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Messaggio del 26 giugno 1983:Amate i vostri nemici! Pregate per loro e benediteli!

Camilla Bravi - Venerdì Santo 1949.

Passai tutto il giorno unita a Gesù e a Maria. Gesù si presentava a me in tutta la sua passione: dal Getsemani alla prigionia, alle interrogazioni, la flagellazione, l'incoronazione di spine, il viaggio al Calvario, le beffe, gli sputi, le carni scarnificate, tutto coperto di lividure e di sangue sino all'ora della crocifissione. Poi le parole in croce, la morte, la ferita al costato, la Vergine Addolorata ecc.

Ogni ora passavano davanti al mio intelletto i dolorosi quadri della sua passione e morte senza che io facessi sforzi per meditare, perché Gesù stesso io lo vedevo nell'anima mia, in braccio all'Addolorata che mi mostrava la passione in Lui stesso. Era tutto lacero e contuso, ma quale dolcezza spirava da tutto il suo volto!

Mi diceva, stringendomi a Sé: «Non restare ai miei piedi, immergiti in Me, nel mio Sangue prezioso, nel mio dolore, nel mio Amore. Vedi come ti ho amata e come ho amato gli uomini! Per riscattarli da Satana, per non lasciarli cadere all'inferno, Io ho dato la vita. Senti come il popolo di oggi grida come allora: "Toglilo, crocifiggilo, lo vogliamo distruggere!". Sì, proprio così. E mi crocifiggono nuovamente nella mia Chiesa, nel Papa, nei miei sacerdoti che vorrebbero far morire, e tanti li flagellano e li uccidono barbaramente. Sono i miei martiri di oggi».

Gesù continuò: «Lascia che Io mi nasconda in te, dal furore dei miei nemici. Vedi, Io continuo a vivere in te la mia passione; Io non posso più soffrire nel mio corpo glorioso, ma soffro nei miei membri, cioè soffro in loro le ignominie, i disprezzi, le torture, le pene fisiche, morali e spirituali. Essi, essendo uniti a Me, ricevono gli effetti e i meriti della mia Divinità, come la mia natura umana riceveva vigore dalla mia natura divina. Così essi completano nella loro carne ciò che mancava alla mia passione. Perché Io, che sono il Capo, soffro e continuo a soffrire la mia passione in loro, miei figli, figli della Chiesa. Questi martiri con il loro sangue germinano nuovi figli nella mia Chiesa. Essi sono la mia gloria».

«L'amo tanto questa povera umanità, che se potessi morire un'altra volta per salvarla, non esiterei un istante. Ma oggi sono più forsennati di allora. Senti come gridano: "Crocifiggilo, crocifiggilo, toglilo di mezzo!". Popolo eletto, che ti ho fatto perché tu mi abbia ad odiare così? Tu vorresti crocifiggermi ancora e prepari la croce ove crocifiggi i miei martiri, e mi fai tanto soffrire misticamente nella mia Chiesa».

«Dimmi, che ti ho fatto di male? T'ho fatto nascere nella mia religione, e tu come Giuda mi tradisci. Ti ho dato i miei sacramenti e tu li calpesti. Ti ho lasciato in dono tutto Me stesso, e tu profani le mie Ostie consacrate, il mio Sacramento d'amore. Sei parte del mio popolo cristiano e vuoi negare la mia esistenza, l'anima, l'aldilà, e segui i miei nemici, i figli di Satana».

«Dimmi, o società tutta, che mi odii, o resti indifferente, o mi neghi: che ti ho fatto di male? Per te ho dato la vita, ho creato le bellezze del cielo e della terra. Ti ho donato la Madre mia divina e la mia Chiesa. E tu tenti di uccidere il Papa! Ma Io lo salverò».

«Tutto ti ho dato, e vorrei darti il Paradiso, la gloria. Ma perché mi odii tanto, perché vuoi distruggermi nella mia Chiesa? Rispondimi: che ti ho fatto di male? Ti ho fatto anche ora tanti miracoli, ma tu non credi. Popolo ingrato, Io ti amo tanto tanto, malgrado tutto, perché sei mio, il mio popolo».

E così lamentandosi, Gesù m'immergeva continuamente in Sé e mi comunicava il suo dolore e il suo Amore. Io provai continuamente un dolore forte dei miei peccati e la solita fiamma d'amore; e mentre Gesù si lamentava, io offrivo continuamente al divin Padre tutto lo strazio di Gesù e di Maria, i loro meriti, il Sangue prezioso, e le lacrime della Madonna.

Stringendomi a Sé, Gesù mi diceva: «Sei mia, lascia che ti offra con Me; voglio viverla tutta in te la mia passione dolorosa; tu mi ami e come la Maddalena conforti il mio Cuore. Lascia che Io mi nasconda in te, per non sentire l'odio dei cattivi».

Io gli dissi: «Gesù, sei tanto buono, perdona ancora a tutti, non castigarci». Ed Egli: «Devo mandare i castighi per la mia gloria. Ma ti ripeto che saranno mitigati per i buoni e per i miei Martiri, e per l'intercessione di Maria Santissima. Ti ripeto: saranno mitigati e trionferà il mio Amore, perché tanti si salveranno anche se moriranno, perché Io darò a tutti luce per pentirsi».

Quando, alle due del pomeriggio, ascoltavo la parola di Gesù: «Dio mio, perché mi hai abbandonato?», Egli mi disse: «Anche tu proverai questa pena straziante, ma Io ti sosterrò anche se tu non l'avvertirai, perché voglio viverla tutta in te la mia passione; poi avrai parte alla mia gloria».