MaM
Messaggio del 2 giugno 2016:Cari figli come Madre della Chiesa, come vostra Madre, sorrido guardandovi venire a me, radunarvi attorno a me e cercarmi. Le mie venute tra voi sono una prova di quanto il Cielo vi ama. Esse vi indicano la via verso la vita eterna, verso la salvezza. Apostoli miei, voi che cercate di avere un cuore puro e mio Figlio in esso, voi siete sulla buona strada. Voi che cercate mio Figlio, state cercando la buona strada. Egli ha lasciato molti segni del suo amore. Ha lasciato la speranza. È facile trovarlo, se siete disposti al sacrificio e alla penitenza, se avrete pazienza, misericordia ed amore per il vostro prossimo. Molti miei figli non vedono e non sentono, perché non vogliono farlo. Le mie parole e le mie opere non le accolgono, ma mio Figlio, attraverso di me, invita tutti. Il suo Spirito illumina tutti i miei figli nella luce del Padre Celeste, nella comunione tra Cielo e terra, nell’amore vicendevole; perché amore chiama amore e fa sì che le opere siano più importanti delle parole. Perciò, apostoli miei, pregate per la vostra Chiesa, amatela e fate opere d’amore. Per quanto sia tradita e ferita, essa è qui perché proviene dal Padre Celeste. Pregate per i vostri pastori, per vedere in essi la grandezza dell’amore di mio Figlio. Vi ringrazio.

Messaggi di altre apparizioni

Camilla Bravi

2 ottobre 1951.

Mi sentivo tanto miserabile che, appena ricevuto Gesù nel mio cuore, pensai che ero indegna di adorare Gesù ai suoi piedi, e che il posto che a me spettava era l'inferno; e pensando che laggiù nessuno ama il Signore, mi prostrai ad adorare Gesù in spirito, con il mio desiderio, laggiù in quel luogo di odio infernale, di riparare tante bestemmie. E recitavo il «Dio sia benedetto».

Mi venne il pensiero di ciò che aveva sofferto Gesù per salvarli sino all'ultimo istante della loro vita, per impedire che cadessero per sempre nelle mani di Satana; ed ebbi, come in un lampo, l'intuizione di quanto aveva sofferto vedendo che rifiutavano il suo Amore.

E mentre recitavo il «Dio sia benedetto» e dicevo a Gesù «O mio Dio, io desidero amarti e adorarti anche per loro», mi prese come un tocco d'amore improvviso e forte, e avrei voluto cantare forte il mio canto d'amore per riparare per loro, e perché ci fosse almeno col desiderio un'anima che anche laggiù amasse e adorasse il Signore, ma mi frenai e continuai la mia adorazione. Quando mi prende questo tocco d'amore, è come se una scintilla cadesse nell'anima in tenebre, e volesse accendere il braciere d'amore. Questa scintilla tende a divampare, effondersi, uscire, espandersi.

È un attimo, come lo scoccar d'una saetta. D'un tratto la scintilla si spegne, e l'anima prova pena, perché vede che il suo amore resta ancora prigioniero e non ha la libertà di espandersi e diffondersi. Ma prova anche gioia, perché sente che Gesù è ancora nascosto nelle sue tenebre, e l'ha visitata di sorpresa con un bacio, un tocco forte e fugace per farle sentire che è ancora in lei, e per fugare il dubbio che la faceva soffrire, temendo essa che Gesù l'avesse abbandonata per le sue infedeltà o per la sua miseria.

3 ottobre 1951.

Appena ricevetti Gesù, Egli mi disse stringendomi a Sé: «Ti voglio avvertire che da questo momento incomincia la prova del fuoco che ti ho predetto più volte, cioè il mio abbandono e silenzio con te. Il demonio ti assalirà fortemente con le sue tentazioni contro la fede e altre virtù. Ti sembrerà che Io ti scacci e di avermi perduto per sempre. Questa prova ti purificherà e ti unirà a Me. Più soffrirai e durerà la prova, e più ne uscirai purificata. In principio la prova sarà leggera, e ogni tanto mi sentirai ancora in te e avrai qualche sprazzo di luce».

