«Mia moglie mi ha guidato a Maria e lei a Dio»

Non è Dante che parla e non di Beatrice si tratta, ma Dio e la Vergine sono gli stessi del poema dantesco: Paolo e Francesca (ironia della sorte) ricalcano a rovescio i loro eponimi danteschi: lei, di carità fervente, si ammala e muore; appare in sogno a lui e lo invita a salire il monte di Medjugorie per andare incontro alla Vergine che gli avrebbe parlato mediante Vicka e Mirjana. Le “tre donne” lo rivolgono a Dio ed è in “quel punto solo” che comincia “la vita nuova”.
Su La Croce Quotidiano abbiamo raccontato di alcune guarigioni straordinarie, che si sono verificate a Medjugorje. Fenomeni che la scienza non ha saputo spiegare, guarigioni istantanee da malattie gravi, fenomeni che trascendono ogni comprensione umana. Le conversioni del cuore sono i veri miracoli di Medjugorje. Il numero delle testimonianze dei pellegrini, che si sono convertiti, è ormai diventato enorme. Queste testimonianze non trovano spazio sulla stampa, perché le conversioni sono un evento estremamente personale. Una conversione non fa notizia a meno ché, il convertito non sia un personaggio pubblico o famoso. Questa volta, non vogliamo raccontare di un miracolo ma, di una conversione. Ho conosciuto, tramite amici comuni, la storia di Paolo Barbarossa. Sono riuscito a contattarlo e dopo un primo approccio, ho fissato un appuntamento per fargli un’intervista.
- Allora Paolo, vuoi raccontarci qualcosa di te, della tua vita prima della tua conversione?
La mia è una storia strana, un evento luttuoso e doloroso che mi ha condotto alla Luce, alla gioia interiore, soprattutto a un radicale cambiamento della mia vita. Cerco di descrivermi. Mi sono sempre considerato una persona razionale, alla ricerca di una logica nelle cose che mi accadevano. Avevo una vita normale, che scorreva nella quotidianità: lavoro, famiglia, sport, politica, amici. Una vita normalissima, come quella di tante persone.
- Una vita tranquilla che scorreva nella sua quotidianità, anche se con normali difficoltà. Mi raccontavi, però che tua moglie Francesca era molto diversa da te. Un carattere deciso e un cuore grande, anche se questo suo modo di essere vi metteva in contrapposizione.
Si eravamo molto diversi. Io avevo una vita molto schematica e ben organizzata. Francesca invece, aveva fantasia, estro, imprevedibilità, un carattere che mi portava spesso a discutere con lei. La criticavo e spesso tentavo di ostacolarla nei suoi impulsi di generosità. Non abbiamo avuto figli; Francesca a ogni Santa Pasqua o Natale, cercava di ospitare, per una intera settimana, un bambino orfano a casa nostra. Certo, era dura da comprendere, mai una Pasqua da soli ! Ma quello che mi dava noia erano le sue scelte, voleva sempre bambini portatori di handicap.
- Mi hai raccontato di situazioni particolari nelle quali ti sei trovato, a causa di quel suo grande slancio di generosità. Raccontacene qualcuna.
Tanti sono gli episodi, ma uno in particolare ha lasciato un profondo segno in me. Una mattina di diciotto anni fa’, con il buongiorno, mi diede con una notizia che per me fu un duro colpo. Mi disse: “Paolo hai presente Carmine, quel ragazzo che dorme per la strada, sulle panchine nei pressi del Palasport di Casali? Noi non abbiamo figli e potremmo prenderlo con noi, la nostra casa è grande”. La mia risposta fu perentoria e razionale: “Sei pazza! Ha già 18 anni, non sai se si droga, se è un delinquente”. Ma la sua determinazione fu più forte della mia cieca razionalità; oggi ringrazio Dio per quella scelta, perché Carmine è un vero figlio. Francesca aveva, come giusto che fosse, anche i suoi difetti. Ha commesso anche Lei i suoi errori, più o meno gravi, che però ha epurato donandosi a Dio con Fede. Anche attraverso il suo personale Calvario, una malattia che l’ha condotta alla morte ed a nuova vita nella luce del Signore.
- Paolo raccontaci di quel tragico e sofferto periodo della sua malattia.
Sono stati quattro interminabili mesi, nel tentativo di mettere in sesto il suo fisico troppo debilitato. Non ce l’ha fatta, a causa di una improvvisa peritonite, che ha causato una forte setticemia. Con lei è morta una intera famiglia. Avevo perso: una moglie, una sorella, una madre, una figlia, un’amica, avevo perso tutto! A cosa potevo aggrapparmi, non ero neanche un uomo di Fede. Per me la Chiesa era solo: matrimoni, cresime, battesimi, comunioni e funerali. Non assistevo neanche alle funzioni, aspettavo che terminassero sulla gradinata della Chiesa, chiacchierando di sport con qualche altro invitato.
- Poi è successo qualcosa che ha cambiato la tua vita, hai riscoperto la Fede e l’Amore di Dio, vero?
