MaM
Messaggio del 27 novembre 1986:Cari figli, anche oggi vi invito a consacrare la vostra vita a me con amore, così che io vi possa guidare con amore. Io vi amo, cari figli, con un amore speciale e desidero condurre tutti in cielo a Dio. Io desidero che comprendiate che questa vita dura poco in paragone a quella del cielo: perciò, cari figli, decidetevi oggi di nuovo per Dio. Solo così potrò mostrarvi quanto mi siete cari e quanto desidero che siate tutti salvi e siate con me in cielo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Messaggi di altre apparizioni

Camilla Bravi - Messaggi anno:1951

7 marzo 1951.

Gesù nella Comunione lavò l'anima mia nel Sangue che sgorgava dalla ferita del suo Cuore, dicendomi: «Offrimi come sempre tutte le tue pene fisiche, morali e spirituali, particolarmente per la mia Chiesa e il suo trionfo. Essa è perseguitata e oltraggiata nei miei Sacerdoti e nei fedeli che sono in catene per mio amore e subiscono persecuzioni e martirio per Essa. I miei nemici, il Comunismo, sfogano il loro livore su questi miei cari, straziandoli nella carne, nel cuore, nello spirito e nell'onore».

«E come se ciò non bastasse, come lupi rapaci seminano l'errore, l'odio, la menzogna per cercare di distruggerla, e calunniano, odiano, vorrebbero distruggere anche il Papa, se lo potessero. E Io che sono la Vita della mia Chiesa, soffro misticamente tutto ciò che Essa soffre nel mio Vicario, nei miei Sacerdoti e nei miei fedeli. E soffro anche per quei sacerdoti che mi tradiscono e mi vendono come Giuda il traditore, e per quelli che non sono più all'altezza della loro vocazione. Ti ho voluto, e ti voglio, vittima in modo particolare per la santificazione del Sacerdozio. Ti voglio vittima anche per il trionfo della mia Chiesa».

«Tu nella mia Chiesa, con Me e la Vergine, devi essere l'Amore. Prega, soffri, affinché i Sacerdoti siano santi. Amando Essa ed Essi, tu ami Me, e ami la Madonna. Per questo t'ho voluto vittima e t'ho ispirato il tuo canto d'amore in tutti i cuori. Così sei anche nel cuore dei miei Sacerdoti e ami e preghi per tutti loro. Bevi questo Sangue che sgorga dal mio Cuore e offrilo continuamente per i miei Sacerdoti, e anche per i nemici della mia Chiesa, che sono i nemici miei».

Gesù mi stimola sempre a pregare e offrire le mie sofferenze in modo particolare per loro, i Sacerdoti. E quando piango e chiedo grazia e salvezza per i miei cari parenti che s'allontanano da Lui, Egli mi dice: «Se tu soffri tanto perché i tuoi s'allontanano da Me, pensa che cosa soffre il mio Cuore quando i miei Sacerdoti s'allontanano da Me o mi dimenticano o mi tradiscono. La pena che soffri per i tuoi, offrila a Me per i miei Sacerdoti, e Io, come ti ho promesso, salverò i tuoi. Ricordati sempre, che ciò che è mio è anche tuo, e ciò che è tuo è anche mio». E tante volte Gesù mi comunica il suo dolore. E io, quando prego e parlo a lui dei Sacerdoti, li chiamo come vuole Gesù, cioè, i nostri «carissimi Sacerdoti», mentre quando parlo e prego per i miei parenti li chiamo i nostri «cari».

25 marzo 1951. Mercoledì Santo.

Nella Comunione spirituale, e mentre seguivo in spirito la Messa, Gesù mi lavava nel suo Sangue e mi istruiva con le sue ispirazioni, o voce interiore. E così parlava al mio cuore:

«Oggi, mercoledì santo, fui scomunicato dalle Chiese delle Sinagoghe, dai Sommi Pontefici di allora. Tutti avevano il diritto di prendermi e consegnarmi nelle loro mani, perché dopo lo strepitoso miracolo della risurrezione del mio amico Lazzaro, vedendo che tutto il popolo mi seguiva, avevano decretato di farmi morire. Lascia che oggi Io mi comunichi a te. Ciò che m'ha fatto soffrire di più nella mia passione, è stato l'abbandono ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

15 aprile 1951.