«Man mano che andrà accentuandosi, diverrà penosa, sempre più forte e insopportabile, e nessuno potrà consolarti. Però nel momento del pericolo, la Madonna e Santa Teresina ti verranno in aiuto per non lasciarti cadere in peccato. Questa prova te la mando perché ti amo tanto e ti unirà di più a me. Coraggio e abbandono».

Vidi Santa Teresina al mio fianco che se ne stava in adorazione e mi disse: «Ricordi quando Gesù ti portò nel suo Cuore, che la Madonna mi prese con Sé e Noi ti conducemmo al trono di Gesù perché tu non osavi? Essi mi hanno scelta perché io sempre preghi e interceda per te presso di Loro per ottenerti la mia via d'infanzia e d'amore. Coraggio, prega, e abbandono».

8 ottobre 1951.

Appena ricevuto Gesù Eucaristia, adoravo prostrata ai suoi piedi le sue sacre piaghe e chiedevo grazia per me e per tutti. Udii queste parole: «La sorgente d'acqua viva del mio Amore eterno, pur donandosi continuamente, non soffre diminuzione, è inesauribile, infinita, è come un oceano senza fondo e senza sponda».

D'un tratto mi sentii sommersa in quest'oceano d'acque vive dell'Amore, molto profondamente; e nella parte superiore dell'anima mia, vidi in alto la Santissima Trinità. Da Essa, che si mostrava al mio intelletto come un gran sole con Tre Raggi, usciva la sorgente delle acque del divin Amore, che come una grande luminosa cascata cadeva nell'oceano, ove io mi trovavo immersa. E mi sembrava che quest'oceano fosse proprio nell'anima mia, nel centro ove abita Gesù e ove io mi trovavo in adorazione, perché proprio mentre udivo le sue parole, pur restando ai suoi piedi mi sentivo sommersa nell'oceano dell'amore divino senza fondo e senza sponda.

Gesù continuò: «Durante la gran prova del fuoco che ti attende, Io ti terrò nascosta come ora, nella sorgente infinita del mio Amore, e rimarrai salva dalla procella, dall'uragano che si scatenerà nell'anima tua. Sarà proprio come l'uragano del deserto, quando la tromba di sabbia cocente s'intorbida e si eleva a grande altezza formando come una grande muraglia che poi cade vertiginosamente, travolgendo tutto ciò che incontra nella sua corsa».

«Così sarà della tua anima, a differenza che l'uragano impetuoso della prova non potrà travolgerti e farti sua preda, perché Io ti terrò nascosta e sommersa, senza che tu l'avverta, nella sorgente infinita dell'oceano del mio Amore ove ti trovi ora. Dopo la prova, ti darò l'umiltà di cuore al massimo grado, che ti farà amare l'umiliazione e il disprezzo sino a gioirne; e questa breve oasi terrena sarà il preludio dell'oasi del Paradiso».

Continuavo la mia adorazione e, mentre meditavo i misteri dolorosi sempre raccolta in preghiera ai piedi di Gesù presente nell'anima mia, vedevo nel gran Sole ove usciva la grande cascata d'acqua limpida, Gesù con il suo Cuore aperto dalla lancia, dal quale sgorgava il suo divin Sangue che si mescolava con l'acqua viva della cascata; e quel Sangue divino dava riflessi smaglianti, più belli del sole, alla grande cascata delle acque del divino Amore.

E vedevo nel gran Sole della sorgente, il Padre in forma di Vegliardo; Gesù con il Cuore aperto da cui sgorgava Sangue; e lo Spirito Santo in forma di colomba. E la grande cascata usciva da Loro, dal Sole divino sorgente di vita eterna. Vedevo accanto la Vergine, ma da essa non usciva la sorgente, ma ne era sommersa, investita e immersa nel suo splendore.

