Una ragazzina di sei anni sente parlare del cielo, del purgatorio e dell'inferno. Capisce tutto: dopo la morte si va in uno di questi tre posti ed è importante pregare molto perché tutti scelgano di andare in cielo. Un indomani, in famiglia si riparla dell'argomento ...
Questo messaggio mi ricorda la storia di Pascal D. il quale a quell'epoca viveva la sua vita molto lontano da Medjugorje, e anche molto lontano dal Signore, con gran dolore di sua moglie. Aveva tuttavia seguito il classico percorso del bambino cattolico: Battesimo, prima comunione, cresima, professione di fede, matrimonio in Chiesa, ma, spiega lui, "nessun flash, c'era solo calma piatta: Dio mi lasciava tranquillo e io pure." La fede di sua moglie lo indisponeva più di ogni altra cosa. Nel gennaio 1994 assiste ad una conferenza su Medjugorje a Versailles, Francia, da scettico curioso, ma sperando segretamente di saperne di più sulla sorte futura dell'umanità, perché aveva sentito parlare dei famosi "segreti." Su questo punto, delusione totale! La suora (indovinate chi!) non ne accenna minimamente. Pascal torna a casa sua munito del libro dei messaggi e di due cassette su Medjugorje: "la grazia si era aperta una via in me, ed ero già trasformato senza rendermene conto", dirà più tardi. - Ho dunque letto il libro dei messaggi e in seguito a questa lettura tutto è cambiato, - mi scriverà poi. - Dato tutto quello che la Madonna faceva per noi, ho voluto almeno rispondere ad una delle sue richieste più pressanti, darle qualcosa anch'io. Ho deciso di andare a confessarmi. Non le dirò, sorella, quanti orrori il prete ha dovuto sentire dalla mia bocca quel giorno! Trent'anni di peccati!
Sono le quattro e sto girando in tondo nella cameretta che i miei amici americani mi hanno offerto nella loro casa di Notre Dame presso l'università. Sono esattamente quindici volte che prendo in mano il blocchetto per tentare di scriverci qualche riga e che lo ripongo tristemente perché la mia testa è vuota. Non riesco né a pregare, né a leggere, né a scrivere e nel mio smarrimento non posso fare a meno di ripetere pensando a Maria: "Lei non mi ha mai abbandonato... Lei non mi ha mai abbandonato... non comincerà certo domani!" Domani devo parlare davanti a 5000 persone sulla preghiera, il mio nome è scritto sul programma, niente da fare, bisogna che ci vada.
La Gospa è una vera madre: non ha ribrezzo quando si tratta di togliere dai nostri cuori il marciume che ci inquina segretamente e che, visto dal cielo, crea certamente gli insopportabili lezzi del peccato che parecchi santi, come Caterina da Siena, sentivano fisicamente; in alcuni, fino a cadere all'indietro.
La mia amica Elga, messicana, gode di un doppio dono: un cuore di fuoco e un senso pratico straordinariamente efficace. Doveva per forza finire a Medjugorje! La lascio raccontare: "In seguito a una novena a Padre Pio degli amici mi hanno offerto il viaggio a Medjugorje nel settembre del 1989. Che sogno! Medjugorje è davvero l'anticamera del cielo! Quando ci arrivate, avete l'impressione di essere finalmente a casa, nella vostra vera casa.
E' già difficile vivere quando troviamo ostacoli insormontabili sulla nostra strada, mentre facciamo progetti umani, quando poi i nostri progetti sembrano venire da Dio e pensiamo che debbano servire alla sua gloria, allora non capiamo più niente, ci sentiamo quasi abbandonati. Peggio ancora maturiamo il vago sospetto che Dio non completi quello che ha cominciato e che quindi tanto vale lasciar perdere. Uno dei miei amici era stato chiamato al sacerdozio e molto generosamente aveva detto il suo SI a Gesù.
Durante il mio soggiorno a Parigi, la Gospa non aveva previsto di lasciarmi riposare. Appena arrivata, vengo a conoscenza di un racconto, ancora segreto, di quello che aveva appena fatto... Impossibile non raccontarlo! Era il gennaio scorso: 'la Superiora delle Suore di Carità stacca il telefono. Una voce d'uomo suona alle sue orecchie, una voce che viene da lontano con un forte accento straniero. Un messaggio urgente dell'arcivescovo di Recife in Brasile. Da quando è superiora alla Rue du Bac, dovrebbe essere abituata a questo genere di chiamate, ma ancora una volta il suo cuore sobbalza e lei deve riprendere il fiato per rispondere all'arcivescovo che dice di avere tutte le prove in mano, tutti i documenti e di garantire la veridicità della stona... La storia? Tutto comincia tre settimane prima.
Non sembra che tutti siano interessati a capire le visite della Gospa o almeno a desiderare di capirle. Per gli amici di Medjugorje c'è certamente la grande ferita della posizione negativa del vescovo di Mostar, ma c'è anche lo choc doloroso di sentire a volte: "Cosa! Appare ancora? Man quanto tempo!" Alla domanda del piccolo Jakov nel 1981: "Gospa per quanto tempo ci apparirai?" Lei aveva risposto: "Siete già stanchi di me?"
Il mio amico Denis Nolan era professore di religione all'università di Notre-Dame (Indiana, USA). Essendo dotato di un grande cuore di bambino, Denis aveva conquistato subito gli studenti perché aveva l'abitudine di arricchire i suoi corsi con mille aneddoti presi dalla sua vita e da quella dei suoi conoscenti, mostrando quanto Gesù e Maria sono vivi e attivi nella vita di tutti i giorni. Non sono affatto sicura che facesse di loro dei buoni teologi studiosi, ma piuttosto dei cristiani entusiasti del loro Dio e degli eccellenti testimoni.
Denis Nolan, sempre lui, è stato allevato in un ranch della California. Tarchiato, quarantasei anni, padre di otto figli, non è un sognatore ma un uomo che vive con i piedi per terra. Un giorno si stava chiedendo che cosa potesse ancora succedere di più bello, di più forte nel nostro mondo lacerato, di queste tenere visite della Madre di Dio a Medjugorje. La risposta è arrivata subito, durante un pellegrinaggio.
Quelli che vedono con i loro occhi la Beata Vergine di Medjugorje non sono poi così rari fra i pellegrini. Sarebbe un vero peccato sprecare una bella occasione di captare, attraverso queste testimonianze uno degli aspetti più toccanti della personalità di nostra Madre. Chi sceglie, fra i suoi figli che attira a migliaia, tutti teneramente amati, per ricevere da Lei il privilegio di vederLa? Solo i fatti possono rispondere a questa domanda e una delle più belle risposte che io conosca, la più splendidamente evangelica, è la storia della piccola Florence.
Francesco-Giuseppe ha appena compiuto 6 anni è mio nipote e figlioccio. Tutte le sere i suoi genitori pregano con lui, mentre è seduto sul letto prima di addormentarsi e lo benedicono secondo la scuola della Gospa a Medjugorje.