MaM
Messaggio del 2 ottobre 1992: Figli cari! Anche questa sera vostra madre desidera invitarvi tutti a pregare specialmente in questi tempi in cui Satana cerca di agire attraverso delle piccole cose. Perciò, figli cari, pregate! Satana è forte e vuole intralciare il mio piano di pace fino a distruggerlo.

Messaggi di altre apparizioni

Maria Valtorta

12 luglio 1946

Venerdì

   (Quando [1] il P. Generale aveva ordinato di non portarmi più la S. Comunione. Per poco ne muoio. Fu allora che Gesù mi mandò P. Luigi…).
   Piango perché è venerdì, giorno di S. Comunione, e io ne sono privata… Lo spasimo, sempre acuto, si fa tremendo. Tutto lo spirito mio geme ferito e la carne soffre come di essere colpito a morte… E nel piangere penso: ai crudeli come ai buoni fra i miei Confratelli [2]; penso che i buoni soffrono con me e per la mia stessa causa. E offro la mia sofferenza per sollevare la loro ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

14 luglio 1946

 Gesù ci insegna a morire.
 
   Dice Gesù:
   «Ho dettato un'Ora Santa [1] per coloro che lo desideravano. Ho svelato la mia Ora di Agonia del Getsemani per darti un gran premio, perché non vi è atto di fiducia più grande fra amici che quello di svelare all'amico il proprio dolore. Non è il riso e il bacio prova suprema d'amore, ma il pianto e il dolore reso noto all'amico. Tu, amica mia, lo hai conosciuto. Per quando eri nel Getsemani. Ora sei sulla Croce. E senti pene di morte. Appoggiati al tuo Signore mentre ti dà un'Ora di preparazione alla ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

14 dicembre 1946

 Ore 5,20 antimeridiane

   Mi sveglio. Trovo la mia afflizione al mio capezzale e me la carico come una croce. Ma contemporaneamente ecco la cara, divina Vo­ce: "Viene Gesù a dare il suo bacio (l'Eucarestia) alla sua piccola sposa". Rispondo: "Oh! mio Signore, dammi una luce. Dimmi se proprio sei Tu! Tutto quanto mi fanno soffrire i Padri Servi di Ma­ria in generale, e Padre Migliorini in particolare, mi inducono a cre­dere che io sia una illusa, una malata di mente e un'ossessa. Sei Tu che parli o è il mio cervello che si è ammalato e che delira? Sei Tu ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

25 dicembre 1946

Dice Gesù:
   «Vengo e vi tendo le braccia come ai miei pastori [1] che ho amato per primi sulla Terra e che ho continuato ad amare perché essi mi hanno continuato ad amare col cuore semplice di quella notte. Ve li do a modello perché voglio che mi amiate per la via più facile e sicura. La via della semplicità. È ancora la via [2] della "nostra" Teresa del B.G. È la via di quelli che, possedendo la Sapienza, intuiscono che le vie impervie sono pericolose anche ai forti, mentre le vie semplici sono le più sicure. L'uomo non deve ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

30 dicembre 1946

 Sento la notizia che hanno ritrovato in una caverna scheletri di uomo-scimmia. Resto pensierosa dicendo: "Come possono asserire ciò? Saranno stati brutti uomini. Volti scimmieschi e corpi scimmieschi ce ne sono anche ora. Forse i primitivi erano diversi da noi nello scheletro". Mi viene un altro pensiero: "Ma diversi in bellezza. Non posso pensare che i primi uomini fossero più brutti di noi essendo più vicini all'esemplare perfetto che Dio aveva creato e che certo era bellissimo oltre che fortissimo". Penso a come la bellezza dell'opera creativa più perfetta si sia potuta avvilire tanto da permettere agli scienziati di negare ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

19 gennaio 1947

 Dice Gesù:
   «Avrei potuto parlare prima per darti questa gemma, o mio piccolo Giovanni. Ma tale è la dignità del S. Sacrificio, troppo poco conosciuto per ciò che è da troppi cristiani cattolici, che ho dato la precedenza alla spiegazione di esso. Ed è questa la prima lezione che do a molti, parlando eccezionalmente in dì festivo e su un brano evangelico che ho già trattato secondo l'insegnamento consueto. Quando un sacerdote o una voce parla in nome di Dio e per ordine di Dio, quando si ubbidisce ad un precetto, Io, che sono il Signore, taccio perché grande è ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

28 gennaio 1947

   In merito ai dettati 24-29-30 agosto e 2 settembre 1944. Nel Preevangelo.

