MaM
Messaggio del 2 maggio 2012:Cari figli, con amore materno io vi prego: datemi le vostre mani, permettete che io vi guidi. Io, come Madre, desidero salvarvi dall’inquietudine, dalla disperazione e dall’esilio eterno. Mio Figlio, con la sua morte in croce, ha mostrato quanto vi ama, ha sacrificato se stesso per voi e per i vostri peccati. Non rifiutate il suo sacrificio e non rinnovate le sue sofferenze con i vostri peccati. Non chiudete a voi stessi la porta del Paradiso. Figli miei, non perdete tempo. Niente è più importante dell’unità in mio Figlio. Io vi aiuterò, perché il Padre Celeste mi manda affinché insieme possiamo mostrare la via della grazia e della salvezza a tutti coloro che non Lo conoscono. Non siate duri di cuore. Confidate in me ed adorate mio Figlio. Figli miei, non potete andare avanti senza pastori. Che ogni giorno siano nelle vostre preghiere. Vi ringrazio.

Giugno 1995: VACCI VELOCISSIMAMENTE!

?
MESSAGGIO del 25 Giugno 1995. "Cari figli, oggi sono felice di vedere che in cosi grande numero avete risposto e siete venuti per vivere i messaggi. V'invito, figlioli, ad essere miei gioiosi portatori di pace in questo mondo inquieto. Pregate per la pace, perché quanto prima regni un tempo di pace, che il mio Cuore attende con impazienza. Io vi sono vicina, figlioli, ed intercedo davanti all'Altissimo per ognuno di voi e vi benedico tutti con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata" 

Durante il mio soggiorno a Parigi, la Gospa non aveva previsto di lasciarmi riposare. Appena arrivata, vengo a conoscenza di un racconto, ancora segreto, di quello che aveva appena fatto... Impossibile non raccontarlo! Era il gennaio scorso: 'la Superiora delle Suore di Carità stacca il telefono. Una voce d'uomo suona alle sue orecchie, una voce che viene da lontano con un forte accento straniero. Un messaggio urgente dell'arcivescovo di Recife in Brasile. Da quando è superiora alla Rue du Bac, dovrebbe essere abituata a questo genere di chiamate, ma ancora una volta il suo cuore sobbalza e lei deve riprendere il fiato per rispondere all'arcivescovo che dice di avere tutte le prove in mano, tutti i documenti e di garantire la veridicità della storia... La storia? Tutto comincia tre settimane prima.

Una brasiliana sbarca a Parigi. Ci teneva molto a fare questo lungo viaggio perché da qualche tempo il suo cuore di madre è affranto dal dolore e ha sentito dire che in Rue du Bac la Madonna fa spesso grandi cose per coloro che vengono ad implorarla. Ha preso con sé la piccola Sandra, la porterà alla Rue du Bac per implorare un miracolo. La farà sedere sulla poltrona dove Maria stessa si è seduta quando è apparsa a Caterina Labouré e allora sicuramente succederà qualche cosa. Parlerà a Maria come una madre parla ad un'altra madre; griderà verso di Lei. Sandra non ha che 5 anni e la sua malattia è dichiarata incurabile. Non può restare così, che avvenire può sperare con una tale paralisi? Maria vedrà la sua disperazione e non la lascerà partire senza fare niente... La madre e la bambina passano sotto il grande porticato del convento, raggiungono in fondo al cortile la cappella della medaglia miracolosa ed entrano. Una fitta folla prega. La madre riconosce i luoghi contemplati così spesso sulle cartoline postali e avanza lentamente verso il coro. Prega in ginocchio con la piccola, ha individuato la poltrona. Che peccato! È circondata da un cordone e non si può raggiungerla! Ma per i Brasiliani, come per gli Italiani, i cordoni non sono necessariamente degli ostacoli, e la piccola Sandra non è venuta da così lontano per toccare la poltrona solo con gli occhi! Come fare...? Ah, ecco alcune suore che sono indaffarate presso l'altare. - Sorella per favore lasci che la piccola si sieda sulla poltrona! - Scusi tanto signora, non posso permetterglielo perché allora tutti lo chiederebbero e non è possibile... - Il cuore della madre è pieno di disperazione per il divieto.

La poltrona faceva parte del suo piano, del suo pellegrinaggio! Bisogna trovare una soluzione... Toh! Le suore se ne sono andate, osserva un po' più tardi. Un' idea brilla nel suo povero cuore e lei bisbiglia a sua figlia: - Ascoltami bene: passerai sotto il cordone e velocissimamente scivolerai a quattro zampe sotto la poltrona. Quando sarai sotto toccherai con la mano il posto dove la Madonna si è seduta e poi tornerai subito qui. Ma vacci velocissimamente! - La piccola non se lo fa ripetere due volte. Raggiunge a quattro zampe la poltrona, abbastanza in fretta, per quanto glielo permette il suo crudele handicap. Ma invece di seguire le istruzioni, posa lungamente la guancia sul velluto del sedile! La madre resta immobile, poi la piccola torna con calma da lei. - Perché l'hai fatto, brontola la madre, ti avevo ben detto di andare soltanto sotto e velocissimamente. - Ma mamma, risponde la bambina radiosa, è la Signora che mi ha detto di posare la testa sulle sue ginocchia! - Al ritorno in Brasile la bambina era completamente guarita.

La storia ha fatto tanto di quel chiasso laggiù che l'arcivescovo di Recife ha voluto avvisare lui stesso le Suore della Carità in Rue du Bac. Aveva in mano tutta la documentazione medica, tutte le pezze necessarie per affermare questa guarigione umanamente inspiegabile. - Sa, - rispondono senza scomporsi le suore - qui, di miracoli, ce ne sono tutti i giorni!

Fonte: Suor Emmanuel