Madonnina delle Lacrime di Civitavecchia: La lacrimazione verso il riconoscimento?

In seguito ad un parere espresso da Laurentin e pubblicato dal Corriere della Sera a metà aprile, si sono riaccesi i riflettori sul fenomeno di Civitavecchia: sostanzialmente il mariologo francese sosteneva che non c'era bisogno di un riconoscimento della soprannaturalità del fatto, ma che bastava riconoscere l'autenticità del culto. Interpellato a riguardo dai giornalisti, il vescovo di Civitavecchia Mons.Grillo (nelle cui mani è avvenuta l'ultima lacrimazione della ormai celebre statuina), ha affermato che egli intende emettere una dichiarazione più impegnativa. Riportiamo i passi salienti di un'intervista rilasciata a Barbara Bordicchia per il Messaggero.
D.
Il riconoscimento del culto non chiarisce definitivamente se c'è
stato il miracolo.
R. E' per questo che mi pronuncerò,
che dirò il parere della diocesi su questa vicenda. Se poi mi
si chiede perché e come abbia pianto, questo è un
mistero anche per me, nonostante sia stato testimone oculare di una
delle lacrimazioni. La verità, allo stato dei fatti, è
che nessuno ha potuto dimostrare l'imbroglio e che anche la
commissione teologica ha giudicato questo evento inspiegabile. Ora,
se una statuina piange sangue davanti a più di sessanta
persone, se lo stesso Vescovo è testimone di una delle
lacrimazioni, se l'immagine sacra non aveva marchingegni e non poteva
essere manomessa, allora la Madonnina ha pianto davvero; è una
conseguenza logica.
D. Quindi lei dirà che è
stato un miracolo.
R. Andiamoci piano con le anticipazioni. Ho
detto che mi pronuncerò e che lo farò presto. Devo
terminare gli approfondimenti di natura teologica e spirituale. Poi,
con l'aiuto di Dio, dirò quel che tutti si aspettano, quel che
c'è da dire. Una cosa è affermare che la statuina ha
pianto, un'altra è se c'è stato il miracolo.
D.
Se verrà accertato il miracolo o l'evento di natura
soprannaturale, a quel punto si comincerà a parlare di
santuario...
R. La Chiesa adesso non ha il terreno per
costruirlo. A Pantano non c'è neanche un lembo di nostra
proprietà. E comunque, quando sarà, la diocesi inviterà
gli architetti italiani a fare un progetto, poi sceglierà
quello più adatto. Per ora è fondamentale far fronte
all'emergenza: domenica scorsa (13 aprile ndr), con quattordicimila
pellegrini, è dovuta intervenire la polizia. C'era una vera e
propria ressa per entrare e pregare nella Chiesetta che ospita la
statua della Madonnina.
Una Madonna che piange? Ci mancava
solo questa...
(...) Uno dei "luminari" della
teologia che erano stati interpellati (pensiamo di far bene a non
rivelare né il nome del teologo, né il titolo del
giornale), con molta sufficienza, aveva risposto: «Ma come, si
parla ancora della madonna (con la emme minuscola sul giornale) di
Civitavecchia? Speravo che fosse calato il silenzio». E poi
continua con fare serio e quasi sofferto: «Non se ne dovrebbe
parlare più. Io ne soffro, seppure con serenità. Sono
manifestazioni che rivelano una grande ambiguità».
L'intervistatore
gli ha rivelato di un vescovo italiano, molto importante, il quale,
alla notizia che lacrimava un'altra Madonna, si sarebbe messo le mani
nei capelli. La risposta del teologo è stata entusiasta: «E'
bellissima la sua reazione. Come dire: Ci mancava solo
questa...».
Sappiamo bene quanto sia difficile discernere
nel campo dei carismi: molte volte non si sa che pensarne e quindi
come comportarsi. Ma quanto ha affermato quel teologo mi è
parso veramente troppo. Intanto una constatazione di fondo: i
miracoli non sono frutto della volontà degli uomini, ma di
Dio, anche se gli uomini li possono richiedere. Penso che sia per lo
meno una perdita di tempo, se non una pretesa inaccettabile quanto
patetica, discettare su un tema in cui Dio è arbitro
sovrano.
Fra gli ex voto del santuario di Civitavecchia ci sono
ormai centinaia di fedi matrimoniali lasciate come ex voto:
appartengono a coppie in crisi che si sono riconciliate. Se non ci
fosse stata quella lacrimazione e quindi tutto quel "rumore"
attorno alla Chiesetta di Pantano di Civitavecchia, quelle coppie
starebbero ancora litigando o sarebbero ancora separate. Mi
piacerebbe chiedere a quel teologo di mostrarmi la sua collezione di
matrimoni salvati dal suo ministero teologico così pieno di
razionalità.
Ma se vogliamo allargare il discorso alla
storia della salvezza, la realtà diviene ancora più
complessa: la Redenzione è cominciata con l'apparizione
dell'angelo Gabriele a Maria: mettiamo in dubbio anche questa?
Dobbiamo chiederci se era proprio necessaria o se non si tratti di
una allucinazione...? E poi, come la mettiamo con l'incarnazione di
Cristo che è seguita a tale apparizione? Cosa dobbiamo dire,
ancora, delle apparizioni di Cristo risorto? Gli apostoli sono tali
appunto perché testimoni della risurrezione di Cristo (Atti
1,22). Scendendo a fatti più concreti, davanti alla cecità
dei "teologi" del tempo, sarà proprio un'apparizione
a Pietro a spalancare le porte dell'evangelizzazione ai pagani (Atti
11,1-18): senza quell'apparizione l'ingresso di questi nella Chiesa
quanto meno sarebbe stato ritardato e Dio sa di quanto. Dio opera
come e quando vuole: il cristiano non è chiamato a confrontare
se gli eventi corrispondano ai suoi schemi mentali, ma a discernere
se la cosa viene veramente da Dio: Cristo operava dei miracoli
proprio per testimoniare che egli veniva da Dio e che quindi come
tale parlava ed operava.
Fonte: Eco di Maria nr.134 - (Red. Madre di Dio)