MaM
Messaggio del 25 novembre 1990:Cari figli, oggi vi invito a fare opere di misericordia con amore e per amore, verso di me e verso i vostri e i miei fratelli e sorelle. Cari figli, tutto quello che fate agli altri fatelo con grande gioia e umiltà verso Dio. Io sono con voi e di giorno in giorno offro i vostri sacrifici e preghiere a Dio per la salvezza del mondo. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Messaggi di altre apparizioni

Maria Valtorta - Messaggi anno:1943

28 ottobre 1943

 Dice Gesù:
   «Troppi han voluto mangiare col sangue.[496] E il sangue fa loro nodo nella strozza. Sangue estorto per prepotenza, per orgoglio, per libidine di potere. Troppo sangue è stato sparso ed è sparso sulla Terra da chi ha perduto anche la più piccola concezione del Bene e del Male ed è un ludibrio in mano di Satana, che lo sventola come la sua insegna per abbacinare e traviare i deboli.

   Troppo “illecito” è stato fatto divenire “lecito” solo perché commesso da potenti. Ma pensate, o potenti di un’ora, che l’unico Potente ha già in mano la folgore per incenerirvi, ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

29 ottobre 1943

Dice Gesù:
   «Quando faccio dire[503] a Sofonia che Io porterò via ogni cosa dalla Terra, gli faccio profetare ciò che avverrà nella antivigilia del tempo ultimo, quello che poi Io annunciai parlando, adombrato sotto la descrizione della rovina del Tempio e di Gerusalemme, della distruzione del mondo, e ciò che profetò il Prediletto nel suo Apocalisse.

   Le voci si susseguono. Anzi posso dire che, come in un edificio sacro elevato a testimoniare la gloria del Signore, le voci salgono da pinnacolo a pinnacolo, da profeta a profeta antecedente a Cristo, sino al culmine maggiore su cui parla il Verbo durante ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

30 ottobre 1943

Dice Gesù:
   «Leggiamo insieme la Sapienza. Ha inizio con la esortazione[507], tante volte da Me dettata, a tutti i potenti della Terra perché siano potenti più in giustizia che in forza.

   La forza non è un attributo di santità. Non mette l’uomo ad un livello superumano. Una sola è la forza che vi eleva: quella dello spirito. Ma quella è l’antitesi della forza che voi amate e ammirate come fosse una grande cosa.
   Voi amate la “violenza”, la “prepotenza”, la “ferocia”, e questo trinomio lo chiamate “forza” e la venerate con temenza come la belva alla catena teme l’imperio del ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

31 ottobre 1943

 Dice Gesù:
   «Due sono i generi di morte. Già l’ho spiegato.[510] Vi è la piccola morte, quella che vi leva dalla Terra e libera il vostro spirito dalla carne. E vi è la grande morte, quella che uccide ciò che è immortale: lo spirito vostro. Dalla prima risorgete. Dalla seconda non risorgerete in eterno. Sarete per sempre separati dalla Vita: ossia da Dio, Vita vostra.

   Più stolti degli animali, che ubbidendo all’ordine dell’istinto sanno regolarsi nel cibo, nei connubi, nello scegliersi le dimore, voi, con le vostre continue disubbidienze all’ordine naturale e soprannaturale, molte volte vi date la morte prima ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

1 novembre 1943

Dice il Signore Gesù:
   «Io sono che ho dato ai miei santi la Sapienza[515] di cui sono possessore assoluto. Sono Io che parlo ai diletti perché spargano la mia Sapienza fra gli uomini. Sono Io che benedico con gratitudine i miei eletti che hanno consumato se stessi per essere portatori della mia Sapienza. Sono Io che li premio perché l’amore alla Sapienza è amore a Dio, non potendovi essere conoscenza della Sapienza e ribellione a Dio. Chi ama la Sapienza ama la sua fonte: ama Dio. Chi ama Dio conquista il premio.

   Voi dunque, che sempre aspirate alla gloria, aspirate a questa gloria vera ed eterna. Lasciate cadere scettri e celebrità della Terra e tendete a conquistare la fama e la corona immortale della santità beata. Sforzatevi di meritare la Sapienza e fino dalla Terra tutto possederete poiché possederete Iddio, che parlerà in voi, vi guiderà, vi consolerà, vi eleverà, vi farà amici miei e profeti dell’Altissimo. Voi allora capirete, parlerete, vedrete non con i vostri organi e le vostre capacità, ma con la vista e la mente di Colui che è in voi come il Santo dei santi nel suo tabernacolo vivente.

   Sarete, o miei fratelli cari, come era mia Madre quando nel suo seno mi portava e Io le comunicavo i miei movimenti d’a­more. Maria, velo[516] preziosissimo e casto al Vivente, al Sapiente, al Santo, già infusa di Sapienza per la sua purità superangelica, fu una con la Sapienza quando l’Amore la fece Madre della Sapienza incarnata. Né voi siete da meno quando con Me-Eucarestia nel cuore, e col cuore volente vivere di Dio - ecco la condizione essenziale - divenite uni con Me e in Me sapete rimanere, anche dopo la consumazione delle Specie, col vostro amore adorante.

