Il 5 gennaio 1870 Don Bosco ebbe un sogno profetico circa gli avvenimenti futuri della Chiesa e del mondo. Scrisse egli stesso ciò che vide e udì, e il 12 febbraio lo comunicò al Papa Pio IX.
Quella che presento è la piccola testimonianza della grande conversione che ha cambiato la mia vita; ero non credente, di famiglia atea, sposato in chiesa solo per piacere a mia moglie. Un giorno fu proprio lei a chiedermi di accompagnare don Angelo a Medjugorje come semplice autista.
Il fuoco eterno dell'Amore Trinitario si riversa oggi con commovente sovrabbondanza sul mondo attraverso il Cuore Immacolato della Regina della Pace.
Molte sono le persone che giunte in pellegrinaggio a Medjugorje sono state toccate dalla Grazia. Particolarmente significativa la storia di Padre Maurizio,passionista: storia di un ragazzo che amava la danza e che ha scelto il convento, grazie alla Madonna di Medjugorje e a S. Gabriele.
Il 19 ottobre 1716 era morto a Ratisbona il padre Ignazio Vagener, gesuita, che per due anni aveva esaminato e diretto la beata Crescenzia Hóss (1682-1744). La notizia giunse al monastero delle Francescane di Kaufbeuren non prima del 21. Il giorno 19, quando avvenne il decesso, Crescenzia, nel recarsi in coro al suono dell'Angelus, vide andare innanzi a sé un fantasma bianco. Abituata a simili incontri, perché in tale forma erano solite apparirle le anime purganti, non fece altro che pregare con molto fervore per quell'anima.
Con l'esperienza mistica di Gemma Galgani, «testimone per direttissima del soprannaturale», come afferma Cornelio Fabro, viene ripreso e ribadito un tema sempre presente nella vita spirituale della Chiesa: noi non siamo le sole creature che hanno il privilegio di conoscere, amare, servire e lodare Dio.
La televisione di Belgrado ha mostrato un filmato, un documentario su Medjugorje. Quando si conosce la situazione dall'inizio, questo fatto sembra ancora più grande che a prima vista. È la prima volta che si parla così: un documentario di quasi un'ora, proprio buono; dopo c'era la discussione. Ma come possono discutere su queste cose sociologi, psicologi e neuropsichiatri che non credono in Dio? Hanno discusso, c'era un rappresentante della Chiesa ortodossa e questo era il più bravo perché dava delle buone spiegazioni su quanto riguarda la fede, la mistica, le visioni, le apparizioni e non risparmiava anche gli altri.
Poche sono le certezze della nostra vita terrena, perché essa è davvero avvolta nel mistero. Come il pesce vive immerso nelle infinite profondità dell’oceano, così l’uomo svolge la sua esistenza nel mistero.
La sera del 4 aprile 1869 Don Bosco raccontò ai suoi giovani un sogno che li impressionò vivamente.
Ha fatto scalpore nel 1995 il caso della Madonnina di Civitavecchia. Oggi, dopo dieci anni esatti di attente analisi, condotte da specialisti al di sopra di ogni sospetto, si è dovuto riconoscere che quelle lacrime di sangue (umano) che sgorgano da una Madonnina di gesso (una statuetta piena, come hanno rivelato le radiografie, senza nulla di sospetto al suo interno) sono scientificamente inspiegabili. E’ dunque la ragione umana, qua, che “vede” con gli occhi e tocca “con mano” una scintilla di soprannaturale che ha fatto irruzione nella storia (così come nei clamorosi miracoli che avvengono a Lourdes e in tanti altri luoghi). Per non riconoscere l’evidenza del Miracolo in questo caso occorrerebbe rinnegare la ragione e rifugiarsi nel pregiudizio. Come diceva un grande giornalista e scrittore inglese, Gilbert K. Chesterton: “Chi crede ai miracoli lo fa perché ha delle prove a loro favore. Chi li nega lo fa perché ha una teoria contraria ad essi”.
Il venerabile Domenico di Gesù Maria (morto nel 1630), carmelitano, quando fu trasferito al convento di Roma, nella cella assegnatagli trovò un teschio autentico, che doveva servirgli, secondo l'usanza di allora, per meditare sulla morte. Una notte, da questo teschio udì una voce alta che gridava ...
Non si può certo ricostruire un'angelologia galganiana in base alle cose dette e scritte dalla santa. Gemma Galgani ha accettato il dato rivelato e l'insegnamento del Magistero sugli angeli così come le sono stati presentati soprattutto dalla pietà familiare e dall'ambiente educativo e religioso che frequentava. Alle affermazioni dottrinali che trovava nei catechismi o nei libri di pietà, alle esortazioni che ascoltava dagli ecclesiastici e dalle educatrici non oppone il minimo dubbio né lo scarto di una riflessione critica e tanto meno dubitativa. Crede alla presenza diuturna dell'angelo custode secondo l'insegnamento perenne della Chiesa: perché mai avrebbe dovuto dubitarne?