Sì è vero, il Signore ha molta fantasia. Una notte Francesca mi apparve in sogno e mi disse: “Paolo muoviti! È rimasto un solo posto per Medjugorje, prenotalo e vai lì. Mirjana ogni 2 del mese vede la Vergine, ti aspetta a casa sua e soprattutto avverrà un miracolo”. Io non sapevo neanche chi fosse questa Mirjana. Chiesi notizie di Medjugorje ad una mia collega, che ci era andata più volte. Immaginatevi la mia sorpresa! C’era veramente una veggente di nome Mirjana, il due di ogni mese vedeva la Madonna, abitava a Medjugorje. Da quel momento, avvertii un desiderio fortissimo di seguire le indicazioni del sogno; avvertii una voce dentro di me, che con forza materna ed amorevole, mi spingeva ad andare a Medjugorje. Corsi al telefono e cercai di prenotare un posto, mi ricordai di Marco e lo chiamai. La sua risposta fu deludente:“Andiamo con un bus da 18 posti e siamo al completo. Mi dispiace molto Paolo!” Cercai presso altre agenzie, ma nessuna aveva dei posti liberi. Ero avvilito, deluso, mi sentivo quasi colpevole di non poter esaudire quel desiderio di mia moglie.
- I veggenti dicono che, quando la Madonna ci chiama a Medjugorje, è Lei a fare in modo che tutto si aggiusti. Anche a te è successo cosi, vero? Raccontaci cosa è avvenuto.
Sì è vero, la Madonna aggiusta sempre tutto e se ti ha chiamato a Medjugorje, Lei ti spiana la strada. Una mattina mi suonò il telefono, era Marco che mi disse:”Paolo, la società del bus non ha più a disposizione quello da 18 posti e ci da, allo stesso prezzo, quello da 22. Se vuoi ora un posto per te si è liberato”. Piansi dalla gioia, perché andavo a Medjugorje, ma soprattutto, perché avvertivo che stava succedendo qualcosa di importante, che andava oltre quella mia razionalità esasperata. Gianni, uno degli organizzatori, durante il viaggio in bus, chiese ai partecipanti di dire il motivo di quel loro pellegrinaggio. Io raccontai del sogno fatto, anche se ancora non riuscivo a capirlo. Non potevo capire che era una chiamata della Madonna.
- Come hai vissuto quei giorni a Medjugorje. Eri ancora diffidente, ti sentivi estraneo a quel luogo ?
Nella mia mente c’era un senso di sfiducia, di sconforto, la solita stupida razionalità, quel “Se non vedo non credo”.
Insieme al gruppo, andai all’incontro con Vicka. Tra l’altro, a me interessava veramente poco, nel sogno questa Vicka non era stata nominata. Al termine della testimonianza, la veggente si incamminò, attraverso un corridoio di folla, per andare a pregare nell’adiacente chiesetta. Vicka passò vicino a me ed io, come per istinto, tolsi dalla tasca una foto di mia moglie e gliela mostrai. Lei passando alzò gli occhi, guardò la foto, la prese, la baciò e la portò in chiesa con sé. Attendemmo l’uscita di Vicka e quando uscì iniziò ad abbracciare e baciare tutti, come sempre. Si avvicinò a me e mi disse: “Non disperarti! Tua moglie è attesa in Paradiso”. Fu come ricevere un forte pugno in pieno volto, un KO tecnico. Vicka non mi conosceva, non sapeva nulla di me. Quando aveva preso la foto, quella donna poteva essere una persona qualsiasi, un’ammalata e non necessariamente una defunta. Poteva essere mia sorella, mia cugina, mia cognata, un’amica, non necessariamente mia moglie.
- Questo è stato il primo segno della tua chiamata a Medjugorje, da parte della Madonna. Sei riuscito ad incontrare Mirjana?
La notte, precedente all’apparizione a Mirjana, mi svegliai e rimasi insonne fino alle 2. Andavo su e giù per la stanza, nervoso, impaziente, avvertivo la necessità di andare subito su quella collina, senza attendere il mattino. Così alle 2.30 uscii dalla mia stanza, bussai alla porta di Marco ed Alessandro e li invitai a venire con me. Loro mi assecondarono, ci incamminammo verso il Podbrdo e arrivammo alla Croce Blu. Alle 9 arrivò Mirjana, mentre la Vergine le appariva, chiusi gli occhi e pregai per coloro che io e Francesca conoscevamo, in particolare per gli ammalati. Terminata l’apparizione rimasi deluso. Mirjana non mi aveva degnato di uno sguardo, tanto meno si era parlato di casa sua e non c’era stato il miracolo. Non si era verificato nulla, di quello che mi aveva detto in sogno Francesca. Il demonio cercava di far breccia nelle mie fragilità.
Ne parlai con il mio amico Marco, lui mi disse: “Dieci giorni fa hai perso la persona a te più cara, eppure sei sereno. Non è forse questo un miracolo? “. Io però continuavo a restare deluso, quasi come se avessi ricevuto un tradimento, ero stato prima illuso, poi disilluso.
- Ma questa tua delusione ed amarezza è durata poco, mi hai accennato che poi, hai veramente incontrato Mirjana.
