MaM
Messaggio del 25 aprile 2020: Cari figli! Questo tempo sia per voi un' esortazione alla conversione personale. Figlioli, pregate nella solitudine lo Spirito Santo affinché vi rafforzi nella fede e nella fiducia in Dio per poter essere i degni testimoni dell'amore che Dio vi regala attraverso la mia presenza. Figlioli, non permettete che le prove vi induriscano il cuore e che la preghiera sia come un deserto. Siate il riflesso dell'amore di Dio e testimoniate Gesù Risorto con le vostre vite. Io sono con voi e vi amo tutti con il mio amore materno. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Messaggi di altre apparizioni

Maria Valtorta

8 ottobre 1943

Dice Gesù:
   «La mia Misericordia è così infinita che opera prodigi, di cui solo nell’altra vita vedrete la forza e la forma, per conquistare il maggior numero di anime alla Risurrezione della carne in Cristo.

   Io non voglio che voi, segnati del mio Nome, moriate in eterno. Io vi voglio risuscitare. Sono morto per potervi risuscitare. Ho spremuto il mio Sangue dalle mie carni come grappolo torchiato per potervi risuscitare. Le stille del mio Sangue sono in voi e anelano di tornare al Cuore dal quale sono provenute.

   Ripeto quanto ho detto ieri. Pochi sono coloro nei quali il mio Sangue non dà quel minimo di meriti, non per colpa del Sangue ma della loro rispondenza ad Esso, capace di salvare l’anima. I Giuda non sono la massa, perché molte volte, dopo una vita infame vissuta da un corpo in cui l’anima fu tenuta schiava, si ha un trionfo dell’anima sulla materia col fatto che nell’ora estrema essa anima, sulle soglie della morte che libera lo spirito dalla carne, si volge a Dio di cui ha conservato un ricordo, e in Lui si rifugia.

   E credetemi: in verità basta un palpito d’amore, di confidenza e di pentimento, per far sì che il lavacro dei miei meriti scenda sul peccatore e lo porti in salvamento.

   La mia Giustizia non è la vostra, e la mia Pietà è molto diversa dalla vostra.

   Quando si vedrà il numero dei salvati dal mio Amore tutto misericordia, saranno proclamate le virtù dell’Agnello con voce di giubilo da tutti gli spiriti viventi nel suo Regno. Perché voi siete i salvati dall’Agnello che s’è fatto immolare per voi. E se coloro che hanno sempre vissuto in Lui e di Lui, sino al punto da non conoscere il senso, lo seguiranno cantando il cantico[406] noto ad essi soltanto, i salvati dalla sua Misericordia, all’ultima ora terrena, prostrati in adorazione di amore, lo benediranno in eterno perché Egli è per essi doppiamente Salvatore. Salvatore di Giustizia e Salvatore d’Amore. Per la Giustizia è morto per mondarvi nel suo Sangue. Per l’Amore vi dà il suo Cuore aperto per accogliervi ancora bruttati di colpe e mondarvi fra l’incendio del suo amore quando, morendo, chiamate Lui che vi ama e che vi promette un Regno.»

[406] il cantico, secondo la visione di Apocalisse 14, 1-5.

9 ottobre

Ore 1 antimeridiana

   Dice Gesù:
   «Non rattristatevi, perciò, voi tutti che piangete. Confidate in Me ed affidate a Me le sorti dei vostri diletti.

   Il tempo della Terra è breve, figli. Presto vi chiamerò dove la vita dura. Siate dunque santi per conseguire la vita eterna, dove già i vostri diletti vi attendono o dove vi raggiungeranno dopo la purgazione.
   La separazione attuale è breve come ora che presto passa. Dopo viene la ricongiunzione degli spiriti nella Luce e, in futuro, la beata risurrezione, per cui non solo gioirete dell’unione coi vostri amati, ma anche della visione di quei volti a voi cari e la cui scomparsa vi fa piangere come se un furto vi avesse derubato della gemma a voi più cara.

