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Messaggio del 25 aprile 2023:Cari figli! Vi invito tutti ad essere portatori della pace e della gioia di Gesù Risorto per tutti coloro che sono lontani dalla preghiera affinché, attraverso le vostre vite, l'amore di Gesù li trasformi a vita nuova, vita di conversione e santità. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

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Dalla bestemmia alla preghiera: Tullio De Piscopo si racconta

Nel libro “La mia vita è cambiata a Medjugorje” di Gerolamo Fazzini, il virtuoso batterista racconta il suo rapporto con Maria e del pellegrinaggio a Medjugorje progettato con Pino Daniele

La mia vita è cambiata a Medjugorje

Gerolamo Fazzini non appartiene al al “club dei ‘medjugoriani” ciononostante si è fatto conquistare dalle tante storie di conversione…

Gennaio 1994: VINCERE SATANA. CON MARIA

Quando Marija abitava ancora a casa dei suoi genitori, molti pellegrini venivano a trovarla per parlare un po' con lei, soprattutto gli italiani, perché Marija conosce bene questa lingua (aveva ricevuto questo dono dalla Gospa per il suo compleanno nell'Aprile 1983: dopo l'apparizione, parlava correntemente l'italiano senza averlo mai imparato). Una giovane italiana, tormentata dal demonio, era a Medjugorje da qualche giorno e tutti la rifiutavano perché il suo comportamento disturbava moltissimo; aveva fatto un patto con Satana, partecipato in prima persona a messe nere e ad altre attività sacrileghe: per questo era realmente posseduta dal demonio.

Febbraio 1994: UNA CENA DELIZIOSA!

Bernadette C. aveva Otto figli che erano ancora piccoli quando è scoppiata la guerra nel 1939.Il dramma è avvenuto quando suo marito Olivier è stato catturato dai Nazisti nel 1940 e poi condotto in Germania nei campi di concentramento. Dovendo crescere da sola i figli, Bernadette era sfinita dalla fatica e dal dispiacere, tanto più che era senza notizie di suo marito. Questo la consumava di giorno in giorno e solo la sua grande fede in Dio le permetteva di portare il suo fardello e sopravvivere. Temeva il peggio per il marito: era forse morto? Torturato? Affamato e scheletrico in un bunker oppure in fondo a una cava? Nel 1943, sfinita dalla stanchezza, sente parlare di Marta Robin e del "foyer de charité" di Chateauneuf de Galaure (Francia) che a quell'epoca era ancora in costruzione. Decide di andare a trovare Marta e intraprende un lungo viaggio, cambiando spesso il treno perché abita a centinaia di chilometri da lì. Sperava molto in questo incontro perché, diceva a se stessa, solo una santa di quella tempra avrebbe potuto soccorrerla.

Marzo 1994: TUTTO SERVE PER SALVARE!

Non dobbiamo aver paura di far scivolare i messaggi di Maria anche nelle nostre lettere. Un pellegrino mi ha raccontato che era condannato a diventare cieco per un glaucoma e un'operazione sbagliata.

Aprile 1994: QUESTA SERA POSSONO TOCCARMI!

Marija ama raccontare spesso questa storia perché, per tutto il paese di Medjugorje, è stata causa di un cambiamento completo di direzione. Siamo nell'Agosto '81, un'estate "calda" da tutti i punti di vista perché la canicola non ha niente da invidiare al ribollire dei cervelli dei miliziani. Infatti ecco che dei "fuochi" si accendono sulla collina delle apparizioni e spariscono senza lasciare traccia quando ci si avvicina....! E i ragazzi dicono che sono dei "fuochi soprannaturali", dei segni dati dalla Gospa! Ma fino a che punto giungeranno? E la croce del Krizevac che tutti hanno visto girare e danzare.... ecco che ora sparisce per formare un grande braciere!

Maggio 1994: NESSUNA VISIONE PER FRANJO?

Il mio amico Franjo non è un uomo di compromessi e guida la sua barca con molta saggezza: un po' di tempo lo dedica ai duri lavori nei campi, un po' di tempo lo passa a casa sua per ricevere i pellegrini; il suo umore resta sempre costante e piuttosto buono. Quando la Gospa ha fatto la sua entrata nel villaggio per la prima volta, stava uscendo dall'adolescenza, e ha capito in fretta che con lei la sua vita non sarebbe più stata la stessa. Franjo non si lascia facilmente ingannare. Durante tutta la sua infanzia ha sofferto la fame e ha dovuto lottare duramente solo per sopravvivere, lui e tutta la sua famiglia. Prima di accettare una nuova notizia, per quanto possa essere attraente, vuole verificarla e pensarci su. Una sera Franjo mi apre il cuore e mi confida una delle più belle testimonianze del villaggio, eccola in poche parole: Da un mese, dal secondo giorno delle apparizioni, il villaggio ha adottato un nuovo ritmo. Tutti vanno in chiesa tutti i giorni e non è raro che succeda qualche cosa....