Il divin Padre mi disse: «Vedi come la sorgente del nostro Amore è infinita? In essa v'è l'Amore mio e del Figlio, e lo Spirito Santo, nostro sostanziale Amore. In essa c'è mio Figlio Gesù che si è immolato sulla croce per redimere l'uomo. Essa è come il sole nel firmamento che sta sopra il mondo e lo avvolge tutto nella sua luce. Essa avvolge tutto il creato e tutti gli uomini perché Io, vero Dio, vivo realmente in tutti gli uomini e nelle cose con la mia presenza essenziale; sostengo, conservo e do vita al mondo e a tutte le creature, essendo Io principio e fine di tutto il creato».

«Essa non ha limite né spazio che possa contenerla ed è eterna, infinita e increata. Tu sei preda di questa sorgente d'Amore. Dimmi, anche se verrà l'uragano terribile della prova, di che puoi temere? Poiché ti terrò immersa e nascosta in essa anche se non l'avverti. Dunque abbandonati tutta al nostro Amore infinito».

Rev. Padre dell'anima mia, io vedo queste cose che si presentano alla mia immaginazione come quando una persona ci spiega una cosa e la si vede come viene descritta. Oppure, come davanti alla tela del cinema o un quadro, e si capisce ciò che rappresenta.

Marzo 1952.

Dio m'ha fatto presentire la morte d'una mia nipote di 18 anni. Ha voluto che pregassi tanto per lei, facendomi presentire che l'avrebbe portata via perché era in pericolo la sua purezza. Infatti, in due giorni, me la portò via con una buona morte, assistita dai santi Sacramenti. Oh, quanti dolori e disgrazie entrano nella divina Provvidenza per il bene dell'anima nostra! Solo in cielo vedremo bene e comprenderemo il perché di tante cose.

13 maggio 1952.

M'ero preparata alla Comunione pregando la Vergine che mi ottenesse da Gesù la grazia di morire, perché mi vedevo tanto vuota di virtù, tanto buona a nulla, incapace di migliorare malgrado lo sforzo e la preghiera, incapace di farmi santa.

E mentre adoravo Gesù nel mio cuore, vidi accanto a Lui la Vergine, dalle cui mani uscivano raggi di sole, i quali significavano le grazie che Ella dona. Ella posò lo sguardo su di me, avvolgendomi nello splendore dei suoi raggi, e udii queste ispirazioni: «Non morire, ma vivi per continuare la lotta e lo sforzo. Ti lasci prendere dalla tristezza, perché non vedi un po' di miglioramento in te. Questa sfiducia in te è buona, purché non entri l'avvilimento, altrimenti è una tattica sottile del demonio».

«Abbandonati sempre in Noi e non lasciare mai entrare in te l'avvilimento. Il demonio adopera quest'arma per abbatterti. Non vedi che ogni tanto ritorna ad assalirti con tattica diversa? Appena senti che sta per affiorare l'avvilimento, fa' atti d'amore. Ti rattristi perché non vedi in te le virtù, specialmente la carità e l'umiltà. Pratica la mortificazione interna ed esterna facendo lotta ai discorsi e pensieri inutili, e giungerai più presto all'unione, all'unità».

«Fa' ora il proponimento di non avvilirti mai; non guardare nella tua anima quando ciò può avvilirti, ma tieni sempre il tuo sguardo rivolto a Noi e fidati di Noi che ti amiamo tanto. Ti aspetta la prova che deve purificarti. In questa procella, tu sarai come una persona cieca, muta e sorda. Non vedrai alcun bene in te, e ti sembrerà di non aver più fede e d'aver perduto il nostro Amore. È la prova che deve far morire il tuo io».

