MaM
Messaggio del 25 novembre 1991:Cari figli, anche questa volta vi chiamo alla preghiera. Pregate affinché siate capaci di capire quello che Dio desidera dire attraverso la mia presenza e attraverso i messaggi che io vi do. Desidero avvicinarvi sempre di più a Gesù e al suo cuore ferito affinché siate capaci di capire l'amore senza misura che si è dato per ognuno di voi. Per questo, cari figli, pregate affinché dai vostri cuori sgorghi una fonte di amore su ogni uomo e su quelli che vi odiano e vi disprezzano; così, con l'amore di Gesù, sarete capaci di vincere ogni miseria in quel mondo doloroso che è senza speranza per quelli che non conoscono Gesù. Io sono con voi e vi amo con l'amore di Gesù senza misura. Grazie per tutti i vostri sacrifici e preghiere; pregate affinché io possa aiutarvi ancora di più Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Messaggi di altre apparizioni

Beata Alexandrina Maria da Costa - Messaggi anno:1950

Un'estasi sovrapposta ad una visita


... Venerdì 15... quando unita alla croce ero già sulla cima del­la montagna è entrato nella mia camera un santo e degnissimo sacerdote, era la seconda volta che veniva. Sono stata interrogata lungamente in confessione: due cal­vari in uno solo, due agonie nello stesso tempo. Quanto ho sofferto, sebbene il padre abbia usato verso di me la massima carità!

Ricevendo l'assoluzione sentivo che Gesù mi circuiva l'a­nima come chi va attorno ad una casa. Il santo sacerdote, dopo molte parole di conforto, ha con­tinuato a parlarmi delle cose di Gesù. Ho cessato di udire lui; ho udito Gesù, gli andai incontro: era al mio fianco, fanciullo dai 10 ai 12 anni. - Mia figlia, abbi coraggio, sono qui. Beato l'uomo che è obbediente al comando di Dio: beato chi riceve la luce che Io gli do. Si sveglino coloro che dormono. Il sonno è lungo; il ritardo è prolungato. Felici coloro che ricevono luce, beati coloro che compiono la mia Volontà! Che premio e gloria splendente! Coraggio, figlia mia! Tra poco canterai gli inni celesti. Porta la tua croce. È tutto per mia gloria; la ripara­zione, il vantaggio è per le anime, è per il mondo sviato e perduto.

Non so perché ho sentito in me la necessità di abbando­nare Gesù. Dopo avergli ripetuto parecchie volte il mio eterno grazie, Gli ho detto: - Gesù, perdonami, debbo lasciarti. -

- Va', figlia mia, siamo come due fanciulli che obbedi­scono. - Allora ho nuovamente udita la voce del sacerdote che mi diceva: - Cosa c'è, cosa c'è? - Sono io, padre, che sto ringraziando il Signore. - Di nuovo ho cessato di udirlo per ascoltare e vedere Gesù. Non più come fanciullo, ma già come uomo, che mi mostrava il suo divin Cuore dicendomi: - Questo Cuore ti ama in­tensamente; vieni a ricevere da esso la goccia di Sangue: è il tuo alimento di vita... - ... (diario, 15-12-1950, scritto il 21-12-1950).

... Il conforto ricevuto venerdì 15 dalle affermazioni del padre Carmelitano circa lo stato della mia anima mi costò assai caro. Non so se per permissione di Gesù o per la mal­vagità del demonio; il conforto scomparve presto e sottentrò una spaventosa sofferenza. Sorsero dapprima dubbi che non era un sacerdote ma il demonio; che le sue parole di conforto le aveva dette affinché io perseverassi nella stessa vita e ne fossi condannata; dopo venne anche il dubbio che era sì un sacerdote, però male intenzionato e che con le cattive impres­sioni raccolte presso di me avrebbe suscitato disordini e cau­sato grandi sofferenze. Una voce brusca e disperata affermava tutto questo alle mie orecchie e al mio pensiero: che ore e che giorni tormentosi! Offersi tutto a Gesù e a Mammina e reagii offrendomi vittima: - Sia quel che si vuole: ciò che mi interessa è fare la volontà del mio Signore... - ... (diario, 22-12-1950).