proclamato il dogma dell'Assunzione del Corpo glorioso di Maria. In seguito non ti lascerò molti anni quaggiù, ma ti porterò in Paradiso nel posto così bello che un giorno ti ho mostrato. Vivi nascosta in Maria».
Mentre attendevo che il sacerdote mi portasse la Comunione, seguivo in spirito la Messa. Gesù si presentò grondante Sangue al mio intelletto, e al Sanctus mi strinse a Sé dicendomi: «Oggi, giorno di festa, mi presento a te tutto grondante di Sangue come quando ero morente in croce e mi sono immolato per te e per l'umanità peccatrice, perché quest'oggi Io stesso voglio offrirti con Me al mio divin Padre, in modo più particolare rispetto agli altri giorni. Io sono e voglio essere la tua riparazione, il tuo ringraziamento, il tuo Tutto, per tutto ciò che tu mi devi. Io ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)