Giugno 1994: DUE CONTRATTI PER LA FELICITA

Jelena Vasilj molto felice a Roma dove segue teologia all'Università domenicana dell'Angelicum. Colpisce sempre coloro che l'ascoltano per la sua saggezza e la sua grande profondità di pensiero. Alla mia domanda: - Che cosa ti insegna la Gospa in questi tempi, attraverso le locuzioni? - Ha risposto: "Dio è presente in ogni dettaglio della nostra vita, nella più piccola azione della nostra giornata, negli aspetti più materiali e apparentemente più insignificanti. Egli si dà a noi totalmente in ogni istante e noi abbiamo torto a limitare la nostra accoglienza e la nostra relazione con Lui in orari a parte. Certamente ci devono essere dei tempi in cui ci si ferma con Lui ma non dimentichiamo di aprirci a Lui ogni secondo, saremo cosi arricchiti dal dono costante della sua presenza e il più piccolo istante acquisterà un immenso valore. E' ciò che viveva la Madonna sulla terra: una comunione permanente con Lui." Jelena ha ora venticinque anni e non ha ancora deciso quale indirizzo dare alla sua vita. importante - dice - è che io sia completamente nel presente. Non mi preoccupo affatto per l'avvenire perché Dio lo conosce. Che mi sposi o no, non ha importanza per me, non è un problema perché Dio riempie completamente il mio cuore. Ogni donna è chiamata alla maternità, e a darsi per amore, che è la miglior cosa per lei, ma ci sono mille modi di vivere questa maternità, non solo nella carne. Imparo da Maria a essere madre delle anime anche davanti ai libri! Il mondo non lo capisce e tuttavia muore per man­canza di maternità..."

Luglio 1994: LE APPARIZIONI NOTTURNE

Gli anni '80 hanno visto "l'età d'oro" delle apparizioni notturne sulla montagna con il gruppo di preghiera dei giovani del paese, sotto la guida di Marija e Ivan. Un giorno Marija e Ivan hanno deciso di andare a passare una serata di preghiera sulla montagna. Volevano in quel modo ringraziare la Gospa per le sue apparizioni. Questa iniziativa si è ripetuta parecchie volte, finché una sera in modo del tutto inaspettato, la Gospa è apparsa ai veggenti sul finire della serata. Voleva in quel modo ringraziarli e mostrar loro quanto fosse sensibile al loro ringraziamento gratuito.

Agosto 1994: A TAVOLA CON GIOVANNI PAOLO II

Roma 24 novembre 1993. Tutti i vescovi del CEDOI sono a colazione con il Santo Padre, in occasione della loro visita "ad limina". Ecco qualche spunto della conversazione: Domanda: - In un'ottica spirituale, come vede la successione delle apparizioni mariane soprattutto dopo quelle della "Rue du Bac, la Salette, Lourdes fino a Fatima?" Risposta: - Quando ho fatto visita ad Ali Agca in prigione mi ha detto: "Non capisco come un sicario di professione come me che non fallisce mai un bersaglio, abbia potuto sbagliare. Che festa c'era da voi in quella data, che cosa è successo?" Gli ho detto che era la festa di Nostra Signora di Fatima. Allora mi ha detto: 'Allora è Lei che si è posta fra noi" Leggo questo segno nella Fede e come un intervento di Maria in questo momento della Storia.

Settembre 1994: MORIRE A MEDJUGORJE. MORIRE CON IL CUORE!

Ci sono dei furbetti che vedendo arrivare le vecchiaia, chiedono alla Madonna di poter morire a Medjugorje. Fortunatamente Lei non li esaudisce, perché è una grana spaventosa per il loro ospite croato e una tegola per la guida del gruppo. In verità si è visto un prete molto anziano crollare presso l'altare nella chiesa per terminare sicuramente la messa nel Regno; oppure quella nonnina che è partita nel sonno, appena arrivata a Medjugorje. Ma è raro e ... totalmente sconsigliabile!

Ottobre 1994: UN COMPAGNO SCESO DAL CIELO

La nostra Comunità delle Beatitudini ha una bellissima tradizione che favorisce il suo legame con la Chiesa celeste. All'alba di ogni anno nuovo chiediamo a un Santo di sceglierci e lui avrà il compito di occuparsi molto bene di noi durante tutto l'anno. Ci proteggerà, ci suggerirà la via migliore da prendere e ci farà vivere il suo particolare carisma. Per sapere quale Santo ci ha scelti, ci riuniamo a pregare e dopo aver invocato lo Spirito Santo facciamo passare un cesto riempito di pezzetti di carta accuratamente piegati. Ci sono scritti i nomi dei Santi e una frase che hanno detto o una parola che li caratterizza. Così ogni persona ha un compito in sintonia con quel Santo. E' meraviglioso constatare fino a che punto i Santi prendono a cuore il loro ministero nei nostri confronti, ognuno secondo la sua personalità! Se qualcuno non conosce il Santo che ha sorteggiato, sarà un'occasione per scoprirlo e per lasciarsi istruire ed edificare da quel Santo. Se invece lo conosce già un poco, sarà l'occasione di conoscerne nuovi aspetti e soprattutto di prenderlo come compagno di viaggio. Bisogna sapere che sono i Santi che ci scelgono e non noi che li scegliamo.