Grande scalpore su giornali e Tv per la lettera o presunta tale (esiste oppure no?) che tredici cardinali avrebbero scritto a papa Francesco, avanzando alcune perplessità sulle procedure di metodo da adottare al Sinodo sulla Famiglia. Se si vuole leggerla, sia o non sia reale e/o nella sua stesura definitiva, basta un click. Io l’ho fatto e non ci ho trovato elementi di scandalo, ma solo la richiesta di un confronto per il bene della Chiesa avanzato da alcuni collaboratori al vicario di Cristo.
Si digiunava, inoltre, alla vigilia di alcune feste, come quelle del Sacro Cuore di Gesù, del Sacro Cuore di Maria, ed alla vigilia del Natale. Digiunare alla vigilia del Natale è sempre stata l'impresa più difficile. Per Natale, infatti, si preparano sempre tante leccornie, il che fa vacillare la fermezza del nostro proposito. Si digiunava anche prima della festa di S. Antonio e dell’Assunzione della Beata Vergine Maria. Oggi, purtroppo, in alcune famiglie si mangia carne anche di venerdì.
La notte degli attentati di Parigi, all’iniziale sconcerto ha fatto posto la preghiera. A lungo non sono riuscito a distogliere lo sguardo dallo schermo per l’inquietudine di non sapere come sarebbe andata a finire, fino a che punto si sarebbe spinto quell’atto di guerra e a quale costo definitivo di vite umane. Quando, però, mi sono accorto che quella partecipazione passiva cedeva alla curiosità, ho pensato che avrei potuto portare un po’ d’acqua fino a Parigi spegnendo la Tv e chiedendo aiuto a Dio. E come il bambino piccolo, sconcertato di fronte a un problema più grande di lui, a un dolore fino a quel momento sconosciuto che lo rende inerme, sono corso fra le braccia di mia Madre.
La tennista italiana, campionessa del mondo nel 2006, racconta a Leiweb la promessa che l'ha aiutata ad arrivare alla finale di Wimbledon nonostante una grave malformazione ai piedi. E quel viaggio a Medjugorje che oggi le ha ridato la serenità. “Mi sono dovuta operare e da lì, dopo un periodo di riflessione, c’è stato il mio primo viaggio a Medjugorje che mi ha cambiato completamente la vita. Subito dopo ho abbandonato il professionismo” La copertino del libro scritto da Mara Santangelo. Ha raggiunto le vette del tennis mondiale sia nel singolare che nel doppio. Nel 2006 è diventata "campione del mondo" vincendo la Fed Cup con la nazionale femminile. Sembrava che la carriera e la vita di Mara Santangelo fossero perfette. Successi sportivi, popolarità, denaro. E invece la tennista italiana non era felice. Una malformazione ai piedi che si portava dietro fin dalla nascita l’ha costretta, in dodici anni di professionismo, a convivere con dolori lancinanti. Sofferenze che lei ha sopportato per mantenere una promessa fatta, anni prima, alla persona più importante della sua vita: sua madre, scomparsa quando lei era ancora adolescente. Mara ne ha parlato nel libro Te lo prometto (Piemme), un racconto di pancia, commovente e sferzante al tempo stesso. Da quando ha lasciato il professionismo, agli inizi del 2011, per la Santangelo è iniziata una nuova vita, fatta di spiritualità ed equilibrio. Siamo andati a scoprire cosa l’ha aiutata a trovare la serenità.
Sul numero di maggio-giugno della rivista diocesana La Madonnina di Civitavecchia, si ricorda che dal giorno 15 marzo 2005, con decreto dell’allora vescovo della città, mons. Gerolamo Grillo, la piccola parrocchia di Sant’Agostino a Pantano, che custodisce in una teca blindata la statua della Vergine che ha lacrimato sangue per 15 volte tra il 2 febbraio e il 15 marzo 1995, è stata eretta a Santuario mariano. La notizia così ribadita è importante perché significa che la Chiesa riconosce l’origine soprannaturale di quelle lacrime. Non a caso l’attuale vescovo, mons. Luigi Marrucci, il 26 aprile 2014, ha incoronato la «Madonnina» durante un pontificale concelebrato con il vescovo emerito Grillo, l’arcivescovo Giovanni Marra e con moltissimi sacerdoti della diocesi. Come già per altre mariofanie ed eventi analoghi è proprio con gesti solenni come questo che la Chiesa dà pubblica approvazione di un fatto riconducibile a un intervento divino. E dal momento che un vescovo non prende simili iniziative in disaccordo con Roma e che in seno alla diocesi i suoi decreti valgono il volere del Papa, questi fatti spengono definitivamente le opinioni particolari di chi da vent’anni specula sulla veridicità delle lacrimazioni.
Suor Emmanuel nell'ultimo suo diario (15 marzo 2013), ci fa conoscere altri precedenti del cardinale Bergoglio, adesso Papa Francesco, con Medjugorje.
Testimonianza di un sacerdote maronita del libano Eli Abihad era un ingegnere e lavorava in una banca. Eli Abihad, libanese, va a medjugorje per turismo e torna con la vocazione
Dal 1° al 9 luglio 2012 è stato a Medjugorje Mons. Venant Bacinoni, Vescovo della Diocesi di Bururi in Burundi. Questa è stata la sua prima visita a Medjugorje.
Due rappresentanti croate di taekwondo, le sorelle venticinquenni Ana e Lucija Zaninovic sono state a Medjugorje.
Insieme a pellegrini di numerosi Stati del mondo, dopo la celebrazione del trentunesimo anniversario, si trovano a Medjugorje anche pellegrini provenienti dall’Uganda. Fransis porta pellegrini da quella terra a Medjugorje dal 2005. Allora erano venuti con lui una quarantina di pellegrini. Egli aveva sentito parlare di Medjugorje da un sacerdote italiano a Radio Maria Uganda.
Il sacerdote libanese Padre Charbel Zgheib è stato a Medjugorje con un gruppo di giovani. Era la sua prima visita a Medjugorje. "Qui si può veramente sentire la fede ed anche la presenza di Dio. La pace è ovunque.", ha detto Padre Charbel che ha aggiunto che molti libanesi vengono a Medjugorje. "Molti vengono per curiosità, ma ci sono anche quelli che hanno molte difficoltà. Quando vengono qui, tutta la loro vita cambia. Quando tornano in Libano, sono molto diversi, la loro visione della vita cambia perché qui hanno incontrato Dio e la Madonna."
Giovedì 30 Agosto, dopo quasi un mese di cammino, i fratelli Franco e Sergio Valoti di Bergamo (Italia) sono felicemente arrivati a Medjugorje. Pur trovandosi nel settimo decennio della loro vita, con l’aiuto di Dio, essi hanno felicemente percorso a piedi un cammino di 1050 chilometri.