   Siatemi delle “Marie”. Portate il Cristo in voi. Il mondo ha bisogno, fra tanta scienza inutile, di avere chi comunica la Sapienza vera. E chi mi ha in sé, anzi chi annulla sé in Me, anche se non dice parole, comunica con le sue opere la Sapienza, perché le sue opere testimoniano Dio.

   Io poi, per pietà dei ciechi e dei sordi, degli analfabeti dello spirito, do voce e penna nelle mani e sulle labbra di chi scelgo, perché lo Spirito di Dio sia nuovamente udito e si salvino gli sviati e ritrovino la giusta direzione coloro che sono erranti, si rialzino i caduti e confidino in Chi ha nome: Misericordia.»

   Lo stesso 1° novembre, alle 12,30, dopo una anti-professione di fede di m. c.[517] che mi fa tanto soffrire

   Dice Gesù:
   «A cosa paragoneremo certi poveri disgraziati? A degli infelici maniaci che, mentre c’è fuori il bel sole e presso a loro degli affetti e dei cibi, ricusano di uscire, di nutrirsi, di parlare, e si rimbucano come bestie selvagge nel loro covo, all’oscuro, lasciandosi morire d’inedia.

   Sono abissi di errore, di orrore, di odio talora, che vanno colmati con la pazienza, la misericordia, l’amore e il dolore. Pazienza sopportando le loro idee, misericordia avvicinandoli ancora nonostante la ripugnanza che ci dà la lebbra del loro spirito, amore perché l’amore è il vincitore e la medicina più potente di tutte, e dolore perché per dare la Vita e la Luce bisogna morire come fa la lampada che fiammeggia col suo consumarsi e il grano che dà cibo se muore.

   Date queste cose, basta. Le parole sono inutili perché quelle anime sono rintronate da Satana che impedisce che sentano. Occorre prima vincere Satana, e questo si vince con la preghiera e il dolore, non con le discussioni in cui esso è maestro per persuadere alla sua dottrina.

   Che tu soffra è naturale. Ognuna di quelle parole, prima di ferire le mie Carni, sono passate attraverso le tue, perché tu ti sei messa fra il mondo e il Maestro per difendere il tuo Re. È l’ufficio delle vittime. Ma Io su ogni ferita ci metto un bacio e per ognuna ti dico: grazie, Maria, per il tuo amore. Che tu ne sia benedetta.»


[515] la Sapienza, al cui libro rimanda la scrittrice con l’annotazione a matita Cap. 6 dal v. 11 in poi che mette accanto alla data.
[516] velo, come quello posto dinanzi al Santo dei santi, in Esodo 26, 33.

3 novembre 1943

Dice Gesù:
   «Ho taciuto ieri per lasciarti modo non di riposare, ma di ubbidire. Il Padre ti ha detto di scrivere le tue impressioni e il modo come mi senti. Le tue forze e il tuo tempo essendo limitati, se fai una cosa non puoi fare l’altra. E allora ti ho lasciata quieta per darti modo di ubbidire. Il Padre non te ne ha dato un comando, ha soltanto espresso un desiderio. Ma per i veri ubbidienti anche un desiderio diviene comando.

   L’ubbidienza ha più valore della parola, anche se è parola scritta sotto mia dettatura. Perché la parola la udite e scrivete, ma non è vostra; la ripetete, ma non è vostra. L’ubbidienza invece è vostra. È il caso di dire:[522] “Lasciatela fare, perché i poveri li avete sempre e Me non sempre mi avete”. I poveri, a cui dare la parola, li avete sempre. L’occasione di spargere prezioso aroma di santa ubbidienza, sfidando i commenti degli altri, non sempre l’avete.

   E sappiate che l’ubbidienza è stata la virtù del Verbo, destinato ad esser Uomo e a divenire il Redentore. L’amore, la potenza, la perfezione, la sapienza sono comuni alle Tre Nostre Persone. Ma l’ubbidienza è mia, esclusivamente mia. Ho ubbidito nell’incarnarmi, nel farmi povero, nello stare sottomesso agli uomini, nel compiere la mia missione di evangelizzatore, nel morire.

   Perciò quando ubbidite, sia agli uomini nelle relative ubbidienze, sia a Dio nelle grandi ubbidienze che implicano rinunce e sacrifici di sangue e accettazioni di morte, talora morte atroce, siete simili a Me che fui ubbidiente fino alla morte,[523] che fui l’Ubbidiente per eccellenza, l’Ubbidientissimo divino.

   Seconda a Me nell’ubbidienza fu la dolce Madre che ubbidì sempre, e col suo amoroso sorriso, ai voleri dell’Altissimo.

   Terzo fu il casto mio padre della Terra, che nella sua forza virile fece dei ricami di ubbidienza, piegò anzi la sua forza virile e il suo senno di giusto come filo di seta per inchinarli ai voleri di Dio.