«Il vento della prova sarà come quello del deserto, freddo nella notte tenebrosa, e smorzerà in te ogni fervore e sensualità; caldo focoso come quello del giorno e a poco a poco brucerà i tuoi difetti facendoti morire a te stessa. L'uragano cercherà di travolgerti, ma Io e Gesù guideremo la navicella della tua anima, anche se tu non Ci sentirai, e ti porteremo all'unione completa. Coraggio, prega sempre e abbandonati in Noi. Con lotta costante, ma non aspra, continua sempre il tuo canto d'amore anche se non senti più fervore. Vedi, ti amo tanto. Oggi ti ho istruita e consolata perché ne avevi proprio bisogno».

31 maggio 1952.

Passai questo mese raccolta in Maria e cercai di essere più mortificata. Incominciai con Lei la novena allo Spirito Santo, pregandola di ottenermi dal suo Sposo d'Amore i doni di cui ho bisogno per continuare la lotta. Durante la novena, sebbene non udissi le voci interiori, udii le ispirazioni di Maria e dello Spirito Santo.

La Vergine mi fece comprendere che la grazia che ottiene le virtù, è la docilità alla voce dello Spirito Santo, e ch'io pregassi sempre Lei e il suo Sposo per ottenerla. Essi me l'avrebbero concessa, perché è la più necessaria per giungere alla santità. Mi fece ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

Pasqua 1953.

Da undici mesi sono finite le voci interiori, rappresentazioni ecc. Sembra che Gesù abbia asciugato la vena della mia immaginazione. Ora è preghiera arida, sempre più tenebre, aridità, tentazione. Gesù e Maria si sono nascosti. Ogni tanto qualche sprazzo di luce e qualche attimo di fervore, poi tutto ritorna arido e insensibile. La croce dell'umiliazione, del disprezzo, della incomprensione, del disamore, dell'abbandono e della persecuzione si fa sempre più forte. La malattia si accentua sempre più. La pace sino ad ora non mi abbandona, anche se non è più sensibile. Il Direttore Spirituale è stato trasferito, e da qualche mese prego perché il buon Gesù e la Madonna provvedano a sostituirlo e a mandarmi colui che Essi desiderano.

Gesù ha mantenuto la promessa. La prova predettami è incominciata e si accentua sempre più. Gesù, sia fatta la tua volontà in me. Accetto la prova purificatrice che mi unirà più intimamente a Te. Dammi in cambio anime da portare al tuo Cuore vivente in Maria.

Maria Santissima, dolce e cara mia Madre celeste, a Te in modo particolare m'abbandono in questa bufera e battaglia. Dammi l'abbandono cieco in Te e in Gesù, dammi la docilità allo spirito Santo, dammi di vivere il mio canto d'amore, e nascondi nella fortezza del Cuore tuo e del Cuore di Gesù la povera anima mia e tutta me stessa.

Tieni lungi da me il serpente nemico, o Madre dolce, e rendimi vittoriosa combattendo per me, Tu che vincesti l'infernale demonio. A Te mi affido e in Te confido. Gesù e Maria, Vi amo! Accrescete il mio amore, salvate le anime. Io continuo il mio canto in tutti i cuori, in tutti gli esseri e nel creato. Immergi continuamente il mio canto nell'unica fiamma d'amore che unisce i vostri due Cuori, perché possa viverlo nella mortificazione, nel distacco e nell'amore.

Pasqua 1954.

La prova si fa più intensa ogni giorno da parte del mondo, dei sensi e dello spirito. Le umiliazioni, calunnie, incomprensioni ecc. aumentano continuamente con la malattia, i dolori fisici, morali e spirituali. Il Direttore nuovo, il rev. Parroco mio, don Alberto Casari, è una santa persona, ma si è ammalato e ho potuto vederlo solamente poche volte; però, malgrado tutto, ogni tanto Gesù e la Madonna non mi lasciano senza qualche lume o consolazione, perché mi abbandoni a Loro ciecamente e perché, quando sono troppo triste, io continui a pregare e confidare in Loro.