   Nulla è mutato, o figli. La morte non vi separa, se vivete nel Signore. Colui che è andato oltre la vita terrena non è separato da voi. Non lo può essere poiché vive in Me come voi vivete. Solo, per portarvi un paragone umano, è salito dalle membra inferiori a parti più alte e nobili, e vi ama perciò con più perfezione perché è ancor più unito a Me, e da Me prende perfezione. Solo i dannati sono “morti”. Solo essi. Ma gli altri “vivono”. Vivono, Maria. Capisci: vivono.

   Non piangere. Prega. Presto verrò.

   L’operaio, come la sera cala, affretta il lavoro per terminare l’opera della sua giornata e andare poi contento al riposo dopo averne avuta degna mercede. Quando anche per una creatura cala la sera della vita della Terra, occorre affrettare il lavoro per dare gli ultimi tocchi all’opera quasi terminata. E darli con gioia, pensando che prossimo è il riposo dopo tanta fatica e che la mercede sarà abbondante perché molto si lavorò.

   Io sono un Padrone che ben retribuisce. Io sono un Padre che ti attende per premiarti. Io sono quello che ti ama e che ti ha sempre amata e sempre ti amerà. Non una delle tue lacrime mi è ignota e non una resterà senza premio. Sta’ sempre più in Me e non temere. Non temere che Io ti lasci sola. Anche quando non parlo, sono con te.

   Sola tu? Oh! non lo dire! Hai con te il tuo Gesù, e dove è Gesù è tutto il Paradiso. Non sei sola. Maria non era sola nella casetta di Nazareth. Gli angeli erano intorno alla sua solitudine umana. Tu, Maria, non sei sola. Hai Me per Padre, hai Maria per Madre, hai i miei santi per fratelli e gli angeli per amici. Chi vive in Me ha tutto, figlia mia.

   Non ti dico: “Non piangere”. Ho pianto[407] anche Io e ha pianto Maria. Ma ti dico: non piangere di quel pianto umano che è negazione di fede e di speranza. Questo non lo piangere mai.

   Abbi fede non solo nelle grandi cose della Fede, ma anche nelle mie segrete parole. Sono mie, siine certa. E abbi speranza nelle mie promesse. Quando verrò a darti la Vita vedrai che coloro che hai pianto non li hai perduti. Perduto è colui che muore senza Gesù nel cuore.

   Tu resta in Gesù. In Lui troverai tutto di ciò che sospiri.

   Io asciugherò per sempre ogni lacrima dagli occhi tuoi così come ora consolo ogni tuo dolore, che non posso evitarti perché serve alla gloria del tuo Dio e tua.

   L’inverno[408] della vita presto passa, colomba mia, e quando verrà la primavera eterna Io verrò per incoronarti di fiori levandoti le spine che portasti per mio amore.»


[407] Ho pianto, come nella morte di Lazzaro, in Giovanni 11, 35.
[408] L’inverno… è un’immagine ripresa da Cantico dei cantici 2, 10-14.

Ancora il 9 ottobre, a mattina fatta e dopo la mia crisi tremenda e la Comunione.

   Dice Gesù:
   «Vi sono i venuti a Me per sorte comune e vi sono i predestinati ad essere qualcosa nel mio servizio.

   Fra i predestinati vi sono coloro che vissero da angeli fin dalla nascita e vi sono coloro che si fecero angeli, per amore, dopo essere stati uomini. Ma sono ugualmente i predestinati ad essere stelle illuminanti la via ai fratelli che vanno e che hanno bisogno di tante luci per andare.

   Io sono Luce. Luce potentissima. E dovrei bastare a guidare i popoli sul cammino che porta al Cielo. Ma gli uomini, i cui occhi troppo stanno ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

11 ottobre 1943.

Dice Gesù:

«Come mi devi chiamare? Quali sono i più dolci nomi? Ma quelli del Cantico dei Cantici, figlia e sposa del mio amore e del mio dolore.

Tu dici che solo la preghiera e la mia parola ti calmano nel tuo presente soffrire. Si, sei arrivata a questo che è il punto più alto di unione con Me che l’uomo possa raggiungere. È già estasi questa.

