Con questo titolo, La Donna nemica di Satana, ho scritto per molti mesi una rubrica sul mensile Eco di Medjugorje. Lo spunto mi veniva offerto dai continui richiami che in quei messaggi riecheggiavano con tanta insistenza. Ad esempio: «Satana è forte, è molto attivo, è sempre in agguato; agisce quando cala la preghiera, ci si mette nelle sue mani senza riflettere, ci ostacola sulla via della santità; vuole distruggere i piani di Dio, vuole mandare a monte i progetti di Maria, vuole prendere il primo posto nella vita, vuole togliere la gioia; lo si vince con le preghiere e col digiuno, con la vigilanza, con il Rosario;ovunque va la Madonna, con lei c'è Gesù e subito accorre anche Satana; è necessario non lasciarsi ingannare...».
Il successo del libro: Un esorcista racconta, mi ha portato in primo piano, contro ogni mio merito, nei mezzi di comunicazione sociale. Ho rilasciato più di cento interviste a RAI TV e giornali d'ampia risonanza, oltre a tanti incontri minori, sempre seguiti da discussione. Ho accumulato una grande quantità di domande, tra cui mi è facile scegliere le più ricorrenti. Si pensi che, anche solo nei miei interventi a Radio Maria, venivo intervistato per un' ora e poi, per due ore, si susseguivano le telefonate con le richieste degli ascoltatori. Poi ho iniziato una serie di interventi mensili, di un' ora e mezzo. Sul mensile Eco di Medjugorje ho curato a lungo una rubrica che terminava con domande e risposte.
Don Gabriele Amorth, il noto esorcista del Vaticano ci ha parlato, nel corso di una conferenza, di una questione molto importante per la vita dei cristiani, soprattutto in questo tempo in cui luce e tenebre si contrappongo in modo evidente.
La Madonna, quasi ogni mese ci inviata a pregare. Questo significa che la preghiera ha un valore grandissimo nel piano di salvezza. Ma qual'è la preghiera raccomandata dalla Vergine? Come dobbiamo pregare affinché la nostra preghiera sia efficace e gradita a Dio? Don Gabriele Amorth, commentando i messaggi della Regina della Pace in un'assemblea romana, ci aiuta a trovare la risposta ai nostri interrogativi.
Molto volte glielo abbiamo sentito dire: "Il principale compito del demonio è riuscire a far credere di non esistere!". PADRE GABRIELE AMORTH è l'esorcista più famoso nel mondo, fondatore e presidente ad honorem dell'Associazione internazionale degli esorcisti. Una lunghissima esperienza nella lotta contro il Maligno e un amore tenero e appassionato per la Madonna ("a lei mi sono affidato quando ho ricevuto il mio mandato, chiedendole di avvolgermi nel suo manto dove ero certo di trovare il giusto rifugio - afferma p. Amorth - dopodiché ho ricevuto tantissime minacce dal demonio, ma non ho mai ricevuto alcun danno!").
È più che mai vivo il ricordo della lettera Apostolica "Rosarium Virginis Mariae", con la quale Giovanni Paolo II, il 16 ottobre del 2002, incoraggiava di nuovo la cristianità a ricorrere a questa preghiera, così caldamente raccomandata da tutti gli ultimi pontefici e dalle ultime apparizioni mariane. Anzi, per rendere più completa quella prece che Paolo VI definiva "compendio di tutto il Vangelo", aggiungeva i "misteri della luce": cinque misteri riguardanti la vita pubblica di Gesù. Sappiamo bene come Padre Pio chiamava la corona: l'arma. Arma di straordinaria potenza contro Satana. Un giorno un mio collega esorcista si sentì dire dal demonio: "Ogni Ave è come una mazzata sul mio capo; se i cristiani conoscessero la potenza del Rosario per me sarebbe finita".
Abbiamo già parlato delle due realtà che rimarranno per sempre: l'inferno o perdizione eterna e il paradiso o beatitudine eterna. Questo sarà lo sbocco definitivo del dramma della vita e del dramma della libertà umana. Però, non abbiamo ancora esaurito la nostra ricognizione sull'aldilà: dobbiamo ancora parlare del purgatorio, una realtà escatologica che dura soltanto fino alla fine del mondo e al giudizio universale. Dopo ci sarà soltanto o la gioia eterna o l'odio eterno come possibile esito delle scelte operate dalla nostra libertà. La riflessione sul purgatorio riveste un grande valore, proponendo dei problemi oggettivamente interessanti da risolvere: la sua esistenza, le radici bibliche di questa dottrina, la presa di coscienza e l'approfondimento di questa verità da parte della Chiesa, sulla scia soprattutto della pietà dei fedeli; la natura stessa delle pene del purgatorio. Il più importante di questi problemi, forse quello che ci tocca più da vicino, è quello del rapporto che ci può essere e che intercorre fra le anime del purgatorio e noi. Ma, al di là di questi problemi, il purgatorio ci tocca da vicino proprio perché la parola stessa purgatorio (da purgare, da purificazione) ci evoca molto da vicino il cammino di santità, cioè il cammino della nostra personale purificazione. Si può dire che c'è una stretta connessione fra l'intensità del nostro cammino di santità e la possibilità per noi del purgatorio.
