MaM
Messaggio del 18 marzo 1992: Figli cari! Mai come adesso ho avuto bisogno delle vostre preghiere. Mai come adesso vi prego di stringere in mano il rosario. Stringetelo forte! Io prego moltissimo il Padre per voi. Vi ringrazio perché siete venuti così numerosi e avete risposto alla mia chiamata.

Messaggi di altre apparizioni

Camilla Bravi - Messaggi anno:1950

20 gennaio 1950. Voci interiori.

Egli bruciava tutti i miei peccati e assorbiva l'anima mia nel suo splendore, mentre udii queste ispirazioni o voci interiori: «T'ho immersa nella luce del mio splendore, perché t'amo tanto, e quest'anno, per il venticinquesimo della tua conversione, ti farò tante grazie e ti donerò l'umiltà di cuore, che tanto desideri».

«Questa grazia te la concederò per i meriti personali che la Madonna acquistò, cooperando continuamente alle grazie, privilegi, amore che Io le concessi gratuitamente. Ella visse tanto mortificata e nascosta, e nella continua fervente preghiera, quasi che temesse di offuscare lo splendore di tanti doni, sebbene Ella, essendo Immacolata e confermata in grazia, non sentisse le passioni disordinate. Ella mi pregava con gemiti inenarrabili che Io dilatassi il suo Cuore, che le concedessi nuova capacità di ricevere, per potermi amare sempre di più e mostrarmi il suo amore di riconoscenza. E per rendersi a Me sempre più cara, viveva nella mortificazione e nella preghiera, affinché Io concedessi al genere umano, a tutte le mie creature, la grazia di pregarmi, di corrispondere a quell'Amore che Io ho donato a tutte le creature, di conoscermi e amarmi».

«E col suo Cuore Immacolato e santo, mi pregava con lacrime che Io mandassi presto sulla terra il Redentore, ignara d'essere stata Lei la eletta, prescelta ab aeterno da Dio; perché solo all'annuncio dell'Angelo Ella seppe che Dio le voleva dare il suo Verbo perché si incarnasse nel suo virgineo seno per opera dello Spirito Santo ed ella divenisse così la Madre mia divina. E in virtù delle sue preghiere il Verbo discese più presto in Lei per appagare il suo ardente desiderio, e per mezzo di Lei donarmi al mondo. Essa affrettò la venuta del Redentore sulla terra».

«La Madonna, pur essendo l'Immacolata e confermata in grazia, pur non dovendo lottare con le passioni disordinate, che non poteva sentire, pur non avendo bisogno di preghiere per non perdere il mio infinito Amore, essendone ripiena, ha meritato anche personalmente con le sue azioni, preghiere e dolori».

Gesù m'istruì con queste ispirazioni perché una mia amica tanto fervente e buona un giorno mi disse in confidenza: «Io voglio tanto bene alla Madonna, ma soffro quando sento decantare i suoi meriti personali perché penso: in che cosa consiste il suo merito se Ella, Immacolata confermata in grazia, esente dalle passioni, non aveva neppure da lottare per conservare i doni ricevuti; se oltre a non sentire le passioni, non poteva perdere le grazie e l'amore di cui era ripiena, e non poteva neppure peccare?».

Io risposi all'amica: «Io invece ho la convinzione che «la Madonna ha potuto meritare anche personalmente cooperando ai doni e alle grazie ricevute, perché trovo assurdo pensare che il Signore abbia privata del merito personale la Madre sua, mentre Gesù stesso ha meritato come Uomo, e ha dato a tutte le sue creature la grazia di meritare personalmente mediante la loro cooperazione alla grazia santificante e alle grazie attuali».

Ringraziai Gesù delle sue istruzioni e compresi le grandezze di Maria Santissima con tanto piacere.

11 marzo 1950.

Meditavo la Via Crucis. Gesù m'immerse intellettualmente nel suo Sangue Preziosissimo e m'abbracciò dicendomi: «Vivi nascosta in Maria, ed Ella t'aiuterà nella prova che ti attende. Proverai il dolore di sentirti da Me abbandonata, e ti ripeto che la prova sarà terribile, perché Io voglio viverla tutta la mia Passione in te. Tu sei il vanto, la gloria della mia Misericordia. Ti ripeto ancora che sfoggerò su te il mio Amore Misericordioso e Infinito. Il mondo è cattivo: aiutami a salvarlo, a riparare. Tu soffrirai molto, ma consolerai il mio Cuore con la prova che ti manderò, perché molti peccatori abbandoneranno il peccato e torneranno a Me. Ti ripeto che il mondo è cattivo, aiutami a salvarlo».