Gesù nella Comunione eucaristica mi avvolse nella luce d'amore che usciva come un gran sole dal suo Cuore; e come tanti raggi che uscivano dalle ferite delle sue Mani. Allargò le braccia dicendomi: «Vedi questi raggi delle mie Mani? È la luce del mio Amore che Io verso nel cuore di questi peccatori che ti stanno tanto a cuore, e che tu hai portato in ispirito, con il tuo desiderio, ai miei Piedi perché Io versassi su di essi il mio Amore, specialmente su Mons. C., su quei due sacerdoti (si allude a casi scandalosi dell’epoca), sul tuo nipote, ecc.».

«La ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

20 agosto 1951.

Sto leggendo la vita di suor Consolata. Vi trovo tante cose e istruzioni che, se l'avessi letta qualche anno prima, oggi avrei pensato che il mio canto d'amore e altre frasi e istruzioni di Gesù a mio riguardo, le avrei prese da suor Consolata, tanto sono identiche o si rassomigliano alle mie.

Gesù mi istruì così con le sue ispirazioni: «Uno che si espone al sole lo riceve in pieno. Se invece di una sola persona, fossero due che si esponessero al sole, lo riceverebbero in pieno tutte e due, e il sole donerebbe a entrambe la medesima forza di luce ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

22 agosto 1951 . Festa del Cuore di Maria.

Durante la Comunione, Gesù mi mostrò il suo Cuore aperto, tutto raggiante di luce. Nel centro, tra le fiamme del suo splendore, era immerso il Cuore di Maria. Gesù mi disse: «Il Cuore di Maria è immerso e assorbito nelle fiamme del mio Amore, perché Io vivo realmente in esso con il mio infinito Amore; e questo mio Amore è la vita del suo Cuore. Come in Dio vi sono tre Persone in una sola natura, così in Noi vi sono due Cuori in un'unica fiamma d'Amore, perché il Cuore di Maria vive del mio Amore».

«Come il mio Cuore umano, formato nel Seno Verginale di Maria con il suo Sangue Immacolato, è veramente Cuore Divino per l'unione sostanziale dell'Umanità con il Verbo, così il Cuore di Maria, per le sue relazioni intime con la Santissima Trinità nel connubio d'Amore dello Spirito Santo che la fecondò, e per l'Amore del Mio Cuore vivente nel suo, è diventato per grazia veramente "Cuore divino". Perché nel Cuore di Maria vi è un unico Amore, l'Amore di Dio; una sola volontà, la volontà di Dio; una sola potenza, sapienza e bontà, quelle del mio Cuore; perché Io, Gesù suo Figlio, vivendo in Lei, le dono tutte le ricchezze del mio Cuore divino, cosicché il Cuore di Maria è diventato, per grazia, ciò che il Mio è per natura».

«Volendo Iddio elevarla alla dignità di Madre del Figlio suo, non solo le donò il suo Sostanziale Amore che la rese feconda, ma le donò anche la vita, l'Amore e le ricchezze del mio Cuore, perché potesse amare Dio con la pienezza dell'Amore stesso di Dio».

Poi Gesù continuò: «Ora la Madonna ti mostrerà il suo Cuore Immacolato».

Allora vidi il Cuore di Maria immerso nelle fiamme d'amore e nello splendore del Cuore aperto di Gesù, come Egli stesso me l'aveva mostrato. Dal Cuore di Maria, usciva la medesima sfolgorante e radiosa luce che si posò su di me, mi attrasse e mi assorbì in Lei. Mi trovai nel mezzo del Cuore di Maria, immerso nel centro del Cuore di Gesù aperto.

La Vergine mi disse: «Vedi che il mio Cuore è come te l'ha mostrato Gesù? Due Cuori uniti in un solo vincolo d'Amore che non si possono separare, ma formano un solo Cuore».

Ad un tratto il Cuore di Gesù si chiuse, ed io mi trovai rinchiusa nei loro due Cuori, in un solo Cuore.

Poi la Vergine continuò: «Vedi che è proprio come t'ha detto Gesù? Quando sei nel mio Cuore, sei anche nel suo Cuore; e quando sei nel suo Cuore, sei anche nel mio Cuore. L'Amore infinito e le ricchezze del Cuore di Gesù, sono anche l'Amore e le ricchezze del mio Cuore».