Giunti al termine di questo grande affresco, ricco di suggestioni e di insegnamenti, è opportuno concludere offrendo al cristiano esigente un quadro dottrinale sicuro, che lo aiuti a fare opera di sapiente discernimento in un momento in cui messaggi di incerta provenienza e di dubbia dottrina rischiano di sviarlo. Si tratta di evitare da una parte un atteggiamento facilone, che non si cura della prospettiva di attesa che caratterizza la fede cristiana e dall'altra di mantenere un atteggiamento di fiducia rispetto al futuro, senza cadere in angosciosi catastrofismi, tipici soprattutto delle sette. Molto abbiamo già detto riguardo alla visione cattolica sulla fine del mondo. Ora però ci proponiamo di sintetizzarne gli elementi certi, così come emergono dalla riflessione della Chiesa sulla Parola di Dio. La meditazione sui tempi della fine è sempre stata viva nella Chiesa, la quale su questo argomento ha proposto fin dagli inizi una dottrina sicura, al fine di aiutare i credenti a guardare al futuro con gli occhi della fede.
Nelle varie presentazioni dei messaggi principali della Madonna a Medjugorje, la pace è buon ultimo, dopo la fede, la preghiera, il digiuno e la conversione. In realtà in questo elenco sintetico ad uso catechistico vi è una logica molto sapiente. Il cammino di fede infatti, alimentato dalla preghiera e dalla rinuncia, porta alla conversione e al ritorno a Dio.
Ho avuto l'opportunità di conoscere i veggenti di Medjugorje quando erano ancora dei ragazzi. Ora sono ormai uomini e donne formati, ognuno con una sua propria famiglia, eccetto Vicka che vive nella sua famiglia di origine, dedicando la sua giornata all'accoglienza dei pellegrini. Non vi è dubbio che il segno più eloquente della presenza della Madonna a Medjugorje siano proprio questi sei giovani ai quali ha chiesto molto, affidando loro una missione che per sua natura richiede una grande generosità. Qualsiasi persona di buon senso dovrebbe chiedersi come fanno sei ragazzi, fra loro diversi e ognuno con una vita propria, nonostante una cordialità di fondo che li unisce, a testimoniare per un tempo così lungo l'apparizione quotidiana della Madre di Dio, senza mai una contraddizione, senza smarrimenti e senza ripensamenti. A suo tempo furono fatti esperimenti scientifici, da parte di equipes di medici di chiara fama, che portarono all'esclusione di qualsiasi forma di allucinazione e confermarono l'inspiegabilità, sotto il profilo puramente scientifico, dei fenomeni legati alle apparizioni. Sembra che in un'occasione la Madonna abbia detto che tali sperimentazioni non erano necessarie. Effettivamente basta la semplice osservazione della normalità psicologica dei ragazzi, del loro equilibrio e di una progressiva maturazione umana e spirituale nel tempo per concludere che si tratta di testimoni del tutto attendibili.
Non vi e dubbio che quel 24 giugno del 1981 quando sono iniziate le apparizioni della Madonna nel piccolo villaggio di Medjugorje, nessuno poteva immaginare che, vent’anni dopo, quella meravigliosa avventura, allora iniziata fra mille difficoltà in un Paese comunista, fosse ancora in pieno svolgimento, in un quadro mondiale profondamente cambiato e con prospettive sul terzo millennio piene di speranze, ma anche di inquietanti interrogativi.
Il grande interesse delle apparizioni di Medjugorje non riguarda soltanto lo straordinario evento che si è andato manifestando a partire dal lontano 1981, ma anche, e in misura crescente, il futuro immediato dell'intera umanità. La lunga permanenza della Regina della pace è in vista di un passaggio storico denso di pericoli mortali. I segreti che la Madonna ha rivelato ai veggenti riguardano avvenimenti prossimi di cui la nostra generazione sarà testimone. Si tratta di una prospettiva sul l'avvenire che, come non di rado accade nelle profezie, rischia di sollevare ansie e perplessità. La stessa Regina della pace è bene attenta a sollecitare le nostre energie sul cammino di conversione, senza nulla concedere all'umano desiderio di conoscere il futuro. Tuttavia comprendere il messaggio che la santa Vergine ci vuole trasmettere con la pedagogia dei segreti è fondamenta le La loro rivelazione infatti rappresenta in ultima istanza un grande dono della divina misericordia.