La Vergine piangeva, mi baciò e mi disse: «Porta il mio bacio a Gesù». Ciò che io feci, ed Egli mi baciò con tenerezza infinita, mentre io gustavo la dolcezza del loro Amore.

Giovedì Santo 1950.

Dal mio letto di dolore seguivo come sempre in spirito la S. Messa e feci la Comunione spirituale. Gesù si presentò al mio intelletto raggiante di luce e mi offrì l'Ostia santa. E mentre adoravo le sue Piaghe santissime, vidi intellettualmente il Cuor di Gesù aperto, e dentro il divin Padre in forma di Vegliardo e lo Spirito Santo in forma di colomba. Compresi che volevano attirarmi a Loro e così pregai: «O divin Padre, per i meriti di Gesù in Sacramento, liberami da ciò che è mia fantasia».

Ma Egli, nel raggio di splendore, mi attirò a Sé e mentre mi baciava ardentemente udii: «Ti pare strano che oggi, giorno dell'istituzione del Santissimo Sacramento, non sia il mio Figlio Gesù che ti parla? È tanto che non mi stringi a te; oggi voglio parlarti. Io t'amo tanto, infinitamente, sin dall'eternità, e ti ho donato mio Figlio in questo Sacramento d'Amore, perché Egli possa possedere il tuo cuore; e mio Figlio ha ardentemente desiderato d'istituire questo Sacramento d'Amore, perché ti ama del mio stesso Amore, per unirti a Lui, a Me e allo Spirito Santo. Sì, perché Io e lo Spirito Santo viviamo con Lui nel suo Cuore; e le Tre Persone divine, la Santissima Trinità, siamo la vita del Cuore di Gesù mio Figlio. Ecco perché tu, quando sei con Gesù, sei sempre anche con Me e con lo Spirito Santo, anche se tu non l'avverti sensibilmente. Tu ti sei donata vittima del Cuore di Gesù; e siccome Egli è l'oggetto delle mie compiacenze, Io mi compiaccio di vederti unita a Lui. Con Lui, tu calmi la mia giustizia, irritata con il mondo così cattivo. Però ti prometto che nel castigo eserciterò più l'Amore che la Giustizia e non dimenticherò il nome di Padre, perché amo troppo le mie creature e per salvarle ho sacrificato il mio divin Figlio alla morte di croce».

«Periranno solamente i figli di Satana che rifiutano il mio Amore. Se non ci fosse la S. Messa, l'Eucaristia e la Madonna, quante volte avrei già distrutto il mondo! Il Figlio, con la Madre, disarma la collera divina. Tu sei vittima del mio Amore e su te sfoggerò la mia Misericordia. Ecco che ti dono mio Figlio».

Gesù m'avvolse nel suo sguardo d'Amore e, stringendomi a Sé, mi disse: «Ti amo con l'Amore del Padre mio e ho istituito questo Sacramento d'amore per darmi a te; ma ora mia cara, vieni con Me al Getsemani, nell'umiliazione, nel disprezzo, e nell'abbandono del tuo Dio, come Io sulla croce ho sofferto l'abbandono del Padre mio. Ti voglio crocifissa con Me, perché anche tu possa risorgere e aver parte alla mia Risurrezione gloriosa».

Allora vidi la Colomba abbassarsi su me e udii: «Il mio Amore ti sosterrà nella prova; anche se tu crederai d'essere da Noi abbandonata, fidati di Noi». E il Padre soggiunse: «Intensifica la tua vita d'amore e di unione, perché sono questi gli ultimi anni di tua vita. Presto verrà proclamato il dogma dell'Assunzione del Corpo glorioso di Maria. In seguito non ti lascerò molti anni quaggiù, ma ti porterò in Paradiso nel posto così bello che un giorno ti ho mostrato. Vivi nascosta in Maria».

15 maggio 1950.

