MaM
Messaggio del 18 marzo 2017:Cari figli! Il mio desiderio materno è che i vostri cuori siano riempiti di pace e che le vostre anime sino pure affinché alla presenza di mio Figlio possiate vedere il Suo volto. Perché, figli miei, come madre so che avete sete di consolazione, speranza e protezione. Figli miei, voi, coscientemente ed incoscientemente cercate mio Figlio. Anch' io mentre trascorrevo il tempo terreno gioivo, soffrivo e con pazienza sopportavo i dolori finché il mio Figlio nella sua gloria li ha eliminati. Perciò dico a mio Figlio: Aiutali sempre! Voi ,figli miei, con amore veritiero illuminate le tenebre dell'egoismo che avvolgono sempre di più i miei figli. Siate generosi. Le vostre mani e il vostro cuore siano sempre aperti. Non temete. Abbandonatevi a mio Figlio con fiducia e speranza. Guardando verso di Lui vivete la vita con amore. Amare significa donarsi, sopportare e mai giudicare. Amare significa vivere le parole di mio Figlio. Figli miei, come madre vi dico: soltanto l'amore veritiero guida alla felicità eterna. Vi ringrazio.

Articoli

Paradiso: La compagnia degli angeli

L’esistenza degli Angeli è una verità insegnata dalla fede e intravista anche dalla ragione.

La santità

Dio ci ha messi in questo mondo affinché, con la sua grazia e la nostra cooperazione, possiamo raggiungere il fine della nostra vita, propostoci da lui, e cioè la salvezza eterna, il Paradiso. Si potrà ottenere ciò camminando nella via della santità.

Le virtù teologali

Per essere vero cristiano e per tendere alla santità è necessario esercitare le tre virtù teologali: la fede, la speranza e la carità, le quali hanno per oggetto Dio. Nella fede: Dio «da conoscersi» per mezzo della rivelazione operata da N.S. Gesù Cristo; nella speranza ...

I sogni di San Giovanni Bosco: Una stupenda e alta chiesa

Ormai Don Bosco è già sacerdote e sta perfezionandosi negli studi teologici nel Convitto Ecclesiastico di Torino, sotto la direzione di San Giuseppe Cafasso. Ed ecco due altri sogni che destano lo stupore in chi conosce le vicende dell’Oratorio ambulante di Don Bosco, perché sono due sogni che fanno conoscere in precedenza al Santo le varie tappe e il progressivo sviluppo della sua Opera. In queste autentiche visioni vide anche la chiesa di Maria Ausiliatrice vent’anni prima che fosse costruita. Ecco i passi più significativi: li citiamo con le sue stesse parole.

I sogni di San Giovanni Bosco: Un pergolato di rose

Il sogno seguente porta evidenti i caratteri di una visione più che di un sogno. Infatti Don Bosco, nel raccontarlo ai suoi primi Salesiani, s’introdusse così: «Perché ognuno di noi abbia la sicurezza che è Maria Vergine che vuole la nostra Congregazione, vi racconterà non già la descrizione di un sogno, ma quello che la stessa Beata Madre si compiacque di farmi vedere».

Testimonianza di Kiko Arguello del 15 novembre 2003

(Kiko) Permettete che vi parli stando in piedi? Primo tengo a dirvi che non sono affatto un conferenziere. Inizialmente dissi no a questo invito perché non mi sento un relatore, ma poi il Vescovo mi chiamò e sono qui; mi sento un po' violentato. Comunque, sono qui confidando affinché il Signore mi aiuti, che Egli venga, mi preceda il suo Spirito e che oggi a qualche fratello di quelli che sono qui presenti possa servirgli la mia parola; (parola) attraverso la quale il Signore possa ispirarmi. Ho scelto questo tema, “La bellezza che salva il mondo”, siamo in una Università… Voi sapete che fu Dostoyewski quello che disse la frase “La bellezza salverà il mondo” nell'opera “L'idiota”. Il principe domanda: “Che bellezza salverà il mondo?” e Dostoyewski stesso risponde: "Cristo! Non c’è un'altra bellezza nel mondo che possa salvarlo, fuorché il nostro Signore Gesù Cristo."

Chi è venuto dall’aldilà? Suor Angela Curti

Interessante è il fatto avvenuto nel 1946 nella persona dell’ingegnere Enzo Crozza, domiciliato a Torino, in via Ilarione Petitti, 34. Quest’ingegnere, ammalatosi nel 1942, si era fatto assistere in famiglia nelle ore notturne da una Suora dei Cottolengo, certa Suor Angela Curti. Nei 1944 la Suora moriva nei Cottolengo. L’ingegnere non ne sapeva nulla.

Suor Lucia di Fatima e la visione dell'inferno

JMJ Eccellenza reverendissima, con lettera del 26 luglio 1941, V.E. mi ordina di pensare e prender nota ancora di altre cose che possa ricordare di Giacinta. Ho pensato e mi è parso che attraverso quest'ordine parlava Dio e è giunto il momento di rispondere a due punti interrogativi, che spesso mi sono stati posti e a cui ho sempre differito la risposta.

Chi è venuto dall’aldilà? Mons. Marengo

Un Sacerdote mi diceva: Sono vecchio. Ho viaggiato in Europa, in Asia e in Africa. Ho conosciuto tanti Religiosi e Prelati. Ma l’uomo più santo che io abbia avvicinato è stato Mons. Marengo, il Vescovo della Diocesi di Carrara. Per il molto lavoro a bene del prossimo forse abbreviò i suoi giorni ed il 22 ottobre 1921 moriva, compianto dai fedeli e chiamato «santo» innanzi tempo.

L'inferno dalle visioni di Anna Katharina Emmerick

Quando venivo afferrata da molte pene e disturbi diventavo veramente pusillanime e sospiravo. Dio forse mi avrebbe potuto regalare solo un giorno tranquillo. Vivo come nell'inferno. Ebbi allora un severo rimprovero dalla mia guida, che mi disse: "Per fare in modo da non paragonare più così la tua condizione voglio mostrarti veramente l'inferno".

L'amore esaltante dei beati

Se pensiamo a tutte le persone di ogni tempo, di ogni condizione, di ogni nazionalità che troveremo in Paradiso, compresi tutti coloro che ancora devono nascere e che si salveranno, ci domandiamo: quali relazioni avremo con loro? Nell’altra vita ci rimarranno estranei, come lo furono su questa terra?

I sogni di San Giovanni Bosco: Nuovi interventi dall’alto

Il sogno dei 9 anni si rinnovò per lo spazio di circa 18 anni. Il quadro generale era lo stesso, ma ogni volta era accompagnato da scene accessorie sempre nuove, che adombravano lo svolgersi della sua futura missione di apostolo dei giovani. In questi interventi dall’alto si trova la spiegazione della sua calma imperturbabile e della sicurezza di riuscire in ogni sua impresa.