Agosto 1955.

Ieri soffrivo troppo alla vista della mia miseria, e sotto l'impeto della tentazione mi sembrava che per me la santità fosse impossibile. Piangendo pregavo Dio che non mi mandasse all'inferno ove l'avrei perduto per sempre. Egli e la Madonna mi fortificarono con i loro lumi, sempre però nella preghiera e nell'orazione di pura fede.

Malgrado tutto, cresce la mia dedizione allo Spirito Santo e anche il desiderio della morte del mio io; e accetto la prova, qualunque sia, purché Dio possa vivere completamente in me. Cerco di pregare più che posso, quando mi riesce, perché nei giorni di aridità o di male fisico forte mi è impossibile, e cerco di supplire con atti d'amore e di abbandono. Quando posso, prego tutti i Santi e mi rivolgo a tutti perché intercedano per me. Cerco di ubbidire al Direttore e confidare, abbandonandomi a Gesù e Maria, da cui spero tutto, malgrado la mia grande miseria e nullità.

Maggio 1961.

Dieci mesi or sono, il Signore mi fece una grazia particolare che mi aveva promesso. Infatti la mia natura si ribellava e non riusciva a vincersi, a non giustificarsi. Nella terribile prova io rispondevo all'insulto inumano e ingiusto. Tutto e tutti erano contro di me. Allora Dio, per purificarmi, permise che tutto il mio orgoglio si ribellasse; e mi sentivo cattiva.

In una di queste bufere, esaurita e ridotta all'immagine del Signore, straziata nel corpo, tutta deforme per l'artrite deformante, dopo trent'anni di sofferenze e infermità, un giorno esclamai: «Basta, Gesù, non riesco più; faccio il male che non voglio, sono un aborto di orgoglio e miseria».

Allora il demonio, che stava in agguato per riavermi, mi convinse che io ero nata per il male, e cercò di farmi perdere la fede e farmi cadere nella disperazione, dicendomi che il Signore mi aveva abbandonata e io sarei sempre stata sua preda e mi sarei dannata. E mentre la bufera da tre giorni imperversava, e notte e giorno ero turbata, non riuscivo né a dormire né a pregare, e stavo peccando di disperazione, il Signore venne a salvarmi dagli artigli di Satana.

E mi disse: «Ora ti faccio la grazia che pochi mesi or sono ti avevo predetto senza accennarti di che si trattava. Da questo momento ti dono la grazia particolare e grande dell'Infanzia Spirituale e dell'Amore mio, e ad imitazione di Santa Teresina, ora che ti ho donato l'Amore di abbandono in Me e nella mia Madre Vergine Immacolata, ad ogni tua caduta, senza indugiare un attimo, ti rialzerai, e cadrai nelle mie braccia misericordiose; e perché tu riesca, lo farai per fare grande piacere al mio Cuore che gioisce quando un'anima si fida di Me, che sono l'Amore e la Misericordia infinita».

«Il demonio tornerà ancora; la prova purificatrice e santificatrice aumenterà sempre più intensamente, più crudele e inumana, e allora il maligno cercherà di convincerti che sei in peccato mortale. Ma questo, in verità ti dico, che Io non lo permetterò, ed Io e la Madonna non solo non ti lasceremo cadere nel peccato grave, ma ti nasconderemo nel nostro Cuore perché nella prova terribile tu possa sopportare tutto, ti spoglieremo del tuo io e ti rivestiremo di Noi».

«Il demonio ritornerà ancora, ma Noi ti renderemo vittoriosa e ti salveremo dai suoi artigli. Tu confida in Noi. Più confiderai e più otterrai, e constaterai tu stessa che si effettua in te quello che ora ti concedo per farmi piacere. Subito ti rialzerai e verrai a Me».

Infatti, nonostante tutto e tutti, io, da otto mesi e più, torno subito a Gesù e mi rifugio in Lui per far gioire il suo Cuore.