MaM
Messaggio del 25 giugno 1992:11° anniversario: Cari figli oggi sono felice, anche se nel mio cuore c'è ancora un pò di tristezza per tutti coloro che hanno iniziato questo cammino, e poi lo hanno abbandonato la mia presenza qua è quindi per guidarvi su un nuovo cammino, un cammino di salvezza. Perciò vi invito di giorno in giorno alla conversione; però se non pregate non potete dire che vi convertite. Io prego per voi e intercedo per la pace presso Dio, prima nei vostri cuori, e poi anche intorno a voi: che Dio sia la vostra pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!". La Madonna, al termine del Messaggio, ha dato a tutti la sua benedizione speciale!

Maria Valtorta - 3 novembre 1943

Dice Gesù:
   «Ho taciuto ieri per lasciarti modo non di riposare, ma di ubbidire. Il Padre ti ha detto di scrivere le tue impressioni e il modo come mi senti. Le tue forze e il tuo tempo essendo limitati, se fai una cosa non puoi fare l’altra. E allora ti ho lasciata quieta per darti modo di ubbidire. Il Padre non te ne ha dato un comando, ha soltanto espresso un desiderio. Ma per i veri ubbidienti anche un desiderio diviene comando.

   L’ubbidienza ha più valore della parola, anche se è parola scritta sotto mia dettatura. Perché la parola la udite e scrivete, ma non è vostra; la ripetete, ma non è vostra. L’ubbidienza invece è vostra. È il caso di dire:[522] “Lasciatela fare, perché i poveri li avete sempre e Me non sempre mi avete”. I poveri, a cui dare la parola, li avete sempre. L’occasione di spargere prezioso aroma di santa ubbidienza, sfidando i commenti degli altri, non sempre l’avete.

   E sappiate che l’ubbidienza è stata la virtù del Verbo, destinato ad esser Uomo e a divenire il Redentore. L’amore, la potenza, la perfezione, la sapienza sono comuni alle Tre Nostre Persone. Ma l’ubbidienza è mia, esclusivamente mia. Ho ubbidito nell’incarnarmi, nel farmi povero, nello stare sottomesso agli uomini, nel compiere la mia missione di evangelizzatore, nel morire.

   Perciò quando ubbidite, sia agli uomini nelle relative ubbidienze, sia a Dio nelle grandi ubbidienze che implicano rinunce e sacrifici di sangue e accettazioni di morte, talora morte atroce, siete simili a Me che fui ubbidiente fino alla morte,[523] che fui l’Ubbidiente per eccellenza, l’Ubbidientissimo divino.

   Seconda a Me nell’ubbidienza fu la dolce Madre che ubbidì sempre, e col suo amoroso sorriso, ai voleri dell’Altissimo.

   Terzo fu il casto mio padre della Terra, che nella sua forza virile fece dei ricami di ubbidienza, piegò anzi la sua forza virile e il suo senno di giusto come filo di seta per inchinarli ai voleri di Dio.

   Perciò chi ubbidisce, ubbidisce ai tre più ubbidienti del mondo e li avrà amici qui e oltre, nel Cielo.»


[522] dire, come in Matteo 26, 10-11; Marco 14, 6-7; Giovanni 12, 7-8.
[523] fino alla morte, come dice san Paolo in Filippesi 2, 8.