   Perciò chi ubbidisce, ubbidisce ai tre più ubbidienti del mondo e li avrà amici qui e oltre, nel Cielo.»


[522] dire, come in Matteo 26, 10-11; Marco 14, 6-7; Giovanni 12, 7-8.
[523] fino alla morte, come dice san Paolo in Filippesi 2, 8.

4 novembre, ore 9,30 (dopo aver finito di scrivere le mie impressioni)

Dice Gesù:
   «Hai detto bene.[532] È masticare della paglia, ed Io voglio che tu ti nutra di grano schietto. La paglia non nutre, empie senza nutrire. E così è di molta scienza.

   Quello che è sempre un pericolo in ogni scienza, è addirittura pernicioso quando è scienza delle cose di Dio. Ma è così, ormai. I dottori della scienza sacra dimenticano troppo di che trattano, a servizio di chi sono e di quali potenze parlano. Dimenticano anche a chi parlano e le conseguenze del loro insegnamento che, come onde, si ripercuotono al largo dopo aver colpito direttamente i primi che ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

5 novembre 1943

Dice Gesù:
   «Quando un uomo, anche lontano dalla conoscenza del vero Dio, conosce, per elevazione di anima retta, che un Dio vi deve essere e nel suo cuore eleva un altare al Dio ignoto di cui parla Paolo,[545] questo uomo è molto più vicino a Dio di coloro che, dopo essere stati istruiti sull’esistenza di Dio, hanno voluto dare teorie umane alle mirabili opere di Dio.

   Più ancora idolatri e più ancora maledetti, coloro che adorano il loro pensiero o il pensiero di altri omuncoli pari a loro, di quelli che adorano un astro o un animale. Costoro sono selvaggi ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

6 novembre 1943

 Dice Gesù:
   «Io so che siete insidiati e deboli. Lo so e vi giudico tenendo conto di questo. Non sarei più giusto se non tenessi conto della vostra debolezza e delle opere del Maligno.

   Quello che mi fa divenire severo è che molte [volte] voi non cadete per debolezza o per insidia demoniaca. Cadete scientemente. Vi buttate volutamente nel baratro dicendovi: “E che me ne importa di Dio?”. È allora che Io vi chiamo “Giuda”[551]. Mi vendete col mio Sangue prezioso. Mi date in mano di Satana dando ad esso la vostra anima, che è mia perché l’ho ricomprata col ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

8 novembre 1943

Dice Gesù:
   «“Ora e nell’ora della morte”. È l’invocazione[558] che fa riscontro al “Liberaci dal male”. Voi non vi riflettete, ma è così. Vi ho dato una Madre oltre che un Padre e, se chiedete al Padre d’essere liberati dal Male, non direte alla Madre di tenere lontana da voi la morte che è male?

   Ma pensate con mente elevata in Dio e chiedete con intelligenza di figli di Dio. Non vi dovete tanto preoccupare del male e della morte nel senso umano della parola, quanto del Male e della Morte nel senso soprannaturale, il più vero, perché la vostra attuale è veste che si posa, la vostra attuale è dimora che si lascia, ma oltre questo giorno vi attende un futuro in cui diverrete possessori di ciò che è vera vostra parte.

   E guai a voi se per vostra volontà perversa scegliete per voi la parte maledetta. La morte dello spirito non viene una volta sola al cospetto della vostra anima. Essa vi si aggira intorno per tutta la vostra giornata terrena, perché il datore della Morte non lascia un minuto di insidiare la sua preda. Non sempre è in voi quella vigilanza e quella fortezza che rende inutili le astuzie del Nemico. La vostra debolezza vi porta a torpori, i vostri appetiti carnali a desideri di cibo, nei quali trovate la morte.

   Ma avete una Madre in Cielo, una Madre che vede su voi il Sangue del suo Figlio e che per quel Sangue vi ama come suoi stessi figli. Una Madre che è potente presso Dio per la sua triplice condizione di Figlia, Sposa e Madre di Dio.

   “Ora”: preghi Maria per il vostro presente di uomini, insidiato da tanti pericoli. “E nell’ora della morte”: preghi per voi nell’attimo decisivo della vita. “E nell’ora della Morte”, ossia quando il vostro spirito colpito dal Male può perire.

   Maria è la Vincitrice di Satana. La Morte vera, quella dello spirito, non verrà in coloro che sanno pregare la Madre per l’ora della vita, per l’ora della Terra, per l’ora della tentazione e per l’ora della Morte.

   Come bambini sotto il velo della mamma, la preghiera di Maria vi fa scudo contro l’ardore del senso e del demonio, vi fa crescere in Cristo ed entrare nel suo Regno. E se Cristo può far risorgere i morti alla Grazia, Maria, realmente amata, impedisce che la Morte vi separi dal suo Figlio.»

[558] l’invocazione, che è nella preghiera dell’Ave Maria, viene messa in relazione con il “Liberaci dal male” che è nella preghiera del Padre nostro, insegnata da Gesù in Matteo 6, 9-13; Luca 11, 2-4.