Il catechismo che studiavamo da bambini trattava anche l’argomento «demonio». Ecco le domande e le risposte pertinenti ...
La sua vita di preghiera si basava su due pilastri: la S. Messa e l'adorazione al Santissimo. Essa scrive: "Le sostanze che servono allo sviluppo dell'organismo umano, sono trasformate in esso. E se gli uomini ricevono con fede il Pane eucaristico, sono anch'essi trasformati, incorporati al Cristo in una unione vitale e ripieni di vita divina. Il Verbo si è fatto carne per dare la vita che Egli possiede, per offrire se stesso e la creazione riscattata dalla sua offerta, in sacrificio di lode al Creatore". A tal scopo diceva: "Dobbiamo creare in noi uno spazio eucaristico questo è certamente il mezzo più sicuro per essere e perdurare continuamente uniti con Dio, per trapiantarci ogni giorno più saldamente e profondamente nel corpo mistico di Gesù.
Don Bosco conservò vivissimo l’affetto per sua madre; ne parlava sempre con commozione; e più volte se la vide comparire in sogni che restarono indelebili nella sua mente.
In seguito ad un parere espresso da Laurentin e pubblicato dal Corriere della Sera a metà aprile, si sono riaccesi i riflettori sul fenomeno di Civitavecchia: sostanzialmente il mariologo francese sosteneva che non c'era bisogno di un riconoscimento della soprannaturalità del fatto, ma che bastava riconoscere l'autenticità del culto. Interpellato a riguardo dai giornalisti, il vescovo di Civitavecchia Mons.Grillo (nelle cui mani è avvenuta l'ultima lacrimazione della ormai celebre statuina), ha affermato che egli intende emettere una dichiarazione più impegnativa. Riportiamo i passi salienti di un'intervista rilasciata a Barbara Bordicchia per il Messaggero.
La vicenda ha per protagonista Luigina Sinapi (1916-1978), una bambina “strana”, che fin dall’infanzia dimostrò una predisposizione per il sacro: ancora piccola citò in latino alcuni versi dei Salmi allo zio prete, immerso proprio nella lettura di quel libro della Bibbia. La sua fanciullezza e adolescenza furono caratterizzate da piccoli episodi soprannaturali, che hanno fatto di questa veggente una creatura fuori dalle norme.
Verso l’autunno del 1917 si trovava in quel tempo a S. Giovanni Rotondo (Foggia) la sorella di Padre Paolino, superiore del convento dei Cappuccini, Assunta di Tommaso, la quale era venuta a visitare il fratello e dormiva nella foresteria. Una sera, dopo cena, Padre Pio e Padre Paolino andarono a salutare la sorella, che si tratteneva vicino al focolare. ...
In Paradiso noi vedremo Dio che riempie della sua maestà l’universo. Vedremo Dio Creatore e Signore di tutte e cose nella potenza della sua azione che permea e domina ogni atomo del creato. Vedremo Dio Sapienza, Verità, Santità infinita che irraggia tanti e tali fulgori da riempire in ammirazione eterna le supreme intelligenze angeliche. Vedremo Dio Bellezza infinita che non cessa mai dal costruire bellezze create per la gioia dei nostri sensi e del nostro spirito. Soprattutto vedremo Dio che si svela ai nostri sguardi avidi di conoscerlo finamente nell’essenza propria della divina natura: L’Amore increato che unisce il Divin Padre con il Figlio nello Spirito Santo.
Prima di partire da Medjugorje, ai primi di dicembre, l'arcivescovo di Salisburgo, Mons. Georg Eder ha manifestato così le sue impressioni: «... Mi sono sempre posto una domanda: perché questi messaggi così semplici che continuano a ripetersi? Sempre questo invito alla preghiera, al digiuno, al pentimento... Mi sono detto: tutto questo deve avere un senso. Cosa fa una madre che educa i suoi figli? Ripete sempre le stesse cose. Così anche Maria a Medjugorje si comporta nello stesso modo. Ella insegna a pregare e lo fa in maniera molto semplice...
In una intervista a Lourdes l'arcivescovo di Vienna ha affermato: "Nei santuari mariani si prova ciò che rende la Chiesa viva: si ha la sensazione che Dio è vicino e non in maniera astratta, ma proprio concreta e reale, grazie a Maria che, come nessun altro rappresenta la vicinanza del cielo alla terra".
Noi crediamo fermamente che la presenza speciale di Maria a Medjugorje, dove in questo tempo "si trova una fonte della grazia" (08.05.1986), rappresenti un dono prezioso offerto a tutta la Chiesa e a tutti gli uomini di buona volontà, in questi tempi che attraverso Maria sono uniti al cielo in modo speciale (25.05.1996).
L’essenza della santità sta nell’amore di Dio per se stesso con tutta la mente, con tutto il cuore e con tutte le forze e il prossimo come noi stessi per amore di Dio. (cfr. Mt. 22,37-40).
Nel marzo del 1854 Don Bosco radunò i giovani interni del suo Oratorio e raccontò loro questo sogno. «Io mi trovavo con voi nel cortile e godevo nel vedervi vispi e allegri. Chi saltava, chi gridava, chi correva. A un tratto vedo uno di voi che si mette a passeggiare tra i compagni con un alto cilindro sul capo. Questo strano copricapo era trasparente, tutto illuminato all’interno, con la figura di una grossa luna, in mezzo alla quale si leggeva il numero 22. Stupito, cercai subito di avvicinarlo per dirgli che lasciasse quell’arnese da carnevale; ma ecco che l’aria si oscura, il cortile si sgombra e tutti i giovani si raccolgono sotto i portici della casa. Io li osservo: sono pallidi e pieni di paura. Fra di loro scorgo quello del cilindro, più pallido degli altri e con una coltre funebre sulle spalle. Cerco di avvicinarlo, ma una mano mi trattiene e vedo uno sconosciuto serio e di nobile aspetto che mi dice ..