   Dice Gesù:

   «Date le ostinate repliche di alcuni a questi luminosi punti del mio insegnamento – che vi dovrebbero aprire tanti orizzonti e aiutare le vostre anime, e quelle da voi amministrate, a tendere a questo gaudio che è il ricordo, la conoscenza, la ri-conoscenza di ciò che è Dio, e godere un poco di Cielo in Terra, e avere da questo un grande aiuto a progredire in perfezione – trattiamo l'argomento come avessimo di fronte fanciulli ostinati ai quali non bisogna stancarsi di insegnare e con ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

18 febbraio 1947

 In merito alle visioni e dettati1 del 24 e 25 febbraio 1944 e 3 gennaio 1945 e 17 gennaio 1945.
   Dice Gesù:
   «In verità sono così chiare le visioni e le parole date in merito alla mia tentazione, anche nella sua parte ignorata, che esse sono già risposte a tutte le obbiezioni di coloro che fanno domande in proposito, e non sarebbe necessario che Io ne dessi di più ampie anche perché – lo ricordi colui che sollecita queste risposte – sin dal 25-2-1944 Io ho fatto chiaramente capire che non amavo soffermarmi né ritornare sull'episodio e non amavo che ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

Martedì Santo 1947 (1° aprile - 14° anniversario della mia crocifissione)

   Dice Gesù:
   «Prima del grande silenzio del Venerdì Santo, come agli Apostoli, il Verbo vuole parlare alle anime che ama per dare i consigli dell'amore. Vi appaio già legato e dolente nelle membra. Ma l'amore non conosce catene, e forte e sano è l'Amore per voi.
   Sempre Gesù ha desiderio di parlare ai suoi diletti. Ho ardente desiderio di comunicarmi con la parola alle anime che, come fiori, nella notte si ergono alle stelle, col calice aperto a bere la rugiada che piove dal cielo e ristora dalle vampe del giorno, e si piegano ansiosi versol'Oriente, per accogliere la luce dell'aurora a conforto delle notturne tenebre.
   L'Oriente: Io.
   Il giorno: il mondo che avvampa e spossa.
   La rugiada: la Sapienza che vi parla.
   Le notturne tenebre: ancora il mondo coi suoi interessi ed egoismi, il mondo che penetra dapertutto e offusca con le nebbie pesanti del fumigante io anche là dove dovrebbe aversi soltanto aria luminosa di carità.
   L'aurora: Io che vengo, Luce gioconda a chi mi vuole accogliere.
   E Io vi dico: Siate buoni e imitatori miei nella vostra "piccola" passione. Così "piccola" rispetto alla mia!
   Abbiate carità che si effonde umile e generosa anche ai colpevoli, come l'ebbi Io nell'ultima Cena.
   Abbiate fusione totale alla Volontà di Dio come l'ebbi Io nel Getsemani. Non giungerete mai al sudor sanguigno, perché ciò che il Cielo richiede alle creature è un nulla rispetto al tutto che fu ciò che il Cielo a Me richiese.
   Abbiate saluto di amicizia anche per il Giuda che è ovunque sono un maestro e dei discepoli.
   Abbiate l'eroismo del silenzio nelle offese, e del parlare a tempo giusto per servire la Verità e glorificare Iddio, come lo ebbi Io nelle aule del Sinedrio e del Pretorio e nelle sale infami della reggia di Erode.
   Abbiate sollecita premura di sottomettervi ai tormenti, di caricarvi del vostro dolore, come l'ebbi Io sottomettendomi ai flagelli e abbracciando la Croce.
   Abbiate costanza nel salire anche se la croce vi aggrava, e non vi accasciate se la debolezza vi fa cadere. Vi ricordo che Io caddi sempre più grandemente più ero vicino alla mèta, per simboleggiare che Satana pone più grandi inciampi più l'anima si avvicina all'ara del sacrificio che la fa ostia simile a Me e continuatrice di Me. Rialzatevi e proseguite. Dio sa distinguere caduta da caduta, ed è Padre che rialza coloro che cadono non per malizia ma per debolezza volontaria di creature e inciampo di Satana.
   Abbiate distacco assoluto, assoluta spogliazione anche dalle cose più lecite, per eseguire le estreme volontà di Dio, come l'ebbi Io che mi staccai dalla Madre, mi spogliai delle vesti, e rinunciai alla vita.
   E infine perdonate. Perdonate a coloro che sono di pensiero diverso dal vostro e vogliono ciò che voi non volete, come Io perdonai ai capi del Sinedrio che vollero la mia morte per regnare loro soli. Pensate che da se stessi si puniscono volendo ciò di cui non saranno felici, e che hanno bisogno del vostro perdono per avere un conforto quando comprenderanno il loro errore.
   Non mettete limiti a queste mie parole. Servono per tutti i tempi e tutte le circostanze. Perché sempre, là dove sono un maestro e dei discepoli, sempre là è un piccolo Cristo circondato da discepoli e avversato dal mondo.
   State nella mia pace. Ora e sempre. E posi su voi la benedizione delle mie Mani trafitte.»

2 aprile 1947

Dice Gesù, in merito alla frase [1] "l'anima che è una particella di Dio" (9-5-45) e che P. Migliorini vorrebbe corretta: che è quasiparticella ecc.:

   «È detto [2] nella Genesi: "… e gli ispirò in faccia il soffio della vita". Dio-Vita ispirò il suo soffio nell'uomo. Dunque gli dette una particelladel suo Infinito, del suo Amore, di Se stesso insomma.
   Col suo volere creativo Dio vi dà l'anima, la parte eternamente vitale che è in voi e che costituisce la spirituale somiglianza e immagine che l'uomo ha con Dio suo Padre e Creatore. Creatore perché vi ha creati. Padre perché, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)