Mentre attendevo che il sacerdote mi portasse la Comunione, seguivo in spirito la Messa. Gesù si presentò grondante Sangue al mio intelletto, e al Sanctus mi strinse a Sé dicendomi: «Oggi, giorno di festa, mi presento a te tutto grondante di Sangue come quando ero morente in croce e mi sono immolato per te e per l'umanità peccatrice, perché quest'oggi Io stesso voglio offrirti con Me al mio divin Padre, in modo più particolare rispetto agli altri giorni. Io sono e voglio essere la tua riparazione, il tuo ringraziamento, il tuo Tutto, per tutto ciò che tu mi devi. Io ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

1 giugno 1950.

Atto di fede, speranza, abbandono e amore in Gesù e Maria Santissima nel mio cuore, e in tutti i cuori e nel creato.

Canto incessante d'amore a Gesù e Maria Santissima.

- O Gesù, o Maria Santissima, desidero morire d'amore per Voi. Protesto di voler vivere un atto continuo e incessante d'amore, di fede, speranza, confidenza e abbandono. Desidero vivere d'amore per tutte le vostre creature che sono e saranno, sino alla consumazione dei secoli. Desidero amarvi per tutti, o Gesù, o Maria, col mio canto continuo d’Amore, e darvi l'amore e l'onore che Voi meritate e che tanti Vi rifiutano, perché ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

Novembre 1950.

Gesù mi attrasse nello splendore che usciva dal suo Corpo e, stringendomi a Sé con tenerezza infinita, mi disse: «Mi piace tanto il tuo canto di amore. Per te bastava la formula dell'atto d'amore, perché l'amore comprende la fede, la speranza, tutto. Ma siccome tu desideri viverlo e continuarlo in tutti i cuori, specialmente in coloro che non mi conoscono, non mi amano o mi odiano, mi piace la formula che hai scritto. Così tu canti l'amore in tutti e mi preghi per tutti: fede, speranza, abbandono, amore, luce, forza, dolcezza, perdono, clemenza, salvezza».

«Hai fatto bene a scrivere "abbandono" perché l'abbandono è speranza e confidenza spinte all'eroismo. L'anima giunta alla prova deve sperare contro ogni speranza anche se, per un'ipotesi, si vedesse da Me abbandonata e respinta. L'anima che ha il vero abbandono si fida di Me; sa che Io l'amo e non permetterei una prova che lei non possa sopportare e le fosse dannosa. Ella crede al mio Amore per lei, e spera in Me, s'abbandona al mio Amore contro ogni speranza, anche nei casi più disperati».

«Il tuo canto nei cuori, che mi prega per tutti e mi ama per tutti, consola il mio Cuore e mi porta tante anime. E il tuo desiderio di amarmi per tutti e pregarmi per tutti, è come un'eco che dal tuo cuore si ripercuote nei cuori. Io sento l'eco della tua preghiera e del tuo amore in tutti i cuori, e l'ascolto, e tu mi salvi le anime. Attraverso le tue pene e il dolore fisico, morale e spirituale, continuo in te la mia passione dolorosa, continuo a vivere in te il mio Sitio (ho sete) d'amore, la mia sete di anime che mi ha fatto esclamare sulla croce: Sitio. Io purificherò il tuo canto d'amore e lo porterò alla perfezione ch'Io voglio da te e lo immergerò continuamente nella fiamma unica del mio Amore vivente in Maria Santissima».

«Non temere per la tua debolezza. Tu credi al mio Amore infinito e onnipotente e Io ti farò santa malgrado la tua miseria. Ricordati che il tuo canto d'amore continua in te, anche nelle tenebre e nelle aridità, sempre, anche se non l'avverti. Esso ti purifica continuamente e supplisce a tutto. Non caricarti di tante preghiere. Esso continua sempre, molto più quando preghi con la tua formula breve che racchiude tutti i tuoi desideri: "Gesù, Maria, vi amo. Io continuo il mio canto d'amore in tutti i cuori; accrescete il mio amore e salvate le anime"».

1 novembre 1950.

Oggi, proclamazione del dogma dell'Assunzione di Maria in Cielo col suo corpo glorioso, la Madonna mi fece partecipe della sua gioia. Ascoltavo la cerimonia dell'Assunzione alla radio. Mentre mi sentivo contenta della gloria della Vergine, ero triste perché pur avendo accettato con gioia fin dal primo anno della conversione (1925) di essere vittima per affrettare il dogma dell'Assunzione, mi vedevo tanto misera e mi sembrava che in tutti questi 25 anni avrei dovuto fare molto di più, benché avessi sofferto tutto volentieri. La Madonna, stringendomi al Cuore, mi ripeteva: «Grazie di tutto ciò che hai fatto per me».