«Se ti fidi del nostro Amore, ti concederemo la grazia che t'abbiamo promesso, l'umiltà di cuore nel grado che tu la desideri, cioè d'amare il disprezzo e l'umiliazione, e di vedere in tutte le creature e negli eventi, gli strumenti per purificarti. Cerca d'essere perseverante nella preghiera e nell'unione con Noi. Così ti sarà concessa la forza per la lotta. Sarà lotta per tutta la vita, ma se sarai perseverante nella preghiera, in punto di morte ti rivestiremo dei sentimenti d'umiltà del nostro Cuore. La preghiera d'unione in Noi ti donerà sempre più Amore e confidenza, abbandono e fede nel nostro Amore. Vivere nel mio bell'interno, vuol dire vivere la vita del Cuore di Gesù mio Figlio. Ecco perché Egli t'ha donato la devozione al mio Cuore Immacolato: perché io formi Gesù in te».

«Vedi quanto t'amiamo? Coraggio e fede nel nostro Amore onnipotente, perché verrà il giorno della prova e della bufera, e non udirai più la nostra voce, non ci sentirai più; e il demonio farà di tutto per riaverti e ingannarti, ma Noi ti concederemo sempre più fede e abbandono, e ti salveremo. Te lo prometto, ed egli sarà da Noi scornato e non potrà nuocerti». Pregai la Vergine di concedermi la perseveranza e la ringraziai di cuore.

2 ottobre 1951.

Mi sentivo tanto miserabile che, appena ricevuto Gesù nel mio cuore, pensai che ero indegna di adorare Gesù ai suoi piedi, e che il posto che a me spettava era l'inferno; e pensando che laggiù nessuno ama il Signore, mi prostrai ad adorare Gesù in spirito, con il mio desiderio, laggiù in quel luogo di odio infernale, di riparare tante bestemmie. E recitavo il «Dio sia benedetto».

Mi venne il pensiero di ciò che aveva sofferto Gesù per salvarli sino all'ultimo istante della loro vita, per impedire che cadessero per sempre nelle mani di Satana; ed ebbi, come in un lampo, l'intuizione di quanto aveva sofferto vedendo che rifiutavano il suo Amore.

E mentre recitavo il «Dio sia benedetto» e dicevo a Gesù «O mio Dio, io desidero amarti e adorarti anche per loro», mi prese come un tocco d'amore improvviso e forte, e avrei voluto cantare forte il mio canto d'amore per riparare per loro, e perché ci fosse almeno col desiderio un'anima che anche laggiù amasse e adorasse il Signore, ma mi frenai e continuai la mia adorazione. Quando mi prende questo tocco d'amore, è come se una scintilla cadesse nell'anima in tenebre, e volesse accendere il braciere d'amore. Questa scintilla tende a divampare, effondersi, uscire, espandersi.

È un attimo, come lo scoccar d'una saetta. D'un tratto la scintilla si spegne, e l'anima prova pena, perché vede che il suo amore resta ancora prigioniero e non ha la libertà di espandersi e diffondersi. Ma prova anche gioia, perché sente che Gesù è ancora nascosto nelle sue tenebre, e l'ha visitata di sorpresa con un bacio, un tocco forte e fugace per farle sentire che è ancora in lei, e per fugare il dubbio che la faceva soffrire, temendo essa che Gesù l'avesse abbandonata per le sue infedeltà o per la sua miseria.

3 ottobre 1951.

Appena ricevetti Gesù, Egli mi disse stringendomi a Sé: «Ti voglio avvertire che da questo momento incomincia la prova del fuoco che ti ho predetto più volte, cioè il mio abbandono e silenzio con te. Il demonio ti assalirà fortemente con le sue tentazioni contro la fede e altre virtù. Ti sembrerà che Io ti scacci e di avermi perduto per sempre. Questa prova ti purificherà e ti unirà a Me. Più soffrirai e durerà la prova, e più ne uscirai purificata. In principio la prova sarà leggera, e ogni tanto mi sentirai ancora in te e avrai qualche sprazzo di luce».

«Man mano che andrà accentuandosi, diverrà penosa, sempre più forte e insopportabile, e nessuno potrà consolarti. Però nel momento del pericolo, la Madonna e Santa Teresina ti verranno in aiuto per non lasciarti cadere in peccato. Questa prova te la mando perché ti amo tanto e ti unirà di più a me. Coraggio e abbandono».

Vidi Santa Teresina al mio fianco che se ne stava in adorazione e mi disse: «Ricordi quando Gesù ti portò nel suo Cuore, che la Madonna mi prese con Sé e Noi ti conducemmo al trono di Gesù perché tu non osavi? Essi mi hanno scelta perché io sempre preghi e interceda per te presso di Loro per ottenerti la mia via d'infanzia e d'amore. Coraggio, prega, e abbandono».

