Testimonianza di una coppia missionaria, Medjugorje, 3 agosto 2015
Tanti giovani vanno a Medjugorje «perché sentono la presenza della Madre» e perché «si parla del Cielo, di verità, luce e speranza». La Madonna ci dice di non aver paura perché lei sa tutto, «conosce il piano di Satana, conosce il piano di Dio, conosce i nostri pensieri» e sta preparando la vittoria «quando Lei schiaccia la testa del serpente». Ma ha bisogno di noi. «Più preghiamo, più digiuniamo, più siamo fedeli a tutto quello che ha detto Lei, più affrettiamo questa vittoria», che passerà attraverso sofferenze perché il mondo deve essere purificato. Suor Emmanuel Maillard parla con Riccardo Cascioli ai Venerdì della Bussola da Medjugorje, per il 40° anniversario dell’inizio delle apparizioni della Regina della Pace.
Il legame tra Fatima e Medjugorje ci indica che attraverso la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria “passa il destino del mondo e della Chiesa”, “ma passa anche il destino di ciascuno di noi”. Avvicinandoci al 40° anniversario delle apparizioni di Medjugorje, “si avvicina il tempo dei segreti”, a cui bisogna prepararsi con la preghiera e il digiuno per aiutare la Madonna a vincere Satana e cambiare il mondo. La Bussola intervista il mariologo Diego Manetti.
L’amore combattuto. I figli concepiti e perduti. Un’altra gravidanza. Poi la malattia. E la scelta di dare alla luce Francesco, pagando il prezzo più alto. La misteriosa serenità di Chiara Corbella e suo marito Enrico. Una testimonianza inedita
«Testimoniare l’amore di Dio – scrive Maria Gabriella Belotti nelle sue memorie – non era nel programma della mia vita, mi sono trovata coinvolta in un’esperienza che mi ha caricata di responsabilità». E questo è avvenuto tra gioie e speranze, lutti e dolori: dall’orfananza alla vedovanza, molto non è stato risparmiato a questa donna resa oggi apostola della grande speranza.
Il ct della nazionale italiana, intervistato da Pieluigi Diaco su Rai2, dice di credere alle apparizioni di Medjugorje, e ricorda il sogno della veggente Vicka.
«Durante uno dei tanti controlli medici, mentre ero in sala d’attesa, si avvicina una persona anziana che racconta di essere in cura da oltre venticinque anni e distribuisce a tutti i presenti una foto con la Gospa». Questo lo snodo tanto inatteso quanto decisivo di una vita segnata dalla sofferenza e dall’affidamento alla presenza buona di una madre. La sua storia è simile a quelle di tanti e ne resta distinta: ogni dolore e ogni amore per Dio sono unici.
Il trionfo del Cuore Immacolato di Maria inizia già ora, nei singoli cuori. Lo dimostra la storia di Simona che dicendo sì alla Madonna ha visto il Cielo aprirsi sulla terra, con miracoli di conversione e di guarigione non solo in lei ma in tutta la sua famiglia. Come quella volta che l'Angelo salvò la più piccola dei suoi figli. Ma prima di vedere la luce di una vita nuova, Simona ha dovuto percorrere la via della Croce, sino in fondo.
«Vivo a Medjugorie dal 2007. Ci ero arrivata la prima volta nel 2002, praticamente “trascinata” dall’ostinazione nella fede di mia madre e sempre accompagnata dalle preghiere di mia nonna. Sentivo dire che la fede è un dono, non ne capivo il senso, sentivo dire che la forza della preghiera poteva raggiungere gli obiettivi più inaspettati. A me è successo veramente, sì»