Un libro di frate Flavio Uboldi recentemente apparso per i tipi Ares (con la prefazione di Riccardo Caniato) porta alla conoscenza del grande pubblico alcuni dettagli sulla vicenda della Madonnina che più volte, e anche in presenza di testimoni insospettabili, pianse lacrime di sangue. Giovanni Paolo II volle venire in segreto a pregare davanti all’effigie mariana, ed emergono dal libro anche fini tratti psicologici della famiglia Gregori, cui apparì la Vergine.
«Durante uno dei tanti controlli medici, mentre ero in sala d’attesa, si avvicina una persona anziana che racconta di essere in cura da oltre venticinque anni e distribuisce a tutti i presenti una foto con la Gospa». Questo lo snodo tanto inatteso quanto decisivo di una vita segnata dalla sofferenza e dall’affidamento alla presenza buona di una madre. La sua storia è simile a quelle di tanti e ne resta distinta: ogni dolore e ogni amore per Dio sono unici.
Il trionfo del Cuore Immacolato di Maria inizia già ora, nei singoli cuori. Lo dimostra la storia di Simona che dicendo sì alla Madonna ha visto il Cielo aprirsi sulla terra, con miracoli di conversione e di guarigione non solo in lei ma in tutta la sua famiglia. Come quella volta che l'Angelo salvò la più piccola dei suoi figli. Ma prima di vedere la luce di una vita nuova, Simona ha dovuto percorrere la via della Croce, sino in fondo.
«Vivo a Medjugorie dal 2007. Ci ero arrivata la prima volta nel 2002, praticamente “trascinata” dall’ostinazione nella fede di mia madre e sempre accompagnata dalle preghiere di mia nonna. Sentivo dire che la fede è un dono, non ne capivo il senso, sentivo dire che la forza della preghiera poteva raggiungere gli obiettivi più inaspettati. A me è successo veramente, sì»
Una delle tante realtà fiorite dai messaggi della Gospa sulle colline dell’ex Jugoslavia: una realtà comunitaria che ha ridato speranza a migliaia di giovani che si erano perduti nella palude della droga.
Abbiamo incontrato Manuela Binco, ballerina e insegnante di danza. Una vita normale, fatta di amori, figli, dolori, prove, fallimenti. E di fede, debole e tiepida fino a un certo punto, fiammante e calda poi. Manuela ci racconta come la collina di Medjugorie è stata il porto che l’ha accolta nelle tempeste e dove la sua barchetta si riparava e fortificava per tornare a navigare.
In questi giorni che spirano venti di guerra è risuonato particolarmente chiaro e pregnante il messaggio della Vergine a Medjugorie: «La pace è in pericolo, perciò, figlioli, pregate e siate portatori della pace e della speranza in questo mondo inquieto». Simone Vistentini ed Emanuele Marzani raccontano il loro film
L’anno scorso Suor Cristina Scuccia aveva trionfato al talent show “The voice of Italy”; quest’anno Fabiola Osorio si è presentata davanti a Skin, Mika, Elio e Fedez senza riscuotere il medesimo successo ma spiazzando ugualmente i giudici per la freschezza della sua testimonianza cristiana. Abbiamo parlato con questa 22enne messicana cui un viaggio a Medjugorie sta cambiando la vita.
Sono passati 86 anni dal completamento della costruzione della croce sul Križevac e dalla celebrazione della prima Eucaristia sul monte che negli ultimi decenni è diventato famoso in tutto il mondo.
Non è Dante che parla e non di Beatrice si tratta, ma Dio e la Vergine sono gli stessi del poema dantesco: Paolo e Francesca (ironia della sorte) ricalcano a rovescio i loro eponimi danteschi: lei, di carità fervente, si ammala e muore; appare in sogno a lui e lo invita a salire il monte di Medjugorie per andare incontro alla Vergine che gli avrebbe parlato mediante Vicka e Mirjana. Le “tre donne” lo rivolgono a Dio ed è in “quel punto solo” che comincia “la vita nuova”.
Qui le meraviglie straordinarie non vengono offerte alle persone. Si recita il rosario insieme, si celebra l’Eucaristia, cioè si offre il pane quotidiano che la Chiesa da secoli dà alle persone. Dopo l’Eucaristia c’è una preghiera per la guarigione, ma è una preghiera ordinaria – afferma l’Arcivescovo Henryk Hoser, Visitatore Apostolico a Medjugorje
Nessuno credette alle tre veggenti, che del resto non brillavano per meriti o per devozione (come è dato riscontrare spesso nelle apparizioni mariane). Il fiume di sangue che la Vergine mostrò alle ragazze si sarebbe potuto arrestare, ma solo a posteriori le autorità civili e religiose riconobbero la verità delle profezie e l’autenticità delle apparizioni. Oggi Edouard Sinayobye, prefato da Vittorio Messori, ci racconta della prima apparizione mariana accertata in Africa.