Perché l’estasi non è soltanto il restare fuori dei sensi per la gioia del contemplare visioni di Paradiso. È estasi, e anche da un punto di vista spirituale, molto più profonda della prima, questo esser astratti ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

12 ottobre 1943

Dice Gesù:
   «Anche tu, come la sposa[422] dei Cantici, sei venuta a Me un po’ bruna. Rarissime sono le anime che, attratte dal mio amore, non vengano a Me un po’ brune. La vita del mondo leva quel candore di giglio che ha l’anima uscita dalle dimore del Cielo per scendere ad animare una carne nata da due amori fatti uno.

   È la Terra, l’atmosfera della Terra, non l’atmosfera astronomica creata dal Padre mio, ma l’atmosfera morale della Terra - quella creata da voi, che per essere stati avvelenati all’origine[423] dallo Spirito del Male portate nel sangue germi di male ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

13 ottobre 1943

Dice Gesù:
   «Che Io sia con te è atto di bontà mia. Desiderio di un Dio di amore è questo di stare con le sue creature, e quando le creature non lo cacciano con il loro tradimento Iddio non si allontana. In certi casi, e per speciali rispondenze dell’anima, la vicinanza è più sensibile.

   Ma guai se l’anima che gode della benedizione della presenza sensibile di Dio cadesse in peccato di superbia. Perderebbe subito Dio perché Dio non è dove è superbia. Più è grande l’umiltà della creatura e più in essa scende Iddio. Maria ebbe Dio in sé, non ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

Sempre il 13, a sera

Dice Gesù:
   «Parlo a te per tutti, per spiegare gli amorosi rapporti fra Dio e l’anima.

   Non per vano modo di dire sono chiamato “sposo” delle anime vostre. Vi ho sposate con rito di dolore e vi ho dato per dote il mio Sangue, poiché siete così povere, da voi stesse, che sareste state un disdoro per la dimora del Re. Nel Regno del Padre mio non entrano coloro che sono denudati da ogni veste. Io vi ho tessuto la veste nuziale[434] e l’ho tinta di porpora divina per renderla ancora più bella agli occhi del Padre mio; Io vi ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

14 ottobre 1943

 Dice Gesù:
   «Ti ho detto[440] che i libri della Sapienza vanno sempre letti con riferimenti sopra-umani.

   Proprio l’opposto di quello che fa il mondo e la scienza del mondo, la quale non sa elevare sé al livello soprannaturale, ma si sforza di abbassare il soprannaturale delle cose al suo livello terreno. In questa maniera, dalle pagine ispirate coglie il senso artistico, sente e nota la poesia e la musica, tutto quanto, insomma, carezza i suoi sentimenti umani, ma non si industria di aprire le porte oltre le quali è rinserrato il suo spirito, che essa umanità nega o dimentica di ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

15 ottobre 1943

Dice Gesù:
   «La Chiesa ha applicato a Maria, la Madre mia benedetta, le lodi[445] che lo sposo del Cantico dice per la sua amata. E nessuna creatura al mondo ha, in verità, tanto diritto di avere per sé quelle lodi. Lasciando, anche e soprattutto, da parte la sensualità che celebra le bellezze fisiche, grandi anche in Maria perché la sua esclusione dalla colpa d’origine aveva fatto di Maria una creatura perfetta come i due primi creati dal Padre. E i due primi, opera eccelsa del Creatore, avevano, oltre la bellezza incorporea dell’anima innocente, la bellezza fisica del corpo creato dal ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)

16 ottobre 1943

 Dice Gesù:
   «Oggi voglio parlare su di una frase detta da Me sulla Croce. Potrà parere un intermezzo dissonante all’argomento di cui ti parlo in questi giorni. Ma non lo è.

   Tutto quanto Io dico si riferisce alla gemma che è in voi: allo spirito. Perché è lo spirito il signore del vostro essere. Voi spesso ne fate uno schiavo, ma ciò è una colpa di cui ne risponderete. Il fatto che voi lo conculcate e l’uccidete non cambia la sua caratteristica di signore del vostro essere.

   Io voglio richiamarti l’attenzione su una frase detta da Me sulla Croce. Sei ... (CLICCA QUI PER LEGGERE IL RESTO)