Gesù mi disse: «Non essere triste perché ti vedi povera e disadorna. Immergi le tue preghiere, azioni e sofferenze di questi tuoi 25 anni nei nostri Cuori. Essi si perdono come una goccia d'acqua nell'oceano del nostro Amore e dei nostri meriti infiniti. Se tu volessi ritirare la tua goccia, sarebbe impossibile, non la ritroveresti perché è stata assorbita dall'oceano del nostro Amore, e non può più separarsi da esso. A te è rimasto così l'oceano dei nostri meriti infiniti. Sei contenta così? Sia dunque solo gioia e letizia quest'oggi nel tuo cuore. La Vergine ti ricompenserà di ciò che hai sofferto per suo amore: te ne accorgerai più tardi. È l'ora ch'Ella sfoggia di più il suo Amore, e questo avvenimento del dogma porterà al mondo grazie ignorate che la società solo più tardi comprenderà. E ora dammi tutti i peccati della tua vita, perché in questo giorno così bello voglio bruciarli nel nostro Amore e con essi cancellare anche la pena dovuta ad essi, come se tu fossi appena battezzata e Io ti concedessi l'indulgenza plenaria».

Quando il Papa, impartendo la benedizione apostolica disse che potevano lucrare l'indulgenza plenaria anche coloro che assistevano alla cerimonia per radio, mi sentii commossa e piansi d'amore e di gratitudine, sentendo nelle parole del Papa le parole di Gesù al mio cuore, fugando il dubbio che non fosse Gesù a rendermi bella e perdonarmi con l'indulgenza plenaria, dubbio che mi aveva preso mentre Gesù mi parlava del perdono di tutti i miei peccati, credendo che fossero parole di mia fantasia. La Vergine tutta splendore aveva le braccia spalancate, protese verso terra, e dalle sue mani uscivano raggi, come i raggi del sole, e mi disse che significavano le grazie ch'Ella avrebbe versato sul mondo. E poi continuò: «Non credere che ora sia finito il tuo stato di vittima a mio riguardo. No. Tu continui ad essere vittima affinché io sia conosciuta e amata non solo nel mondo cattolico, ma da tutto il mondo, anche dagli eretici, scismatici, protestanti, ortodossi e infedeli, perché venga il trionfo mio e di Gesù in tutto il mondo e si faccia un solo ovile e un solo Pastore».

Rinnovai per le mani di Maria i miei voti, quello di vittima e quello di schiava d'amore di Gesù e Maria.

Novembre 1950

La Madonna, stringendomi a Sé, mi disse: «Quando, dopo il flagello, verrà sulla terra il trionfo nella mia Chiesa, allora quelli che resteranno ameranno Me e mio Figlio veramente, perché allora regnerà la pace, l'amore di Dio nei cuori e nella società, e si ameranno anche tra di loro come i primi cristiani».

Le chiesi: «Ma verrà proprio il flagello universale?». Ed Ella: «Sì, ma sarà mitigato, per Me e per le anime buone, e per Gesù Eucaristia; e anche nel castigo si perderanno i figli di Satana, quelli che hanno il cuore indurito, perché Dio non dimentica, neppure nel castigo, di essere Padre, e si perderanno quelli che lo vogliono».

Natale 1950. Anno Santo.

Mentre pregavo la Vergine di perdonarmi le mie infedeltà, di rivestirmi dei suoi meriti e di amare Lei Gesù Bambino per me, Ella mi disse: «Ti bacio sulla fronte per purificare i tuoi pensieri e desideri, sulla bocca per purificare tutte le tue parole, sul cuore per purificare tutti i tuoi affetti». E mi baciò. Poi invitò gli Angeli del Natale e santa Teresina, san Giuseppe, tutti i Santi ai quali io ho particolare devozione, i miei due defunti Direttori spirituali (mons. Rossi e mons. Boni), e soggiunse: «Oggi, Natale, giorno di festa, Io e Gesù rompiamo l'aridità in cui ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)