MaM
Messaggio del 25 marzo 2002: Cari figli, oggi vi invito ad unirvi con Gesù nella preghiera. Apriteli il vostro cuore e donategli tutto quello che vi è dentro: le gioie, le tristezze e le malattie. Che questo sia per voi il tempo della grazia. Pregate, figlioli, e che ogni momento sia di Gesù. Sono con voi ed intercedo per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Messaggi di altre apparizioni

Camilla Bravi - Messaggi anno:1948

10 febbraio 1948.

Gesù nella Comunione m'assorbiva col Padre e lo Spirito Santo. Sentivo che la Santissima Trinità m'assorbiva in sé, senza immagini o voci interiori. Era una cosa misteriosa che non so descrivere, un'unione di pura fede. Capivo solamente che Dio viveva in me, e mi sentivo sprofondata nel mio nulla, calma, silenziosa, beata di riposarmi in Lui e di amarlo con l'Amore di Maria e di Gesù in me.

Luglio 1948.

Più volte mio marito e diverse persone mi esortavano ad andare alle Ghiaie di Bonate per chiedere la grazia della mia guarigione, poiché essendo l'artrite deformante e inguaribile, se avessi ottenuto la grazia, i medici avrebbero ammesso il miracolo e ciò confermava che la Madonna era veramente apparsa.

Io, che m'ero offerta vittima di sofferenza a Gesù, non volevo saperne, preferivo la mia infermità, anzi offrivo volentieri il mio dolore anche per il trionfo dell'apparizione alle Ghiaie. Ma un giorno, mentre stavo copiando una relazione che riguardava l'apparizione, mi venne forte il desiderio di farmi portare sul posto dell'apparizione. La Madonna m'aveva detto più volte che prima di morire l'avrei vista anch'io: chissà se m'avrebbe guarita. Fu così che, mentre Gesù mi parlava del suo Amore e mi rendeva tutta bella, Lo interruppi e Gli dissi: «Io credo che è apparsa la Madonna alle Ghiaie. Se ti chiedo di guarirmi, è per la gloria della Madonna. Tu sai che preferisco soffrire; fammi guarire per pochi mesi e dopo dammi un'altra malattia. Sai pure che desidero vedere la Madonna, ma se mi dai l'umiltà e l'amore al disprezzo, preferisco, perché la Madonna posso vederla in Paradiso, e l'umiltà mi è necessaria per andarci».

«Ma siccome temo che questo mio desiderio, da me scambiato per un'ispirazione della Madonna, sia tentazione sottile del demonio per turbarmi se non riceverò la grazia (poiché mentre la chiedevo alla Vergine mi sembrava mi dicesse di sì, però m'era rimasto il dubbio), sentii forte l'impulso di non dire a nessuno queste cose, meno ancora al Padre Spirituale perché non è necessario dire tutto a lui; perciò, ti chiedo, o Gesù, se devo recarmi alle Ghiaie». Ed Egli: «Fatti pure portare, ma resta indifferente». Anche il Direttore mi disse come Gesù: «Andate pure, ma restate indifferente».

Mi preparai con una novena, ma tutte le volte che facevo la preghiera, le chiedevo se mi guariva, e sempre mi sembrava mi rispondesse di sì, ma rimanevo nel dubbio perché non sentivo la sua voce che mi lasciava la pace, ma rimanevo ansiosa. Temendo illusione e tentazione del nemico, la pregai di cuore che se rimanevo delusa, non permettesse che il demonio mi turbasse o mi avvilisse (Preziosa indicazione spirituale: Camilla distingue la voce soprannaturale vera dal frutto della pace: v. Gal 5, 22).

Il 14 agosto mi feci portare alle Ghiaie e dissi alla Madonna: «Sono qui, son contenta d'essere venuta, anche se non mi fai la grazia, così vedo il luogo della tua apparizione. Sono la tua pallina; se è uno scherzo della mia fantasia o del demonio, glorificati della mia umiliazione». Mi misi in preghiera, ma ebbi aridità profonda; non un attimo di fervore ma apatia e indifferenza completa; non avevo neppur più il desiderio di chiederle la guarigione. E mentre mi sforzavo per pregare, era tanto profonda l'aridità, che chiedevo, se mi avesse guarita, di farmi ammalare dopo poco tempo d'altra malattia.

Tornai a casa delusa, ma con una pace profonda, e dormii tranquilla tutta la notte, ciò che non m'era mai capitato.

Però, al mattino, mentre mi preparavo alla Comunione, il demonio tentò di turbarmi così: «Hai visto che sei un'isterica? Ora la prova l'hai avuta, e chiara. Le tue voci t'hanno ingannata; tutto è frutto di tua fantasia; è tutto da scartare anche ciò che hai scritto sui tuoi diari riguardo alle tue voci interiori. Devi ormai convincerti che non devi scrivere più nulla».

Al momento non compresi ch'era una tentazione del demonio; pensai che ero un'isterica e che non dovevo scrivere più nulla. L'avvilimento stava per affiorare. Appena ricevuto Gesù nel mio cuore, sentii forte e sicura la sua voce: «Devi dire tutto al tuo Direttore e mettere in fuga il demonio che tenta di avvicinarti per turbarti».

Allora confidai al Direttore la mia delusione aspettando che mi dicesse: «Cosa volete di più? Ora avete la prova che siete un'illusa». Invece mi rispose: «La vostra delusione non ha nulla a che vedere col Diario; continuate a scrivere tutto come sempre e state tranquilla». Ubbidii e continuai a scrivere tutto.