Capita spesso di incontrare delle persone e di parlare loro di Medjugorje. Ma con sorpresa si scopre che dopo ben 23 anni di apparizioni quotidiane della Madonna -così almeno credo insieme a tanti altri fedeli - tanti cristiani non ne sanno nulla, non ne hanno mai sentito parlare nelle loro parrocchie o gruppi ecclesiali. Anzi, bisogna dire che più ci si avvicina agli "addetti ai lavori", sacerdoti, consacrati, operatori pastorali, cristiani impegnati... più questa ignoranza cresce, quando non diventa fastidio o allergia. Che bisogno c'è di credere a queste apparizioni? Che bisogno c'è di pellegrinare fino a là? E lo dicono con tanta convinzione e supponenza che a momenti ti fanno venire il dubbio di sbagliare tutto o di essere un cristiano debole che ha bisogno di queste "cose straordinarie e miracolistiche" per mantenere la fede.
Il direttore del Collegio Salesiano di Lanzo Torinese, Don G.B. Lemoyne, il 4marzo 1867, dava conto ai suoi ragazzi di una visita fatta a Don Bosco in Torino. Diceva tra l’altro: «Don Bosco mi disse pure che più di una volta, col suo spirito, era venuto a visitarvi, a passeggiare per i vostri corridoi, ad aggirarsi per le vostre camerate, a osservare la vostra condotta, e che venendo saprà dirvi qualcosa in proposito».
Dopo l’apparizione della Vergine, in data 30 novembre 1983, la veggente Marija Pavlovic è venuta a dirmi: «La Madonna dice che si deve avvisare subito il Sovrano Pontefice ed il Vescovo sulla urgenza e la grande importanza del messaggio di Medjugorje».
... La televisione jugoslava in questi giorni ha trasmesso un servizio su Medjugorje. In esso il prete ortodosso ha parlato così: « Questa è una grande cosa anche per l'ecumenismo, per tutti questi fedeli ortodossi che sono già venuti e che verranno dopo ». Questo mi sembra anche un passo della Madonna.
Ecco la trascrizione dell'intervista a Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, andata in onda a 105 Live Radio Vaticana il 20 maggio 2003.
Nel monastero di San Leonardo in Montefalco (Perugia), il 2 settembre 1918 suonò il campanello della sacrestia. Andò a rispondere suor Maria Teresa di Gesù, badessa, che fungeva da sacrestana. Una voce le disse: - Devo lasciare qui quest'elemosina, - e girò la ruota, avendovi messo dieci lire.
Terribili sono queste parole che il Figlio dell’uomo, Gesù Cristo, pronuncerà nel giudizio universale a coloro che sono morti privi della grazia di Dio e che, perciò, non hanno raggiunto la salvezza eterna. Sono espressioni che dovrebbero farci riflettere seriamente, perché un giorno tale condanna potrebbe essere rivolta anche a noi. Fermiamoci, pertanto, a meditare su questa grande verità della nostra santa Fede, l’Inferno, memori anche dell’esortazione dello Spirito Santo: «In tutte le tue opere ricordati della tua fine e non cadrai mai nel peccato» (Sir. 7,40); e di quanto insegnano i Santi: è meglio discendere nell’Inferno durante la vita piuttosto che doverci andare dopo la morte (C.C.C. 1033-1037).
Ai piedi della Croce, Maria si associa con animo materno al Sacrificio di Gesù, "amorevolmente consenziente all’immolazione della Vittima da lei generata" . Il mese di Marzo ci porta alla Pasqua del Signore; ma prima viviamo il mistero della Passione e Morte di Gesù, attraverso la "Via Crucis", fino al Calvario.
Il primo biografo di Don Bosco, Don G.B. Lemoyne, scrive: «Incalcolabile fu il bene spirituale che gli alunni dell’Oratorio ricavavano dai sogni di Don Bosco... L’annunzio che Don Bosco avrebbe raccontato un sogno era come un avvenimento nell’Oratorio, e i giovani impazienti e irrequieti aspettavano il momento di udirne la narrazione».
Presso la casa generalizia delle Suore Ministre degli infermi, in Lucca, si conserva un documento che narra le apparizioni di una religiosa defunta alla consorella Virginia Stefanini. Lo riassumo e in parte lo riproduco alla lettera ...
Verso la fine del mese di luglio del 1902, a pochi mesi dalla morte, Gemma scrive una lunga lettera a padre Germano, nella quale tocca diversi argomenti. Fra l'altro, gli narra anche una particolare apparizione del suo angelo custode ...
«L'albero si riconosce dai frutti». Monsignor Girolamo Grillo cita il Vangelo per rispondere a chi gli chiede, dieci anni dopo, un giudizio sulla vicenda della Madonnina che piangeva sangue. Tanti ne sono passati, infatti, dal 2 febbraio 1995, quando il fenomeno si manifestò per la prima volta. E il vescovo di Civitavecchia, che il successivo 15 marzo fu testimone diretto di una delle lacrimazioni, oggi salta a pie' pari tutti i discorsi sul «vero o falso», e ricorda un colloquio avuto proprio in quei giorni con il cardinale Joseph Ratzinger. «"Eminenza" - gli dissi - se non si tratta di un fatto soprannaturale tutto si sgonfierà da sé. Ma se lo fosse, nessuno potrà fermare la Madonna». E lui mi rispose: «Sì è proprio così».