Il giorno successivo, dovevamo fare la salita al monte della Grande Croce, ma decisi di non andarci, soprattutto per la delusione che avevo provato. Con due amici, approfittando della mattinata libera, facemmo un giro tra i negozietti di souvenir. Ci giunse la notizia, che la veggente Mirjana stava tenendo una testimonianza a casa sua. Costrinsi i miei amici a lasciare tutto quello che stavano acquistando, quasi obbligandoli ad accompagnarmi presso la casa della veggente. Arrivammo ed anche li c’era molta gente. Ci incamminammo tra la folla, che sembrava aprirsi al nostro passaggio, giungemmo proprio sotto il balcone, dove Mirjana teneva la sua testimonianza. Mirjana si volse verso di noi, con la mano mi indicò e mi disse: “ Tu sei un uomo umile, sei qui perché ti ha chiamato la Madonna. Non posso essere io a dirti cosa vuole da te ma, tu prega, prega, prega. Capirai il perché ti ha chiamato e cosa vuole da te”. Se tutto questo non lo avessi sognato dodici giorni prima, avrei pensato che era un messaggio generico, che poteva calzare a chiunque. Lo avevo sognato ed era fin troppo evidente, la Madre Santa si era rivolta a me, per mezzo della veggente. Strinsi forte il Rosario e iniziai a pregare intensamente. Mi avvicinai a Marco, lo abbracciai, gli dissi “ Sia fatta la volontà di Dio”. Da quel momento non cercai più delle risposte, non avevo più la sete di sapere. Avevo solo sete e fame di preghiera ed era quello che intendevo fare, in quegli ultimi due giorni a Medjugorje.
- Tutto secondo il sogno, eccetto una cosa, mancava il miracolo.
L’ultimo giorno apprendiamo, che a Medjugorje, era avvenuto un miracolo ad un italiano ammalato di SLA. Quando rientrai in Italia rintracciai questa persona, che viveva nella mia provincia, decidemmo di incontrarci. Dal nostro colloquio, emersero alcune circostanze e alcune coincidenze, che non potevano essere casuali. Per questioni di privacy, non posso raccontare nei dettagli, ma posso affermare che la mia storia e la storia della persona guarita da SLA, hanno dei punti che le uniscono in un solo disegno divino. Posso dire, che mia moglie vola in Cielo il 18 Settembre 2013. La persona miracolata, nello stesso giorno, ha un forte segno, vede un fuoco ai piedi della sua statua della Madonna di Medjugorje. Io faccio il sogno, che ho precedentemente raccontato, la notte del 21 settembre. Quella persona parte per Medjugorje lo stesso giorno. Il sogno parla di un miracolo che avverrà il giorno 2 ottobre 2013. Il miracolo avviene la settimana precedente, ma la notizia viene data solo il 2 di ottobre. Forse, sono solo delle casualità, forse. Credo, dopo tutto ciò che mi è successo, che quello che avviene nella nostra vita non è mai una casualità. Ciò che avviene, è un disegno di Dio per la nostra vita.
- Quello che è accaduto alla persona guarita da SLA, potrebbe essere il miracolo del sogno. Sicuramente, il vero miracolo è la tua conversione, il tuo ritorno a Dio.
A Medjugorje, mi sono confessato dopo più di quindici anni. Quanti peccati in quindici anni! Quanto irrispettoso comportamento nei confronti di Dio e della Chiesa! Eppure, la Misericordia del Signore è grande, ha perdonato tutti i miei peccati di quindici anni. La Madonna non ci obbliga mai. Lei ci ama e con materno Amore ci invita, ci aspetta. Lei prega affinché possiamo diventare figli di Dio. A Medjugorje, la Madonna parla a migliaia e migliaia di persone, in silenzio, entrando singolarmente nel cuore di ognuno. Oggi Lei mi chiede di portare nelle case, tra gli amici, nei teatri, tra i conoscenti, nei Cenacoli, anche su Internet, con discrezione, la mia testimonianza di conversione e di Fede. È il mio modo di ringraziare Maria, di ringraziarla di avermi donato nuovamente la Fede, di avermi fatto riscoprire l’Amore di Dio. Allora, oggi mi chiedo, cosa devo ancora aspettarmi dal Signore, dalla Vergine Maria e dalla intercessione di mia moglie Francesca? È solo questo, ciò che vuole il Signore da me? Che faccia delle testimonianze? Qual è il disegno che si è prefissato per me? Qualunque esso sia, sia sempre fatta la sua Volontà, ad essa mi rimetto come una matita nelle sue mani. Io posso solo continuare a dire a tutti, come Il Signore per mezzo di Maria, sia intervenuta nella mia vita e come questa sia cambiata. A gridarlo nei teatri, dove tengo le mie testimonianze.
- Grazie Paolo, per la tua testimonianza. Mi hai detto che hai creato una Fondazione, che porta il nome di tua moglie, per costruire una casa di accoglienza per orfani del Ghana. Una bellissima iniziativa. Grazie anche per questo. (www.fondazionefrancescacerzoso.eu)
Fonte:Roberto Lauri: La Croce Quotidiano settembre 2015 - Pdf Info
Fonte: La Croce Quotidiano