8 ottobre 1951.

Appena ricevuto Gesù Eucaristia, adoravo prostrata ai suoi piedi le sue sacre piaghe e chiedevo grazia per me e per tutti. Udii queste parole: «La sorgente d'acqua viva del mio Amore eterno, pur donandosi continuamente, non soffre diminuzione, è inesauribile, infinita, è come un oceano senza fondo e senza sponda».

D'un tratto mi sentii sommersa in quest'oceano d'acque vive dell'Amore, molto profondamente; e nella parte superiore dell'anima mia, vidi in alto la Santissima Trinità. Da Essa, che si mostrava al mio intelletto come un gran sole con Tre Raggi, usciva la sorgente delle acque del divin Amore, che come una grande luminosa cascata cadeva nell'oceano, ove io mi trovavo immersa. E mi sembrava che quest'oceano fosse proprio nell'anima mia, nel centro ove abita Gesù e ove io mi trovavo in adorazione, perché proprio mentre udivo le sue parole, pur restando ai suoi piedi mi sentivo sommersa nell'oceano dell'amore divino senza fondo e senza sponda.

Gesù continuò: «Durante la gran prova del fuoco che ti attende, Io ti terrò nascosta come ora, nella sorgente infinita del mio Amore, e rimarrai salva dalla procella, dall'uragano che si scatenerà nell'anima tua. Sarà proprio come l'uragano del deserto, quando la tromba di sabbia cocente s'intorbida e si eleva a grande altezza formando come una grande muraglia che poi cade vertiginosamente, travolgendo tutto ciò che incontra nella sua corsa».

«Così sarà della tua anima, a differenza che l'uragano impetuoso della prova non potrà travolgerti e farti sua preda, perché Io ti terrò nascosta e sommersa, senza che tu l'avverta, nella sorgente infinita dell'oceano del mio Amore ove ti trovi ora. Dopo la prova, ti darò l'umiltà di cuore al massimo grado, che ti farà amare l'umiliazione e il disprezzo sino a gioirne; e questa breve oasi terrena sarà il preludio dell'oasi del Paradiso».

Continuavo la mia adorazione e, mentre meditavo i misteri dolorosi sempre raccolta in preghiera ai piedi di Gesù presente nell'anima mia, vedevo nel gran Sole ove usciva la grande cascata d'acqua limpida, Gesù con il suo Cuore aperto dalla lancia, dal quale sgorgava il suo divin Sangue che si mescolava con l'acqua viva della cascata; e quel Sangue divino dava riflessi smaglianti, più belli del sole, alla grande cascata delle acque del divino Amore.

E vedevo nel gran Sole della sorgente, il Padre in forma di Vegliardo; Gesù con il Cuore aperto da cui sgorgava Sangue; e lo Spirito Santo in forma di colomba. E la grande cascata usciva da Loro, dal Sole divino sorgente di vita eterna. Vedevo accanto la Vergine, ma da essa non usciva la sorgente, ma ne era sommersa, investita e immersa nel suo splendore.

Il divin Padre mi disse: «Vedi come la sorgente del nostro Amore è infinita? In essa v'è l'Amore mio e del Figlio, e lo Spirito Santo, nostro sostanziale Amore. In essa c'è mio Figlio Gesù che si è immolato sulla croce per redimere l'uomo. Essa è come il sole nel firmamento che sta sopra il mondo e lo avvolge tutto nella sua luce. Essa avvolge tutto il creato e tutti gli uomini perché Io, vero Dio, vivo realmente in tutti gli uomini e nelle cose con la mia presenza essenziale; sostengo, conservo e do vita al mondo e a tutte le creature, essendo Io principio e fine di tutto il creato».

«Essa non ha limite né spazio che possa contenerla ed è eterna, infinita e increata. Tu sei preda di questa sorgente d'Amore. Dimmi, anche se verrà l'uragano terribile della prova, di che puoi temere? Poiché ti terrò immersa e nascosta in essa anche se non l'avverti. Dunque abbandonati tutta al nostro Amore infinito».

Rev. Padre dell'anima mia, io vedo queste cose che si presentano alla mia immaginazione come quando una persona ci spiega una cosa e la si vede come viene descritta. Oppure, come davanti alla tela del cinema o un quadro, e si capisce ciò che rappresenta.